I contratti futures relativi alle quotazioni della carne bovina hanno raggiunto i loro massimi delle ultime tre settimane: si tratta di un rialzo provocato essenzialmente dalla speculazione sulla domanda americana di manzo, la quale dovrebbe incrementarsi a causa dei nuovi rifornimenti da parte dei grossisti per il week-end di pausa del Labor Day (oltre a ieri, è previsto per la giornata di oggi). Lo stesso discorso vale anche per i contratti che osservano da vicino le performance delle carni suine, anch’essi protagonisti di un importante guadagno. Volendo essere più precisi, c’è da sottolineare come le tariffe della carne all’ingrosso sono scese di 2,5 punti percentuali nel corso di questa settimana, a causa dell’intervento governativo. Questo può essere definito, a ragione, come il segnale che gli acquirenti al dettaglio hanno terminato le scorte del prodotto alimentare in questione prima del previsto, ovvero prima di una due giorni caratterizzata, come vuole la tradizione, da numerose grigliate.
Commodities
Succo di arancia: triplo massimo confermato, ecco i livelli operativi
Il future sul succo di arancia (reso famoso anche dalla celebre pellicola “Una poltrona per due”) è vicino ad un triplo massimo storico. Concedendosi delle tolleranze, visto l’arco temporale in gioco, è la terza volta che il prezzo arriva intorno a 200 per essere spinto verso il basso nuovamente e gli investitori sono sull’attenti per l’immediato futuro.
Nel periodo compreso tra il 1988 ed il 1990 il future è arrivato in zona 200 prima di crollare verticalmente a più riprese fino al bottom raggiunto nel 2004 prossimo a quota 50. Dal minimo relativo è poi iniziata una salita vertiginosa che in pochi anni ha riportato il prezzo nuovamente poco sopra quota 200 ed a seguire, nella classica conformazione a bolla speculativa, il prezzo è nuovamente sceso fin sotto a 70 per poi tornare a 200 a Giugno dell’anno corrente.
Le montagne russe hanno disegnato nel tempo un triplo massimo di lunghissimo periodo che con il crollo avuto nel mese di Agosto viene confermato e mette tutti in guardia sul futuro del derivato; le possibilità sono ancora tutte aperte ma le statistiche lo danno come discendente per l’inizio di una fase bearish di lunghissimo periodo, nonostante la view è in contrasto con il quadro generale del Mercato che vede nelle commodities un ritorno di capitali dovuto alla sfiducia verso l’azionario.
Futures: il clima fa volare ancora grano e semi di soia
Il grano e i semi di soia, due tra le principali commodities di tipo alimentare, potrebbero prolungare ulteriormente i loro rialzi tariffari: si tratta dell’effetto diretto del peggioramento climatico che sta interessando gran parte degli Stati Uniti, con i raccolti e le scorte che poterebbero subire i danni più consistenti secondo la società Mirae Asset Maps Global Investments. C’è anche da aggiungere che i prezzi in questione rimarranno piuttosto alti per altri motivi, in primis la crescente domanda proveniente dalla Cina e diversi paesi del continente asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che i prezzi del grano sono saliti di ben venti punti percentuali dallo scorso 1° luglio.
Zucchero, futures sugli scudi nel corso dell’ultima settimana
Lo zucchero è riuscito a conseguire un importante rialzo, il guadagno settimanale più alto da otto mesi a questa parte, visto che non si verificava dallo scorso mese di dicembre: il segno più è stato senz’altro favorito dalla produzione brasiliana della commodity, piuttosto bassa per quello che viene considerato il maggior esportatore al mondo. Anche il caffè e il cacao sono riusciti a conseguire dei rialzi abbastanza simili, a conferma di un trend ben sviluppato. Nel dettaglio, i raccolti delle regioni centro-meridionali del Brasile, vale a dire quelli in cui solitamente si registrano i maggiori tassi di crescita, stanno continuando a declinare oltre ogni aspettativa. I dati messi in luce dalla Datagro Limited sono lampanti e vanno analizzati con la massima attenzione.
Investire nell’Oro fisico: la sicurezza del lingotto di RBS
RBS (Royal Bank of Scotland) entra di prepotenza sul Mercato Italiano con un’innovativo ETC sull’Oro, proprio quando la tendenza degli investitori è quella di abbandonare l’azionario per tornare in massa sulle commodities.
