Investimenti in Russia: cosa succederà con le nuove sanzioni

russiaArrivano nuove sanzioni occidentali contro la Russia, e stavolta coinvolgeranno anche i proprietari di azienda e gli ufficiali governativi.

La crisi siriana ha poi inasprito le sanzioni, nel senso che anche volendole ignorare, ora non si può. Se prima le sanzioni puntavano alla proibizione di acquisto titoli agli investitori statunitensi, oggi la proibizione riguarda il possesso di qualsiasi titolo russo.

Chi le ha, dovrà venderle, provocando un segno negativo al mercato russo, che è già arrivato a -8% per le azioni, e a -10% per le obbligazioni.

La situazione

Non siamo ancora alla debacle, visto che il mercato russo era già sovradimensionato, ma certamente le vendite forzate non gioveranno alla Russia. Il paese comunque sta vivendo un periodo di crescita economica, che bilancia le sanzioni occidentali.

Inoltre l’aumento del prezzo del petrolio favorisce la Russia, così come la crescita delle riserve in valuta estera (ora a 458 miliardi di dollari). Anche la bilancia dei pagamenti del paese è piuttosto in salute.

Per quel che riguarda le obbligazioni, questo sono per il 67% in mano al mercato domestico, mentre solo il 33% è detenuto da agenti stranieri.
Questo darà senza dubbio una mano alla Russia per le nuove sanzioni. Il suggerimento è comunque quello della cautela.

Ora siamo in attesa di una nuova riduzione dei tassi sul rublo, che è crollato due settimane fa. L’inflazione in Russia è ancora e comunque molto bassa.

Piazza Affari: vola Fiera di Milano, crolla la Juventus, sale la Roma

Fiera di MilanoPiazza Affari nel segno di Fiera di Milano, che sta seguendo un rally in questa seduta. A metà della seduta infatti, il titolo guadagna il 3%, grazie alla notizia del ritorno nel segmento Star per la società. Soddisfazione naturalmente dai vertici aziendali, che hanno parlato attraverso l’amministratore delegato e direttore generale, Fabrizio Ciucci. Il percorso di rivalutazione societaria sta iniziando a dare i suoi frutti, dopo che la stessa Fiera di Milano aveva chiesto, un anno e mezzo fa, di uscire dal segmento Star a causa del coinvolgimento nella nota vicenda giudiziaria, che a settembre ha visto la conclusione. Ora si torna in star, e il titolo prende il volo.

Il titolo della Juventusjuventus

Il campionato di calcio ha invece ieri subito una scossa, con la vittoria del Napoli a Torino, anche in borsa. Il titolo della Juventus sta reagendo male alla sconfitta, che la pone a serio rischio per lo scudetto. Le perdite di introiti che potrebbero derivare hanno fatto crollare il titolo del 4%, come era già plausibile dopo ieri sera. I risultati sul campo sono legati agli utili, e Koulibaly potrebbe costare molto alla Juve, non solo nel prestigio sportivo. La Juventus ha ora un calendario difficile, e il titolo oscillerà molto.as-roma

Discorso inverso per la Roma, che è attesa domani a Liverpool per la semifinale di Champions. Oggi il titolo dei giallorossi vola, con il più 6,50%.

I rally di oggi, ancora bene la Banca Popolare di Sondrio

Banca Popolare di SondrioBancari in evidenza oggi a Milano, in modo per la Banca Popolare di Sondrio, che dopo il +7% di ieri sul titolo, oggi ha aggiunto un altro 3%, conseguendo il miglior risultato degli ultimi due giorni.

La Banca Popolare di Sondrio resta la sola a non essere ancora una società per azione, nonostante la nuova legge del governo, e ad essere sul mercato milanese.

Resta una banca popolare in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci in via definitiva sulla riforma voluta dal Pd, già archiviata dalla Consulta lo scorso 22 marzo. Per il momento, gli analisti si attendono altri rally per la banca.

Gli altri titoli

Ma oggi sono andate bene anche Unicredit, che ha realizzato un +2,92%, e Mediobanca, con il 3,04%.

in America,bene Morgan Stanley, dopo che i bilanci hanno mostrato un forte rialzo degli utili. La banca sta trainando il Dow Jones, per la verità piuttosto fiacco altrimenti. Il Dow Jones infatti spunta un timido +0,08%, mentre va meglio il Nasdaq, con il +0,35%, nonostante la cattiva giornata di alcuni tecnologici. Male Google e Apple, malissimo Facebook, che perde quasi l’1,20%.
Bene i tecnologici asiatici, con Alibaba a +1,93%, ma molto bene Tesla, al +2,17%, nonostante un nuovo problema alla produzione.

