E’ fissata per mercoledì prossimo, 13 gennaio 2010, un’asta di Buoni del Tesoro Poliennali disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per importi complessivi che oscillano dai 7 miliardi di euro nominali agli 8,75 miliardi di euro nominali. Nel dettaglio, per mercoledì prossimo, 13 gennaio 2010, è prevista un’asta Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione, e quindi offerti rigorosamente in prima tranche, per un importo nominale minimo di quattro miliardi di euro e massimo di cinque miliardi di euro; trattasi, nello specifico, della prima tranche dei Btp con decorrenza 15 gennaio 2010 e scadenza il 15 aprile 2015; la prima cedola scade quindi il 15 aprile 2010, ed al riguardo il Ministero dell’Economia e delle Finanze precisa che questa sarà pari allo 0,741758% lordo, che rappresenta il rateo maturato dal Btp nell’arco dei 90 giorni su un semestre composto da 182 giorni.
Bot
Bot trimestrali e annuali: asta 12 gennaio 2010
Con l’entrata del nuovo anno riprendono le emissioni di titoli di Stato a cura del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze; il Mef, nella giornata di ieri, ha infatti reso noto che è stata disposta, per il prossimo 12 gennaio 2010, con data di regolamento fissata per il 15 gennaio 2010, un’asta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) trimestrali ed annuali. Nel dettaglio, per la data indicata c’è un’asta di Bot trimestrali, scadenza a 90 giorni, per un importo offerto pari a 3,5 miliardi di euro; trattasi dei Bot 15.04.2010 che i risparmiatori possono come al solito sottoscrivere in asta avvalendosi degli intermediari per importi pari a 1.000 euro o multipli.
Bond: come investire con sicurezza nel 2010
Quando si parla di bond, si pensa spesso al basso rischio di un loro investimento: ma chi provvede ad acquistare obbligazioni qualche rischio lo corre sempre e il nuovo anno che sta per cominciare si dovrebbe dimostrare difficile e complesso in questo senso. In effetti, i tassi di politica monetaria non sono mai stati bassi come in questo periodo ed è normale che prima o poi ci possa essere un rialzo, il quale avrà un impatto sfavorevole sui prezzi dei titoli. Con la fine del 2009 e l’inizio del 2010, quali sono le principali regole da seguire per ridurre al minimo i rischi degli acquisti di titoli societari? Anzitutto, occorre molta prudenza per quel che riguarda le obbligazioni governative con scadenza tra 10 e 30 anni; si tratta di cedole abbastanza appetibili come rendimento, ma i pericoli sono sempre dietro l’angolo. Ad esempio, il Buono Ordinario del Tesoro che scadrà nel 2039 presenta un’interessante cedola del 5% e un costo di 104,8 euro. Nel caso di aumenti dei tassi, il prezzo tenderà a scendere, addirittura di ben 14 punti percentuali nell’ipotesi di un aumento dell’1%. Dunque, bisogna mantenere il titolo fino a scadenza. Inoltre, non sono consigliabili Bot che si auto rinnovano e i rendimenti fin troppo alti.
Cct, Bot, Ctz e Btp: ecco le aste di fine 2009
Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha programmato nuove aste di titoli di Stato, le ultime del 2009, che riguardano i Bot, i Cct, i Ctz ed i Btp; nel dettaglio, l’asta dei Buoni Ordinari del Tesoro si terrà il prossimo 29 dicembre 2009, con data di regolamento fissata per il 4 gennaio 2010. Il Mef offre 10 miliardi di euro di Bot semestrali, con scadenza a 177 giorni; trattasi, nello specifico, del Bot 30.06.2010, prenotabile in asta da parte dei risparmiatori, nei giorni prima dell’avvio della stessa, come al solito per importi pari a 1.000 euro o multipli di mille euro. L’asta Bot, tra l’altro, è stata disposta dal Mef in concomitanza con la scadenza di Buoni Ordinari del Tesoro, per un importo pari a 10,55 miliardi di euro, in data 31 dicembre 2009.
Titoli di Stato: cosa offrono i Cct a lunga scadenza
Attualmente sul mercato dei titoli di Stato, restringendo l’attenzione sui soli Certificati di Credito del Tesoro (Cct), sono quotati una dozzina di titoli di questo tipo aventi una scadenza che parte dal 2010 fino ad arrivare al 2016. In particolare, i Cct dal 2010 al 2013 quotano attualmente sopra la pari, ovverosia sopra il valore di 100, anche se non di molto, mentre gli altri sulle scadenze più lunghe quotano sotto la pari ma allo stesso modo non più di tanto. Rispetto ai Btp, i Cct, anche quelli a lunga scadenza, essendo dei titoli a tasso variabile, presentano delle oscillazioni di prezzo decisamente più contenute. Questo significa che un Btp con scadenza 2016 ha di norma una volatilità più ampia rispetto ad un Cct con pari scadenza. Ma quale vantaggio offre attualmente l’investimento in Cct?
Bot: massima sicurezza, basso rendimento
Il Bot, Buono Ordinario del Tesoro, è una delle soluzioni d’investimento e di remunerazione del risparmio tra le più sicure sul mercato in Italia, visto che trattasi di un titolo pubblico, garantito dallo Stato, e collocato con procedure chiare e trasparenti da parte del Ministero dell’Economia. A fronte della sicurezza massima, pur tuttavia, corrisponde un rendimento che attualmente è molto basso. In passato, i Buoni Ordinari del Tesoro, infatti, offrivano rendimenti molto interessanti al punto che è stata coniata negli anni la categoria dei “Bot-people“, ovverosia quella categoria di risparmiatori alla ricerca di una remunerazione del capitale certa, buona e senza rischi. Ma con il costo del denaro in Europa all’1%, così come attualmente fissato dalla Banca centrale europea, ed a seguito dello scenario recessivo e dell’inflazione molto bassa, un Bot al netto rende in questo momento su base annua meno dell’1%.