Spread Btp-Bund: perchè oggi non è una buona giornata, ma ottima

Il differenziale dei titoli di Stato rispetto al Bund tedesco è diventato ormai l’indice “della paura” che riesce a movimentare gli investimenti secondo solo al rating (che resta ancora la causa dei movimenti del differenziale stesso).

Ma se la nostra attenzione si è sempre focalizzata sul differenziale tra Btp a 10 anni italiani e Bund tedesco, ora invece vogliamo allargare le vedute ed includere nell’analisi di oggi anche qualche considerazione e confronto con Spagna e Francia perlomeno.

La prima sappiamo che se non è a rischio come l’Italia poco ci manca ed in ogni caso ha avuto problemi ben peggiori dei nostri solo fino a qualche anno fa’; il differenziale tra i titoli di stato Spagnoli e quelli Tedeschi si attestava fino a poco tempo fa’ intorno a 4.5 punti mentre negli ultimi giorni il ritracciamento ha spinto il valore sotto a quota 3 tornando a livelli accettabili (ma comunque pericolosi). 

Spread Btp ancora in salita, malissimo l’asta di titoli di Stato

Mentre l’azionario si porta in parità dopo una fase di perdita che ha spinto l’indice sotto dell’1.50% circa non si calma invece il mercato dei titoli di Stato che deve fronteggiare l’ennesima pessima asta di collocamento; i rendimenti a 10 anni arriva al 7.29%, quello a 5 anni al 7.48% e quello a 2 anni si conferma a 7.68%. Questi sono i dati “caldi” che hanno fatto cedere l’azionario sulla nuova paura di recessione mentre lo spread Btp-Bund torna stabilmente sopra a quota 500 punti.

C’è però da segnalare una questione; il paragone con il Bund è un indice relativo e per questo con il passare del tempo la situazione è cambiata e lo spread Btp-Bund in questo momento è meno significativo rispetto ad altri aspetti (che comunque convergono in una visione “rossa” per i prossimi mesi); l’andamento dell’Eurozona pesa sulla Germania al pari di altri stati e per questo (dopo anche la notizia dell’asta di Bund) la lettura del differenziale tra Btp e Bund non può essere significativa se non si contestualizza.

Titoli di Stato: nuova asta Btp del 29 Novembre 2011

Dopo le notizie negative arrivate dalla Germania riguardo l’emissione del Bund che non ha trovato risposta da parte degli investitori, l’asta dei Buoni del Tesoro Poliennali in Italia preoccupa ancora più del solito.

I Btp sono sotto stretta sorveglianza da quando in Agosto scorso hanno visto l’inizio dell’aumento dello spread con il Bund tedesco che ai giorni nostri risulta più che raddoppiato rispetto al valore ideale. Se quindi il mercato non ha reagito immediatamente alla news negativa sui nuovi Bund, potrebbe invece farlo con l’emissione dei Btp ed una giornata negativa potrebbe trasformarsi in un crollo verticale che interesserebbe solamente l’Italia.

Secondo il classico comunicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze l’emissione di BTP prevista per il 29 Novembre 2011 con regolamento il 1° Dicembre sarò rappresentata dai seguenti prestiti:

Titoli di Stato: per Saccomanni i rendimenti non spaventano

In Italia da quando la crisi del debito è esplosa a sorpresa c’è sempre stata una certa riluttanza nell’ammettere la reale situazione economica e finanziaria del Paese intero; si è iniziato con il dire che la crisi non c’era, proseguendo con “l’Italia non è colpita” e infineil sistema bancario italiano è solido“, ma le conclusioni sono che a distanza di anni siamo uno dei Paesi dell’Eurozona più bersagliato e sotto pressione ed alla fine la crisi ha fatto più danni qui che non altrove. Sembra quindi far parte del modo di fare Italiano far credere che vada tutto bene per non affrontare di petto i problemi, ed ancora una volta sembra che le parole di Saccomanni tentino invano di far passare per normale una situazione assolutamente straordinaria.

Secondo il numero due di Bankitalia i rendimenti del titoli del debito italiano hanno già visto in altre occasioni cifre come quelle raggiunte nell’ultimo periodo e pare che questo giustifichi il fatto che è tutto nella norma. Si è detto anche che gli interventi della Bce non mirano ad abbassare i tassi ma a compensare uno squilibrio tra domanda ed offerta, anche se in realtà non si riesce a capire come le due cose non siano strettamente correlate e conseguenziali anche per Saccomanni.

Spread in calo, ma la situazione resta pericolosa

Che lo spread sia sceso di qualche punto mentre l’azionario saliva questa mattina non vuol dire assolutamente nulla; facendo un passo indietro sul grafico di medio periodo torniamo direttamente a Giugno e guardiamo il livello di allora per capire la situazione attuale.

