Ossiam, un comitato scientifico per migliorare l’offerta

Ossiam, una delle società più attive nell’emissione di Exchange Trade Fund, dimostra ancora una volta di avere a cuore gli investimenti, predisponendo un apposito Comitato Scientifico: quattro professori di università, le cui specialità si riferiscono ovviamente alle scienze economiche e alla matematica finanziaria, comporranno questo organo così particolare, il quale svolgerà il ruolo di “assistente” al team di ricerca della stessa compagnia francese, filiale di Natixis. In pratica, gli strumenti finanziari del futuro verranno creati e progettati anche grazie al contributo di queste menti, in modo da comprendere più a fondo quali sono le principali dinamiche macroeconomiche del mercato e a quali investitori bisogna andare incontro.

Credit Suisse lancia un nuovo Etn legato a Usa, Europa e Giappone

Credit Suisse, celebre istituto di credito elvetico, ha appena lanciato un Exchange Traded Note nuovo di zecca: per la precisione, sono passati appena sei giorni dalla quotazione ufficiale, con questo prodotto finanziario che si presenta in maniera molto interessante e con un collegamento strategico alle performance di determinati indici. L’intento dell’emittente svizzera è soprattutto quello di fornire un’adeguata esposizione agli investimenti neutrali di mercato, in particolar modo per quel che concerne i titoli azionari del Nord America, del continente europeo e del Giappone. Il Credit Suisse Market Neutral Global Equity Etn, questa la denominazione ufficiale dello strumento in questione, andrà a prendere come riferimento principale l’indice Hs Market Neutral Index Powered (il quale utilizza solitamente una strategia particolare riferibile agli hedge fund).

Nuovi Etf azionari e obbligazionari da State Street

Quando si parla di assets finanziari non si può non pensare a una società come State Street Global Advisors: la compagnia di Boston, infatti, rappresenta il secondo maggior gestore mondiale in questo senso, dunque non deve stupire più di tanto l’ultima offerta che è stata messa a disposizione. Il gruppo ha pensato soprattutto agli investitori istituzionali, mettendo a disposizione ben quattordici nuovi Exchange Traded Fund, sette di tipo obbligazionario e altri sette con una replica fisica. Quali sono le caratteristiche principali di questa emissione? Nel dettaglio, la quotazione è avvenuta presso la Borsa di Francoforte e quella di Londra, mentre gli investitori a cui si rivolge la stessa State Street sono di nazionalità italiana: l’obiettivo, infatti, è quello di rendere ancora più grande e proficuo il business del Vecchio Continente, ampliando al massimo la gamma di prodotti.

BlackRock alla ricerca del beneplacito per tredici nuovi Etf

BlackRock vanta una leadership indiscussa per quel che riguarda l’emissione di Exchange Traded Fund: l’ultima iniziativa della compagnia americana riguarda proprio questi specifici prodotti finanziari, visto che a New York si sta cercando di ottenere il permesso ufficiale da parte degli enti regolatori per lanciare sul mercato tredici nuovi strumenti di questo tipo. Nello specifico, i fondi in questione non andranno a svelare le loro holding giorno per giorno, così come prevede un accordo con la Securities and Exchange Commission, la Consob a stelle e strisce. Il gruppo detiene comunque il permesso di vendere Etf attivi, in modo da garantire la maggior trasparenza possibile.

Invesco, gli Etf sintetici saranno più trasparenti

Invesco ha individuato in un prodotto finanziario specifico la propria predilezione: si tratta dei cosiddetti Etf sintetici, strumenti che sono in grado più di altri di dare spazio a una struttura basata sul denaro cash. Gli Exchange Traded Fund a replica fisica, infatti, riproducono le performance di un determinato indice e provvedono ad acquisire i titoli del sottostante. Il varo di offerte di questo tipo ha un intento specifico, vale a dire quello di ottenere la maggiore trasparenza possibile, quindi di fornire informazioni sempre più aggiornate e dettagliate. La stessa Invesco punta a un numero non troppo elevato di fondi, così da privilegiare in maniera netta il lato più core dell’investimento. Un approccio che viene seguito, inoltre, è quello dello swap based, in particolare quando la liquidità dei titoli è molto ampia.

