Cds: il Bahrain diventa più rischioso del Libano

Il costo per assicurarsi da un possibile default del Bahrain è diventato più alto rispetto a quello relativo al Libano: si tratta della prima volta da luglio 2009 che i Cds dell’arcipelago arabo superano quelli libanesi, ma bisogna anche tenere conto dello stato di emergenza che vige a Manama e dintorni, oltre che del declassamento di rating operato da Fitch. Volendo essere più precisi, i Credit Default Swap del “Regno dei due mari” sono aumentati di 44 punti base nel corso delle contrattazioni di ieri, mentre i prodotti che osservano da vicino le performance del governo di Beirut, hanno fatto registrare un rialzo di soli quattro punti: il confronto vede appunto la quota del Bahrain a 359,37 punti, mentre quella libanese a 359,17. La decisione di Fitch è stata inevitabile, tra l’altro potrebbe anche aver luogo un’ulteriore riduzione in tal senso.


Bisogna comunque precisare che i rendimenti obbligazionari e i rischi del credito degli esecutivi mediorientali hanno subito rialzi importanti nel corso dei primi mesi del 2011, a causa soprattutto delle proteste che hanno coinvolto l’Africa settentrionale e il Medio Oriente. Secondo Oliver Bell, manager presso la Pictect Asset Management di Londra, il pericolo maggiore per il Bahrain è quello di diventare il terreno di battaglia per l’Arabia Saudita, gli Stati Uniti e l’Iran: il sovrano del paese, Hamad bin Isa Al Khalifa, ha dichiarato l’emergenza nazionale per i prossimi tre mesi, visto che le proteste interne non accennano a diminuire, con i Sunniti che richiedono a gran voce democrazia ed elezioni libere.

L’attuale percentuale relativa ai bond che matureranno a marzo del 2020 è pari al 5,5%: per quel che concerne il rating, invece, quest’ultimo è passato da A- a BBB, con l’affidabilità degli investimenti finanziari che è diventata “discreta” e non più buona, mentre il giudizio che fa riferimento al Libano e al suo debito è B, in piena zona a rischio.

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