I contratti futures relativi alla carne bovina sono tornati in territorio positivo dopo un declino che durava ormai da diversi mesi: molti paesi, in primis il Canada e il Giappone, hanno annunciato ufficialmente di voler continuare a importare il manzo americano, nonostante il governo di Washington abbia reso noto il primo caso di “mucca pazza” dopo ben sei anni. Lo stesso Canada, oltre al Messico, al Giappone e alla Corea del Sud, i quattro maggiori acquirenti di questa carne, non bloccheranno dunque gli acquisti dopo l’ufficializzazione della malattia, nota in gergo medico con il nome di “encefalopatia spongiforme bovina”. Il caso in questione è stato certificato nella California centrale, ma è stata paradossalmente questa notizia a sospingere verso l’alto i prodotti finanziari di cui si sta parlando.
Contratti Futures
Etp e argento: in aumento il quantitativo delle holding
Gli Exchange Traded Products collegati all’argento hanno visto aumentare le loro holding fino a quasi 627 milioni di dollari: questo risultato è stato possibile grazie soprattutto ai prezzi di scambio, i quali non erano così bassi da almeno tre mesi, senza dimenticare il rialzo fatto registrare dalle scorte complessive, comunque inferiore alle attese a causa del rallentamento dell’economia internazionale. Gli assets in questione hanno quindi ceduto ben 3,6 punti percentuali nel corso della giornata di ieri, il declino più consistente da inizio 2008, dunque ben quattro anni. Allo stesso tempo bisogna sottolineare che l’argento come metallo è stato protagonista di un -3,8%, performance che ha fatto arrivare la quota totale a 30,48 dollari l’oncia, il livello minore da inizio anno per la precisione.
Oro, contratti futures ancora in rialzo
L’oro è stato capace di avanzare per la terza volta nelle ultime quattro sessioni, grazie a un dollaro più debole e a un accresciuto appeal nei confronti del prezioso metallo come investimento finanziario alternativo: entrando maggiormente nel dettaglio, la moneta verde ha perso oltre 0,4 punti percentuali nel confronto con un paniere composto da altre divise. Su questa performance hanno inciso profondamente i rendimenti in calo dei titoli obbligazionari spagnoli e italiani, segno che la crisi del debito dell’eurozona si sta inasprendo. Allo stesso tempo, la sterlina inglese ha raggiunto il suo livello più alto da quasi sei mesi nei confronti del dollaro.
Futures: carne bovina e suina in controtendenza
I contratti futures che seguono da vicino le performance della carne bovina presso il Chicago Mercantile Exchange hanno fatto registrare un deciso rialzo nel corso della giornata odierna: gli strumenti finanziari in questione sono stati capaci di realizzare questo balzo in avanti grazie, in particolare, agli aumenti subiti dai prezzi all’ingrosso del manzo, tanto che i trader si sono visti costretti a modificare le loro posizioni prima del report del governo americano. Gli analisti sono in attesa di stime piuttosto precise per quel che concerne i calcoli effettuati dallo Us Department of Agriculture, vale a dire un calo per quel che concerne il numero di carne bovina collocata nel corso del mese di marzo.
Il rame in deciso ribasso a New York e Londra
Il rame è sceso al suo livello più basso dallo scorso mese di dicembre: il metallo in questione ha risentito soprattutto della domanda in forte rallentamento dalla Cina, la quale rappresenta il maggior consumatore a livello mondiale. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’economia dell’ex Impero Celeste ha subito un declino piuttosto importante, vale a dire oltre otto punti percentuali nel corso del primo trimestre di quest’anno, come messo in luce opportunamente dal governo di Pechino. In aggiunta, anche il report relativo alla fiducia dei consumatori americani ha fatto la sua cattiva parte in questo caso. Secondo analisti e strateghi finanziari, l’economia cinese è stata più debole di quanto ci si aspettasse.
Semi di soia, futures in rialzo a Chicago
I semi di soia hanno fatto registrare un rialzo deciso ancora prima di conoscere l’ultimo report agricolo del governo americano: in effetti, secondo quanto stimato da quest’ultimo, vi potrebbero essere minori scorte globali a causa delle perdite sudamericane. Di conseguenza, i contratti futures relativi alle spedizioni di maggio della commodity in questione hanno guadagnato 0,6 punti percentuali, con la quota complessiva che si è fermata a 14,395 dollari il bushel presso il Chicago Board of Trade. In Cina, poi, vale a dire nel paese che rappresenta il maggior acquirente al mondo di semi, lo stesso strumento finanziario ha guadagnato quasi l’1%, con una quotazione totale di 4,774 yuan la tonnellata presso il Dalian Commodity Exchange, il livello più alto in relazione al contratto più attivo in questo senso dal 5 settembre scorso.
I dati economici americani sospingono i futures sul rame
Il rame ha subito il primo rialzo degli ultimi tre giorni, dopo che le ultime pubblicazioni statistiche hanno messo in luce un sostanziale miglioramento del mercato del lavoro e una accresciuta fiducia da parte dei consumatori: in aggiunta, non bisogna dimenticare nemmeno la ripresa dell’economia degli Stati Uniti, il secondo maggior paese al mondo per quel che concerne i consumi di tale metallo. Secondo alcuni analisti finanziari, poi, l’outlook in questione può essere definito come “abbastanza costruttivo”, visto che perfino l’economia della Cina sta andando meglio di quanto si possa credere.