ETF Natural Gas: come investire sul gas a Piazza Affari

Tra i tanti Exchange Traded Fund che si possono sottoscrivere nella nostra borsa valori, quello sul gas naturale presenta le caratteristiche più interessanti e appetibili: il riferimento principale di Piazza Affari da questo punto di vista è senza dubbio l’Etfs Natural Gas. In pratica, si tratta di un prodotto finanziario che, come accade negli Etf tradizionali, è in grado di replicare in modo perfetto le performance di un sottostante, vale a dire il Dow Jones-Aig Natural Gas Sub-Index. Quest’ultimo non è altro che la replica fedele dell’andamento del gas naturale, quindi ogni variazione, sia al rialzo che al ribasso, viene prontamente registrata. Gli investitori interessati a questo ambito devono comunque tenere conto che l’indice in questione appartiene al vasto universo del New York Stock Exchange, quindi i calcoli sono effettuati tutti in dollari americani; non c’è invece nessuna difficoltà di cambio valutario per quel che riguarda l’Etf stesso, il quale beneficia della denominazione in euro.

Da iShares giunge una nuova proposta di Etf settoriali

Il nome di iShares si riferisce a una società di investimento di diritto tedesco costituita ai sensi della Direttiva comunitaria 611 del 1985: i suoi riferimenti vanno a diversi comparti, come ad esempio le telecomunicazioni, le bevande, il petrolio, i prodotti chimici, la ricerca di base, i media e la cura sanitaria. Non è quindi un caso se questa stessa società ha deciso di “inondare” letteralmente Borsa Italiana di Exchange Traded Fund di tipo settoriale. La giornata iniziale di negoziazioni sarà quella di domani, quindi gli investitori interessati dovranno osservare con la massima attenzione il segmento Etf Plus, più precisamente l’ambito relativo agli Oicr indicizzati. I settori coinvolti sono ben diciannove, molti dei quali sono già stati citati in precedenza.

Amundi: Etf incentrati su Europa, Asia e America Latina

L’indice francese Cac 40, l’Eurostoxx Small Cap, l’Msci Em Latin America e l’Msci Em Asia: sono questi i riferimenti scelti da Amundi Investment Solutions per lanciare presso Borsa Italiana i suoi nuovi Exchange Traded Fund azionari. L’inizio delle negoziazioni avverrà ufficialmente nel corso della giornata di domani, dunque gli investitori interessati dovranno monitorare il comparto EtfPlus. Che tipo di offerta ha approntato la compagnia francese? Detto che la valuta di denominazione sarà l’euro, cerchiamo di capire i punti di contatto e le differenze tra questi quattro prodotti: anzitutto, il differenziale massimo di prezzo sarà compreso tra l’1% (per quel che concerne il Cac 40) e il 2% (entrambi gli indici Msci), mentre il maggior numero di titoli spetta all’Etf collegato al riferimento transalpino, visto che si tratta di oltre quattordici milioni di unità. Molto variegate, poi, sono le commissioni totali annue: il Cac 40 e l’Eurostoxx vantano infatti, rispettivamente, un Ter pari allo 0,25% e allo 0,3%, percentuali più basse rispetto agli strumenti collegati agli indici Msci (0,45%).

Etf: le nuove regole e gli obiettivi dell’Esma

Gli Exchange Traded Fund europei rischiano di diventare uno strumento finanziario sempre più tabù per i piccoli risparmiatori: le ultime disposizioni della European Securities and Market Authority sono piuttosto chiare in tal senso, uno dei principali obiettivi è quello di impedire a questi soggetti di accedere alle versioni più complesse e sofisticate dei prodotti in questione. L’organismo del Vecchio Continente sta infatti approntando le nuove regole che andranno a regolamentare in futuro il segmento degli Etf, una misura che si è resa necessaria dopo che ci si è resi conto che il volume d’affari generato mediante queste sottoscrizioni (318 miliardi di euro) era eccessivo e pericoloso.

Ossiam lancia in Italia quattro nuovi Etf azionari

Ossiam è l’emittente francese specializzata negli Exchange Traded Fund, ma soprattutto una delle principali filiali di Natixis: questo stesso marchio è quello che si riferisce a quattro nuovi prodotti finanziari che sono stati lanciati da pochissimi giorni presso Borsa Italiana. Cerchiamo di capire di cosa si tratta. La differenziazione è piuttosto netta, due Etf sono in grado di replicare i cosiddetti titoli “minimum variance”, quindi ci si andrà a focalizzare sui titoli che presentano la migliore liquidità in assoluto e che appartengono a due indici specifici: si tratta, nel dettaglio, dello Stoxx 600 e dell’S&P 500. L’obiettivo che la stessa Ossiam intende offrire a tutti i soggetti interessati è quello di minimizzare la volatilità, ma anche di conseguire un livello minimo per quel che riguarda la diversificazione dei settori.

