BTp Italia a 10 anni, impennata al 2,21%

L’avvio dei mercati ha visto durante la mattinata di oggi una impennata dei rendimenti dei nostri BTp a 10 anni al 2,21%.

Si tratta del livello più alto degli ultimi sei mesi e mezzo. Per ritrovare percentuali simili, infatti, è necessario tornare indietro nel tempo alla seconda metà di novembre del 2014. Rimane, invece, stabile lo spread BTp-Bund, che per la scadenza decennale si attesta a 129 bp, lo stesso livello di 4 mesi fa, prima che iniziasse l’attuazione del “quantitative easing” della BCE.

Ne consegue che i rendimenti dei Bund, i titoli di stato tedeschi, si siano portati in queste prima battute di giornata oltre lo 0,90% da quasi lo 0,89% di ieri, ovvero ai livelli più alti da oltre 7 mesi a questa parte.Il rialzo dei rendimenti non ha riguardato la sola Eurozona. Anche i Treasuries registrano un calo dei prezzi, tanto che i decennali rendono adesso il 2,366%, quasi l’1,5% in più degli omologhi titoli tedeschi, tornando alle stesse percentuali di inizio ottobre, quando la Federal Reserve si accingeva ad annullare glistimoli monetari negli USA. Si pensi, però, che il 25 gennaio scorso i decennali americani rendevano poco più dell’1,6%

Tornando ai nostri BTp, la crescita dei rendimenti appare una tendenza pur incerta, ma che prosegue dalla settimana stessa dell’attuazione del QE, ossia da quasi 3 mesi. Come avevamo avvertito prima che la BCE iniziasse ad acquistare i bond governativi sul mercato secondario, similmente a quanto accadde anche negli USA in ogni ciclo di iniezione di liquidità dalla Fed, è come se il mercato avesse scontato l’effetto degli stimoli prima che fossero attuati, per poi tornare a vendere i titoli, una volta che questi avevano toccato prezzi storicamente elevati.

 

Lascia un commento