Unicredit sale ancora, dopo la trimestrale positiva e i dividendi

Unicredit Nonostante Milano sia in rosso, il comparto bancario continua a salire, con Unicredit che guadagna in apertura lo 2,81%, dopo i risultati positivi della trimestrale. Gli azionisti sono contenti dei dividendi, e la Goldman Sachs ha appena aumentato il target price per le azioni della banca.

A far scendere il Ftse Mib, in particolare, Amplifon, con un -1,7%, Enel (-1,16%) con delle trimestrali non buone, e Banco Bpm, nota stonata del comparto bancario, con il -1%.

I conti Unicredit

Unicredit è la regina della borsa milanese, dopo che la trimestrale ha rilasciato un dividendo di 0,27 euro ad azione. Gli utili per il 2019 sono in crescita, e questo fa sperare gli investitori in un futuro prospero, anche se nel 2017 avevano preso 0,32 euro per azione. Ma il 2018 è stato anche un anno difficile per il comparto bancario, ed il risultato è quindi apprezzabile.

Il dividendo sarà pagato in contanti, per un payout ratio del 20%. L’ottimismo nasce dalla nota della banca che ha precisato le decisioni per il dividendo del prossimo anno sugli utili di quest’anno, che sarà del 30% sull’utile netto.

Unicredit ha abbassato i costi del 5,6%, e aumentato il risultato netto di gestione del 13,1%. I ricavi scendono dell’1,1%.

Occhio a Bper Banca, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Unicredit

bancheLa settimana si apre con un aumento del target price per quattro banche italiane: Bper Banca, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca. Occhio quindi a questi titoli, che potrebbero intraprendere una strada di rialzi, dopo che gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto, al rialzo, il target price dei quattro istituti di credito.

Le valutazioni

Chiaramente i titoli vanno valutati caso per caso. Per Bper Banca infatti, il target price è stato portato a 3,10 euro, ma è comunque confermato il rating “sell”. Stesso discorso per Intesa Sanpaolo, con target price alzato a 2 euro. Per Ubi Banca, conferma per rating su “neutral”, ma target price su a 2,90 euro. Confermato anche il rating di Unicredit, su “buy”, e target price potato a 17,9 euro.

Le reazioni dei titoli sul Mib di Milano sono diverse.

Bper Banca vola a 2,98 euro, su dello 0,20%, mentre meglio fa il titolo di Intesa Sanpaolo, con un +0,29% e prezzo a 1,96 euro. Vola il titolo di Ubi Banca, che sale dello 0,98% a 2,16 euro. Per Unicredit invece, il rialzo è ridotto ad un +0,12%, con il prezzo per azione a 9,77 euro. Questi sono gli andamento alle 12 di oggi, con i titoli che erano saliti ancor di più (Unicredit), o avevano iniziato in sordina per poi salire vertiginosamente a metà seduta (le altre).

Astaldi è il titolo da tenere d’occhio oggi a Milano. Oggi nuovi rating

astaldiIl titolo di Astaldi sta segnando un rally dell’11% oggi alla borsa di Milano, con il Ftse Mib che invece viaggia sulla parità. Astaldi vive un momento di euforia dopo alcune voci di salvataggio del gruppo, da parte di Salini Impregilo e i giapponesi di IHI Group.

Il gruppo, che deve presentare il suo piano di ristrutturazione entro il giorno di San Valentino, seguendo la decisione del Tribunale di Roma, potrebbe riprendere quota, dopo aver perso l’80% del suo valore nel 2018.

I nuovi rating

Oggi sono stati aggiornati i rating di Deutsche Bank e Goldman Sachs su Azimut e Atlantia. I due titoli sono posizionati su “buy”, con il target price di Azimut a 15,5 euro. Oggi il titolo guadagna lo 0,79%, a 11,47 euro. Atlantia invece va giù dello 0,38%, con un prezzo di 20,75 euro.

Intanto Jp Morgan abbassa il target price di Pirelli a 6,6 euro, mantenendo il “neutral”. Occhio al titolo di Eni, che il 14 febbraio presenterà l’esame di bilancio e la previsione sul dividendo. Dopo un apertura in positivo (+0,14%), ora il titolo è sceso appena sotto alla parità. L’Eni comunque sta andando bene e il titolo potrebbe essere appetibile.

