La caduta dei contratti futures relativi ai bovini e ai suini è stata piuttosto imprevista: in particolare, questi due strumenti finanziari strettamente correlati al settore primario hanno subito l’influenza della domanda statunitense, la quale ha mostrato degli evidenti segni di rallentamento. La giornata di ieri, infatti, è stata caratterizzata da un calo di 1,8 punti percentuali da parte dei contratti collegati ai suini, il peggior declino da un mese a questa parte, tanto che la quotazione attuale è pari a 90,41 centesimi di dollaro per ogni singola libbra. Un’altra notizia che è stata determinante a tali fini è il fatto che la Cina importerà carne di maiale americano per far crescere i prezzi della carne nazionale, una indiscrezione che è giunta direttamente dalla Us Commodities Incorporated.
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Commodities: crollano i futures sul cacao, in rialzo il cotone
Non si può certo definire come positiva l’ultima quotazione del cacao presso l’Intercontinental Exchange di New York: la commodity alimentare è scesa fino al suo livello più basso di questa settimana, a causa soprattutto di alcuni progetti internazionali che stanno per essere pianificati dai produttori principali, mentre i contratti futures relativi al succo d’arancia e al cotone sono riusciti a conseguire dei ricavi interessanti. La International Cocoa Organization, il principale riferimento globale per quel che riguarda questo bene, ha stimato che i nuovi progetti in questione sono destinati ad aumentare in modo consistente la produzione annua, tanto che si parla già di ben sei milioni di tonnellate complessive. Questo stesso ente, inoltre, ha fatto sapere di attendersi che la domanda e l’offerta di cacao si bilancino in maniera perfetta nel giro di pochi mesi, con i primi effetti che dovrebbero essere evidenti a ottobre.
Futures, il clima influenza l’andamento di grano e soia
Il grano e i semi di soia proseguono ancora a braccetto nelle loro performance finanziarie: la domanda delle due commodities potrebbe infatti crescere in maniera sostanziosa nel corso di questa settimana e tutto ciò per un motivo molto semplice. In effetti, ad aumentare è stata soprattutto la domanda americana di nuove scorte, le quali verrebbero utilizzate a fini alimentari, ma anche per scopi legati al settore dei carburanti. Tra l’altro, dettaglio non trascurabile, sono molte le preoccupazioni in merito al clima avverso che potrebbe caratterizzare i mesi di luglio e agosto in territorio americano, un fattore che andrebbe sicuramente a danneggiare i principali raccolti, vale a dire quelli del Midwest.
Futures: cacao e zucchero sugli scudi, in calo il caffè
Le commodities alimentari non hanno certo brillanto per coerenza di performance nel corso delle ultime contrattazioni dei futures: in effetti, se lo zucchero e il cacao sono riusciti a conseguire un rialzo piuttosto importante, lo stesso non può dirsi del caffè, il quale è calato alla sua quotazione più bassa degli ultimi quattro mesi. È sicuramente lo zucchero il bene su cui occorre concentrare la maggiore attenzione. In effetti, il dolce prodotto è cresciuto come non accadeva ormai da aprile, nonostante i ritardi delle spedizioni relative al Brasile, il maggior esportatore al mondo in tal senso. Questi arretrati provenienti dai porti brasiliani sono però attesi nei prossimi venti o trenta giorni, così come ha voluto sottolineare a tutti i costi la Datagro Limited, società attiva nel campo della ricerca industriale.
Houston: Goldman Sachs apre al trading delle commodities fisiche
Il gruppo bancario Goldman Sachs, quinto istituto di tutti gli Stati Uniti per quel che concerne gli assets finanziari, aprirà a breve un ufficio a Houston per il trading delle commodities fisiche. Si tratta di una mossa ampiamente ponderata, la quale è volta soprattutto a far accrescere le vendite e le operazioni entro la fine di quest’anno; le nuove assunzioni saranno realizzate al di fuori della società americana, mentre altre verranno riallocate dalle città di Londra e New York. Uno dei nomi su cui si stanno concentrando le indiscrezioni è quello di Trey Griggs, attualmente nelle vesti di direttore gestionale presso il comparto di vendite energetiche a New York, il quale rappresenta proprio una delle riallocazioni a cui si faceva riferimento in precedenza; in effetti, il suo nuovo ruolo sarà quello di numero uno dell’ufficio relativo alle commodities, mentre Ben Freeman, trader presso Londra, si recherà a Houston per svolgere l’incarico.
