Cattolica, entra Buffett ed il titolo vola

Talvolta basta un cambiamento specifico per dare una spinta ai titoli di una società in modo netto e l’entrata di Warren Buffett in Cattolica ne è stata una dimostrazione netta: basta pensare al volo preso dalle azioni della società fin dall’apertura.

Il giorno nero delle banche: meglio disinvestire?

Ieri è stato il giorno nero delle banche, e anche oggi le cose non stanno andando meglio. I bancari sono stati indubbiamente i peggiori titoli a Milano, e oggi Ubi Banca perde il 2,8%, Bper Banca il 2,17%, Banco Bpm l’1,9% e Intesa Sanpaolo l’1,16%. Gli operatori stanno disinvestendo, dopo il rapporto della BCE che porterà le banche ad una maggiore attenzione sui crediti deteriorati. Ecco perché gli investitori stanno realizzando i profitti ora, con grandi vendite, che stanno portando i titoli giù.

La BCE inasprirà i requisiti delle banche sui crediti, che costeranno il 10% in più nei prossimi 2 anni. I titoli delle banche perderanno circa il 9%, e chi ha in portafogli oggi le azioni degli istituti di credito, è meglio che ne tragga profitto subito, prima di perdere i realizzi. Il settore bancario aveva guadagnato molto negli ultimi mesi, con le notizie positive sulla raccolta e sui bilanci delle principali banche, ma ora è arrivato il momento di disinvestire, perché i rialzi sono finiti. Probabilmente, dal documento consultivo dell’altro giorno, a quello attuativo che verrà emanato, le regole saranno ammorbidite, ma comunque le banche conosceranno un declino del prezzo delle loro azioni, specialmente quelle italiane, meno pronte all’attuazione delle procedure.

Ottimi risultati per Tiscali, e il titolo vola

tiscaliTiscali vola in borsa con un ottimo +11% delle sue azioni, grazie alla pubblicazione dei risultati semestrali che segnano dati più che positivi. Tiscali ha segnato un fatturato di 103,6 milioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso dunque, che era di 96.9 milioni, l’incremento è del 6,9%. Risultati che riportano Tiscali in auge, e rispetta le previsioni degli analisti, che avevano pronosticato risultati migliori tra il 5 e l’8%. Previsioni rispettate dunque, e grande felicità per gli investitori, che vedono il loro capitale rivalutato. Probabilmente si assisterà ad una flessione, nei prossimi giorni, dovuta alle prese di profitto, ma il titolo Tiscali continuerà a dare soddisfazione al propri azionisti. Il margine operativo lordo infatti cresce di 2 milioni, attestandosi a 14,4 milioni, registrando un incremento del 16,3%. Buoni i risultati dell’utile netto, che arriva a 24,5 miliono, mentre il passivo registra 17,7 milioni.

Sarà dunque un anno positivo per l’azienda, e gli analisti suggeriscono un buy per le azioni, in attesa di nuove crescite del titolo, alla fine dell’anno, che dovrebbe concludersi in linea con il primo semestrale. Anche se l’incremento maggiore dovrebbe essere passato, il titolo potrebbe dare ancora soddisfazioni, e nei prossimi giorni, dopo le prese di profitto, dovrebbero ripartire gli acqusti.

Ipo Pirelli: come si comporterà il titolo?

E’ partita ieri l’offerta pubblica delle azioni Pirelli volta al ritorno della società alla borsa di Milano: essa avrà fine il prossimo 28 settembre e con molta probabilità il titolo ritroverà il suo posto a Piazza Affari già dal 4 ottobre prossimo.

Intesa Sanpaolo e Unicredit escono da Eramet

Intesa Sanpaolo e Unicredit escono da Eramet. Si è conclusa nella notte la cessione dell’11,176%, equivalenti a 2.971.186 di azioni ordinari per un corrispettivo economico di circa 169,4 milioni di euro. Un cambiamento atteso che non stupisce.

Mediobanca: Unipol occasione d’acquisto

Unipol è considerata “occasione d’acquisto” da Mediobanca che in questa giornata fa un vero e proprio upgrade del titolo relativo al gruppo assicurativo: un azione che porta il titolo a respirare e l’istituzione a consolidare quei cambiamenti intrapresi proprio necessari a ritirare su la sua reputazione.