Lo spread Btp-Bund è oscillato tra 120 e 200 punti da circa 4 anni a questa parte e pertanto questo range di valori possono essere considerati “la normalità” per quanto riguarda i titoli di Stato italiani. Da Giugno scorso però è iniziato l’uptrend sul grafico che ha portato al raddoppio dei punti di differenza con top assoluto raggiunto pochi giorni fa’ oltre quota 560.

Quando si dice quindi che lo spread Btp-Bund è sceso portandosi vicino a 500 punti, in realtà adesso sappiamo che non vuole dire praticamente nulla nella situazione attuale visto che il problema non sono i 50 punti di troppo che possono riportare il Paese tra quelli a basso rischio.

Comprare BTP conviene ai piccoli risparmiatori? Ecco i costi

L’idea che un cittadino Italiano compri del debito pubblico può essere interessante e costruttiva, anche se intavolare una discussione in merito costringerebbe ad approfondire l’argomento a 360° e valutare gli impatti di questa strategia sul lungo periodo, mettendo anche in discussione il debito stesso.

Senza entrare troppo nel merito, quello che bisogna capire è se, tolti gli investitori istituzionali e le persone che godono di alti capitali, il cittadino medio (l’operaio piuttosto che la casalinga, che in questo momento più che mai faticano a mettere da parte i risparmi) può permettersi, pur avendo la fiducia nel suo Paese, di acquistare questi titoli e sperare di guadagnare questo gustoso 7% che comincia a far gola a molti.

Btp-day in arrivo: tutti a comprare i titoli di Stato?

Giuliano Melani arriva ai telegiornali Nazionali ma non solo; la proposta, discussa nelle ultime ore, dell’imprenditore è stata presa seriamente dai cittadini risparmiatori che ora si fanno tutti la stessa domanda: conviene comprare i BTP considerando lo spread con il Bund?

Unicredit balza in prima fila e propone commissioni zero per il BTP-Day, per incentivare ancora di più l’affluenza agli sportelli per il sostegno del nostro Paese e si spinge anche oltre. Si parla infatti di un accordo tra istituti per azzerare tutte le commissioni, di cui parla il Sig. Catricalà Antonio in una lettera aperta al Corriere della Sera, che riportiamo di seguito:

Titoli di Stato: nuova asta BTP del 14 Novembre 2011

Nuova, attesissima emissione di BTP di Novembre 2011; i Buoni del Tesoro Poliennali, balzati sulle prime pagine dei notiziari, vengono ormai seguiti anche dai risparmiatori che prima li sceglievano senza pensarci, e la battaglia tra gli analisti si inasprisce a colpi di analisi.

Ma vediamo subito i dettagli: con ISIN IT0004761950 verrà emesso il BTP con decorrenza 15 Settembre 2011 e scadenza 15 Settembre 2016 in asta il 14 Novembre con regolamento previsto per il 16 Novembre. Il “prestito” sarà sottoscrivibile recandosi dagli intermediari specializzati per un importo minimo di 1000 euro.

Tornando alla questione importante, la domanda del momento è ovviamente: i BTP sono più convenienti, o più rischiosi? Vale la pena comprarli? L’opinione degli specialisti è quanto più che mai divisa.

Spread Btp-Bund ancora sui massimi in chiusura di ottava

Mentre il mercato azionario si prepara ad un close negativo (che per assurdo lascia segnali positivi per lunedì prossimo sui grafici che seguono i cicli di mercato) il differenziale Btp-Bund torna sui massimi, proprio nella giornata in cui il Premier italiano minimizza ancora una volta i problemi del suo Paese.

I pessimisti non sono mai stati più convinti che abbiamo “passato il segno”, nel senso che siamo ad un punto di non ritorno in cui anche se le cose da oggi dovessero andare bene (con un ritorno dell’azionario verso l’alto) le cose non si sistemeranno ed il rischio “Italiano” resterà elevatissimo.

Lo spread arrivato a 450 per la seconda volta in pochi giorni dimostra che questa è la direzione da seguire e probabilmente siamo vicini ad un valore ideale di differenziale che è nettamente superiore a qualsiasi previsione fatta pochi mesi fa’, quando il differenziale sembrava alto a 250 punti.

Differenziale Btp-Bund: perchè non scende con l’azionario positivo?

O per meglio dire, perchè non c’è una correlazione equilibrata tra salite e discese dello spread Btp-Bund? La giornata di oggi sul mercato azionario è decisamente positiva; il rialzo in corso stà andando a coprire la finestra di prezzo lasciata aperta dal gap-down di Lunedì scorso, così come si prevedeva subito dopo il close rosso di inizio settimana.