I rally di oggi a Milano: Fiera Milano e Azimut superstar

Fiera MilanoOggi a Milano gli indici sono in negativo, nonostante i rally di Fiera Milano e Azimut. La prima sta vivendo un anno magico, visto che nel 2018 è cresciuta del 111%, con un target price di 4,25 euro per Bloomberg. In questo momento e azioni guadagnano l’1,30%, mentre è in corso il Salone degli Stili di Vota Homi. Scelte azzeccate per Fiera di Milano, che stanno portando la fiducia degli investitori.

Anche Azimut prosegue un rally consistente, con il titolo che oggi sale ancora (+2,58%) dopo molte sedute positive. Si tratta del titolo in testa all’indice, nonostante i pessimi risultati del Ftse Mib, dove soffrono molo i bancari. Per Azimut il vantaggio è il nuovo calcolo delle commissioni di performance.

Altra grande performance di oggi è quella della Juventus, che da quando ha acquistato il calciatore Ronaldo ha iniziato un rally senza precedenti nella sua storia. Oggi vive un ennesimo rialzo, a +1,6%. Da quando è arrivato il portoghese, le azioni si sono rivalutate del 70%. Questa mattina il rialzo sembra essere dovuto più al risultato sportivo di ieri sera, che ha motivi prettamente economici. La vittoria di ieri infatti sembra decisiva per mettere fine al capitolo scudetto, e quindi agli introiti derivanti dal primo posto.

Tod’s e STM sotto osservazione a Piazza Affari

todsCon le trimestrali che escono giornalmente, la Borsa di Milano segna gli umori degli investitori. Oggi sono due i titoli sotto osservazione, nel bene e nel male. Nel male il titolo Tod’s, come era prevedibile, dopo la presentazione dei bilanci che hanno deluso ampiamente le aspettative. Il titolo paga subito in apertura e perde il 7% in soli venti minuti di seduta. Ora un leggero recupero, a -5,25%, con il titolo a 41,12 euro. Tod’s chiude il 2018 con ricavi a -2,4% (940,4 milioni di euro), anche se una nota dell’azienda parla di un risultato atteso, e di un nuovo acquisto di azioni, a quanto pare massiccio.

STM

Bene invece Stm. La quotata aumenta i suoi ricavi del 7,4%, arrivando a 2,65 miliardi di dollari. Il 5% arriva dall’ultimo trimestre dell’anno, con un utile netto di 418 milioni. Si tratta di più di 100 milioni di miglioramento rispetto allo stesso trimestre del 2017. Anche se le previsioni sul primo trimestre 2019 non sembrano buone, con ricavi per 2,1 miliardi di dollari (-5,7%) rispetto al primo trimestre del 2018, il titolo va in rally a Milano. L’apertura è ottima, con il titolo che guadagna l’8.89% e va al prezzo di 13,62 euro (+1,12 euro).

Tim e Enel sempre osservate speciali a Milano: Carige chiede 2 mld

BANCA CARIGESi segnala una giornata all’insegna dell’attesa, a Milano, con i titoli Tim e Enel da tenere d’occhio. La settimana si apre con nuovi intoppi tra Cina e Usa, e stavolta riguarderebbero i prodotti agricoli. Wall Street aveva comunque chiuso la settimana scorsa in rialzo, grazie alle voci che vedevano la Cina offrire agli Usa l’occasione irripetibile di annullare il suo disavanzo commerciale con Pechino, tramite maxi acquisti di prodotti, entro il 2025.

A Milano oggi

Questa mattina anche Tokyo ha chiuso in positivo (+0,25%), ed è probabile che le borse europee tengano un atteggiamento rialzista, anche se prudente. A Milano sotto osservazione ci sono Enel e Tim. Per Enel possibilità di forte volatilità, oggi che l’azienda staccherà le cedole dei dividendi. Probabilmente le prese di profitto penalizzeranno il titolo. Per Tim invece, si aspetta un rimbalzo, per recuperare le perdite di venerdì scorso, ma il titolo inizia male, con un -0,72% in apertura. Venerdì aveva subito un doppio downgrade di target price, e questa mattina non sembra poter rimbalzare.

