Credit Suisse, il fondo long-only punta sui trend più solidi

Credit Suisse, seconda banca di tutta la Svizzera, sta adottando delle strategie ben precise per quel che riguarda gli investimenti finanziari: l’ultima di esse, in particolare, si riferisce ai fondi comuni, visto che il gruppo creditizio di Zurigo ha deciso di focalizzare la propria attenzione sui cosiddetti strumenti “long-only (letteralmente si tratta di fondi che puntano soprattutto sul lungo termine). Il nuovo prodotto, il Credit Suisse Solutions Megatrends è stato pensato appositamente per quella tipologia di investitori che hanno interesse a puntellare il loro portafoglio sugli archi temporali più ampi, anche perché l’obiettivo principale è quello di guadagnare attraverso i trend finanziari più solidi, senza far troppo riferimento alle performance dei mercati.

Per Man autorizzato un fondo europeo di fondi Ucits III

Il nome Man Investments fa immediatamente pensare alla gestione degli investimenti alternativi, campo in cui, non a caso, la sgr dell’omonimo gruppo britannico è leader a livello internazionale: la gamma di prodotti della compagnia londinese si è arricchita proprio in questi giorni di una interessante novità, visto che è stata ricevuta l’autorizzazione a distribuire sul nostro paese un nuovo fondo di fondi Ucits III (Undertaking for Collective Investments in Transferable Securities, si tratta di una serie di direttive dell’Unione Europea volte a disciplinare questo settore finanziario), il quale beneficerà della denominazione di Man Long/Short Europe. Come si evince facilmente dal nome, il prodotto potrà contare su una strategia long o short dal punto di vista azionario, in modo che gli investitori italiani possano accedere con una certa facilità ai gestori single-manager del Vecchio Continente.

Da Blair una proposta per nuovi servizi dedicati ai fondi sovrani

Era noto da qualche tempo l’interessamento dell’ex premier britannico Tony Blair al mondo degli investimenti finanziari: ora arriva una conferma importante in questo senso, visto che l’attuale inviato dell’Onu per la pace ha deciso di allargare i propri interessi, ampliando questa specifica attività di consulenza ai servizi di tipo finanziario. Di cosa si tratta per la precisione? Ci sono alcune imprese che sono collegate allo stesso Blair (più propriamente alla Tony Blair Associates) e che hanno ottenuto le autorizzazioni necessarie da parte della Fsa (si tratta della Financial Services Authority, l’ente che si occupa dei servizi finanziari in territorio britannico), così che ci si può attendere, a ragione, una operatività immediata.

Fondo Pmi di Vitale: ancora incertezza sui criteri di selezione

Si attendeva con una certa curiosità il lancio del Fondo Italiano di Investimento, lo strumento finanziario reclamato a gran voce dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: l’iniziativa in questione, la quale altro non è che una stretta collaborazione tra Tesoro, sistema bancario e Confindustria, è presieduta dall’economista d’impresa Marco Vitale, ma è stato proprio l’ultimo consiglio di amministrazione a deludere le attese. Si tratta, per la precisione, del fondo d’investimento che focalizza le proprie attenzioni sulle piccole e medie imprese e la giornata di ieri doveva essere decisiva per la nomina del responsabile del private equity. Un altro tassello che manca per comporre questo intricato puzzle, inoltre, è quello relativo alla selezione degli stessi prodotti e al loro livello massimo di allocazione.

Nasce il primo fondo globale, targato Financière de l’Echiquier

Non si parlava ormai da troppo tempo di lanci di fondi globali, vale a dire quegli strumenti finanziari che investono tendenzialmente su numeri selezionati di aziende e imprese: questa lacuna, però, è stata prontamente colmata da Financière de l’Echiquier, una società di gestione del risparmio francese (la sede si trova a Parigi) fondata nel 1991 e totalmente indipendente. Di cosa si tratta con esattezza? La compagnia transalpina ha annunciato il varo di un nuovissimo fondo azionario destinato al nostro paese; la focalizzazione verrà rivolta in modo completo a un folto numero di società leader nei loro settori di appartenenza a livello internazionale. Non si tratta del primo fondo strutturato in questo modo, ma è comunque la prima volta che viene sfruttata la competenza di Financière de l’Echiquier nell’ambito dello stock-picking (la traduzione più corretta è quella di “scelta delle azioni”, anche perché si tratta della scelta dei singoli titoli da inserire nel portafoglio di investimento).