EGShares: debutto ufficiale per undici Etf

Emerging Global Shares è divenuta famosa negli Stati Uniti, ma non solo, per i propri Exchange Traded Fund, strumenti finanziari spesso focalizzati sui consumi e sulle infrastrutture delle nazioni in via di sviluppo: la gamma in questione si arricchisce ora di alcune novità interessanti. La compagnia newyorkese ha fatto debuttare pochi giorni fa i suoi fondi Gems (l’acronimo identifica i Global Emerging Markets Sectors), una linea finanziaria che consente ai soggetti interessati di acquistare gli assets di alcune compagnie internazionali, in particolare quelle che sono localizzate nei mercati emergenti, come si evince chiaramente dalla denominazione degli strumenti e che fanno capo a dei precisi settori. Quest’ultima emissione ha riguardato ben undici Etf, otto dei quali sono brand nuovi di zecca. Come funzioneranno esattamente questi fondi?

OICR esteri: Lyxor propone tre nuovi Etf

Piazza Affari dà il proprio benvenuto a tre nuovi Etf di tipo obbligazionario che recano il marchio Lyxor: la società francese di asset management ha infatti scelto Borsa Italiana per quotare dei prodotti che sono focalizzati sulle performance dei bond governativi del nostro paese. Di cosa si tratta esattamente? L’avvio delle negoziazioni avrà luogo domani all’interno del segmento degli Oicr aperti strutturati: le denominazioni degli strumenti sono Lyxor Etf Daily Double Short Btp, Lyxor Etf Daily Leveraged Btp e Lyxor Etf Daily Leveraged Bund. Nel complesso, vi sono molti punti in comune, tra cui il numero di titoli emessi (200mila), il differenziale massimo di prezzo (0,4%), la valuta di negoziazione (ovviamente l’euro) e la natura dell’indice, il quale fa capo alla categoria “total return”. Le differenze invece si riscontrano nelle commissioni totali annue, le quali sono pari allo 0,4% nei primi due Exchange Traded Fund e allo 0,2% nell’ultimo.

Etn: anche la Borsa di Tel Aviv è pronta al debutto

Anche la Borsa israeliana decide di lanciarsi nell’avventura degli Exchange Traded Notes: i primi Etn, strumenti debito di tipo senior, senza garanzie e non subordinati, saranno quotati presso il Tel Aviv Stock Exchange nel corso del prossimo mese, in modo che gli investitori possano essere in grado di speculare sui principali gruppi industriali del paese. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente da Ester Levanon, amministratore delegato della stessa piazza mediorientale. Come verranno strutturati esattamente questi prodotti? I settori coinvolti saranno tra i più diversi e tra di essi si possono ricordare l’energia, le telecomunicazioni, la tecnologia e il comparto biomedico, una circostanza confermata dallo stesso Levanon. Si tratta soltanto della prima emissione in assoluto di questo tipo, dunque si può pensare che ve ne saranno delle altre in futuro: il mercato in questione è fortemente intenzionato ad attrarre nuovi sottoscrittori e strumenti, così da ottenere il massimo profitto possibile anche dai soggetti di nazionalità straniera.

Etf: come sfruttare i prezzi della carne

Gli squilibri nell’offerta e nella domanda dei prezzi alimentari sono una costante piuttosto moderna e attuale: in particolare, bisogna prestare la massima attenzione ai costi della carne, anche se queste performance possono essere gestite nel modo migliore grazie ad alcuni Etf. Si tratta del PowerShares Db Agriculture Fund, dell’iPath Dow Jones-Ubs Livestock Subindex Total Return Etn, del Market Vectors Agribusiness e del PowerShares Global Agriculture Portfolio. Che cosa si ottiene da questi quattro fondi di investimento? I prezzi delle principali carni sono in continuo rialzo, un aumento che riguarda il manzo, le pecore, i suini e il pollame. Dal punto di vista della domanda, quest’ultima rimane intatta soprattutto in territorio americano, mentre è in crescita nel mondo in via di sviluppo.