Si riscaldano più del normale le temperature americane, in particolare quelle delle regioni meridionali e orientali: ugualmente “roventi” sono anche le quotazioni del gas naturale, i cui contratti futures hanno fatto registrare il secondo giorno consecutivo di rialzo proprio a causa di questo clima e della conseguente domanda di condizionatori d’aria. Nel dettaglio, questi strumenti sono avanzati di ben 2,7 punti percentuali, grazie soprattutto alle previsioni di una compagnia del Maryland, la Commodity Weather Group Llc. Secondo i trader, il breve termine potrebbe essere contraddistinto da una quotazione compresa tra i 4 e i 4,50 dollari. Le spedizioni di giugno del gas hanno subito un rialzo di poco superiore agli undici centesimi di dollaro, tanto che la quotazione complessiva si è attestata sui 4,34 dollari per milione di unità termiche britanniche: questi dati si riferiscono al New York Mercantile Exchange, piazza in cui i prezzi sono saliti del 7,7% nel corso di un solo anno.
Contratti Futures
Ferro: il prezzo ha ormai raggiunto livelli speculativi
Il mercato del ferro è salito fino a livelli che possono essere considerati vicini a quelli di una bolla speculativa: il motivo per una crescita simile è presto detto, le nuove miniere del settore in questione stanno creando un eccesso di offerta per quel che concerne la produzione, una circostanza che può essere riscontrata dalle ultime rilevazioni di Baosteel Group, la seconda compagnia di tutta la Cina. Secondo quest’ultima, infatti, la bolla è stata gonfiata ripetutamente dalle acquisizioni e dai costosi investimenti, anche perché molti investitori stanno puntando il loro denaro sulla materia prima, specialmente quando le somme sono considerevoli.
Futures: si prevede una settimana in forte calo per il rame
Il rame comincia a brillare molto meno che nei giorni passati: la domanda del metallo in questione dovrebbe infatti indebolirsi parecchio in Cina, la quale rappresenta il maggior consumatore a livello internazionale, visto che la nazione asiatica vuole contrastare in questo modo l’inflazione galoppante. È evidente, quindi, come anche i contratti futures legati a tale elemento chimico stiano risentendo in modo negativo di questa situazione. Cerchiamo di capire la vicenda dal punto di vista degli investimenti finanziari. I prezzi sono previsti in discesa per la prossima settimana; in pochi si sono sbilanciati su un possibile rialzo e ancora meno su delle leggere variazioni. In particolare, il rame relativo alle spedizioni dei prossimi tre mesi ha già ceduto 1,1 punti percentuali, attestandosi a quota 8,735 dollari per ogni singola tonnellata, un dato che si riferisce al London Metal Exchange.
Commodities: volano i futures su zucchero e caffè
La qualità arabica del caffè è salita fino ai suoi massimi livelli di prezzi degli ultimi quattordici anni: il grande exploit della commodity alimentare è stato sicuramente favorito dalle condizioni climatiche avverse che stanno minacciando i raccolti della Colombia, maggior produttore al mondo subito dopo il Brasile. Al contempo, lo zucchero è stato protagonista di un buon guadagno, mentre il cacao è declinato. Il ministero colombiano dell’agricoltura ha annunciato pubblicamente i possibili danni che potrebbero essere arrecati alle coltivazioni nei prossimi mesi: tra l’altro, le piantagioni sono state rovinate in maniera evidente dalla pioggia insistente, nonostante gli esperti abbiano candidamente ammesso che il peggio deve ancora arrivare.
Futures: -11% dell’argento dopo le vendite degli investitori
Non è soltanto l’oro a destare i maggiori interessi per quel che concerne le contrattazioni dei metalli preziosi: l’argento non è stato da meno in questo senso, ma in senso negativo, soprattutto se ci si riferisce ai contratti futures. Cosa è successo esattamente? Gli strumenti che osservano da vicino le spedizioni immediate sono calati di oltre undici punti percentuali nel corso degli scambi avvenuti a Singapore: questo declino ha ridotto la quota totale dei contratti a 42,67 dollari per ogni oncia di metallo, anche se poi la chiusura ufficiale nella città asiatico è avvenuta leggermente al di sopra di tale livello (44,34 dollari). Nello stesso momento in cui l’argento frenava in maniera così consistente, l’oro volava al suo nuovo record, vale a dire 1.577,57 dollari l’oncia grazie all’ultimo incremento realizzato (+0,9%).