Ferrari in picchiata, borsa Milano in negativo

Azioni Ferrari

Non è stato un buon giorno per gli investitori del titolo Ferrari, dopo il downgrade di JP Morgan che ha scatenato le prese di profitto. Il titolo scivola del 6,7%, dopo giorni di rally costante, ma molte sono le critiche al downgrade di JP Morgan, per alcuni analisti ingiustificato nelle motivazioni. Per la banca americana, la Ferrari potrebbe entrare in business rischiosi come quello del Suv, ma in realtà oggi, sono proprio i Suv uno dei segmenti più trainanti del settore, e comunque Ferrari ha già dichiarato di non volersi impegnare nel settore. Poi la possibile IPO su Maserati, che però è stata già seccamente smentita da Marchionne. Infine la concorrenza sempre più agguerrita dei grandi marchi come Lotus e McLaren, che però il Cavallino ha sempre gestito egregiamente, da decenni, e quindi sembra una motivazione del tutto debole. Anzi, vincendo sempre la concorrenza la Ferrari è diventata un mito talmente solido tra le supercar, che la concorrenza degli altri marchi l’ha rafforzata, piuttosto che indebolirla.

Insomma, la realtà sembra dire che il downgrade di Morgan sia stato solo un segnale per scatenare le prese di profitto di alcuni investitori, più svelti degli altri nel capire i movimenti del mercato. Chi ha approfittato dei rally dei giorni scorsi ha realizzato un buon profitto, chi invece pensa di investire in azioni Ferrari, adesso potrebbe approfittare del ribasso del prezzo, per aspettare il prossimo rally.

FCA, Great Wall sospesa alla Borsa di Hong Kong

Speculazioni ed andamenti di Borsa in tutto il globo relativi a FCA hanno portato Great Wall ad essere sospeso dalle contrattazioni nel mercato azionario di Hong Kong, in attesa di chiarimenti sull’interesse manifestato nei confronti del marchio e nello specifico del marchio Jeep.

L’interesse cinese per Fca scatena la speculazione

FCA, salgono vendite EuropaDopo le indiscrezioni dell’interesse cinese di Great Wall Motor per il marchio Jeep, smentite in nota da Fca, il titolo del gruppo italo-americano ha iniziato a volare, passando in tre giorni da un prezzo di 9,95 euro a 11,04, con molti investitori in preda all’acquisto.

Secondo le indiscrezioni del sito USA Automotive News, Il presidente del gruppo cinese Wang Fengying, in una e-mail inviata allo stesso sito, avrebbe dichiarato la sua intenzione di acquisire il marchio Jeep, e di aver già richiesto un incontro preliminare al Lingotto, per comprendere la fattibilità del progetto. D’altra parte, Marchione aveva dichiarato, qualche mese fa, che la cessione di Jeep non fosse un tabù, e il gruppo Great Wall è un colosso nella produzione di Suv, con mire espansionistiche per ottenere il primato mondiale nel settore. Ma la Jeep è anche il pezzo pregiato del gruppo Fca, e Marchionne ha un programma di sviluppo ed espansione già avviato.
Intanto però, i bond della Fca hanno iniziato a volare, preda della speculazione dei mercati. L’obbligazione senior 3,75% al 2024, per un totale di 1,25 miliardi di dollari, ha raggiunto quota 109, con il rendimento di poco superiore al 2%. Il bond FCA al 6,75% con scadenza al 2019, viene quotato 112 e un rendimento minore dello 0,70%. Il rating è in zona “speculative grade”.

FCA sale in borsa grazie ad interesse cinese

La FCA sale in Borsa sulla spinta dell’interesse cinese: possibile che toccherà a lei finire in mano orientale dopo che già il Milan, l’Inter e la Pirelli hanno seguito lo stesso iter? Le indiscrezioni rese note da Automotive News punterebbero in tal senso.

Le azioni che probabilmente saliranno sul mercato italiano

quotazioni-valutaIl mercato azionario è sempre difficile da comprendere, ma ci sono delle indicazioni che possono venire in aiuto, nelle valutazioni degli istituti e delle aziende di analisi e rating. Quindi abbiamo sempre delle indicazioni che possono essere utili per capire la salute di una company e valutare se acquistarne le azioni o no.

