Covered warrant e tassi di cambio: è questa l’accoppiata che Unicredit Bank è convinta possa essere vincente, altrimenti non si spiegherebbe la quotazione sul segmento Plain Vanilla di Borsa Italiana di ben quattordici strumenti di questo tipo. Come avviene di consueto in questi casi, la liquidazione sarà monetaria, mentre la modalità di esercizio sarà quella americana. Di quali prodotti si tratta nello specifico? Anzitutto, c’è da precisare che la tipologia dei covered warrant sarà equamente distinta tra put e call (sette a testa). Per quel che concerne, invece, i cambi in questione, si è deciso di focalizzare l’attenzione soltanto su due di essi, vale a dire quello tra euro e yen e tra euro e dollaro.
Covered Warrant
Société Générale: pioggia di covered warrant per il Sedex
La giornata di ieri è stata caratterizzata dal lancio di un numero davvero impressionante di covered warrant sul nostro mercato: la protagonista di questa maxi-emissione è la banca francese Société Générale, la quale ha quotato per la precisione sessantasette prodotti, un’ampia gamma che consente quindi una scelta molto accurata agli investitori interessati a questa tipologia di strumento. Nel dettaglio, i prezzi strike in questione saranno aggiornati in maniera continua, in modo che i sottoscrittori possano sempre sapere in quale modo focalizzarsi sui titoli azionari, sugli indici e sulle materie prime relative al nostro paese.
Société Générale lancia 169 covered warrant put e call
Un numero davvero impressionante di covered warrant ha già cominciato a inondare la nostra borsa valori: il riferimento non può che andare alla banca francese Société Générale, la quale ha emesso ben 169 titoli che fanno parte di questa specifica categoria. Il comparto di negoziazione è il Sedex, nella tipologia dei prodotti cosiddetti “plain vanilla”. Inoltre, il tipo di liquidazione sarà monetario, mentre per quel che concerne le modalità di esercizio, esse saranno americane. Come è suddivisa di preciso questa quotazione? Nel dettaglio, settantaquattro strumenti finanziari del totale appena citato sono collegate all’indice Ftse Mib ed equamente alternate tra opzioni put e call; inoltre, occorre precisare che le scadenze in questione sono molto variegate, dato che sono fissate date per quel che riguarda il 2012, il 2013, il 2014, il 2015, il 2016 e infine il 2017, con un arco temporale massimo, quindi, di sei anni.
Société Générale: emessi covered warrant su azioni estere
Risale ormai a quattro giorni fa l’avvio delle negoziazioni presso il segmento Sedex “Covered Warrant Plain Vanilla” di Borsa Italiana di ben quattordici covered warrant che recano il marchio di Société Générale, il noto istituto di credito francese: la scelta è ricaduta sulle performance di titoli azionari esteri, così come recita espressamente il comunicato della stessa società, strumenti che dunque beneficeranno dell’andamento al rialzo o al ribasso di queste azioni. Di cosa si tratta esattamente? La negoziazione sarà continua, mentre l’operatore incaricato ad assolvere l’impegno di quotazione la medesima Société Générale Sa; tra le caratteristiche salienti dell’offerta, poi, bisogna sottolineare la liquidazione di tipo monetario e la modalità di esercizio che sarà americana. Gli strumenti in questione, come è già stato accennato, sono quattordici ma la data di scadenza è unica, vale a dire il 16 dicembre del 2011, quindi l’arco di tempo è piuttosto ristretto, consigliato per coloro che intendono sfruttare al massimo e nel breve termine i rendimenti dei titoli.
Banca Imi: disponibili covered warrant su azioni e indici
Il nome dell’Istituto Mobiliare Italiano (Imi), l’ente pubblico che negli anni successivi alla crisi economica del 1929 sostenne i vari settori, viene tenuto alto ancora oggi da Banca Imi: è noto come tale gruppo sia attivo soprattutto nell’offerta di prodotti destinati agli investitori istituzionali e una conferma in tal senso è giunta proprio ieri, quando la banca d’affari di Intesa Sanpaolo ha provveduto a rendere disponibili alcuni covered warrant sul segmento Sedex di Borsa Italiana, strumenti che andranno a osservare da vicino le performance di titoli azionari del nostro paese e di indici internazionali. Occorre dunque fare subito un distinguo tra le azioni e gli indici stessi per comprendere meglio questa offerta.