Intanto Banca Carige chiede 2 miliardi di garazie statali per i suoi bond. La banca tenta due emissioni obbligazionarie da 12 e 18 mesi, sfruttando il Decreto Legge numero 1 del 2019 che le garantisce fino a 3 miliardi di garanzie.

Milano in flessione ma occhio a Enel e FCA

FCA, salgono vendite EuropaLa mattinata alla borsa di Milano si apre negativamente, anche se ieri Wall Street aveva avuto una buona seduta, soprattutto con i bancari, dopo la pubblicazione dei trimestrali. In flessione invece Tokyo, con lo yen forte che porta ad una chiusura a -0,2%.

I titoli di oggi

I titoli da tenere sotto osservazione a Piazza Affari oggi sono Enel e FCA. Per Enel ci potrebbero essere dei rialzi, grazie all’annuncio sull’accordo con i cinesi di CGN Energy International Holdings, che compreranno tre impianti rinnovabili, per un totale di 540 MW. Il titolo, per il momento, scende dello 0,12%.

Sempre dalla Cina ci sono le voci sull’interessamento su Fca da parte di Geely, gruppo cinese interessato ad alcuni assets di Torino, tra cui Cnh Industrial. I cinesi potrebbero entrare nel gruppo, e il magnate Li Shufu già controlla Proton in Malesia e Volvo, Polestar e Lotus in Occidente. Le voci di un interessamento di Geely non sono nuove, e ora sembra che il gruppo voglia far parte di Alfa Romeo e Maserati. L’intenzione è quella di costruire un polo del lusso.

Il titolo di FCA quindi potrebbe entrare in rally, grazie a questo interessamento. Il titolo per il momento guadagna lo 0,57%.

FCA: accordo emissioni porta giù azioni. Rating Unipol e doBank

fcaOggi la borsa di Milano mette sotto osservazione le azioni della FCA, dopo che ieri la multinazionale dell’auto avrebbe raggiunto un accordo con il Governo degli Stati Uniti sulle emissioni dei diesel. L’accordo aveva provocato subito un rally, immediatamente spento oggi dalle prese di profitto che ha portato le azioni a perdere fino al 2% in apertura, parzialmente recuperato verso le 9 e 30 con una perdita di solo l’1%.

L’accordo prevede una multa da 700 milioni, per Fiat Chrysler, ma su questo punto, per il momento, ci sono ancora solo delle note delle agenzie di stampa, mentre non abbiamo commenti da parte dell’azienda.

I titoli bancari

Intanto c’è stata una revisione dei rating per due banche, da parte degli analisti di Kepler Cheuvreux. Il giudizio sulle azioni di doBank e di Unipol è stato rivisto, in positivo per il primo istituto, e in negativo per il secondo.

Per i titoli di doBank si passa al rating di buy, con target price a 12,3 euro. Per Unipol invece, il rating scende a hold e il target price a 4,5 euro. Naturalmente i mercati hanno reagito di conseguenza, con le azioni di doBank che vanno in rally del 4,25% e quelle di Unipol che scendono dello 0,67%.

In Asia alcune obbligazioni interessanti. Ecco cosa comprare

asia_mapL’Asia è il continente che più, nell’immaginario collettivo, sembra essere il traino dell’economia, il continente dove si può guardare per ottenere dei profitti. Il pensiero va subito ai due paesi simbolo della grande crescita, Cina e India, ma in realtà ci sono altri paesi a cui guardare, tra cui Indonesia, Malesia, Singapore e Filippine.

Le obbligazioni da tenere d’occhio

Le aree da guardare con interesse, in Asia, sono molte. In particolare i paesi dell’Asean, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, sono un gruppo economicamente forte, con un Pil di 2,800 miliardi. Un gruppo di paesi che può concorrere, insieme, a sfidare il Pil di grandi paesi come la Francia o la stessa India, con il vantaggio di rappresentare 650 milioni di persone. Molti ricordano la crisi finanziaria che colpì questi paesi alla fine degli anni ’90. Ma oggi invece, queste economie sono di grande rilevanza, con grandi crescite economiche e demografiche. Qui, le capacità produttive, anche di alta tecnologia, cominciano ad essere importanti, con tante start-up e nuove corporations.