Il punto sul mercato azionario. Cosa succederà ora?

mercato azionarioQuesto trimestre il mercato azionario globale ha visto una flessione dei profitti, dopo che gli ultimi due anni avevano registrato una serie di record. Sono andati male i paesi più avanzati, con il mercato britannico giù del 7% e quello giapponese del 5%. Lievi flessioni anche per Wall Street, mentre sono andati bene i mercati emergenti.

Cosa succederà ora

I mercati emergenti hanno invece realizzato profitti, attorno al 40%. Ora gli analisti si attendono dei nuovi rialzi, crisi internazionali permettendo.
Ecco quindi che si iniziano ad indicare delle strategie a lungo termine, che possano portare a profitti sostanziosi, sfruttando la nuova primavera dei mercati.
Quindi ecco rinnovarsi i portafogli degli investitori. Gli orizzonti iniziano a delinearsi. Ad esempio sembra tornato il tempo di investire in criptovalute, mentre il mercato azionario statunitense sembra avere degli aspetti speculativi destinati a sgonfiarsi.

Per questo è fondamentale disfarsi delle azioni sopravvalutate, in modo da incassare oggi, per prendere azioni che possano invece crescere in futuro.
Negli USA, nonostante i costi per gli investimenti, si potrebbe assistere ad una nuova serie di investimenti sostanziosi, con la riforma fiscale di Trump, che consentirebbe di abbassare i costi.

Sui mercati europei invece, oltre ai costi più bassi, si potrebbero verificare situazioni vantaggiose grazie alla ripresa generale dell’Eurozona.
Per la Gran Bretagna invece, i profitti sono attorno al 4%, e le tasse basse. Però qui pesa ancora l’incertezza della Brexit.

MPS vola in borsa. È il caso di investire?

banca-monte-dei-paschi-di-sienaOggi è la giornata di Monte dei Paschi che alla borsa di Milano guadagna ora l’1,16%, dopo essere arrivata quasi al 2%.
Questo rally è spinto da indiscrezioni stampa, che parlano di una possibile operazione finanziaria da parte dell’istituto di credito.

La cartolarizzazione dei crediti

Oggi infatti si è iniziato a parlare di una quotazione dei titoli della cartolarizzazione dei propri crediti non performanti, da mettere sul mercato da parte della banca toscana.

La stampa parla di un pacchetto da 24,6 miliardi di euro da mettere sul mercato. Si tratta di un’operazione inusuale per la piazza di Milano, a cui servirebbe la garanzia pubblica almeno per la parte senior, considerata a bassissimo rischio.

L’operazione partirebbe a breve per concludersi entro giugno. A pubblicare le indiscrezione è stato il quotidiano finanziario Milano Finanza, che ha descritto l’operazione come un’iniezione di liquidità per le senior notes garantite, oltre che ha portare nuovo denaro nelle casse con il rally dei titoli.

Una boccata d’ossigeno, dopo il brutto inizio d’anno, per la banca, che aveva visto le quotazioni delle sue azioni subire un grosso ridimensionamento.
La banca, secondo l’amministratore delegato di Mps, Morelli, sembrerebbe sulla via del risanamento, come detto nell’ultima assemblea degli azionisti: “rispetto alla fine del 2017, abbiamo una inversione di tendenza. Una ripresa degli impieghi vivi lordi e stiamo aumentando la raccolta commerciale nonostante il taglio del costo della raccolta. Un segno che la banca si rimette in cammino. L’attività dei prestiti sta recuperando nel corso del 2018”.

Le criptovalute si riprendono, male i tecnologici

criptovaluteLa giornata di oggi, per gli investitori, è segnata dalle brutte performance dei tecnologici e da quelle buone delle criptovalute. Anche i bancari vanno bene, almeno quelli italiani, mentre c’è la brutta caduta di Sberbank of Russia.

Per quel che riguarda i tecnologici, si va dal -2,56% di Apple al -2,10% di Tesla, ma la caduta più pesante è quella di Nvdia con il -3,22%.

