Morgan Stanley emette bond in euro per un miliardo

Non accadeva ormai da 19 mesi, ma probabilmente il ritorno della fiducia tra gli investitori ha spinto la banca americana Morgan Stanley a tornare sull’euromercato, emettendo la sua prima obbligazione in euro per un importo pari a un miliardo. Il bond targato Morgan Stanley ha una durata di 5 anni ed è stato emesso con un premio di 275 punti base rispetto al tasso midswap. Il premio è superiore a quanto quotava ieri l’ultima emissione della banca americana in euro.

Infatti, il bond con scadenza febbraio 2016 scambiava ieri 246 punti base sopra il tasso midswap, dopo che lo scorso anno venne emesso con uno spread di 178 punti. Ad ottobre 2011, però, lo spread si impennò raggiungendo addirittura 590. L’emissione in euro di Morgan Stanley, che ha approfittato della discesa dei rendimenti nell’Europa periferica, è un segnale del ritrovato appeal da parte delle banche americane verso la zona euro.

Da quando la BCE ha lanciato il suo piano anti-spread e la FED il terzo round di allentamento monetario (QE3), la tensione sui mercati finanziari è quasi del tutto scomparsa e almeno due terzi delle emissioni americane in euro sono state fatte già nel secondo trimestre. In base alle rilevazioni di Dealogic, gli emittenti statunitensi hanno aumentato le emissioni in euro e sterline per un controvalore totale pari a 15,9 miliardi di dollari rispetto ai 9 miliardi dello scorso anno. Nell’ultimo mese le emissioni in euro hanno toccato i 48 miliardi, con una forte accelerazione nelle ultime due settimane.

Il ritorno della fiducia sulla zona euro ha sbloccato fiumi di liquidità, che le banche tenevano parcheggiata da tempo. Negli ultimi tempi le emissioni di corporate bond hanno subito una brusca impennata e molte aziende europee sono tornate prepotentemente sul mercato del debito per approfittare dei costi molto più ragionevoli rispetto a qualche mese fa. Ora che anche le banche americane iniziano a guardare con interesse all’euromercato, la situazione potrebbe ulteriormente migliorare con conseguenze positive per la liquidità dei mercati.

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