Come creare un portafoglio con i buoni del Tesoro

Rispetto all’asta di giugno, quella effettuata dal Tesoro il 12 luglio ha evidenziato un deciso calo del rendimento del BOT a 12 mesi fino al 2,697%%. Un bel sospiro di sollievo per il Tesoro, che è costretto a drenare risorse pubbliche per più di 80 miliardi di euro a causa del debito monstre che pesa per oltre il 120% del pil. Per le famiglie i guadagni si riducono, ma nell’asta precedente avevano potuto spuntare un tasso prossimo al 4%. La parte breve della curva dei rendimenti nella zona euro potrebbe dare una tregua ai paesi meno virtuosi della periferia.

Gli altri paesi “core” (Germania, Finlandia, Olanda, Austria, Francia) e “semi-core” (Belgio) offrono rendimenti decimali o addirittura negativi, in particolare sul 3 o il 6 mesi. A questo punto, a meno che non si creda in una disintegrazione dell’euro e/o in un default dell’Italia, il rendimento offerto oggi da un BOT non è affatto da disprezzare, anche se poi il tasso netto scende a poco più del 2% una volta considerato il prelievo fiscale e le commissioni.

I buoni del Tesoro emessi dai paesi più virtuosi potrebbero teoricamente proteggere il capitale dell’investitore, da qui a dodici mesi, solo in caso di ritorno alle singole valute nazionali. Ricevere il denaro indietro in ipotetici nuovi marchi anziché in nuove lire svalutate potrebbe fare la differenza, ma non c’è alcuna certezza del fatto che i Bubill tedeschi potrebbero restare immuni da una tempesta finanziaria dovuta alla distruzione della moneta unica europea.

In un portfolio di strumenti di liquidità, ovvero di breve termine, i titoli tedeschi potrebbero essere interessanti per ottenere una maggiore decorrelazione. Tuttavia, anche la Bce sembra ormai aver intrapreso la strada dei “tassi zero” ed alcune grandi banche e fondi di investimento (come Jp Morgan, BlackRock e Goldman Sachs) stanno bloccando gli afflussi verso fondi monetari dell’area euro. La strada alternativa sembra essere quella dei corporate bond e dei titoli di stato di paesi emergenti, ma occhio a non pescare la nuova Parmalat o Argentina di turno…

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