Se il mercato stesse però virando in positivo nel medio periodo, preparando rialzi importanti ed inversioni di lungo, allora il differenziale dovrebbe scendere in corrispondenza della salita sull’azionario ed invece rimane praticamente stabile (dopo il top assoluto di Martedì a 455 circa) scendendo di una ventina di punti.

Le alternative quindi per spiegare la tenuta dello spread sono due; la prima, più ottimistica, è che in base agli ultimi rating questo è il valore giusto e l’azionario potrà salire seguendo l’Europa e prendendo atto che lo spread è al suo livello ottimale per il momento e potrà scendere solo in futuro. La seconda spiegazione è semplicemente che l’azionario sta chiudendo un gap-down prima di ricominciare a scendere, portando lo spread verso nuovo massimi perchè è li che deve arrivare visto che il rischio italiano, nonostante tutto, potrebbe essere ancora sottovalutato.

Titoli di Stato: Btp oltre il 6%, spread Bund sui massimi

Giornata di altissima tensione su tutti i fronti; l’intervento del Giappone durante la notte per stabilizzare il cambio della sua moneta sembra essere andato a buon fine anche se le conseguenze a medio periodo restano incerte e ci si prepara a nuove manovre. All’apertura del mercato Europeo la debolezza è palpabile ed all’Italia arriva il colpo di grazia dei titoli di stato a far affondare il listino preparando un close negativo per la prima della nuova ottava.

I rendimenti dei BTP schizzano oltre il 6% sfiorando il 6.20% mentre lo spread con il Bund sorpassa ancora 400 portandosi a 410; sembra ormai inevitabile che il differenziale sia destinato ad aumentare per arrivare a 450 punti dove poi stabilizzarsi, portando il rischio Italiano a livelli decisamente alti per un Paese come il nostro.

Spread Bund-Btp: tutti i rischi del rendimento

Ci sono due termini precisi per definire l’attuale situazione dei nostri titoli di Stato: tensione e nervosismo. In effetti, l’ultima asta dei Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) non è andata troppo male, ma la chiusura è stata caratterizzata da una domanda davvero troppo bassa. La tensione, in particolare, si riferisce al rendimento di questi strumenti: ad esempio, la scadenza a dieci anni beneficia di un ritorno economico superiore ai sei punti percentuali, un valore che non veniva registrato da almeno una settimana. Non se la passano meglio neanche le obbligazioni francesi e quelle spagnole, ma concentriamoci sul nostro paese. Il dato su cui focalizzare maggiormente l’attenzione è ovviamente lo spread tra gli stessi Btp e i Bund tedeschi, i migliori performer europei: il differenziale in questione ha superato i 380 punti base, per la precisione si è giunti fino a quota 383, in rialzo di ben sedici punti nel giro di sole ventiquattro ore.

Titoli di Stato: nuove aste di Btp, CCTeu e BTP€i di Ottobre 2011

Insieme ai comunicati per l’emissione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze dei Bot e dei CTZ di fine Ottobre 2011, sono stati diffusi anche i dettagli per le aste di Btp e CCTeu del 28 Ottobre 2011 e dei BTP€i del 27 Ottobre 2011.

Andiamo subito a vedere i dettagli di questi ultimi: si tratta dei Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione dell’Area Euro con scadenza decennale (il 15 Settembre 2021) e tasso di interesse reale al 2.10% annuo pagabile semestralmente. L’ammontare dell’emissione sarà da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 750 milioni di Euro ed i  BTP€i saranno riconoscibili sul mercato con l’ISIN IT0004604671.

Per quanto riguarda invece l’asta del giorno successivo (il 28 Ottobre) si tratta di Buoni del Tesoro Poliennali con decorrenza 1 Luglio 2011 e scadenza 1 Luglio 2014, con tasso di interesse al 4.25% annuo ed ISIN IT0004750409.

Spread Btp-Bund: stabille sotto a 360?

Ancora massima allerta sui titoli di Stato: lo spread Btp-Bund, protagonista degli ultimi mesi in Europa, torna sotto a quota 350 sfiorando 340 dopo una serie di top relativi che da un punto di vista tecnico indicano una forte difficoltà nel salire sopra a quota 400. Una buona notizia quindi, se non fosse che i fondamentali ancora non sono tali da garantire discese nell’immediato futuro.

Il Securities Market Programme ha contribuito nella scorsa ottava all’acquisto di titoli del debito nell’Eurozona per 163 miliardi di euro. Questo è il motivo di breve periodo che sostiene il sentiment legato ai paesi Europei, mentre qualsiasi proposta dell’Eurotower non riesce a trovare i consensi per essere messa in pratica con sicurezza. La reazione immediata dell’intervento è, come sempre, un alleggerimento della tensione sugli spread con il Bund tedesco che per durare necessita probabilmente di altri acquisti da parte della Banca Centrare di cui sentiremo parlare presto.