Nordea propone un’applicazione dell’iPhone per gli investitori

L’iPhone, con il suo successo travolgente, sta allargando il suo raggio d’azione a moltissimi campi, dunque non deve stupire il fatto che esistano delle applicazioni appositamente pensate per il mondo degli investimenti finanziari: il riferimento in questione va a Nordea Investment Funds, il gruppo scandinavo che può vantare una platea composta da oltre dieci milioni di clienti e circa 1.400 filiali sparse un po’ in tutta Europa, il quale ha provveduto a mettere a disposizione proprio la prima applicazione per iPhone che permette ai soggetti interessati di usufruire delle informazioni più dettagliate sui propri fondi. Dunque, l’accesso al prodotto e alle sue caratteristiche diventa ancora più semplice se si è in possesso del dispositivo palmare.

Banca Generali: raccolta netta positiva anche a settembre

Anche nello scorso mese di settembre, un mese che tradizionalmente è debole, Banca Generali ha conseguito una raccolta netta positiva. A darne notizia nella giornata di ieri con una nota ufficiale è stata proprio Banca Generali nel precisare come il mese scorso la raccolta netta, positiva, si sia attestata a 40 milioni di euro, con la conseguenza che il saldo positivo da inizio anno sale a ben 891 milioni di euro. Nel dettaglio, sui 40 milioni di euro di raccolta netta complessiva realizzata il mese scorso, 7 milioni di euro sono stati conseguiti dalla società attraverso la rete Banca Generali, mentre i restanti 33 milioni di euro da Banca Generali Private Banking. I 891 milioni di euro da inizio anno, allo stesso modo, risultano essere così suddivisi: 430 milioni di euro conseguiti da Banca Generali Private Banking, ed i restanti 461 milioni di euro da parte della rete Banca Generali.

Pioneer conferma la propria predilezione per il gruppo Bric

Non è passato molto tempo dall’ultima iniziativa simile che Pioneer Investment torna alla ribalta con un nuovo fondo di investimento appositamente pensato per focalizzare le strategie di portafoglio sul gruppo dei paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina): questo tipo di prodotti si conferma un vero e proprio cavallo di battaglia per la compagnia statunitense, la quale vuole offrire la più ampia disponibilità di capitale protetto e volatilità ridotta. Lo strumento a cui ci stiamo riferendo si chiama Pioneer UniCredit a formula Bric 4 dicembre 2015 e, come si evince già da questa denominazione, prevede una scadenza a cinque anni (viene considerato un investimento di medio termine): si tratta, in estrema sintesi, di una delle formule più consigliate per quei soggetti che hanno intenzione di focalizzare le proprie strategie sui principali paesi emergenti, contando sul capitale protetto.

Gruppo Azimut: raccolta netta fondi negativa a settembre

Semaforo rosso nello scorso mese di settembre per la raccolta del Gruppo Azimut che, nello specifico, ha fatto registrare un saldo netto negativo per 80 milioni di euro. A darne notizia con una nota ufficiale è stato proprio il Gruppo italiano indipendente del risparmio gestito, facendo altresì presente come da inizio anno, al 30 settembre 2010, la raccolta netta in fondi si attesti a 511 milioni di euro a fronte di un patrimonio gestito che, con un rialzo del 2,9% rispetto alla fine del 2009, si è attestato a 14,3 miliardi di euro circa. Crescono da inizio anno, con un incremento del 2,2%, anche le masse totali che si sono attestate a 16,2 miliardi di euro che individuano, rispetto al mese di settembre del 2009, un incremento pari a ben il 9,7%. Il Gruppo Azimut ha inoltre reso noto che nel mese scorso è partita l’operatività di Best Equity e di Best Bond, due fondi di fondi che investono in fondi di terzi ed in base ad una metodologia quantitativa. Trattasi, nello specifico, di due nuovi comparti del fondo lussemburghese AZFund 1 che sono gestiti dal team di gestione lussemburghese multi manager.

Julius Baer Northern Africa Fund: tre anni e non sentirli

I titoli azionari del continente africano hanno dovuto sempre faticare di più rispetto a prodotti simili, ma di diversa provenienza geografica: si tratta della conseguenza principale di una sorta di scetticismo che aleggia attorno a questi paesi, i quali invece possono presentare delle attrattive interessanti dal punto di vista degli investimenti finanziari. In particolare, la parte settentrionale dell’Africa, con le buone prospettive economiche del Maghreb (l’area che comprende Algeria, Tunisia e Marocco), sembra essere la più appetibile in questo senso e una conferma arriva da un fondo che è stato progettato proprio per puntare su tali prodotti. Si tratta del Julius Baer Northern Africa Fund, strumento finanziario che beneficia della gestione da parte di Swiss & Global Asset Management (spa di Zurigo attiva nella gestione degli investimenti) e che è riuscito a festeggiare un importante traguardo, il suo terzo anno di vita.

