BlackRock e in particolare iShares sono nomi fin troppo conosciuti da quegli investitori che sono intenzionati a puntare sugli Exchange Traded Fund: il nuovo lancio di questo marchio si riferisce proprio a questi specifici strumenti, visto che si è voluto venire incontro alle esigenze più urgenti del momento, vale a dire la forte domanda di fondi comuni per chi vuole focalizzare il proprio portafoglio nel pieno rispetto ambientale e sociale, la cosiddetta eco-sostenibilità. I fondi a cui stiamo facendo riferimento sono due e si chiamano Etf iShares Dow Jones Global Sustainability Screened e Etf iShares Dow Jones Europe Sustainability Screened e già queste denominazioni fanno intendere qualche caratteristica peculiare. Anzitutto, bisogna precisare che ci troviamo di fronte a dei prodotti che tendono a replicare fisicamente gli indici a cui sono collegati.
Fondi Comuni
Fondi comuni: JP Morgan punta tutto sulle materie prime
Il nome di JP Morgan Asset Management è più che noto agli investitori finanziari: da oggi lo sarà ancora di più grazie alla nuova offerta della società americana, la quale ha deciso di puntare con decisione sulle materie prime. Di cosa si tratta con esattezza? Lo strumento in questione si chiama JPMorgan Funds-Highbridge Diversified Commodities Fund e altro non è che un fondo comune di investimento che si va a focalizzare direttamente sui prodotti legati alle principali commodities. La struttura del fondo è piuttosto flessibile e diversificata, con una gestione dinamica che si pone come obiettivo principale quello di investire nei maggiori comparti delle materie prime; dunque, l’investitore che sottoscrive il fondo ha la possibilità di cogliere al balzo tutte le più importanti opportunità delle piazze di riferimento, osservando e beneficiando delle performance dei prezzi dei prodotti del settore primario, degli energetici, ma anche delle commodities più preziose.
Fondi immobiliari: China Overseas lancia un nuovo prodotto
China Overseas Land & Investment, compagnia con sede a Hong Kong, ma di fatto controllata dal ministero cinese delle Costruzioni, sta pianificando un nuovo fondo che potrebbe interessare quegli investitori che prediligono il real estate per il loro portafoglio: lo strumento in questione dovrebbe prevedere un ammontare compreso tra i 300 e i 500 milioni di dollari e andrà a scommettere sulle misure del governo di Pechino nel settore, in particolare sul mancato freno della domanda. Il fondo dell’azienda dell’ex Impero Celeste andrà a investire nelle proprietà commerciali e residenziale che sono appunto presenti in Cina e dovrebbe essere disponibile entro il primo semestre di quest’anno. Bisogna sottolineare come i prezzi immobiliari cinesi siano aumentati a gennaio in maniera considerevole: l’espansione è notevole, ma potrebbe anche andare a collidere con i margini di profitto delle agenzie, interessate più che altro alle città di minori dimensioni.
Fondi Comuni di Investimento: patrimonio gestito sopra i 1.000 miliardi di euro
Si è attestato oltre i mille miliardi di euro, al 31 dicembre del 2010, il patrimonio gestito in Italia dall’industria dei Fondi Comuni di Investimento. A darne notizia è stata Assogestioni che nella giornata di ieri, giovedì 3 marzo 2011, ha pubblicato il Report relativo al quarto trimestre 2010 sulla “Mappa trimestrale del risparmio gestito“. Nel dettaglio, il patrimonio gestito si attesta a 1.007 miliardi di euro a fronte di una raccolta complessiva pari a 26 miliardi di euro; in particolare, Assogestioni ha rilevato come le gestioni di portafoglio abbiano apportato oltre 18 miliardi euro, mentre sugli OICR aperti il 58% del patrimonio investito va ai fondi di diritto estero. Relativamente al solo quarto trimestre 2010, la raccolta netta per l’industria dei Fondi Comuni di Investimento è stata archiviata con flussi in uscita pari a 1,3 miliardi di euro. A fine anno l’asset class più ampia di investimenti in Fondi risulta ancora una volta essere rappresentata dagli Obbligazionari, che “coprono” all’incirca un terzo del patrimonio gestito complessivo; un quinto degli asset viene detenuto dai prodotti Bilanciati.