Gas naturale: i futures avanzano a causa delle speculazioni
Il gas naturale può essere considerato il protagonista principale delle ultime contrattazioni dei futures: tali strumenti finanziari, infatti, sono saliti fino al loro prezzo più alto dell’ultimo trimestre, a causa, in particolare, delle speculazioni relative a un deficit delle scorte conseguente al clima più caldo e alla bassa produzione. Il rialzo che è stato fatto registrare in questo senso è stato pari al 2,8% presso l’Intercontinental Exchange di New York. Si tratta di un dato importante, il quale deve essere strettamente collegato all’ultimo report del Dipartimento Energetico americano: tale documento ha parlato espressamente di un output di gas naturale in calo di ben 1,9 punti percentuali in quarantotto stati federali, mentre le riserve attualmente disponibili ammontano a 1.685 trilioni di piedi cubici (circa 47 trilioni di metri cubi), un totale in declino rispetto alla media quinquennale.
Futures: ottimo rialzo del mais a Chicago
Gli investitori che hanno sottoscritto futures sul mais si staranno sicuramente fregando le mani: i contratti relazionati alla commodity alimentare sono infatti riusciti ad avanzare in maniera decisa presso il Chicago Board of Trade, grazie soprattutto alle piogge che hanno colpito il Midwest americano (per intenderci, si tratta della regione che comprende stati come l’Ohio, l’Indiana e l’Illinois). C’è comunque da dire che anche il grano e i semi di soia sono stati capaci di rialzi importanti. I futures sul mais, più precisamente le spedizioni relative al mese di luglio, hanno guadagnato 1,2 punti percentuali, innalzando la loro quota fino a 7,68 dollari per ogni bushel, prima di essere scambiati a 7,67 dollari a Singapore. Gli strumenti che osservano da vicino le performance del grano e dei semi di soia hanno invece conseguito aumenti più contenuti, rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. I prossimi dieci giorni non promettono nulla di buono per il Midwest, anzi si parla con insistenza di probabili alluvioni: lo stesso discorso non può invece essere valido per l’Europa e per i suoi relativi raccolti.
Contratti futures: gomma in forte calo a Tokyo
La gomma ha vissuto un’ultima giornata di contrattazioni davvero negativa: i futures relativi alla commodity sono infatti calati in maniera consistente dopo essere aumentati fino a uno dei loro livelli massimi. La spiegazione per un andamento così altalenante è semplice, visto che tali strumenti finanziari sono stati influenzati dal rafforzamento dello yen, il quale ha ridotto sensibilmente l’appeal dei contratti denominati in valuta giapponese. Le spedizioni di settembre hanno ceduto 1,3 punti percentuali, attestandosi a quota 420,5 yen per ogni chilogrammo, bruciando di fatto il guadagno precedente (+2,8%) presso il Tokyo Commodity Exchange. Il record che si accennava in precedenza è stato invece raggiunto pochi giorni fa (+5,3%). Secondo gli analisti asiatici, questo fatto deve essere esaminato come un vero e proprio mix di fattori: in particolare, uno yen più forte vuole significare una gomma più debole, mentre la produzione di lattice è risultata bassa per tutta la stagione invernale.
Zucchero: per la prossima settimana è atteso un forte calo
La settimana che comincerà fra due giorni rischia di far diventare piuttosto amaro lo zucchero: le contrattazioni relative alla commodity alimentare, infatti, sono destinate a far registrare una flessione piuttosto consistente, dato che sono previsti con buona certezza aumenti importanti per quel che riguarda le scorte del Brasile, paese che rappresenta il maggior produttore al mondo. La speculazione sta per fare nuovamente il suo corso e già si parla di traders, analisti e broker disposti a scommettere in questo senso, in particolare sul fatto che il bene in questione venga scambiato presso la piazza di New York con un conseguente declino. Soltanto una piccola percentuale di tali soggetti la pensa invece diversamente, vale a dire investirebbe su un guadagno dello zucchero stesso.
