Al fine sia di proteggere gli investimenti, sia di far crescere nel tempo la propria disponibilità finanziaria, il Gruppo bancario UBI Banca, attraverso le proprie Banche controllate, in materia di risparmio gestito propone i Fondi Comuni di Investimento UBI Pramerica; trattasi, nello specifico, di un’ampia gamma di Fondi che sono in grado di rispondere ad ogni esigenza dell’investitore in materia di diversificazione e di allocazione del risparmio. I Fondi Comuni di Investimento UBI Pramerica spaziano infatti dai prodotti che investono nel mercato obbligazionario, in ottica di breve e medio periodo, a quelli con ottica di lungo periodo come i prodotti azionari che investono nei mercati emergenti. Il tutto con la possibilità di scegliere anche Fondi che, appartenenti alla categoria dei “Bilanciati”, investono in un mix tra azioni ed obbligazioni al fine di assicurare sia la crescita del capitale nel tempo, sia dinamismo con la componente azionaria che di norma nel lungo periodo è in grado di poter battere i rendimenti offerti dati titoli governativi.
Fondi Comuni
Fondi a Formula Pioneer di Unicredit
Il valore del capitale investito, al lordo della fiscalità vigente, risulta essere preservato in corrispondenza di una ben determinata scadenza, mentre in un primo periodo, della durata che può essere variabile dai due ai 5 anni, il rendimento è fissato alla stipula ed è dato dal risultato di una altrettanta ben determinata formula. Sono queste le principali caratteristiche dei “Fondi a formula”, prodotti innovativi del risparmio gestito distribuiti da Unicredit e ideati dalla società di gestione del Gruppo bancario Pioneer Asset Management SA. E così per i Fondi, che appartengono alla famiglia dei fondi lussemburghesi, al termine del periodo iniziale di scadenza viene riconosciuto un rendimento dato dalla formula, mentre successivamente l’investimento prosegue, e quindi si resta investiti nel Fondo, con una quota pari ad almeno i due terzi del capitale posizionata su titoli del mercato monetario ed in titoli di debito che risultano essere emessi da enti governativi del Vecchio Continente.
Il fondo Quantum assegna a Soros il 4% del Bombay Stock Exchange
L’appetito finanziario di George Soros, miliardario ungherese naturalizzato statunitense (noto per le sue presidenze e quote di partecipazione a vario titolo), è davvero insaziabile: l’ultima iniziativa in questo senso riguarda addirittura il mondo asiatico della Borsa, visto che il fondo speculativo dell’imprenditore, denominato Quantum, ha consentito allo stesso di rilevare una quota di partecipazione della Borsa indiana di Bombay (si tratta appunto del Bombay Stock Exchange, noto anche con l’acronimo Bse). La percentuale in questione ammonta al 4% e l’operazione è stata portata a compimento mediante il versamento di una somma vicina ai 35 milioni di dollari. Che cosa spera di ricavare in tal modo Soros? Da quanto si è appreso dalle indiscrezioni più accreditate, inoltre, l’intero business sarebbe stato portato a compimento su una base compresa tra le 375 e le 380 rupie per ogni specifica azione (bisogna ricordare che per ottenere un euro sono necessarie sessanta rupie circa).
Banca Carige: soluzioni d’investimento per i giovani
Per i giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, il Gruppo bancario Banca Carige propone, al fine di poter far crescere i risparmi nel tempo, alcune soluzioni di investimento particolarmente interessanti. Tra queste c’è “Carige Soluzione Risparmio”, la soluzione di investimento che permette di poter mettere da parte un capitale che presenta per i primi dieci anni una garanzia di rendimento pari all’1%; il tutto a fronte del vantaggio che il capitale investito in “Carige Soluzione Risparmio” è non pignorabile, non sequestrabile, e non risulta essere soggetto ad imposte. Nel dettaglio, le soglie di accesso a “Carige Soluzione Risparmio“, per la cui sottoscrizione occorre come sempre leggere attentamente i prospetti e le note informative, sono molto basse visto che bastano versamenti pari ad un minimo di 200 euro al mese, oppure 1.250 euro al semestre o 2.500 euro all’anno; in alternativa si può accedere a “Carige Soluzione Risparmio” anche con un versamento unico di 5.000 euro.
Polizza vita Conto Insieme di BPM
E’ flessibile tanto nei versamenti quanto nei disinvestimenti, così come è facilmente accessibile in virtù di un investimento minimo pari ad appena 25 euro. Sono queste alcune delle principali caratteristiche di “Conto Insieme”, la polizza vita di Banca Popolare di Milano che, tra l’altro, offre al lordo delle imposte di Legge un rendimento minimo garantito pari al 2%; il tutto fermo restando che in virtù ed in base all’andamento ed al rendimento conseguito da BPM Sicurgest, attraverso la Gestione Separata, il contraente può anche ottenere annualmente dei rendimenti superiori a quello minimo garantito. Come accennato, la polizza vita è flessibile anche nei disinvestimenti, e non a caso “Conto Insieme” si può andare prima a sottoscrivere, non senza aver letto prima attentamente le condizioni contrattuali e la nota informativa, e poi eventualmente disinvestire, per qualsiasi ragione o necessità, già dopo il primo anno senza l’applicazione di alcuna penale relativa al riscatto anticipato.