Arca Sgr punta su tre nuovi fondi obbligazionari
Arca Sgr, la società di gestione del risparmio attiva sin dal 1983 e composta in prevalenza da istituti di credito popolare, da società di intermediazione mobiliare e da altre banche, si conferma un leader di primo livello per quel che concerne l’emissione di fondi comuni di investimento: l’ultima offerta risale a pochi giorni fa, quando sono stati collocati tre nuovi prodotti, vale a dire Arca Cedola Bond Globale Euro III, Arca Bond Paesi Emergenti Valuta Locale e Arca Cedola Bond Paesi Emergenti. Come si comprende piuttosto facilmente, si tratta di strumenti a carattere obbligazionario, i quali fanno capo in due casi alla famiglia Arca Cedola, ben conosciuta dai risparmiatori del nostro paese, e in un caso a una nuova proposta. Quali sono le caratteristiche principali di questi nuovi strumenti finanziari?
Fondi comuni, il Milleproroghe ridisegna l’imposizione fiscale
L’imposizione fiscale relativa ai fondi comuni di investimento è una delle materie che occorre approfondire maggiormente per comprendere a fondo questi strumenti finanziari: il Decreto Milleproroghe prevede proprio una norma che consente di apportare alcune modifiche in questo senso, in particolare per quel che concerne i fondi mobiliari del nostro paese e quelli lussemburghesi. Quali novità devono attendersi gli investitori dal nuovo regime tributario? Le norme che hanno prevalso fino a questo momento prevedono una tassazione del risultato che viene a maturare in capo al fondo, mentre col Milleproroghe verrà a ricadere su chi percepisce i proventi conseguiti. Ovviamente, il ministero dell’Economia dovrà fornire delle adeguate istruzioni per approfondire ancora meglio queste disposizioni, anche perché non vi sarà un cambiamento repentino, ma gli investitori beneficeranno di un periodo transitorio per adeguarsi completamente.
Fondi comuni: Janus batte il cinque agli investitori retail
I clienti retail rappresentano una delle principali platee finanziarie di Janus Capital Group: è proprio per questo motivo che la divisione internazionale della compagnia di Denver ha deciso di lanciare dei nuovi strumenti pensati appositamente per questi soggetti, cinque fondi comuni che hanno già ottenuto l’autorizzazione della Consob per quel che concerne il nostro paese. Si tratta, nello specifico, di tre prodotti che fanno riferimento al mercato azionario e due che invece osservano da vicino le performance del comparto obbligazionario. Analizziamo una per una queste offerte per comprenderne appieno le caratteristiche peculiari. Janus Us Fund punta soprattutto sulle azioni “large cap”, così da consentire una buona crescita di capitale nel lungo periodo; in questo caso, quindi, gli investimenti sono focalizzati sulle performance in eccesso dell’indice benchmark.
Raiffeisen, ottimi risultati per il fondo focalizzato sulla Russia
La Russia viene osservata con una certa attenzione dagli investitori finanziari se non altro per il suo ruolo di economia emergente in continua espansione: non a caso questo paese fa parte del celebre gruppo Bric, insieme a Brasile, India e Cina, ma dove si può focalizzare con maggiore proficuità il proprio portafoglio. Gas naturale e petrolio sono i due settori che vanno per la maggiore, quindi a chi interessa conoscere le performance della piazza finanziaria di Mosca non resta che far riferimento a questi ambiti. Ma anche le esportazioni, specialmente quelle energetiche e i consumi nazionali rappresentano degli elementi importanti per quel che concerne l’economia reale. La volatilità rimane comunque un nemico giurato dei prodotti finanziari legati alla Russia.
Financière de l’Echiquier lancia un fondo per il mercato monetario
Il tratto distintivo di Financière de l’Echiquier, sgr transalpina attiva da diversi anni nel continente europeo, è sicuramente lo stock-picking: si tratta, come è noto, della cosiddetta “selezione azionaria”, uno schema ben preciso che va a indicare le proporzioni in percentuale dei titoli presenti nel portafoglio quando non sono distribuiti perfettamente. Lo stesso procedimento è stato adottato anche per il lancio del nuovo fondo bilanciato obbligazionario Arty. Si tratta di un prodotto che verrà gestito da Olivier de Berranger, il quale vanta un’ottima carriera proprio nell’ambito della gestione di questi strumenti; l’obiettivo principale è quello di focalizzare gli investimenti su società del Vecchio Continente che presentano i migliori rendimenti in assoluto, puntando dunque sulla qualità.
