Cina pronta ad emettere bond speciali?

La Cina è pronta a emettere bond speciali? È una domanda che si stanno ponendo in molti e che sembrerebbe in procinto di trovare una risposta positiva.

Cosa sta accandendo in Cina

Pechino sta analizzando la situazione attuale a pochi giorni dall’insediarsi di Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti. E le previsioni, come d’altronde si ha idea anche in Europa, non sono così positive come si vorrebbe. Soprattutto per un fattore. La possibilità che vengano introdotti dei dazi che peseranno moltissimo sull’import e l’export di tutto il mondo.

Inutile prendersi in giro: eravamo tutti coscienti che Donald Trump volesse ritornare ad avere la stessa politica protezionistica del suo primo mandato. Forse non se ne sono resi conto coloro che lo hanno votato.

La Cina, che negli ultimi anni ha comunque confermato il suo ruolo di leader mondiale, si trova adesso davanti a un bivio decisamente interessante. Soprattutto perché deve decidere se continuare sull’attuale linea o abbandonare quello che il “Quotidiano del popolo”, Organo ufficiale del Partito comunista, definisce il culto della velocità.

È palese che sia il Governo che gli esperti cinesi in economia si stiano chiedendo se sia il caso di sacrificare una crescita sul lungo periodo per mantenerne una veloce sul breve periodo. Il punto è comune a molti altri Stati nel mondo: la domanda interna non riesce a soddisfare la crescita.

I dazi spaventano l’economia

E con la possibilità di dazi incombenti, la Cina deve porsi le giuste domande e darsi le giuste risposte in tal senso. Perché saranno sicuramente le importazioni e le esportazioni a subire cali importanti. Senza dimenticare che per quel che riguarda il paese orientale pesa molto il crollo di realtà come Evergrande, nel settore immobiliare. Il contraccolpo in quel caso si è fatto sentire. E per quanto possa sembrare difficile da accettare soprattutto per la Cina la dipendenza dall’export è decisamente elevata.

La Cina potrebbe decidere effettivamente di emettere dei bond speciali. Ma non rappresentano assolutamente la soluzione a qualcosa che deve essere pensato capillarmente. E altrettanto dovrebbe fare l’Europa che si troverà, analogamente, ad avere a che fare con gli stessi problemi. Tenendo conto del fatto che alcuni Stati più di altri, a causa del debito, sono più vulnerabili a determinate sollecitazioni.

L’Italia, tra l’altro, è uno di questi. E sarà necessario pensare bene le proprie strategie, soprattutto per quel che concerne l’esportazione. C’è da chiedersi se eventuali amicizie politiche saranno in grado di ovviare a quelle che saranno le naturali ripercussioni dell’economia voluta da Donald Trump.

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