Bce, nuova strategia economica per l’Unione?

La BCE è pronta a dar vita a una nuova strategia economica per l’Unione Europea? Sembrerebbe proprio di sì, stando a ciò che emerge in merito al meeting che si terrà  e nel quale dovrebbero essere prese delle decisioni che dovranno rappresentare una vera e propria svolta per la tenuta finanziaria degli Stati membri.

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Si sta pianificando politica monetaria ancora più espansiva

Si parla di una politica monetaria potenzialmente molto più espansiva per raggiungere gli obiettivi nuovi che verranno fissati, una nuova forward guidance  e una nuova comunicazione. Il tutto tenendo conto delle aspettative che pesano sulla ripresa e l’effetto delle nuove varianti di coronavirus. La BCE ha già presentato questo mese quello che sarà il suo nuovo approccio alla politica monetaria modificando il target dell’inflazione: adesso tocca in generale a quello che è il suo approccio alla gestione della finanza, partendo come già anticipato dai fattori sopra elencati per arrivare all’analisi della situazione economica monetaria e finanziaria che sarà gestita in termini molto più formali rispetto a quelli seguiti finora.

C’è molta attesa per la riunione proprio perché si sa che saranno diverse le novità importanti che verranno introdotte: ad attirare in particolare l’attenzione degli analisti è ciò che riguarda la simmetria della ricerca dell’obiettivo di inflazione per il quale si è deciso di puntare al 2% pieno. Essenzialmente questo nuovo approccio non farà altro che formalizzare qualcosa che è già stato introdotto, come in questo caso , cercando di riuscire a mettere in campo una strategia che consenta, a prescindere dagli scenari che si presenteranno, di rimanere flessibili senza causare problematiche alla popolazione.

Lavorare per una BCE più intelligente

In poche parole si punta a creare una BCE che sia più intelligente della Federal Reserve americana, soprattutto per ciò che concerne l’inflazione media  e la sua gestione, dato che è stato sottolineato da molti esperti come la strategia statunitense sia totalmente inadatta a gestire l’attuale situazione, soprattutto nell’ottica di evitare un particolare surriscaldamento dei prezzi che richiederebbe l’imposizione di una politica molto restrittiva e una recessione.

I mercati all’idea di una politica ancora più espansiva non hanno reagito benissimo, anche se i minimi toccati nel corso del 2020 sono lontani. Per comprende la complessità della situazione bisogna accettare che sono diversi i fattori di cui tenere conto, tra i quali figurano i rendimenti europei e bisogna valutare se le condizioni finanziarie attuali siano considerabili soddisfacenti dalla stessa Banca Centrale Europea: non bisogna perdere di vista che, tra le tante cose di cui è importante avere una gestione seria, vi è la liquidità.

I prestiti alle imprese ora costano di più rispetto al passato e questo è un particolare del quale bisognerà tenere conto nel momento in cui si stabilirà la politica monetaria dei prossimi mesi

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