Febbraio si preannuncia un mese difficile per i bancari italiani, nonostante a gennaio era sembrato, a tutti gli analisti, che le banche potessero, almeno in borsa, tenere un buon ritmo. Invece il mese ha mostrato i primi scricchiolii, e oggi la seduta è stata addirittura drammatica per le azioni delle banche, che occupano le ultime posizioni verso l’ora di pranzo, dell’indice. Le perdite sono ormai all’ordine del giorno, con BPER Banca a condurre il record negativo con un -4,08%, seguita da Unicredit, che continua a scendere dal giorno delle indiscrezioni su Generali e l’aumento di capitale. Alle 13 e 30 il negativo era di 3,58%. Unicredit sembra una delle banche maggiormente sotto pressione per le sue azioni, ed è presto per dire quando questa pressione finirà, per tutto il comparto. Un po’ meglio BPM, con un -3,05% e Unibanca con il -2,5%. Comunque le quattro banche hanno segnato gli ultimi quattro posti del Ftse Mib. Un periodo difficile, con vendite sostenute delle azioni, che sta portando in basso anche l’indice borsistico, che all’ora di pranzo registrava un -0,98%. Le banche italiane sono sotto l’occhio vigile dell’Europa, che non le crede sane, anche se a quanto sembra, gli analisti dovrebbero preoccuparsi più di quelle tedesche, ma al momento non sappiamo quando finirà questa pressione e quando si tornerà ad investire nel comparto.
Daniele Pace
Per la Consob i diamanti non sono sicuri
La Consob mette in guardia gli azionisti per quel che riguarda l’acquisto di diamanti, che non sono, secondo l’istituto di vigilanza della borsa milanese, un bene rifugio paragonabile all’oro. I rischi non sarebbero percepibili nell’immediato, perché, secondo i gioiellieri, l’acquisto attraverso i canali dell’investimento non garantirebbe la purezza delle pietre, e quindi la validità del prezzo che potrebbe essere sopravvalutato rispetto a quello reale. Certamente una banca si affida alle certificazioni delle gemme, ma è indubbio che la materia richeda una conoscenza non solo finanziaria, ma anche geologica. E questo sarebbe il principale “difetto” dell’investimento in diamanti.
L’acquisto migliore rimane quello fatto in gioielleria, perché anche secondo la Consob, il rischio di pagare di più sulle piattaforme online, ma anche nelle banche, è elevato. Ricordiamo che il diamante, differentemente all’oro, deve essere posseduto fisicamente, e non viene trattato giornalmente in borsa, attraverso dei certificati (senza possederlo realmente) come l’oro, il cui valore dipende dall’andamento dei mercati. Il valore del diamante è legato esclusivamente alla sua purezza e bellezza, e quindi necessita una conoscenza diretta della pietra, e non il semplice possesso di un certificato. Naturalmente i gioiellieri hanno espresso la loro soddisfazione per il comunicato della Consob, mentre gli operatori finanziari si sono detti delusi da questo avviso, che tende a mettere in cattiva luce le operazioni di investimento sui diamanti.
Fondi immobiliari: meglio non rischiare
Per i Fondi immobiliari sta arrivando la resa dei conti, e il suggerimento è quello di disinvestire, qualora lo abbiate già fatto, oppure evitare gli investimenti nel settore, che era stato tenuto a galla dai due anni di proroga Renzi. Adesso molti dei fondi andranno a scadenza, e sicuramente, molti di questi saranno con rendita negativa. Una bella tegola per chi credeva di aver fatto un investimento, anche se è difficile oggi fare una cernita di quelli più rischiosi. Sicuramente i fondi delle Poste Invest Real Security e Obelisco faranno piangere i loro acquirenti, e a pagarne le maggiori conseguenze saranno quelli che hanno in mano i prodotti finanziari che scadranno per ultimi. Gli analisti di Tecnocasa hanno calcolato delle perdite, per il settore dei prodotti finanziari legati ai fondi immobiliari, attorno al 40%. Probabile che il fondo Obelisco veda una perdita del 35% sul patrimonio netto. Socrate, che scade tra 3 anni, perde attualmente il 37%, meno comunque di BNL Immobiliare Dinamico, che alla stessa scadenza arriverà al 59%. Un po’ meglio per Immobilium 2001, con una perdita del 20%. Se la situazione non dovesse migliorare nei prossimi tre anni, queste perdite saranno confermate, se non peggiorate. Maggiore speranza per i titoli a lunga scadenza, che potrebbero recuperare qualcosa. Qui sotto una tabella con le perdite attuali sui fondi immobiliari.