I motivi

I motivi per la caduta dei tecnologici sono svariati. Da una parte, l’effetto dello scandalo Facebook e dei dati rubati non si è ancora assopito. Ma la ragione dello scandalo appare più pretestuosa che reale visto che la Cambridge Analytica aveva già operato, allo stesso modo, per altri clienti.

Anche le nuove leggi americane sono molto permissive, e chi pensava che i propri dati fossero al riparo, si era certamente illuso.

Per Tesla continuano a pesare le difficoltà produttive per la sua nuova berlina, la prima di massa per la famosa casa automobilistica dell’elettrico.

Le critpo

In ripresa invece le criptovalute, con un week-end più che positivo, dopo mesi di ribassi continui. Anche oggi i segnali sono confortanti per chi aveva investito nel nuovo mercato, soprattutto nel momento più alto di fine dicembre e inizio gennaio. Dopo un crollo fino al 70%, si attende il nuovo rally di primavera.

Criptovalute: inversione di tendenza?

bitcoinLe criptovalute hanno passato “una buona Pasqua”, per la gioia degli investitori che sono rimasti scottati dagli ultimi mesi, con alcune, come Ripple, che hanno addirittura perso più del 70% di capitalizzazione.

Una situazione in parte prevista da alcuni analisti, che avevano parlato di un ridimensionamento del 50%, prima di un altro grande rally.

La ripresa

E proprio il rally successivo interessa ora agli investitori. Quando le criptovalute riprenderanno il trend che le ha portate a rendimenti elevati l’anno scorso?

È probabile che il momento sia vicino. Dopo la chiusura temporanea di due piattaforme di scambio importanti in Giappone, e le voci di nuove regolamentazioni, il mercato sembra si sia assestato.

Le voci di nuove regole, e le normative che saranno applicate, spazzeranno via le monete cattive, per tenere in piedi solo quelle buone. Chi ha investito su queste, è probabile che tra un mese inizierà a sorridere di nuovo, salvo nuovi clamorosi casi, come ad esempio gli hackeraggi dei mesi scorsi.

Probabilmente siamo vicini a un nuovo rally, non quantificabile adesso, visto la tendenza delle cripto a oscillazioni che non si osservano in nessun altro mercato.

Anche le nuove richieste delle autorità europee sono oggi archiviate, e le critpo dunque dovrebbero essersi liberate di un po’ di quei dubbi che le stavano accompagnando.

Mercato obbligazionario: meglio i privati o gli stati?

bondAlla Raiffeisen Capital Management pensano che il mercato delle obbligazioni premierà quelle delle corporate, piuttosto che i bond statale.

I bond governativi infatti non hanno rendimenti alti, con tutti gli acquisti fatti dalle banche centrali nei QE, anche se questi programmi ora sono giunti al termine.

Il futuro dopo i QE

Dopo aver sostenuto i band statali, le banche centrali dovrebbero cambiare la loro politica economica. Molto dipende dall’inflazione, che non sta decollando, né in America, né in Europa.

Mario Draghi aveva dichiarato di voler sostenere l’inflazione prolungando i QE, ma nell’ultima riunione sembra che questa decisione sia stata ripensata e messa da parte.

Per il momento la BCE ha deciso di scendere a 30 miliardi negli acquisti, ma gli spread non stanno salendo.

Per l’analista della Raiffeisen Capital Management, saranno invece i corporate bonds a far incassare i rendimenti maggiori, mentre per i titoli di stato, bisognerà aspettare almeno la metà del prossimo anno.

I corporate bonds invece segnano rendimenti superiori ai rating, e sono sovra performati rispetto alla realtà. Per gli investitori che amano i rendimenti, rispetto ai tassi, è quindi un buon momento per investire nel mercato obbligazionario, sia in covered bond che corporate.

Che succede alle criptovalute?

bitcoinLe criptovalute stanno preoccupando molti investitori, e disattendendo tutte le promesse di guadagno. Ormai il trend bearish è costante, e sembra non esserci fine alle perdite. Molti iniziano a chiedersi se l’investimento fatto frutterà, mentre altri, colti dal panico, hanno iniziato a vendere.ù

I motivi del crollo e il futuro del mercato

I motivi del crollo sono già stati spiegati in altri articoli. In breve, gli attacchi hacker e il tentativo si regolamentazione in alcuni paesi, ha spaventato gli investitori asiatici. La prima tegola è arrivata dalla Cina con il blocco delle ICO, e poi dal Giappone, con la chiusura di due importanti piattaforme di scambio in attesa di un’indagine. Ora anche l’Europa vuole porre regolamentazioni stringenti.