Sedex: Société Générale propone nuova serie di covered warrant
La giornata odierna rappresenta una vera manna dal cielo per gli investitori amanti dei covered warrant: in effetti, Société Générale, tra le principali compagnie di servizi finanziari in Francia e in Europa, ha messo a disposizione ben cinquantaquattro nuovi prodotti che hanno cominciato le loro quotazioni presso il Sedex proprio oggi. Il comunicato della società parigina è stato molto chiaro in questo senso: gli strumenti in questione sono dedicati soprattutto a coloro che intendono focalizzare le loro strategie di portafoglio sull’effetto leva e sulle performance, siano esse positive che negative, dell’indice Ftse Mib. Anzitutto, c’è da dire che lo strike dei covered warrant verrà costantemente aggiornato ai livelli del mercato, un tipico accorgimento di Société Générale, la quale propone spesso dei titoli a scadenza molto lunga e che interessano a quei risparmiatori che prediligono la posizione long, vale a dire quella improntata al rialzo.
Société Générale, i nuovi covered warrant sono ben 119
In casa Société Générale piace fare le cose in grande: i 93 covered warrant che sono stati emessi lo scorso mese di settembre (si è trattato di prodotti che facevano riferimento a titoli azionari e blue chip del nostro paese) cominciano infatti a impallidire di fronte alla nuova quotazione della stessa tipologia di strumenti finanziari. La compagnia francese, la quale può vantare una indiscussa leadership per quel che concerne i derivati, si è riaffacciata dalle parti di Borsa Italiana per proporre ben 119 nuovi covered warrant, collegati in questa occasione alle performance dei principali titoli stranieri, delle materie prime e dei cambi valutari.
Société Générale predilige i covered warrant: emessi 93 certificati
Société Générale, una delle principali banche e società finanziarie di tutta la Francia, ma con un’ottima presenza anche nel nostro paese, ha confermato le sue attuali tendenze riguardo agli investimenti finanziari: la categoria più ambita risulta ancora una volta essere quella dei covered warrant, ma la compagnia transalpina assicura di venire incontro alle esigenze di qualsiasi tipologia di cliente. Le nuove quotazioni si riferiscono al Sedex di Borsa Italiana e ricomprendono ben 93 nuovi certificati di investimento, un numero che fan ben comprendere come ci sia soltanto l’imbarazzo della scelta in questo senso. I prodotti derivati sono da sempre il cavallo di battaglia di Société Générale, ma cerchiamo di comprendere le caratteristiche di queste nuove emissioni.
Parmalat, in scadenza l’assegnazione ai creditori di warrant e azioni
L’ultimo annuncio finanziario di Parmalat, la nota multinazionale operante nel settore alimentare, riguarda molto da vicino i principali creditori dell’azienda di Collecchio: in particolare, ci si riferisce a quei soggetti che sono stati indicati nel dettaglio all’interno del prospetto informativo della società. A questi ultimi, infatti, è stato comunicato che il loro diritto relativo alla richiesta e all’assegnazione di prodotti quali titoli azionari e covered warrant (i quali spettano ai creditori in modo inderogabile) sta giungendo alla naturale scadenza. In questo caso era stato deciso di fissare in cinque il numero di anni entro cui far decadere questa assegnazione specifica, prendendo come riferimento la data in cui il primo aumento di capitale della società emiliana era stato iscritto all’interno del Registro delle Imprese (la data precisa è il 3 ottobre del 2005).
Argentina: il crollo dei warrant nuovo segnale “buy” per Rbs
Il peggior ribasso degli ultimi tre mesi per quel che riguarda i covered warrant argentini ha avuto delle conseguenze di rilievo sulla crescita economica della nazione sudamericana e non solo: in particolare, il declino in questione è divenuto immediatamente un segnale molto chiaro per Royal Bank of Scotland, vale a dire quello di acquistare nuovi titoli azionari, visto che la banca centrale del paese sta tentando in tutti i modi di fornire nuova linfa all’espansione finanziaria. I warrant, come è noto, tendono a rimborsare gli investitori quando la crescita eccede le proiezioni di un determinato governo; nel caso dell’Argentina si è assistito a un decremento pari allo 0,78% nel corso della settimana che si è appena conclusa, il ribasso più consistente da tre mesi a questa parte.
