Le polizze vita nel 2012

Che anno sarà il 2012 per quel che concerne le polizze vita? Prevedere già ora, in un mese di gennaio, quello che saranno i rendimenti futuri è praticamente impossibile, si può soltanto azzardare qualche ipotesi: in effetti, le performance degli ultimi anni sono state senza dubbio positive, con delle percentuali interessanti in relazione alle gestioni separate, ma le previsioni finanziarie non sono il forte di nessuno. Ciò nonostante, un discorso accurato può essere fatto in merito ai fattori che andranno a influenzare tali strumenti nel corso di questi dodici mesi. Anzitutto, bisogna tenere in alta considerazione l’imposizione fiscale con cui si avrà a che fare, visto che l’ultima manovra finanziaria ha anche previsto un innalzamento dal 12,5 al 20%.

Ma ci sono anche altri parametri utili in questo senso. Uno di questi è la durata; i sottoscrittore delle polizze vita hanno l’obbligo di analizzare con la massima cura tale elemento quando stipulano il contratto, dato che può essere più breve nel caso di accumuli forzosi, ma anche maggiore nell’ipotesi di una integrazione di un fondo pensionistico. Il secondo fattore influente è quello dei caricamenti. Questi ultimi non sono altro che i costi, espressi in termini percentuali, che ogni aziende sottrae dai premi assicurativi che sono pagati dal soggetto interessato, quindi si può ben comprendere come i risultati finali della polizza dipendano proprio da questo ambito.

In aggiunta, bisogna fare un accenno anche al rendimento trattenuto, vale a dire la porzione di ritorno economico che l’azienda stessa trattiene dal rendimento annuo del prodotto in questione (spesso si arriva a valori pari a 1,5 punti percentuali). In conclusione, non si possono dimenticare nemmeno le gestioni del fondo: cosa si deve scegliere di preciso? Una strategia opportuna potrebbe essere quella di puntare sulle gestioni separate già citate in precedenza, a causa della loro sicurezza nella malaugurata ipotesi di un default della compagnia assicurativa.