Banca Imi: i nuovi certificati puntano sul cambio euro-sterlina

Il tasso di cambio tra euro e sterlina, una protezione finanziaria garantita al 100% e una durata quadriennale: sono queste le caratteristiche principali dei certificati di investimento lanciati da Banca Imi presso il comparto Sedex di Borsa Italiana, una buona opportunità per coloro che sono interessati ai mercati valutari. La banca d’investimento del gruppo Intesa Sanpaolo (l’istituzione risale al 2007, quando Banca Imi e Banca Caboto hanno dato vita a questa nuova realtà) ha deciso infatti di puntare su degli Equity Protection Short Certificates Quanto, la cui scadenza è stata fissata al 9 febbraio del 2015. Anzitutto, bisogna precisare che gli investitori possono fare affidamento su dei rating piuttosto lusinghieri per quel che concerne la società emittente: Moody’s e Fitch si sono sbilanciati con dei giudizi che contraddistinguono un’ottima affidabilità, rispettivamente Aa3 e AA-, mentre Standard & Poor’s ha valutato la banca con un A+ (discreta affidabilità).


La giornata odierna rappresenta proprio quella iniziale in relazione alle negoziazioni: quali sono le peculiarità dei prodotti finanziari in questione? La liquidazione sarà di tipo monetario, mentre la modalità di esercizio sarà quella europea; inoltre, si potrà beneficiare dei consueti vantaggi degli equity protection. Questa tipologia di certificato consente di scommettere sul rialzo dell’indice sottostante, mediante un’adeguata protezione di tutto o parte del capitale che è stato investito nel corso della sottoscrizione dello strumento. La semplicità e la trasparenza sono due elementi che fanno degli equity protection un’offerta di successo, con molti risparmiatori che si rivolgono sempre più ad essi.

Gli investitori finanziari più indicati in questo caso sono coloro che hanno delle aspettative positive sul cambio tra le due valute in un orizzonte temporale di medio termine (tipicamente la scadenza non è mai superiore ai cinque anni), ma che vogliono anche minimizzare completamente le possibili perdite. L’acquisto di tali certificati non pregiudica una rivendita prima della scadenza stessa, operazione possibile anche perché rimane sempre alto il rischio di insolvenza dell’emittente a cui gli strumenti sono soggetti.

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