Nuovo bond Fiat in franchi svizzeri

La domanda ha raggiunto un ammontare senza dubbio interessante e Fiat spa non ha potuto che approfittarne: l’occasione è infatti divenuta propizia per il Lingotto per aumentare le dimensioni del suo ultimo prestito obbligazionario, il quale è stato lanciato nel corso della giornata odierna e che beneficia della denominazione in franchi svizzeri. L’importo complessivo, inizialmente fissato in 250 milioni, è poi salito fino a 450 milioni di franchi. Che tipo di bond ha messo a disposizione la casa automobilistica di Torino? Volendo essere più precisi di quanto fatto finora, l’emissione vera e propria è stata curata dalla divisione Finance & Trade Limited della stessa Fiat (la società piemontese ha esercitato la garanzia finale).

►COSA SUCCEDE ALLA FIAT?
Le caratteristiche principali sono presto dette. Anzitutto, la scadenza prescelta sarà quella a tre anni, con altri sei mesi da aggiungere, dato che la data esatta di maturazione è stata fissata per il 7 settembre del 2015. La quotazione, inoltre, è avvenuta alla pari, con l’offerta collegata di una cedola di cinque punti percentuali e un ritorno economico che è superiore di oltre 480 punti base rispetto a quello del cosiddetto tasso midswap, anche se poi è stato anche rivisto leggermente al rialzo. Quali clienti potranno beneficiare di tali strumenti? Fiat ha pensato principalmente alla clientela retail della stessa Svizzera, il che spiega il motivo della denominazione elvetica, anche perché lo stesso prestito a cui si sta facendo riferimento verrà quotato presso la Borsa svizzera.

►LE BANCHE INDIANE LANCIANO I PRIMI BOND IN FRANCHI SVIZZERI

Tutte queste coincidenze invitano senza dubbio a una riflessione che è abbastanza profonda. In effetti, si può intuire come il Lingotto abbia intenzione di aprire le proprie realtà finanziarie a investitori sempre diversi, prestando la massima attenzione anche al risparmio relativo ai finanziamenti. Infine, l’ultimo cenno lo meritano i rating dell’offerta, ovvero Ba3 secondo Moody’s e BB sia per Fitch che per Standard & Poor’s.