IntercontinentalExchange Incorporated, la società americana che gestisce l’omonima piazza finanziaria (vedi anche Ice acquista Nyse Euronext), ha deciso di fissare dei tetti per quel che riguarda alcune tasse di negoziazione. Il riferimento deve andare ai contratti futures sul cacao, lo zucchero e il caffè che sono solitamente scambiati presso il Liffe (London International Financial Futures and Options Exchange). In pratica, si punta a raggiungere lo stesso livello dei contratti energetici e a un periodo di tempo complessivo pari a cinque anni.
Contratti Futures
Il calo produttivo fa aumentare i futures sul cotone
I contratti futures sul cotone sono aumentati fino al loro livello più alto degli ultimi dieci mesi (vedi anche In leggero rialzo i futures sul cotone): la commodity è stata protagonista di questa performance al rialzo grazie soprattutto al relativo output, il quale è destinato a ridursi e non poco negli Stati Uniti, maggior esportatore a livello mondiale. Al contrario, la domanda globale continua a crescere a dismisura. C’è anche da sottolineare come cacao e zucchero siano cresciuti in modo simile, diversamente dal succo d’arancia, i cui futures sono risultati in ribasso.
Soft commodities: zucchero e caffè in calo a New York
Lo zucchero è calato quest’oggi a New York prima di raggiugere quello che ha rappresentato con tutta probabilità il livello più basso in assoluto per il futures collegato alle spedizioni di marzo dal 2006 (vedi anche Futures: zucchero e cacao in rialzo a New York). Allo stesso tempo, gli strumenti collegati al caffè qualità arabica sono risultati in ribasso. Per la precisione, lo zucchero grezzo spedito contro i futures ormai estinti del mese di marzo iniziato oggi andrà probabilmente a totalizzare un importo compreso tra le 150mila e le 155mila tonnellate, il quantitativo più basso da quasi sette anni a questa parte.
Futures sul piombo ai massimi dell’ultima settimana
Il prezzo del piombo è salito al suo livello più alto dell’ultima settimana: questa performance è stata agevolata dagli ultimi segnali che hanno messo in luce un rafforzamento dell’economia negli Stati Uniti, secondo maggior consumatore al mondo per quel che concerne questo metallo (vedi anche Materie prime: a Londra ottimo rialzo del piombo). Allo stesso tempo, lo stagno ha fatto registrare un aumento che dura ormai da quattro sessioni consecutive. Tra l’altro, l’indice relativo alle rivendite in sospeso di immobili negli Stati Uniti è cresciuto di 4,5 punti percentuali, giungendo in questa maniera a quota 105,9, il picco più alto in assoluto da aprile 2010, dopo un calo di quasi il 2% nel mese precedente.
La tempesta di neve americana fa rialzare i futures bovini
I contratti futures collegati alla carne bovina hanno fatto registrare oggi il primo rialzo settimanale (vedi anche Commodities: la situazione al limite della carne bovina). In pratica, questi derivati hanno beneficiato della speculazione secondo cui una tempesta invernale che sta per abbattersi sugli Stati Uniti potrebbe ridurre il peso degli animali, mentre le esportazioni di manzo sono cresciute a buon ritmo. Per quel che concerne i futures sulla carne suina, questi prodotti finanziari hanno interrotto il peggior declino degli ultimi quindici mesi. Si parla, nello specifico, di ben trenta centimetri di neve in alcune parti delle Grandi Pianure, stando almeno alle previsioni metereologiche del National Weather Service.
Futures sui semi di soia in rialzo a Chicago
Semi di soia in grande spolvero ieri al Chicago Board of Trade: la commodity alimentare è stata infatti protagonista del terzo rialzo consecutivo, una performance che le ha consentito di raggiungere il suo livello più alto da oltre una settimana (vedi anche Commodities: gran rialzo dei futures sui semi di soia). Tutto ciò è stato senza dubbio agevolato dalla forte domanda proveniente dalla Cina, vale a dire il paese che rappresenta il maggior acquirente al mondo di tali semi. C’è comunque ancora da tenere in considerazione la minaccia che incombe sui raccolti argentini a causa del clima eccessivamente secco.
Futures sull’alluminio in ribasso a Londra e Shanghai
Le ultime performance dell’alluminio a Londra sono state caratterizzate dal segno negativo: il metallo in questione è sceso infatti al suo livello più basso delle ultime tre settimane e oltre, dopo che sono stati riaperti i mercati a Shanghai a conclusione delle festività cinesi per il Nuovo Anno Lunare. Ecco allora che sono state molto alte le aspettative in merito a una crescita delle scorte. Questo declino ha riguardato anche altri metalli industriali, vale a dire il rame, lo zinco, il piombo, il ferro e il nickel.