Investire in rubli
Generalmente, chi vuole investire, tende a rivolgersi a mercati vicini, almeno ideologicamente, come quelli europei o quelli americani, ma ottimi investimenti si possono fare anche nell’est europeo e in Medio Oriente. La Russia è una terra del tutto sconosciuta per quel che riguarda gli investimenti, per la maggior parte di noi. Eppure il paese è in espansione, nonostante le sanzioni, e il rublo si sta rafforzando sui mercati. Nell’ultimo semestre ha guadagnato il 16% sull’euro, e le amministrazioni locali offrono i loro bond a rendimenti interessanti. Questo significa che, se il rublo continuerà a rafforzarsi, il rendimento finale, grazie anche al cambio, potrebbe essere molto maggiore.
La città di Pietroburgo sta offrendo delle ottime obbligazioni a breve termine, per realizzare guadagni in poco tempo. Sono obbligazioni negoziabili alla borsa di Mosca, per un totale di 7 miliardi di rubli, che sono state emesse nel 2012 con il codice RU000A0JTDL6. L’acquisto minimo è di 1000 rubli, ovvero appena 15,50€. La cedola è semestrale, e garantisce il 7,94%. Saranno rimborsati interamente il 1 giugno 2017 e sono ora disponibili in parità per avere un rendimento del 8%. Il loro andamento finora, nonostante gli alti e bassi dei titoli russi, si è dimostrato molto stabile, e sono quindi da considerare un investimento sicuro, nonostante il loro rating è tra il BBB- e il BB+.
Generali Assicurazioni: un titolo in rialzo su cui puntare
Le Generali Assicurazioni volano in borsa con un +5,7%, grazie alle indiscrezioni di un interessamento di Intesa-Sanpaolo, e questo potrebbe essere il titolo su cui investire in questi giorni. Il colosso bancario sembra infatti interessato all’acquisizione di un grosso pacchetto della società triestina, e il titolo potrebbe salire parecchio nei prossimi giorni. La banca, da parte sua, non ha affatto smentito l’interessamento, trincerandosi dietro un secco “no comment” che sa tanto di ammissione. Il consiglio è di investire oggi, perché, come riporta il quotidiano La Stampa, Intesa-Sanpaolo potrebbe arrivare presto a detenere quote alla soglia appena al di sotto dell’OPA; e a quel punto potrebbe lanciare una campagna di acquisizione che porterebbe il titolo ad ottime quotazioni, perfette per chi vuole realizzare un profitto in breve tempo. Anche l’altro colosso delle assicurazioni Allianz sembra essere interessato all’operazione, e potrebbe unirsi ad Intesa-Sanpaolo, per tentare una scalata. Un interessamento di Axa si era avuto nei mesi passati, ma poi il tutto è sfumato senza ripercussioni sul titolo. Gli appetiti odierni di Intesa-Sanpaolo invece sembrano più concreti, in quanto il settore bancario è oggi impegnato a migliorare le proprie garanzie patrimoniali, e un pacchetto di azioni di qualità, potrebbe fare proprio al caso di Sanpaolo.
Rally di UBI Banca: titolo sospeso per eccesso di rialzo
Il titolo di UBI Banca si conferma come uno dei più appetibile per investire in azioni. Oggi, la banca bergamasca ha ottenuto un forte aumento, tanto da essere sospeso nel primo pomeriggio per eccesso di rialzo, poi essere negoziato di nuovo e segnare al momento un +7,5%. L’azione ora è a 3,666 euro e sembra non volersi arrestare per tornare alla sua quotazione di nove mesi fa. Il titolo è spinto al rally dagli analisti di Kepler Cheuveux, che hanno valutato più che positivamente l’acquisto di tre banche considerate “good”.
L’offerta vincolata di 1 euro riguarda Banca Marche, Banca Etruria e Cassa di Risparmio di Chieti, neonate dopo la risoluzione dell’anno scorso, mentre fuori dall’offerta è rimasta la quarta banca coinvolta in quella risoluzione, la Cassa di Risparmio di Ferrara. L’offerta simbolica di 1 euro al Fondo che ha gestito le tre banche è così andata a buon fine, e la UBI ora potrà operare con un gruppo più grande e solido, dopo la cessione di più di 2 miliardi di crediti deteriorati operata dal fondo. Anche l’aumento di capitale giocato dalla banca ha spinto il titolo su. Titolo su cui investire ora, prima che il suo prezzo si stabilizzi.
Mediobanca torna a collocare Bond a tasso variabile (Passo GBP 2017-2023)
Mediobanca è tornata sul mercato dei bond alla Borsa di Milano per il collocamento dei suoi nuovi titoli. Si tratta di obbligazioni senior unsecured denominate in sterline inglesi e in euro. Il tasso è variabile, e per quel che riguarda i band in sterline, con il nome di Obbligazioni Mediobanca Passo GBP 2017-2023, il codice è IT0005239261.
Il tasso minimo è fissato al 1,50%, mentre il massimo al 4,50%, con offerta minima di 1000 sterline, mentre l’offerta massima si chiude a 150 milioni di sterline. Come è facile notare dal nome del titolo, si tratta di obbligazioni a sei anni, a partire dal 12 gennaio (data di godimento e data di rimborso in soluzione unica). Il prezzo fissato per l’acquisto dell’obbligazione è a 100, e le negoziazioni hanno preso il via oggi.