Pharus Sicav, la gamma si arricchisce del fondo flessibile Aliseo
Chi si rivede: Pharus Sicav, la società di investimento a capitale variabile di Mendrisio, è tornata a far sentire la propria voce nel segmento finanziario, un ritorno caratterizzato dal lancio del nuovo fondo Aliseo. Si tratta, nello specifico, di un fondo flessibile di tipo bilanciato, il cui fine ultimo sarà sostanzialmente quello di dar vita a performance costanti e positive, senza alcuna distinzione per quel che concerne le condizioni in cui versa il mercato. Quali sono le altre caratteristiche di Pharus Aliseo? Non esiste alcuna limitazione dal punto di vista geografico e nemmeno settoriale, dunque sarà possibile focalizzare il proprio portafoglio su strumenti tradizionali come bond e titoli azionari, ma anche su settori diversi, quali ad esempio quello dei metalli preziosi e le materie prime del settore primario, attraverso degli specifici Exchange Traded Fund.
Fenice Investimenti, il nuovo fondo è focalizzato sul Brasile
Brasile e comparto immobiliare: sono questi due gli elementi che accomunano la focalizzazione del nuovo strumento lanciato da Fenice Investimenti, società di gestione elvetica e dotata di una propria indipendenza. Perché proprio il real estate e perché la nazione sudamericana? Il fondo in questione è il primo a investire in questo modo a livello globale, dopo una serie di assets piuttosto innovativi. Brazil Real Estate Fund, questa la denominazione precisa del prodotto in questione, osserva da vicino gli sviluppi di “Minha casa, minha vida”, il progetto immobiliare e residenziale che è stato varato da quasi due anni dall’ex presidente Lula e che l’attuale leader Dilma ha provveduto a confermare in blocco: nel dettaglio, si punta a rendere più veloce la crescita del paese con un progetto del cosiddetto “housing sociale” che non ha precedenti in altre parti del mondo.
Investire a rate: il PAC, piano di accumulo capitale

Il meccanismo che sta alla base di questo servizio è l’investimento a rate ossia l’acquisto periodico e sistematico delle quote di uno o più fondi comuni di investimento per un intervallo di tempo che viene definito all’inizio del piano.
Considerando che il valore delle quote di un fondo varia tutti i giorni in funzione delle oscillazioni dei mercati, questo sistema durante la fase di accumulo consente di beneficiare soprattutto dei momenti di ribasso poiché è maggiore il numero di quote acquisite.
In questo modo mediando il prezzo di acquisto è possibile realizzare delle performance di rendimento interessanti anche qualora le quote del fondo accumulate dovessero essere vendute ad un prezzo inferiore rispetto a quello del primo acquisto.
Mercati emergenti: investitori intimoriti dalla crisi egiziana
I fondi di investimento che osservano da vicino le performance dei principali mercati emergenti hanno riportato le loro prime perdite settimanali a causa della grave situazione politica che sta attanagliando l’Egitto: non solo, ma anche il record dei prezzi alimentari ha agevolato l’avanzata da parte dell’inflazione. Sono questi due motivi che hanno spinto gli investitori a ritirare ben 4,6 miliardi di dollari dagli Etf in questione, così come è stato evidenziato dai dati di Bank of America. In particolare, le perdite totali di tali strumenti ammontano a 7,2 miliardi di dollari, il livello più alto da tre anni a questa parte.
Fondi Comuni: raccolta gennaio 2011 in calo
Si è chiusa con il segno meno in Italia la raccolta, nello scorso mese di gennaio, per i Fondi Comuni di Investimento italiani ed esteri. A comunicarlo, nel consueto Rapporto preliminare mensile, è stata Assogestioni nel far presente come le scelte dei risparmiatori, sul gestito, lo scorso mese siano andate a favore dei Fondi Azionari unitamente a quelli Flessibili e Bilanciati. Nel dettaglio, a fronte di un dato complessivo negativo per 3,7 miliardi di euro, le tre categorie di Fondi sopra citate hanno raccolto ben 1,2 miliardi di euro; al 31 gennaio scorso, stando a dati preliminari, gli asset complessivi gestiti dall’industria dei Fondi ammontano in totale a 446 miliardi di euro.