I futures sui semi di soia sono calati ieri per la quarta sessione consecutiva a Chicago: gli strumenti finanziari in questione hanno infatti registrato la peggior performance dallo scorso mese di giugno, dopo che il governo americano ha ritoccato al rialzo le stime relative alle scorte globali. In effetti, queste ultime sono destinate a raggiungere i sessanta milioni di tonnellate prima del raccolto del 2013 per quel che concerne l’Emisfero Settentrionale; nel dettaglio, si tratta di una previsione superiore di 4,3 punti percentuali rispetto a quella di ottobre, di poco al di sopra anche rispetto a quella degli analisti finanziari (57,5 milioni di tonnellate).
Contratti Futures
Oro può salire sopra 1.800$ con riconferma Obama
La rielezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti d’America ha avuto un effetto molto positivo sulla quotazione dell’oro, che è tornato a salire con decisione dopo aver sperimentato un trend discendente di un mese da inizio ottobre a inizio novembre. La scorsa settimana l’oro ha chiuso con un rialzo superiore al 3% su base weekly, tornando sopra 1.730 dollari l’oncia dopo aver toccato il minimo più basso degli ultimi due mesi in area 1.672 dollari l’oncia. Il massimo di inizio ottobre scorso di 1.796 dollari è ancora distante, ma ora le prospettive sono tornate nettamente positive.
L’oro si è apprezzato molto nonostante la forza mostrata dal dollaro americano nelle ultime sedute. Infatti, il metallo giallo è storicamente legato da una correlazione inversa con il biglietto verde ma negli ultimi giorni si è assistito a un meccanismo di decorrelazione. Secondo Michiyoshi Kato, presidente di Mizuho Corporate Bank, “con Obama la politica monetaria resterà espansiva anche nei prossimi anni, favorendo uno scenario economico inflattivo e ribassista per la divisa americana che si rifletterà in un allungo dei corsi per il lingotto”.
Secondo le rilevazioni Bloomberg, il target medio sull’oro delle banche d’affari e dei broker internazionali stimato per il 2013 è aumentato a 1.840 dollari l’oncia. Ciò vuol dire che l’oro ha al momento un potenziale upside del 6% rispetto ai valori correnti che si aggirano intorno a 1.736 dollari l’oncia. Tuttavia, alcune banche d’affari si sono anche spinte oltre affermando di aspettarsi quotazioni tra 1.900 dollari e 2.000 dollari l’oncia entro metà 2013. Indicazioni rialziste arrivano anche dagli Etp, che detengono oro fisico in grado di coprire circa un anno di produzione mineraria.
Intanto, dalla Cina arrivano importanti indicazioni sul fronte della domanda. L’import cinese di oro da Hong Kong è cresciuto del 30% rispetto al mese precedente e del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sfiorando quota 70 tonnellate. L’oro sta diventando sempre più un asset strategico nelle scelte di asset allocation di Pechino, che sta diminuendo il peso in dollari americani. Secondo le stime di Gfms, società di consulenza leader del settore, la domanda cinese supererà quella indiana nel 2012 diventando la prima a livello gobale.
Rialzo deciso per i futures sull’oro
Poco prima che iniziasse l’ultima settimana di ottobre, oro e argento erano ai minimi da inizio settembre 2012: la situazione da allora è profondamente mutata, tanto è vero che proprio nel corso della giornata odierna i contratti futures legati al “biondo metallo” hanno fatto registrare un aumento importante. Si è trattato, infatti, del maggior rialzo settimanale da dieci mesi a questa parte, visto che è forte la convinzione che il secondo mandato di Barack Obama come presidente americano favorirà gli stimoli monetari e, di conseguenza, la domanda della preziosa commodity. Neanche le previsioni settimanali per i futures aurei relative agli ultimi giorni dello scorso mese erano state ugualmente incoraggianti.
Futures sul caffè arabica sui minimi a 4 mesi
Continuano a perdere quota i futures sul caffè, a causa di un’offerta sempre più grande. A Londra il caffè robusta è sceso sui minimi a 9 mesi a poco sopra 1.900 dollari per tonnellata, mentre a New York il caffè arabica è sceso sui minimi da oltre 4 mesi poco sopra 150 dollari per libbra. Il livello di 150$ è fondamentale per il mercato. Infatti, se le vendite dovessero proseguire spingendo i prezzi sotto il livello-chiave, il caffè arabica rischierebbe di scendere sui livelli toccati a giugno 2010.
Forte rialzo per i futures sul grano
Il mese di ottobre si è caratterizzato per delle interessanti performance dei futures, soprattutto il rally del granturco: questi stessi contratti sono oggi cresciuti come non accadeva da ben cinque settimane, grazie alla speculazione che ha riguardato le scorte globali di tale commodity, destinate a ridursi per il deterioramento delle condizioni dei raccolti negli Stati Uniti. Il motivo è presto detto, vale a dire il clima secco e la pioggia che influiscono su molte parti del continente europeo. Circa il 39% del raccolto invernale americano era in buone o eccellenti condizioni lo scorso 4 novembre, anche se si è trattato del livello più basso per quel che concerne la settimana in questione, come messo opportunamente in luce dal Dipartimento Agricolo.
Scenario ribassista per i futures sul rame a fine 2012
E’ da qualche tempo che gli analisti finanziari hanno una view negativa sul rame. Sono diversi i fattori tecnico-fondamentali a sostenere questa visione, in primis i timori di un deciso rallentamento economico nei prossimi mesi sia dei paesi maggiormente sviluppati sia della Cina, che è il principale consumatore mondiale di rame al mondo con un peso del 40% sulla domanda globale del metallo rosso. A tingere di grigio il quadro del rame ci ha pensato anche l’aumento delle scorte al London Stock Exchange (LSE).