Grano: futures in calo a causa delle speculazioni sulla domanda
Il crollo subito dai contratti futures che osservano da vicino le performance del grano non veniva registrato da almeno quattro settimane: la debacle in questione è stata sicuramente agevolata dalla enorme speculazione che regna nella domanda della commodity agricola, visto che si punta soprattutto sul declino dei beni statunitensi alla luce della crisi nucleare che non accenna a placarsi in Giappone. La correlazione tra i due paesi è infatti fondamentale, la nazione nipponica rappresenta il secondo maggior acquirente di frumento americano (secondo i dati del 2010) e gli accresciuti pericoli del terremoto e delle contaminazioni nucleari non possono che essere deleteri in questo senso; sintomatico è stato, in particolare, l’andamento dell’indice Reuters/Jefferies CRB, il quale monitora costantemente le diciannove materie prime principali a livello globale e che è calato nel confronto con i titoli obbligazionari a stelle e strisce.
Contratti futures: il funzionamento dell’Intercontinental Exchange
Gli investitori che sono interessati a puntare sui contratti futures possono fare riferimento a una piazza finanziaria specifica: si tratta dell’Intercontinental Exchange, l’operatore che è meglio conosciuto con la sigla Ice e che vanta una fondamentale leadership in merito al segmento “over the counter”. L’offerta è molto variegata e comprende contratti che si basano essenzialmente sui prodotti petroliferi, il gas naturale, l’acciaio e il ferro, le commodities agricole (tra cui possiamo citare il cacao, il caffè, il cotone, il succo d’arancia e lo zucchero), ma anche derivati, opzioni e i Russel Index futures. Un pregio di tale mercato è la sua veloce operatività, dato che la piattaforma in questione è in grado di scambiare i prodotti in meno di tre millisecondi, garantendo al contempo la massima trasparenza, una gestione accorta dei rischi e un’ampia liquidità. Un esempio potrà chiarire ancora meglio tale funzionamento, quello dell’Ice Brent Crude, il contratto che fa riferimento alla qualità Brent del greggio.
Il cotone e l’argento guidano il rally delle commodities
Le principali commodities stanno vivendo un momento davvero sfolgorante: gli ultimi sette giorni, poi, hanno rappresentato un vero e proprio record visto che sono stati registrati continui rialzi, tanto da far raggiungere una quotazione record che non veniva sfiorata da ben due anni. Il cotone e l’argento hanno guidato queste performance positive, accrescendo l’ottimismo in relazione alla ripresa economica internazionale e accompagnandosi a un dollaro più debole. Anche l’oro e lo stagno, comunque, hanno conseguito dei risultati piuttosto interessanti. Il riferimento più importante in questo senso è l’indice Standard & Poor’s Gsci Spot, il quale raggruppa i contratti futures di ben ventiquattro materie prime; ebbene, l’ultima quotazione è stata pari a 757,22 punti, la più alta dal 4 agosto del 2008, con un guadagno settimanale che si è attestato sui 3,4 punti percentuali.
Futures: caffè in rialzo grazie alle minori esportazioni
New York ha assistito all’irresistibile ascesa del caffè come commodity finanziaria: il prodotto alimentare è riuscito infatti a beneficiare della crescente speculazione in merito alla capacità delle esportazioni di mantenere gli attuali livelli, con evidenti limitazioni per le nuove scorte. Allo stesso modo, anche lo zucchero è riuscito ad avanzare in maniera decisa. Secondo quanto stimato dall’International Coffee Organization, l’export in questione è aumentato da 37,1 a 42,3 milioni di sacchi, mentre le spedizioni relative al mese di febbraio sono aumentate addirittura di quindici punti percentuali rispetto a un anno prima. La ridotta disponibilità di caffè da parte del Brasile ha fatto incrementare ulteriormente la speculazione a cui si faceva riferimento in precedenza.
Commodities: come investire nei futures sul grano
Il grano o frumento rappresenta una commodity agricola tra le più gettonate tra gli investitori: dove risiede il successo di questi contratti futures? Le coltivazioni in questione sono molto diffuse in diverse zone del mondo, soprattutto per il suo frequente utilizzo alimentare. In effetti, gran parte della produzione è quella statunitense e va a riguardare direttamente la tipologia Hard Red Winter, capace di resistere ai rigidi inverni del Kansas, del Texas e del Nebraska. Un’altra tipologia che può essere sfruttata nelle contrattazioni è quella del grano tenero: la denominazione ufficiale è quella di Soft Red Winter, adatta, in particolare, ai climi umidi. Tra l’altro, è stata proprio questa seconda categoria appena menzionata, quotata attualmente presso il Chicago Board of Trade, a rappresentare il primo contratto future sul frumento con una negoziazione in borsa: al giorno d’oggi si tratta dello strumento finanziario con una struttura simile che vanta i maggiori scambi a livello globale.