Le cedole saranno calcolate con tasso trimestrale basato sul Libor inglese, maggiorato con uno spread del 1,5%. Il tasso floor (minimo) trimestrale non sarà inferiore del 1,5%, e il cap (massimo) è fissato al 4,5%. Il 12 di ogni trimestre si potranno staccare le cedole, con primo riferimento al mese di gennaio, per un totale di 24 coupon. Rating iniziale, BBB- per S&P, e BBB+ per Fitch.
È il momento di puntare sui bancari
I dati di Banca d’Italia, e quelli delle banche, forniti in questi giorni sulla raccolta del risparmio, non lasciano dubbi. È un buon momento per acquistare i titoli bancari, ma ancora per poco. Quindi se volete farlo, avete pochi giorni a disposizione, perché i titoli sono già al rialzo, e le agenzie di brokeraggio stanno tenendo il dito sul pulsante hold ancora per qualche tempo, prima di passare all’incasso. Per qualcuno, come FinecoBank, è già il momento di comprare, mentre su Mediolanum, Generali e le altre, il mercato si sta ancora trattenendo prima di dare il via alle danze.
I dati sulla raccolta sono più che soddisfacenti. Le banche stanno congelando le sofferenze e il credito, ma la raccolta del risparmio va bene, oltre le previsioni, con un netto +4,4% annuo, mentre la raccolta delle obbligazioni è in netto calo, con un -9,9%. Vincoli patrimoniali dunque rafforzati, e più solidità di bilancio per le banche, che tradotto significa più valore alle proprie azioni.
Attualmente i rialzi delle azioni dei titoli bancari si attestano ad un massimo del 3%, e quindi per i ritardatari, si è sempre in tempo per comprare, ma se i dati sulle gestioni dei portafogli dovessero essere confermati anche nei prossimi mesi, cosa molto probabile, allora sarà il momento di vendere per incassare.
Inflazione bassa, investimenti classici
Quando si parla di investimenti sicuri, si può dire tutto e niente. Sono infatti molti gli strumenti che rispondono a questa gamma, ma al contempo, in finanza, niente è mai sicuro. Per il 2017, gli esperti tengono in molta considerazione l’aspetto inflazione, che anche quest’anno non dovrebbe raggiungere l’1%. I prezzi al consumo non salgono, e questo dovrebbe favorire gli investimenti in strumenti classici come titoli di stato, depositi bancari e postali, per chi non vuole sottoporre il proprio capitale ad alti rischi.
Certo, anche i guadagni sono bassi, ma comunque consentono di difendere i propri risparmi dall’inflazione, che in Europa non dovrebbe crescere a lungo termine. I buoni fruttiferi postali sono tra i più appetiti strumenti finanziari, al pari di BOT e CCT, ricordando che su questi prodotti c’è sempre una tassazione del 12,5%, da tenere a mente quando si calcolano i costi-benefici sui rendimenti.
Altro fattore che aumenterà la tendenza ad investire sui mercati dei titoli, è l’aumento del costo del denaro, già attuato dalla Federal Reserve, e che probabilmente coinvolgerà anche la BCE nell’ultimo quadrimestre del 2017.
A giugno poi saranno lanciate le azioni dell’Enav, che con il monopolio sul traffico aereo, non ha concorrenti, ma la IPO più interessante dovrebbe arrivare da Ferrovie dello Stato. Le IPO di Poste Italiane invece, garantiscono stabilità e difesa dall’inflazione.
Il futuro degli investimenti in oro
L’oro è uno dei beni rifugio d’eccellenza, che non tende mai a svalutarsi, e i periodi di incertezza come quello attuale, sembrano sempre rafforzare questo genere di investimenti. Certamente le previsioni sono verso l’alto, ma è sempre meglio approfondire per non dare versioni semplicistiche che potrebbero non avverarsi a causa di valutazioni parziali o troppo superficiali.
In effetti le previsioni che furono fatte per l’anno appena passato, vedevano il metallo giallo al ribasso, e invece l’andamento è stato stabile, con l’oro che ha mantenuto bene le sue quotazioni. Dobbiamo quindi valutare bene il momento, che vede grande incertezza sui mercati, in attesa anche delle decisioni delle banche centrali, sempre influenti sulla quotazione dei beni rifugio.
In particolare è previsto il rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, e questo dovrebbe far alzare, o mantenere stabile, la quotazione dell’oro. Anche un certa immobilità dei mercati, prevista almeno per il primo semestre del 2017, dovrebbe contribuire al rialzo dell’oro, così come una diminuzione dei principali titoli statali sui mercati, che portano gli investitori ad una maggiore domanda di oro.
Come letto, abbiamo sempre utilizzato il condizionale, dato il delicato momento, soprattutto europeo, con le banche italiane, e non solo, in estrema sofferenza, che potrebbero coinvolgere tutti i mercati. Intanto Basilea III è stata nuovamente rinviata.