In attesa che le nuove norme vengano varate, il mercato soffrirà. Ma questa sofferenza sarà benefica per eliminare tutte quelle criptovalute nate sulla scia del successo del Bitcoin ma che non hanno nessun futuro o progetto. Rimarranno solo le più valide, che riprenderanno le loro quotazioni. Se non ci saranno intoppi nelle nuove regolamentazioni, dovremmo vedere la ripresa per maggio/giugno, altrimenti bisognerà aspettare con fiducia.

È previsto infatti, che entro il 2021, il mondo delle criptovalute decuplicherà la sua capitalizzazione. Un’occasione molto ghiotta, per gli investitori, e per sviluppare un mercato molto interessante.

Guerra commerciale e mercati azionari. Investimenti a rischio?

azioni bancheLa guerra commerciale annunciata da Trump potrebbe mettere a rischio i mercati azionari? È quello che molti investitori si chiedono, con le borse che sembrano molto incerte in questo periodo. Il giorno seguente l’annuncio di dazi statunitensi contro la Cina, le borse asiatiche hanno subito pesanti perdite, mentre quelle europee hanno girato in negativo, con perdite più contenute.

Solo in Brasile e in Russia si sono registrati dei guadagni.

Investire o attendere?

La domanda è fondamentale in questo momento in cui si attende anche una ripresa dei mercati obbligazionari. In realtà una vera guerra commerciale non ci sarà, perché sarebbe una guerra con soli perdenti.

Ci saranno schermaglie, che agiteranno le Borse in giornate negative, ma il trend dovrebbe comunque restare positivo, e si potrebbe approfittare oggi di questo momento negativo per acquistare a prezzi migliori.

L’inflazione non sta salendo e questo indurrà le Banche centrali a mantenere politiche espansive. Continuerà dunque la fase di immissione della liquidità che viene molto più spesso riversata sui mercati finanziari, anziché sull’economia reale.
Le banche sono comunque pronte, nel caso di spinte inflazionistiche, e rialzare i tassi per bilanciare e frenare l’immissione di liquidità.

I dati comunque continuano a mostrare un aumento dei profitti sul mercato azionario, che dovrebbe perdurare almeno per tutto il 2018.

Fitch conferma rating italiano. Spread stabile

spread Lo spread italiano resta stabile dopo la conferma di Fitch sul rating del nostro paese. L’Agenzia di Rating conferma la tripla B per l’Italia, nonostante il momento di incertezza politica. Intanto Moody’s ha deciso di rinviare la sua valutazione, lasciando al momento il giudizio di Baa2 con outlook negativo. Per l’Agenzia, il momento di incertezza suggerisce un rinvio, a quando in Italia si riuscirà a formare un governo, o comunque a decidere per una legge elettorale che porti a nuove elezioni.

Anche Fitch d’altra parte aveva comunque evidenziato la precaria situazione politica a margine della conferma sul suo giudizio. Stesso discorso fatto nei commenti dagli analisti di Intesa Sanpaolo, che rimarcano come Fitch abbia messo in evidenza “le possibili conseguenze sono un allentamento di bilancio e un ulteriore indebolimento delle prospettive sul fronte delle riforme strutturali“.

Le conseguenze dell’empasse di governo

Se dovessero esserci gravi difficoltà nel trovare una soluzione politica per il governo, allora l’Italia potrebbe essere declassata.

In particolare sarebbero i ritardi su riforme fiscali ed economiche a portare ad un decadimento del rapporto debito pubblico/Pil. Questo potrebbe aumentare, e altri settori potrebbero essere coinvolti in questi ritardi. Il sistema bancario italiano continua ad essere sotto osservazione per la sua debolezza.
Intanto lo spread resta a 140 punti per i Btp decennali.

Non c’è pace per le criptovalute. Google banna la pubblicità, il mercato crolla

bitcoinDopo Facebook, anche Google decide di bannare la pubblicità della criptovalute, e il mercato subisce un nuovo crollo. Una debacle generale, con il Bitcoin che torna vicino agli 8000 dollari. Pesanti perdite per tutti gli investitori, in particolare quello di Nem, nonostante il rally di ieri a seguito delle notizie di rimborso da parte di Coincheck, la piattaforma di scambio nipponica al centro dell’attacco hacker di un mese fa, dove furono rubati migliaia di coin.