Grano e semi di soia in calo a causa delle speculazioni americane
Crescono le speculazioni sui possibili tagli da parte dell’economia americana in relazione alla domanda di cibo e biocarburanti. Queste “scommesse” per gli investitori hanno influenzato in maniera piuttosto negativa le quotazioni dei principali contratti futures agricoli: in effetti, il grano e i semi di soia sono entrambi calati vistosamente, soprattutto il primo, protagonista del livello più basso delle ultime quattro settimane. Tra l’altro, bisogna sottolineare che la produzione industriale a stelle e strisce sta crescendo molto meno rispetto a quanto previsto dagli analisti, così come è successo a maggio.
Avanzano i futures sullo zucchero grazie ai raccolti brasiliani
Lo zucchero, più precisamente i contratti futures collegati ad esso, è cresciuto fino al livello più alto delle ultime sette settimane: il dato si riferisce a New York, piazza in cui è stata registrata una forte speculazione per quel che concerne i raccolti del Brasile, maggior produttore al mondo. Intanto, anche i prezzi del caffè sono schizzati verso l’alto. Le aspettative degli investitori sono concordi su un possibile calo dei raccolti in terra sudamericana, tanto che le principali stime degli analisti dovrebbero essere disattese: tra l’altro, Unica, l’associazione industriale del paese, ha fatto sapere di recente che la produzione verdeoro subirà un calo di ben diciassette punti percentuali, un dato non certo incoraggiante.
Royal Bank of Scotland propone 99 nuovi Mini Futures
Royal Bank of Scotland conferma la sua predilezione finanziaria per i certificati di investimento: l’emittente di Edimburgo ha infatti scelto nuovamente il segmento Sedex di Borsa Italiana per lanciare novantanove Mini Futures Long e Short Certificates, diversificati quasi equamente su titoli azionari (48 prodotti) e su materie prime (i restanti 51 strumenti). L’offerta è dunque molto variegata e va analizzata nel dettaglio. Anzitutto, bisogna precisare che la giornata odierna sarà quella dell’inizio delle negoziazioni: i titoli collegati alle azioni beneficeranno di una liquidazione monetaria e di una modalità di esercizio europea. Quali azioni ha scelto di preciso Rbs? I settori contemplati sono diversi, ma prevalgono senza dubbio il comparto bancario e quello assicurativo.
Gas naturale: il clima fa volare i contratti futures
Si riscaldano più del normale le temperature americane, in particolare quelle delle regioni meridionali e orientali: ugualmente “roventi” sono anche le quotazioni del gas naturale, i cui contratti futures hanno fatto registrare il secondo giorno consecutivo di rialzo proprio a causa di questo clima e della conseguente domanda di condizionatori d’aria. Nel dettaglio, questi strumenti sono avanzati di ben 2,7 punti percentuali, grazie soprattutto alle previsioni di una compagnia del Maryland, la Commodity Weather Group Llc. Secondo i trader, il breve termine potrebbe essere contraddistinto da una quotazione compresa tra i 4 e i 4,50 dollari. Le spedizioni di giugno del gas hanno subito un rialzo di poco superiore agli undici centesimi di dollaro, tanto che la quotazione complessiva si è attestata sui 4,34 dollari per milione di unità termiche britanniche: questi dati si riferiscono al New York Mercantile Exchange, piazza in cui i prezzi sono saliti del 7,7% nel corso di un solo anno.
Commodities: il panico coinvolge i Bric e i fondi comuni
Goldman Sachs e Franklin Resources Incorporated sono due delle principali società a livello globale che gestiscono fondi focalizzati sui mercati emergenti: ebbene, sono proprio questi specifici prodotti a far registrare degli andamenti piuttosto altalenanti, influenzati come sono dalle massicce vendite di commodities realizzate nell’ultima settimana. L’allarme è stato lanciato in relazione al Bric Fund di Goldman Sachs (831 milioni di dollari di giro d’affari) e al medesimo fondo di Templeton (825 milioni di dollari), i quali puntano sul gruppo di economie emergenti più sviluppato, quello dei Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Gli ultimi dati parlano in entrambi i casi di una perdita molto vicina al 6%, tanto che i due colossi americani sono stati tra i peggiori performer per quel che riguarda i fondi azionari diversificati.