Per oggi abbiamo ben tre upgrate positivi, di cui due con rating buy e uno con rating hold. Siamo in pieno ferragosto, ma le indicazioni sono ottime su tre titoli, del mercato italiano, per tre aziende molto importanti, grandi e famose: Enel, Italgas e Ferrari.

Le indicazioni vengono da tre rating company diverse. Per quel che riguarda l’Enel, abbiamo la valutazione di Usb, che conferma il suo giudizio rating di buy e aza il target del prezzo fino a 5,5 euro, dall’attuale 4,95.

Per quel che riguarda Ferrari, è Berenberg ad esprimersi, con la conferma del rating buy, ma con un target del prezzo alzato a 110 euro, dall’attuale 107,69, in diminuzione del 1% rispetto alla chiusura di venerdì. Al momento del giudizio di Berenberg, l’azione era prezzata a 92,10 euro.
Infine Italgas, per cui Equita conferma il rating hold, mantenendo il prezzo a 5,1 euro. Attualmente Italgas è quotata 4,81 euro, il leggerissima salita (+0,08%) rispetto alla chiusura di venerdì.

Bolla sulle tech di Wall Street?

google1Nessuna certezza, ma una bolla nel comparto hi-tech della borsa di New York potrebbe anche scoppiare, secondo alcuni analisti. I primi a parlarne, sono stati quelli di Goldman Sachs, con una allert che scosse il mercato per alcuni giorni. Vendite e cali importanti certo, ma niente di sconvolgente, e tutto tornò subito alla normalità con la pubblicazione dei fatturati trimestrali. Ma nonostante non se ne parli più, alcuni dati indicherebbero la possibilità di un tracollo. A rinnovare l’allarme, è Ruchir Sharma, capo economista di Morgan Stanley Investment Management, secondo cui, ci potrebbe essere una forte discesa dei prezzi delle azioni, sulla falsa riga di quanto successo nel 2000. Sono tre, secondo l’analista, i fattori da considerare per capre se lo scenario peggiore diverrà reale. Innanzitutto le decisioni dei governi, che vorrebbero regolare il settore, oggi preda dei grandi monopoli come Google e Amazon. Se si dovessero rompere questi monopoli con nuove regolamentazioni, la bolla esploderà. Poi l’aumento dei tassi, sicuro, da parte delle banche centrali, e infine i fatturati, che rendono il mercato molto volatile, nel caso non fossero corrispondenti alle previsioni. Per Ruchir Sharma, anche un solo colosso sottotono, potrebbe innescare una discesa generale dei prezzi delle azioni. Questo perché, secondo le analisi, i prezzi delle azioni sono già molto al di sopra del valore reale, e una delusione potrebbe far cadere l’illusione del futuro hi-tech, almeno sui mercati.

Bond e azioni: quale futuro?

mercati-azionari-2011-tendenzaA delineare il futuro dei mercati azionari ed obbligazionari è James Swanson, CFA MFS Chief Investment Strategist, e l’analisi rispecchia tutte le incertezze del momento, con i due mercati che sembrano divergere fortemente, con prospettive del tutto diverse, già delineate con l’elezione di Trump e con le politiche monetarie delle varie banche centrali. L’America e l’Europa non si muovono più nella stessa direzione, e i due mercati vanno in senso opposto, con le azioni che spesso segnano dei rush, mentre le obbligazioni riducono le loro rendite. Sullo sfondo, il previsto, ma ancora non realizzato, rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse, che stanno accentuando la forbice tra mercato azionario e mercato obbligazionario, con quest’ultimo sempre meno redditizio.

Ci sarà dunque un nuovo boom azionario in vista? Certamente qui vi sarà inflazione, con un rallentamento sempre più accentuato, specialmente il prossimo anno, che vedrà, sia Fed, che BCE, alzare i tassi, con l’interruzione, molto probabile, dei programmi di QE della banca centrale di Bruxelles.

Poi pesano le incertezze politiche americane, con Trump che sembra sempre più in difficoltà nel mantenere le sue promesse elettorali, soprattutto in materia di fiscalità e stimoli economici. I mercati sembrano non crederci più, o comunque sono assaliti dai dubbi, penalizzando le obbligazioni.