Il nuovo ETC di RBS sull’Oro fisico (codice ISIN DE000A1ESY66) è stato introdotto su Borsa Italiana l’11 Agosto 2011 con il nome di “Etc Goldet RBS”. Lo troviamo nel mercato ETFplus sotto il segmento ETC/ETN di classe 1 (senza leva), negoziabile dalle 9:00 alle 17:25 in continua per un minimo di 1 quantitativo.
Abbiamo detto che si tratta di un prodotto particolare, e questa affermazione è facilmente condivisibile semplicemente leggendo la pubblicità con cui è presentato; si tratta infatti di un prodotto finanziario negoziabile per via telematica che ha però un reale corrispettivo di oro conservato in cassaforte, per la precisione nel caveau di J.P. Morgan Chase Bank.
Non solo Oro: brilla anche l’Argento
Il riversamento di capitali nel Mercato dell’Oro dovuto in gran parte alla sfiducia mostrata dagli investitori verso l’azionario non è la sola conseguenza del periodo fortemente critico che stiamo attraversando in questo 2011, che potrebbe chiudere veramente male gli ultimi mesi rimasti (sull’azionario, si intende). Gli analisti concentrano le previsioni sull’Argento dopo aver passato in rassegna l’Oro concludendo l’analisi positivamente per questo fine 2011.
Il Silver ha attraversato una fase di fortissima crescita tra Marzo e Aprile 2011, quando ha toccato l’apice a ridosso dei 50 Dollari (con riferimento al future continuo quotato sul Comex) per poi scendere vertiginosamente tra la fine di Aprile e l’inizio di Maggio, stabilizzando il prezzo intorno ai 35 dollari e ricominciando a salire dopo Giugno.
Caffè, le gelate dei raccolti minacciano i contratti futures
Le piantagioni di caffè del Brasile sono a forte rischio: mentre qui da noi l’estate imperversa, nello stato sudamericano è inverno, tanto che i raccolti della preziosa commodity potrebbero nuovamente essere soggetti a pericolose gelate. Già due mesi fa si era verificato un episodio simile, ma i danni furono limitati a un’area non molto estesa, ma stavolta il clima non sarà così clemente. Il gelo sta infatti coinvolgendo il Minas Gerais, la regione da cui proviene ben il 50% del caffè totale brasiliano. La parte meridionale della nazione, inoltre, è stretta dalla morsa delle temperature più rigide e anche questo elemento rappresenta un problema, visto che si tratta della zona in cui domina nettamente il settore primario. I raccolti potrebbero dunque essere negativi, con tutte le conseguenze negative anche dal punto di vista degli investimenti finanziari: le notizie non sono ancora certe e non è detto che il disastro sia dietro l’angolo, ma comunque le principali piazze hanno già cominciato a reagire in maniera piuttosto nervosa.
Grano, i futures al livello più alto da giugno
Il grano è riuscito a raggiungere il più alto livello degli ultimi due mesi: un traguardo così importante è stato possibile grazie, in particolare, all’output americano, il quale dovrebbe essere inferiore rispetto alle previsioni approntate dal governo di Washington. Al contrario, i semi di soia si sono resi protagonisti di un andamento più altalenante (alla fine delle contrattazioni i contratti hanno ceduto lo 0,3%). Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire i contratti futures sul grano e relativi alle spedizioni di dicembre hanno subito un rialzo di 0,3 punti percentuali presso il Chicago Board of Trade, facendo fermare la commodity alimentare a quota 7,177 dollari per ogni singolo bushel, un risultato che non veniva nemmeno sfiorato dallo scorso 9 giugno. Si è parlato prima di produzione, ma cosa è successo esattamente a livello di settore primario? In pratica, la produzione di grano dovrebbe superare i 13mila miliardi di bushel, almeno da quanto trapela dall’ultimo rapporto della Intl FCStone Incorporated.
Volano ancora i contratti futures sui semi di soia
Sono già due giorni di fila che i contratti futures relativi ai semi di soia stanno avanzando in modo deciso: il rialzo in questione è stato sicuramente agevolato dalle attuali condizioni dei raccolti americani, rovinati in questi ultimi tempi dal clima caldo e secco del Midwest. L’effetto positivo ha poi contagiato anche i contratti relativi al grano, anch’essi in crescita. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le spedizioni del mese di novembre relative a questa commodity alimentare sono aumentate di 0,6 punti percentuali, attestandosi a quota 13,705 dollari per ogni singolo bushel presso il Chicago Board of Trade. A Singapore, invece, la quotazione è stata ancora maggiore, sfiorando a ripetizione i 13,7 dollari. Si tratta sicuramente di un dato incoraggiante, anche perché gli stessi futures che ora si comportano in maniera eccellente, lo scorso anno hanno perso addirittura il 36%.