Futures: caffè robusta in deciso rialzo a Londra
Il caffè robusta, la qualità utilizzata per ottenere l’espresso e le bevande istantanee, è aumentato fino al suo picco più alto degli ultimi quattro mesi a Londra: la soft commodity in questione ha fatto registrare questa performance a causa delle vendite provenienti dal Vietnam, nazione che rappresenta il maggior coltivatore al mondo di tale varietà, in deciso calo nelle ultime settimane. Anche lo zucchero, comunque, ha fatto registrare una impennata simile (vedi anche Futures sul caffè arabica sui minimi a quattro mesi). I coltivatori vietnamiti, i quali devono far fronte a prezzi molto più alti rispetto al passato, potrebbero decidere di rialzare il mantenimento.
Zinco ancora in calo presso il London Metal Exchange
Lo zinco è stato protagonista del suo terzo giorno consecutivo di ribasso presso il London Metal Exchange: si tratta comunque del primo declino settimanale, conseguenza inevitabile delle difficoltà che continuano a vivere le economie dell’eurozona a causa della crisi del debito. Decisivo, inoltre, è stato il calo a dicembre della produzione industriale spagnola, dato che il paese iberico rappresenta la quarta più grande economia della regione (è il sedicesimo mese di fila che questo declino sta proseguendo). Non è un caso che si stia parlando del Vecchio Continente: l’Europa, infatti, può vantare il 18% della domanda complessiva di zinco (si tratta di dati calcolati da Barclays).
In rialzo i futures sul platino e sul palladio
I contratti futures sul platino sono cresciuti nel corso delle contrattazioni di ieri come non accadeva da ben diciassette settinane: le performance dei derivati collegati al metallo prezioso sono schizzate verso l’alto a causa del calo produttivo fatto registrare dalla Anglo American Platinum Limited, maggior produttore al mondo. Allo stesso tempo, il palladio ha proseguito il proprio rally, raggiungendo la quotazione più alta dal settembre del 2011 (un ulteriore rialzo dunque). Il colosso industriale sudafricano ha riportato una perdita piuttosto evidente nel corso del 2012, vale a dire 8,8 punti percentuali in meno, con i costi che sono invece aumentati in modo deciso.
Commodities: gran rialzo dei futures sui semi di soia
I semi di soia hanno raggiunto il loro livello più alto delle ultime sei settimane a Chicago: la speculazione è stata piuttosto evidente in relazione alla domanda di olio di semi da parte della Cina, visto che la vasta nazione asiatica rappresenta il maggior acquirente a livello mondiale, dunque ci si attende un innalzamento della domanda da record nel corso di questa stagione. Le importazioni dell’ex Impero Celeste sono previste in crescita fino a quota 65,3 milioni di tonnellate, mentre la stagione 2011-2012 era stata caratterizzata da 63,1 milioni per la precisione.
Bank of Japan fa volare i futures sul rame
Il rame ha raggiunto i suoi massimi degli ultimi sette giorni a New York: Bank of Japan, istituto di credito centrale della nazione nipponica ha annunciato il prolungamento e l’ampliamento dei propri acquisti di assets finanziari (i cosiddetti “quantitative easing” per intenderci), in modo da favorire il sostegno alla crescita economica. Volendo essere ancora più precisi, i dirigenti della banca asiatica hanno optato per adottare un target di inflazione pari a due punti percentuali, con gli acquisti veri e propri che saranno fatti partire il prossimo anno. Tutti questi eventi non possono che avere delle ripercussioni sul metallo, in quanto il Giappone rappresenta il quarto maggior utilizzatore al mondo di rame.
Futures: grano e mais in rialzo a Chicago
Il grano ha fatto registrare il suo picco più alto delle ultime tre settimane presso il Chicago Board of Trade: in effetti, questa performance non è stata casuale, ma riflette il fatto che le temperature basse e il clima secco continueranno ad erodere i raccolti invernali negli Stati Uniti, il maggior esportatore al mondo per quel che concerne tale commodity. Il mais a sua volta ha prolungato il proprio rally. D’altronde, la situazione appena descritta non è molto diversa da quella dello scorso mese di novembre, quando vi fu un forte rialzo per i futures sul grano.
Futures: gas naturale in rialzo grazie alle rigide temperature
I futures collegati al gas naturale e scambiati a New York sono aumentati fino al loro picco più alto delle ultime tre settimane: gran parte del merito per questa performance positiva si deve senza dubbio alle ultime previsioni metereologiche, le quali hanno messo in luce temperature al di sotto della media e, di conseguenza, un maggior consumo di carburante. Il +4,2% fatto registrare dalla commodity in questione ha colto al balzo le ultime statistiche rese note dall’Mda Weather Services, secondo cui i valori più basso saranno riscontrati nella regione dei Grandi Laghi tra il 21 e il 25 gennaio prossimi. Un report della Us Energy Information Administration ha invece mostrato come le scorte di carburante siano scese la scorsa settimana ai minimi da febbraio del 2011.