Cacao, i futures scendono ai livelli di gennaio
I contratti futures relativi al cacao sono scesi al loro livello più basso dallo scorso mese di gennaio a causa degli ultimi segnali sulla commodity, con la domanda prevista in forte rallentamento: la produzione mondiale della pianta in questione potrebbe infatti superare la domanda complessiva di 110mila tonnellate, come stimato dalla compagnia Asset & Resource Management Company. Le scorte, le quali sono monitorate in maniera costante dall’Intercontinental Exchange di New York, sono destinate a crescere fino a quasi 5,5 milioni di sacchi, il record maggiore dal mese di maggio del 1999.
Futures, rialzo speculativo per la carne suina
I contratti futures relativi alla carne suina sono cresciuti per la seconda sessione consecutiva a causa della speculazione che ha riguardato questo specifico consumo: in effetti, si è scommesso sul fatto che la gente andrà ad acquistare la commodity in questione, preferendola al manzo, le cui tariffe sono decisamente più alte. Allo stesso tempo, gli strumenti collegati alle performance dei bovini sono riusciti a compensare le perdite conseguite nel corso dell’ultimo mese. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che i prezzi relativi ai maiali sono aumentati di 0,4 punti percentuali. Si tratta del primo guadagno in assoluto che è stato conseguito da febbraio, con la domanda in crescita di carne che ha fatto senza dubbio da traino, senza dimenticare le temperature più miti negli Stati Uniti.
Contratti futures: caffè e zucchero in calo
I contratti futures legati al caffè qualità arabica hanno subito una correzione tecnica opportuna dopo il rally incredibile conseguito nel corso di questa settimana, con ben cinque punti percentuali di rialzo: al contempo, gli stessi strumenti finanziari relativi allo zucchero grezzo hanno esteso le loro perdite, a seguito dell’autorizzazione di lunedì scorso circa le mancate restrizioni all’export in questione da parte dell’India, il secondo produttore mondiale per quel che riguarda questa commodity. Il quadro, poi, viene debitamente completato dal cacao, alle prese con volumi piuttosto leggeri a causa del clima secco in Costa d’Avorio. Cerchiamo dunque di capire meglio le performance di questi specifici prodotti.
Succo d’arancia, futures in calo a causa del meteo
Sono sostanzialmente due i fattori che hanno spinto verso il basso i contratti futures collegati all’andamento del succo d’arancia: le pressioni nei confronti della vendita sono molto forti, tanto che le ultime cinque sessioni sono state improntate al ribasso, con il meteo in miglioramento e le speculazioni finanziarie a farla da padrona. Le contrattazioni in questione sono quelle dell’Intercontinental Exchange di New York, piazza in cui gli strumenti con consegna prevista nel mese di maggio hanno chiuso questa settimana a quota 1,6822 dollari la libbra, con un calo totale di 0,71 punti percentuali (il picco si è avuto con il -0,90%).
Oro e palladio, i futures in deciso calo
I contratti futures legati all’andamento dell’oro sono calati al loro livello più basso dallo scorso mese di gennaio: si tratta di un segnale evidente del recente rallentamento della crescita che è stato registrato sia dalla Germania che dalla Cina, a causa del dollaro sempre più forte, il quale ha frenato la domanda per il metallo prezioso in questione. Allo stesso tempo, il palladio è crollato come non era mai successo nel corso di quest’anno. Una indicazione molto utile è giunta dall’indice Standard & Poor’s Gsci, il quale ricomprende ben ventiquattro materie prime. In effetti, questo stesso indice ha perso 1,6 punti percentuali dopo che le manifatture e i servizi industriali tedeschi si sono indeboliti a gran sorpresa in quest’ultima settimana. Lo stesso discorso vale anche per l’ex Impero Celeste, la cui produzione è destinata a scendere per il quinto mese consecutivo a marzo.
I rally delle commodities presso il Chicago Board of Trade
Il grano, il mais e i semi di soia sono stati i protagonisti assoluti del rally che ha caratterizzato quest’ultima settimana presso il Chicago Board of Trade: la constatazione deriva ovviamente dalle ultime contrattazioni che hanno coinvolto la piazza americana. In effetti, se si osserva da vicino cosa è successo per quel che concerne il grano, le spedizioni del mese di maggio di questi contratti futures hanno fatto registrare un incremento di 0,7 punti percentuali, con la quota che si è attestata sui 6,695 dollari il bushel, dopo aver anche toccato i 6,73 dollari, vale a dire il livello più alto dallo scorso 5 marzo.
A New York futures su caffè e zucchero in calo
L’Intercontinental Exchange di New York ha assistito al sostanziale rallentamento dei contratti futures collegati alle performance del caffè, una delle principali “soft commodities” in questo senso: le perdite, comunque, hanno riguardato anche gli stessi strumenti finanziari che osservano da vicino l’andamento del cacao, mentre lo zucchero ha fatto registrare dei cambiamenti appena percettibili. Facciamo dunque un po’ d’ordine. Per quel che riguarda il caffè, c’è da dire che la qualità arabica è scesa in maniera decisa, anche se si tratta di un livello superiore al minimo degli ultimi diciassette mesi. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che le spedizioni di maggio hanno subito un calo di 0,4 punti percentuali (settantacinque centesimi di dollaro in meno), raggiungendo in questa maniera quota 1,82 dollari la libbra.