Zucchero, calano i prezzi ma rimane la tensione
Chiunque stia avendo a che fare con lo zucchero come commodity da contratto future si sarà sicuramente accorto di una tendenza di fondo dal punto di vista degli investimenti finanziari: in effetti, il bene in questione non raggiunge i propri livelli massimi dallo scorso mese di febbraio, ma la tensione rimane pur sempre altissima. Le ultime giornate di contrattazioni, poi, sono state caratterizzate dal ribasso del prodotto grezzo presso l’Intercontinental Exchange di New York (-1%). La quota attuale si aggira attorno ai 29,60 centesimi di dollaro per ogni singola libbra, ben al di sotto dei massimi più recenti, val a dire quei 31,69 centesimi che sono stati registrati non più tardi di una settimana fa.
ETF Natural Gas: come investire sul gas a Piazza Affari
Tra i tanti Exchange Traded Fund che si possono sottoscrivere nella nostra borsa valori, quello sul gas naturale presenta le caratteristiche più interessanti e appetibili: il riferimento principale di Piazza Affari da questo punto di vista è senza dubbio l’Etfs Natural Gas. In pratica, si tratta di un prodotto finanziario che, come accade negli Etf tradizionali, è in grado di replicare in modo perfetto le performance di un sottostante, vale a dire il Dow Jones-Aig Natural Gas Sub-Index. Quest’ultimo non è altro che la replica fedele dell’andamento del gas naturale, quindi ogni variazione, sia al rialzo che al ribasso, viene prontamente registrata. Gli investitori interessati a questo ambito devono comunque tenere conto che l’indice in questione appartiene al vasto universo del New York Stock Exchange, quindi i calcoli sono effettuati tutti in dollari americani; non c’è invece nessuna difficoltà di cambio valutario per quel che riguarda l’Etf stesso, il quale beneficia della denominazione in euro.
Borsa di Milano: allevatori contro l’economia di carta
Da quando quattro anni fa è scoppiata in America la bolla dei mutui subprime, i Paesi più industrializzati hanno dovuto affrontare sfide difficili. La crisi finanziaria prima, poi quella economica con la recessione, poi quella occupazionale; in ultimo da circa un anno, a più riprese, abbiamo assistito alla crisi dei debiti sovrani con la Grecia a fare sia da apripista, sia da capofila in tale ambito. Con il piano da 160 miliardi di euro per la Grecia, varato nei giorni scorsi dall’Ue e dall’FMI, il Fondo Monetario Internazionale, sembra si sia finalmente arrestata la speculazione; ma quanto durerà? La domanda è d’obbligo visto che l’economia di carta sta nella sostanza uccidendo l’economia reale.
Commodities: rally del riso grazie alla domanda globale
Le commodities agricole sono davvero svariate, ma ve n’è una che si è comportata meglio delle altre: si tratta del riso, i cui prezzi sono cresciuti soprattutto a causa del contemporaneo aumento della domanda globale. Inoltre, non bisogna dimenticare nemmeno il contributo offerto dall’operazione posta in essere dal governo della Thailandia, che ha spinto verso l’alto i costi delle esportazioni, almeno in base a quanto rilevato dalla Thai Rice Exporters Association. In pratica, comunque, il volume del grano acquisito dallo stesso paese asiatico sarà determinante per il totale complessivo. Che cosa significano delle tariffe così alte, soprattutto per quel che concerne gli investimenti finanziari?
Semi di soia in crescita, è il rally più lungo dal 2007
Era dal mese di settembre del 2007 che i semi di soia non subivano un rialzo come sta accadendo in questi ultimi tempi: si tratta, in pratica, del rally più lungo da quattro anni a questa parte, favorito in larga misura dal fatto che vi sia una forte speculazione sul clima americano e sulle conseguenze relative ai raccolti (gli Stati Uniti rappresentano il maggior esportatore al mondo per quel che riguarda questa commodity e il grano). In effetti, le temperature in questione dovrebbero aumentare di oltre dodici gradi Fahrenheit al di sopra del normale, il tutto a partire da domani e per tutti i sette giorni successivi: l’area interessata sarà quella del Midwest, con il 46% dei raccolti di grano e il 44% di quelli di semi di soia che dovrebbero presentare strati arabili più secchi rispetto a quanto ci si aspetterebbe, una situazione che si protrarrà anche al mese di agosto. È normale quindi immaginare l’andamento dei relativi contratti futures.