Commodities: volano i futures su zucchero e caffè
La qualità arabica del caffè è salita fino ai suoi massimi livelli di prezzi degli ultimi quattordici anni: il grande exploit della commodity alimentare è stato sicuramente favorito dalle condizioni climatiche avverse che stanno minacciando i raccolti della Colombia, maggior produttore al mondo subito dopo il Brasile. Al contempo, lo zucchero è stato protagonista di un buon guadagno, mentre il cacao è declinato. Il ministero colombiano dell’agricoltura ha annunciato pubblicamente i possibili danni che potrebbero essere arrecati alle coltivazioni nei prossimi mesi: tra l’altro, le piantagioni sono state rovinate in maniera evidente dalla pioggia insistente, nonostante gli esperti abbiano candidamente ammesso che il peggio deve ancora arrivare.
Futures: ottimo rialzo del mais a Chicago
Gli investitori che hanno sottoscritto futures sul mais si staranno sicuramente fregando le mani: i contratti relazionati alla commodity alimentare sono infatti riusciti ad avanzare in maniera decisa presso il Chicago Board of Trade, grazie soprattutto alle piogge che hanno colpito il Midwest americano (per intenderci, si tratta della regione che comprende stati come l’Ohio, l’Indiana e l’Illinois). C’è comunque da dire che anche il grano e i semi di soia sono stati capaci di rialzi importanti. I futures sul mais, più precisamente le spedizioni relative al mese di luglio, hanno guadagnato 1,2 punti percentuali, innalzando la loro quota fino a 7,68 dollari per ogni bushel, prima di essere scambiati a 7,67 dollari a Singapore. Gli strumenti che osservano da vicino le performance del grano e dei semi di soia hanno invece conseguito aumenti più contenuti, rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. I prossimi dieci giorni non promettono nulla di buono per il Midwest, anzi si parla con insistenza di probabili alluvioni: lo stesso discorso non può invece essere valido per l’Europa e per i suoi relativi raccolti.
Contratti futures: gomma in forte calo a Tokyo
La gomma ha vissuto un’ultima giornata di contrattazioni davvero negativa: i futures relativi alla commodity sono infatti calati in maniera consistente dopo essere aumentati fino a uno dei loro livelli massimi. La spiegazione per un andamento così altalenante è semplice, visto che tali strumenti finanziari sono stati influenzati dal rafforzamento dello yen, il quale ha ridotto sensibilmente l’appeal dei contratti denominati in valuta giapponese. Le spedizioni di settembre hanno ceduto 1,3 punti percentuali, attestandosi a quota 420,5 yen per ogni chilogrammo, bruciando di fatto il guadagno precedente (+2,8%) presso il Tokyo Commodity Exchange. Il record che si accennava in precedenza è stato invece raggiunto pochi giorni fa (+5,3%). Secondo gli analisti asiatici, questo fatto deve essere esaminato come un vero e proprio mix di fattori: in particolare, uno yen più forte vuole significare una gomma più debole, mentre la produzione di lattice è risultata bassa per tutta la stagione invernale.
Zucchero: per la prossima settimana è atteso un forte calo
La settimana che comincerà fra due giorni rischia di far diventare piuttosto amaro lo zucchero: le contrattazioni relative alla commodity alimentare, infatti, sono destinate a far registrare una flessione piuttosto consistente, dato che sono previsti con buona certezza aumenti importanti per quel che riguarda le scorte del Brasile, paese che rappresenta il maggior produttore al mondo. La speculazione sta per fare nuovamente il suo corso e già si parla di traders, analisti e broker disposti a scommettere in questo senso, in particolare sul fatto che il bene in questione venga scambiato presso la piazza di New York con un conseguente declino. Soltanto una piccola percentuale di tali soggetti la pensa invece diversamente, vale a dire investirebbe su un guadagno dello zucchero stesso.