La produttività sarà migliorata con la con la costruzione di grandi infrastrutture, che aumenteranno il peso specifico delle relative economie. Va quindi detto che le obbligazioni di questi paesi potranno essere molto interessanti, già da ora. E non solo quelle governative, ma anche quelle corporates. In Asia c’è un ottimismo più diffuso riguardo al futuro, mentre la stanza Europa arranca sui suoi problemi.

Gubitosi si compra le azioni Telecom. Juventus: anno da record anche in borsa

juventusQuattro giorni fa, Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Telecom Italia, ha dato una rinnovata al proprio portfolio, con l’acquisto di 330mila azioni della azienda che amministra, con sei diverse operazioni, spendendo quasi 160mila euro. Il prezzo ad azione era di 0,4804 euro.

È il secondo acquisto in pochi giorni, visto che aveva proceduto a comprare già delle azioni il 21 dicembre. Ottima la risposta in borsa, con il titolo della Tim che è salito dell’1,12%

L’anno d’oro della Juventus

La Juventus segna un anno da record, non solo sul campo, ma anche in borsa. Dopo essersi aggiudicata lo scudetto e la Coppa Italia, con la netta impressione che lo farà anche quest’anno, la società bianconera si prende un bel rally in borsa, con un anno a +40%. Chi pensava che l’affaire Ronaldo potesse dissanguare le casse bianconere, deve ricredersi, almeno per il valore di capitalizzazione della società, che si è proiettata a 1,6 euro per azione (da 0,85 euro), da quando il portoghese ha iniziato la sua avventura juventina. Le azioni Juve sono state tra le più comprate e valutate a Milano, e i 100 milioni spesi per Ronaldo hanno fatto fare un balzo ai titoli del club. Ora la Juve punta alla Champions Leage, che potrebbe far salire ulteriormente le quotazioni.

La BCE cancellerà i debiti sovrani?

crisi-debito-italia-defaultLa BCE ha annunciato la fine del “quantitative easing”, ma probabilmente continuerà a sostenere i debiti sovrani degli stati europei. La situazione economica del Vecchio Continente infatti è ancora precaria, e la banca centrale non vuole frenare i mercati e le economie, anche in considerazione del rialzo dei tassi della Fed, che molti, amministrazione americana in testa, considerano sbagliati.

Che succederà

La BCE continuerà, molto probabilmente, ad acquistare titoli di stato, rimpiazzando i titoli in scadenza con altri titoli. Secondo l’ultima nota dall’Eurotower, questa situazione potrebbe perdurare per anni. Attualmente la banca detiene titoli per quasi 2.170 miliardi di euro, quasi tutti italiani, francesi, tedeschi e spagnoli.

La BCE insomma, allungherà le scadenze, bypassando la fine dei QE. Quindi titoli più longevi al posto dei bonds che stanno per scadere, ma dovrebbe anche incontrare il favore degli stati. Perché i titoli a lungo termine sono più costosi, per i governi, anche se hanno chiaramente il vantaggio di spalmare il debito su un periodo più lungo. Ma c’è anche il vantaggio, sui titoli a lungo ttermine, che l’inflazione aiuti gli stati ad alleggerire il debito.

Per questo è probabile che gli stati saranno ben contenti delle intenzioni della BCE. Per gli analisti questa è la strategia più intelligente. Consolidando il debito, lo si renderà più sostenibile.

Bene l’asta dei titoli italiani. Rendimenti in leggero aumento

botIl Tesoro oggi ha piazzato tutti i titoli offerti sul mercato, nell’asta al rientro dai giorni festivi del Natale. Oggi era un’asta principalmente per i Bot a sei mesi, con le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia sull’andamento delle vendite.