Certificati: inatteso exploit del Valuta Plus sul fiorino ungherese
Le ultime contrattazioni che hanno caratterizzato la chiusura della giornata di ieri di Piazza Affari sono state all’insegna dei ribassi e delle flessioni: in particolare, l’indice Ftse Mib ha dovuto affrontare delle notevoli difficoltà, ma a fine seduta è comunque riuscito a rimanere al di sopra del limite psicologico dei 21.000 punti. In aggiunta, il Sedex (il mercato telematico italiano in cui si scambiano warrant e certificates) ha fatto registrare un declino importante nei volumi di scambio, anche se, perfino in questo contesto, i call di Société Générale hanno ribadito la loro leadership per quel che concerne le preferenze degli investitori (soprattutto i prodotti con scadenza a fine 2017, i quali hanno superato in modo agevole quota due milioni di euro). Ma lo stupore maggiore è stato destato da un certificato: si tratta del Valuta Plus di Royal Bank of Scotland, uno strumento che prende come riferimento per le proprie quotazioni il fiorino ungherese, la valuta ufficiale della nazione magiara.
Cell Therapeutics colloca con successo 21 milioni di azioni e warrant
L’ultimo annuncio finanziario di Cell Therapeutics, la compagnia biofarmaceutica statunitense, ha messo in luce l’esito più che positivo per quel che riguarda la vendita effettuata nei confronti degli investitori istituzionali: in particolare, sono state collocate con successo ben 21.000 azioni di tipo privilegiato (per essere più precisi, si tratta dei titoli di serie 5), ma anche dei covered warrant volti ad acquistare le azioni ordinarie. Il prezzo dell’offerta in questione ammonta a 21 milioni di dollari, ma c’è anche da precisare che i soggetti coinvolti nell’operazione hanno voluto convertire le loro azioni privilegiate, preferendo ricevere oltre 52 milioni di titoli ordinari provenienti dalla società americana. Tra l’altro, l’offerta è stata piuttosto proficua, dato che il ricavo netto è stato pari a 19,6 milioni di dollari, una somma che si ottiene dalla deduzione degli oneri di agenzia e delle varie spese. Cosa viene riservato dunque agli investitori?
Dividendo Azimut: Bnp Paribas rettifica i covered warrant
Ci sono delle novità molto interessanti per quel che riguarda il versamento del dividendo a quegli investitori che hanno sottoscritto dei titoli azionari con Azimut Holding: in effetti, Bnp Paribas, noto istituto di credito ed emittente francese, ha deciso di sottoporre a rettifica tutti quei covered warrant (gli strumenti finanziari che conferiscono la facoltà di acquistare o vendere entro una determinata data di scadenza) che hanno come base proprio la società finanziaria milanese. A cosa si riferisce, nello specifico, questa rettifica operata da Bnp? I detentori delle azioni Azimut avevano beneficiato di recente del pagamento di un dividendo di tipo straordinario: visto che era stato il comparto Arbitrage Issuance della banca transalpina a curare tale emissione, si è anche provveduto a rettificare tutti i prodotti finanziari (nel dettaglio, appunto, i covered warrant) sui titoli Azimut, i quali sono quotati su Borsa Italiana spa.
Cell Therapeutics colloca con successo warrant e azioni privilegiate
Cell Therapeutics, compagnia biotech statunitense attiva prevalentemente nell’approccio alle terapie per la cura del cancro, ha concluso con successo la vendita di ben 20 milioni di dollari di azioni privilegiate (per la precisione si tratta delle cosiddette “serie 4”): oltre a questa operazione, sono poi stati collocati anche diversi warrant volti ad acquistare le azioni ordinarie, in un complesso più ampio che è stato appositamente ideato per gli investitori istituzionali. Tra l’altro, poco prima che l’offerta in questione fosse chiusa in maniera definitiva, gli stessi investitori hanno optato per la conversione delle azioni privilegiate in altre di tipo ordinario, le quali potevano essere emesse proprio a seguito di questa conversione. Il profitto che Cell Therapeutics ha potuto trarre in questo senso non è stato indifferente; si tratta di oltre 18 milioni di dollari, che devono essere considerati al netto delle commissioni e delle spese che vengono stimate in relazione all’offerta.