Aviva Investors, due fondi per gli investitori italiani

Aviva Investors rappresenta un’importante società a capitale variabile di base a Londra e che si occupa in prevalenza di gestione degli assets finanziari per conto dell’omonimo gruppo: le ultime emissioni della compagnia britannica interessano molto da vicino il nostro paese, visto che sono state ideate appositamente per gli investitori italiani e per venire incontro alle loro principali esigenze. Entrando nel dettaglio, c’è subito da dire che i due fondi in questione si chiamano Aviva Convertibles e Aviva Investors Valeurs Europe e faranno riferimento al diritto francese. Uno degli aspetti più interessanti e appetibili in questo senso è sicuramente il rating di cui godono tali strumenti: in effetti, Morningstar ha assegnato ben quattro stelle (si tratta di un giudizio considerato “superiore”, mentre la valutazione massima a cinque stelle configura un fondo come “eccellente”).

Edmond de Rothschild: tre nuovi prodotti destinati all’Italia

La Compagnie Financière Edmond de Rothschild è una delle principali banche private di tutta la Francia e deve il proprio nome all’omonimo barone che la creò nel 1953: la sua gestione del risparmio è ben sviluppata e una conferma arriva proprio nei confronti del nostro paese, visto che la società transalpina ha deciso di lanciare tre nuovi fondi comuni di investimento, in modo da ampliare la propria gamma in questo senso. I prodotti in questione si chiamano Quadrim 8, Geo-Energies e Multigest Select Alpha. Cerchiamo di comprendere e approfondire le caratteristiche e le peculiarità di ognuno di questi fondi. Si può cominciare a parlare di Quadrim 8: in pratica, si tratta di un fondo che beneficia di una gestione quantitativa e di una volatilità che non va oltre l’8% ogni anno. L’intento è sostanzialmente quello di sfruttare le performance positive mediante un’accurata diversificazione di portafoglio, visto che le zone geografiche e le strategie (breve termine Techincal, medio termine Global e lungo termine Value, a seconda delle preferenze di mercato) non mancano.

Risparmio gestito: Allfunds e CompAm uniscono le forze

L’intesa che vedrà coinvolte Allfunds Bank, società operante a livello internazionale nell’ambito dei fondi di investimento, in particolare quelli dotati di una struttura aperta, e CompAm Fund, società di investimento a capitale variabile del Lussemburgo, potrebbe avere dei risvolti davvero fondamentali a livello di risparmio gestito: che cosa si può prospettare in tal senso? L’accordo che è stato siglato tra le due parti in questione riguarda in particolare la distribuzione dei comparti del nostro paese e di quello del Vecchio Continente. Non è difficile immaginare i vantaggi che si potrebbero ottenere dal punto di vista geografico: ad esempio, Allfund può vantare una presenza piuttosto capillare in paesi come Regno Unito, Lussemburgo, Cile e Spagna, oltre a molti altri elementi di rilievo, quali una vasta offerta in termini di gestione patrimoniale, compagnie assicurative e società di gestione del risparmio ben sviluppate e capaci di mettere a disposizione ben 18.000 fondi comuni di investimento.

Anima Sgr, l’offerta di fondi comuni viene razionalizzata

Anima Sgr, così come suggerisce già il nome, è la società di gestione del risparmio che è nata dall’unione tra Banca Popolare di Milano e Anima, è tornata alla ribalta con la propria offerta di fondi di diritto italiano: a partire dal prossimo 17 dicembre, infatti, la società provvederà a razionalizzare questa emissione, in modo da venire incontro alle nuove esigenze degli investitori finanziari. Che cosa succederà in particolare? In pratica, questa offerta era già stata annunciata da tempo, ma col nuovo intervento di Anima si è voluto rendere più semplice la gamma di fondi comuni di investimento, tentando al contempo di ricercare valore aggiunto, puntando a una strategica differenziazione dal punto di vista del tempo. La necessità si è resa urgente alla luce delle sempre maggiori richieste di avvicinare il più possibile le peculiarità dei precedenti fondi, anche perché la società in questione non ha nemmeno un anno di vita.