I titoli di oggi

I titoli di oggi non erano comunque solo i Bot a sei mesi, che scadranno il 28 giugno dell’anno che sta arrivando. Il Ministero dell’Economia ha piazzato tutti i 6 miliardi e mezzo dei titoli con Codice ISIN: IT0005355588. Soddisfazione al Ministero, anche perché la domanda complessiva è stata alta, raggiungendo più di 8,65 miliardi di euro. Il rapporto di copertura è dunque dell’1,33, un buon dato visti gli ultimi tempi. È vero che a novembre il rapporto di copertura era dell’1,6, però avevano un tasso più basso.

In questa asta, il rendimento lordo sale allo 0,215%, rispetto allo 0,162% della scorsa asta, tenuta un mese fa. Il prezzo dei Bot è arrivato a 99,894.

Venduti anche 2 miliardi di CTz biennali. Qui il rendimento è sceso, dallo 0,995% allo 0,699%

Il rapporto di copertura è stato comunque alto, dell’1,78, visto che la domanda complessiva era oltre i 3,5 miliardi di euro.

La Fed affossa i mercati. Trump furioso, investitori incerti

federal-reserveLa Federal Reserve continua con la sua politica di stretta monetaria, e continua ad attirare le ire del presidente Trump. E pensare che proprio il presidente aveva nominato l’attuale numero uno della banca centrale, pensando di aver risolto i problemi di incomprensione con la ex Janet Yellen. Troppo reazionaria per il presidente e il suo staff, che ora vorrebbe licenziare Jay Powell, dopo il crollo dei mercati a seguito del terzo aumento dei tassi di interesse sul dollaro.

Le tensioni tra Fed e Trump

La Fed continuerà la sua politica sui tassi, ma questo sta creando volatilità. I mercati sono scontenti, ma anche Trump, che non vuole un dollaro forte.

C’è da dire però, che i dati economici statunitensi non sono ancora preoccupanti, ma segnano comunque un rallentamento, di cui, probabilmente, l’aumento dei tassi d’interesse è responsabile.

Per questo Trump è imbufalito con la Fed, che sarebbe la colpevole del rallentamento della crescita. Se l’economia rallenta, una politica più restrittiva dovrebbe passare in secondo piano. D’altra parte, l’abbassamento dei prezzi sugli asset americani è dovuto al rialzo dei tassi da parte della Fed.

Non siamo affatto a livelli di guardia, ma intanto Wall Street sta viaggiando ai minimi storici. Ma se prima la Fed poteva predicare il rialzo dei tassi, perché i mercati viaggiavano a gonfie vele, ora l’insicurezza inizia a prendere piede anche in seno alla banca centrale.

I titoli da tenere d’occhio oggi a Milano: Monclear e Ferragamo

salvatore-ferragamo-azioni-borsa-giugnoA Piazza Affari oggi ci sarà da tenere d’occhio alcuni titoli del lusso, per motivi diversi: Monclear e Ferragamo. Sui due titoli infatti, Morgan Stanley ha emesso il suo giudizio, influendo sull’andamento delle azioni. Se per Monclear il giudizio è positivo, altrettanto non lo è per Ferragamo.

I due titoli a Milano

Le reazioni degli investitori sono state chiaramente all’opposto. Il titolo Monclear è stato premiato con gli acquisti, tanto da guadagnare l’1,1% in avvio, per poi cadere. Brutta caduta invece per Salvatore Ferragamo, il cui titolo perde l’1,64%. Nel frattempo anche il Ftse Mib perde lo 0,3%.

Il giudizio di Morgan Stanley sui rating vede un taglio per Salvatore Ferragamo e un rialzo per Monclear. Per Ferragamo si va su un giudizio underweight mentre Moncler sale a overweight.

Morgan Stanley ha tagliato anche il target price di Tod’s, a 37 euro, ma l’azienda non è una quotata del MibTel.

Finisce così il buon periodo di Ferragamo, partito con i risultati della scorsa trimestrale. Non si conoscono ancora i motivi della retrocessione del titolo, ma sicuramente gli investitori non saranno contenti, oggi, di veder deprezzate le loro azioni.

Le azioni di Monclear invece salgono in avvio ma poi crollano dopo un’ora per le prese di profitto e ora si segnalano sotto del 3,63%.