Ancora performance positive per i futures sul rame
Passano i mesi ma la situazione non cambia: se a fine settembre si era registrato un rialzo consistente per i futures sul rame, questi ultimi contratti sono risultati nel corso della giornata di ieri in crescita per il terzo giorno consecutivo. La propensione verso gli investimenti è sensibilmente migliorata grazie alla pubblicazione di un report ben preciso, il quale ha messo in luce come il settore manifatturiero della Cina abbia aumentato la propria produzione a ottobre per la prima volta dopo un intero trimestre. Di conseguenza, il Comex di New York ha evidenziato uno scambio dei futures in questione (spedizioni del prossimo mese di dicembre) a quota 3,541 dollari l’oncia, con un aumento complessivo di 0,65 punti percentuali.
In rialzo i futures sulla carne suina
Verso la metà di questo mese i futures bovini e suini erano in controtendenza, cosa è cambiato nel giro di due settimane: il primo riferimento interessante è quello relativo ai contratti che osservano da vicino le performance dei prezzi della carne suina. Entrando maggiormente nel dettaglio, infatti, questi strumenti finanziari sono oggi protagonisti di un incremento pari a cinque centesimi dollaro, mentre quelli collegati alla carne bovina risultano essere in ribasso di quindici centesimi. Tornando al primo caso, il mercato viene ampiamente sostenuto dalle scommesse improntate al rialzo.
Venerdì negativo per i futures sulla gomma
La gomma è stata protagonista ieri di un declino che ha compensato il primo ricavo settimanale della commodity: in particolare, stanno crescendo le preoccupazioni relative al rallentamento delle economie globali e alle conseguenze di questo evento sulla domanda della materia prima. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre sottolineare come i contratti futures relativi alle spedizioni di marzo sono calati di un punto percentuale, attestandosi a quota 257,7 yen il chilogrammo (3,224 dollari la tonnellata per la precisione) presso il Tokyo Commodity Exchange.
In leggero rialzo i futures sul cotone
I contratti futures americani collegati alle performance del cotone sono stati protagonisti di un aumento nelle loro ultime quotazioni: si è trattato di un rialzo non molto evidente, ma comunque utile per consolidare il prezzo finale al di sotto dei settantasette centesimi la libbra. In pratica, gli investitori stanno aumentando le loro scommesse al ribasso sui prezzi, a causa soprattutto delle ridotte scorte. Le speculazioni cinesi sul cotone non c’entrano come un mese fa, ma la situazione è presto detta. In pratica, il contratto più attivo in questo senso, ovvero quello relativo alle spedizioni del prossimo mese di dicembre, si è attestato a quota 76,93 centesimi la libbra presso l’Intercontinental Exchange di New York, con un incremento pari allo 0,07%.
Le nuove regole del London Metal Exchange
Il London Metal Exchange, la borsa dei metalli non ferrosi più grande al mondo, è intenzionato a modificare alcune sue regole relative ai depositi, in modo da capire cosa è davvero importante per il mercato in senso ampio: la conferma è giunta direttamente da Charles Li, amministratore delegato della Hong Kong Exchanges & Clearing Limited, l’azienda asiatica che detiene il controllo della piazza londinese. Inoltre, giusto una settimana fa l’ad dell’Lme, Martin Abbott, ha annunciato la revisione dei tassi di spedizione, una operazione che dovrebbe essere perfezionata nel corso dei prossimi sei mesi.
Futures bovini e suini in controtendenza
Il rialzo dei futures sulla carne bovina non è stato solamente un fatto casuale di una settimana fa: in effetti, questi strumenti finanziari hanno fatto registrare proprio ieri un altro interessante incremento, vale a dire il rialzo più consistente delle ultime due settimane. Si tratta, in pratica, della conseguenza più immediata che si può riscontrare in relazione alla maggiore domanda che gli Stati Uniti hanno avanzato per quel che riguarda il manzo. Al contrario, bisogna sottolineare che i contratti futures collegati alle performance della carne suina sono scesi di livello nelle loro ultime negoziazioni.
Le previsioni settimanali per i futures sul gas naturale
Una settimana esatta fa c’è stato ancora un calo per i futures sul gas naturale: che cosa si prospetta invece per quel che riguarda i sette giorni che cominciano proprio oggi? Le contrattazioni di venerdì si sono caratterizzate per una sostanziale stabilità e un livello molto vicino ai massimi di dicembre 2011. In aggiunta, non bisogna nemmeno dimenticare che i contratti relativi alle spedizioni del prossimo mese di novembre si sono attestati a quota 3,602 dollari per milioni di unità termiche britanniche presso il New York Mercantile Exchange.
Futures: il rally del granoturco
A settembre, tra le commodities gli investitori hanno premiato soprattutto i semi di soia, ma in realtà ce n’è un’altra che merita molta fiducia: si tratta del granoturco, protagonista di un importante rally nel corso delle ultime contrattazioni presso il Chicago Board of Trade. Il motivo di un simile balzo in avanti è presto detto, dato che lo Us Department of Agriculture (il dipartimento agricolo americano) ha pubblicato un rapporto che ha messo in luce le dinamiche della domanda e dell’offerta dei più importanti prodotti del settore primario. Nello specifico, si sta parlando del World Agricultural Supply and Demand Estimates (noto anche semplicemente con la sigla Wasde).