La cripto Nem scende dunque al decimo posto per capitalizzazione.

Il mercato delle criptovalute oggi

Bitcoin era sceso sotto gli 8000 dollari, per poi recuperare in mattinata. Anche le altre erano crollate, ma questa mattina hanno iniziato un lento recupero. Ethereum, dopo aver rotto il sostegno dei 600 dollari, è riuscita a risalire a 610$. Ma ha comunque perso il 40% del suo valore in meno di un mese.

Ripple non va meglio, scendendo fino a 65 centesimi. Una perdita secca in capitalizzazione di circa il 75% da gennaio. Anche se delusi, gli investitori di Ripple non sono preoccupati, visto il progetto proposto da Ripple e sostenuto da numerose banche. Una sorta di garanzia che la moneta ha un futuro roseo. Continuano infatti le buone notizie, da parte degli istituti finanziari, sul suo utilizzo.

I titoli di oggi a Piazza Affari: giù Astaldi, su Poste Italiane

poste-italianeOggi sono due i titoli in evidenza a Piazza Affari, per motivi diametralmente opposti. Mentre il titolo di Astaldi crolla, quello di Poste Italiane segna un’ottima performance.

Poste Italiane

Poste Italiane segna un +1,8%, nettamente superiore alla performance dell’indice Ftse Mib , fermo ad un +0,3%.

Il titolo guadagna grazie ai nuovi upgrade di Equita e JP Morgan. Per Equita il giudizio sulle Poste passa da “hold” a “buy”. Con JP Morgan si passa da “neutral” a “overweight”. La banca americana imposta il nuovo target price passato da 6,62 a 9 euro.

Tutto grazie al piano industriale varato da Poste, che ha entusiasmato il mercato.

Il titolo Astaldi

Completamente opposta la giornata di Astaldi, che sta perdendo fino al 5,14%. Il gruppo è coinvolto nelle voci di ricapitalizzazioni, prevenienti in particolare da Il Sole 24 Ore. Secondo il famoso quotidiano finanziario, il gruppo ha escluso che si possano emettere nuove obbligazioni, e provvederà ad un aumento di capitale semplice. Questo sarà di 300 milioni. Inizialmente invece era prevista una ricapitalizzazione di 400 milioni, equamente divisi tra liquidità e nuove emissioni obbligazionarie.

La crisi venezuelana dunque si è fatta sentire sul gruppo, che ha dovuto rinunciare anche alle sue mire per il ponte del Bosforo, per puntellare gli assets patrimoniali.
Dure prova che si è trasmessa alla borsa, dove il titolo è crollato.

Dazi USA: la BCE potrebbe prolungare i QE e i rally dei mercati azionari

azioni bancheOggi si riunisce la BCE e sembra che Draghi vorrebbe prolungare gli stimoli dei QE, per contrastare l’inflazione bassa, il calo del petrolio e le possibili ripercussioni dei dazi USA.

Da tempo la BCE cerca di svalutare l’euro, di fronte a un dollaro sempre debole, per facilitare le esportazioni. La ripresa economica europea ha visto infatti come protagoniste proprio le esportazioni, ora a rischio per la debolezza del dollaro.

L’inflazione

Anche dal fronte inflazione le notizie non sono positive, secondo i banchieri. A febbraio è all’1,2%, molto lontana dal 2% auspicato dal board della BCE. Il petrolio continua a mantenere un prezzo stabile, e la spesa pubblica non preoccupa. In questo scenario dunque, Draghi sta pensando di sostenere le esportazioni con il prolungamento dei QE.

I mercati

Questo si sta traducendo in bassi rendimenti per il mercato obbligazionario, mentre quello azionario potrebbe beneficiare di ulteriori prestiti a basso costo, e continuare i suoi rally.

Gli investitori si stanno rivolgendo a questo mercato ormai da tempo, e le borse continuano a macinare record.
Il vento che soffia su mercato valutario potrebbe spingere ancora verso le azioni e i profitti sul cambio. Nonostante il dollaro debole, l’euro è comunque sceso dal 1,40 di quattro anni fa, consentendo all’Europa un margine di manovra più ampio sui mercati americani e mondiali denominati in dollari.