La Polonia sceglie i franchi svizzeri per i propri bond

La Polonia ha venduto un totale di 825 milioni di franchi svizzeri in titoli obbligazionari: si tratta, per la precisione, della maggiore transazione del paese dell’Europa orientale per quel che concerne la valuta elvetica da almeno cinque anni a questa parte. Il governo di Varsavia ha infatti deciso di lanciare sul mercato 375 milioni di franchi in prodotti a tasso variabile e in scadenza nel mese di agosto del 2015. Questa prima tranche prevede un rendimento che è 125 punti base superiore a quello offerto dal Libor (London Interbank Offered Rate) a tre mesi, come è emerso dalle prime indiscrezioni relative alla trattativa in questione. Per il resto, bisogna ovviamente aggiungere gli altri 450 milioni di franchi svizzeri, i quali si riferiscono ai bond a tasso fisso e che sono previsti in scadenza nel mese di maggio del 2018.

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Le due maturazioni sono dunque a tre e a sei anni. In questa maniera, il prezzo darà vita a un ritorno economico di circa 1,36 punti percentuali per quel che concerne gli strumenti triennali, mentre la percentuale salirà fino al 2,31% nel secondo caso. Se poi si volessero aggiungere gli altri dettagli relativi a questa emissione, bisogna aggiungere che la gestione della vendita è stata curata da due istituti di credito piuttosto importanti, vale a dire Credit Suisse e Deutsche Bank, come annunciato in via ufficiale dallo stesso Ministero delle Finanze polacco.

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La Polonia e la Slovacchia rappresentano gli unici due membri dell’attuale eurozona, oltre che mercati emergenti, che sono stati in grado di cedere debito in valuta svizzera dal 2008, quando l’Ungheria era riuscita a raggiungere quota 150 milioni di franchi con un prodotto a scadenza quinquennale. Nel corso del 2011, inoltre, Varsavia ha immesso sul mercato 350 milioni di franchi in bond, che in quel caso furono quotati con un rendimento di 1,89 punti percentuali.

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