Lipper: le commissioni degli hedge fund vanno a gonfie vele
Lipper è una azienda che effettua ricerche di tipo finanziario e che fa parte integrante del gruppo Thomson Reuters: l’ultimo studio in questo senso mette in evidenza dei dati davvero importanti e che inducono a riflettere circa le commissioni che fanno capo ai fondi comuni di investimento. Che cosa c’è di così particolare in queste performance? Ebbene, è stata evidenziata una crescita sostanziale in questa direzione: qualcuno ha avanzato delle critiche nei confronti della ricerca in questione, visto che sono stati presi come riferimento principale soltanto 81 fondi che sono quotati in territorio britannico (volendo essere più precisi, si tratta soltanto del 5% dell’intero comparto), ma si deve anche precisare che è una tendenza di cui si deve tenere conto. L’aumento in questione e accennato poc’anzi è pari a 138 punti percentuali, il risultato del confronto rispetto al dato di un anno fa.
Usa: monetari e obbligazionari sostengono la raccolta dei fondi
Luglio è stato un mese davvero molto interessante per quel che riguarda gli Stati Uniti e i dati relativi ad alcuni investimenti di tipo finanziario: volendo essere più precisi, inoltre, si tratta del secondo mese consecutivo in cui si è assistito a una performance più che positiva da parte del comparto del risparmio gestito americano, il quale è stato in grado di concludere entrambi i riferimenti temporali con un buon totale. C’è da dire, in questo senso, che la raccolta netta in questione è stata importante, ammontando a circa 31 miliardi di dollari, anche se si deve sottolineare che, a fronte di un risultato così ottimistico, non si è riusciti a porre un freno alla “fuga” dei fondi di tipo azionario. Le rilevazioni principali sono giunte direttamente da Lipper, società di ricerca e di analisi finanziarie che fa parte del vasto gruppo Reuters; che cosa è emerso dunque?
Fondi riservati: risparmio gestito più semplice con la manovra d’estate
Il comparto finanziario relativo al risparmio gestito è stato novellato da due importanti introduzioni della cosiddetta “manovra d’estate” (si tratta del Dl 78 del 2010): cerchiamo dunque di approfondire la portata di tali novità. Anzitutto, la fattispecie “fondo comune di investimento” ha subito e subirà delle riformulazioni fondamentali. Ciò vuol dire che saranno necessarie nuove caratteristiche e nuovi elementi per dar vita a un reale schema di fondo, in modo che l’ordinamento italiano lo riconosca come tale. Inoltre, per quel che concerne i fondi riservati che sono riservati agli investitori qualificati, questi strumenti dovranno passare al vaglio di una opportuna deregolamentazione della loro fase di avvio: la Banca d’Italia, pertanto, non fornirà più la propria approvazione, nemmeno quando ci sarà da affrontare delle fusioni tra fondi comuni.
Piano di Accumulo con il Credem
I versamenti si possono sospendere e riprendere in qualsiasi momento, mentre la frequenza di investimento il risparmiatore la può scegliere in maniera molto flessibile tra quella annuale, semestrale, trimestrale oppure mensile a fronte di versamenti anche minimi, a partire da soli 50 euro. Sono queste alcune delle principali caratteristiche dei “PAC”, i Piani di Accumulo, proposti alla propria clientela dal Credem, il Gruppo bancario Credito Emiliano; il tutto a fronte della massima flessibilità nella scelta dell’investimento visto che il risparmiatore con i PAC del Credem, sottoscrivibili dopo aver letto il Prospetto Informativo e tutta la documentazione inerente messa a disposizione dal soggetto emittente, può in ogni momento modificare la tipologia di sicav o di fondo comune di investimento precedentemente scelta. Con il Credem, in particolare, è possibile sottoscrivere Piani di Accumulo del Capitale con versamenti periodici nelle Sicav di EuroFundLux e/o nei Fondi Comuni di Investimento che sono gestiti dalla Società di Gestione del Risparmio Euromobiliare AM SGR.
Fondi Madoff: coinvolta anche Pioneer Alternative Investment
I tentacoli del caso Madoff continuano ad avviluppare nuove vicende e nuovi protagonisti: l’ultimo in ordine temporale è rappresentato da Pioneer Alternative Investment, la quale rappresenta una delle divisioni strategiche della nota società di gestione del risparmio che fa capo a Unicredit. Come si evince facilmente dal nome dell’azienda, si tratta di una unità che si occupa in prevalenza di investimenti di tipo speculativo, quelli più a rischio a due anni dallo scoppio della crisi finanziaria globale, ed è stato quantomeno inevitabile che proprio tali fondi finissero sotto la lente di in gradimento del curatore fallimentare della vicenda legata a Bernard Madoff. Irving Picar potrebbe avanzare a breve delle importanti azioni legali nei confronti di Pioneer, così come è stato confermato da una indiscrezione dell’agenzia statunitense Bloomberg.
Mercati emergenti: nuova opportunità finanziaria con Credit Suisse
Credit Suisse ha annunciato attraverso il proprio comparto che si occupa di Asset Management, l’imminente lancio di un nuovo fondo: il prodotto in questione dovrebbe beneficiare, in base alle indiscrezioni, di un miliardo di dollari di capitale sottoscritto, con un piccolo gruppo di azionisti chiave pronti ad effettuare investimenti nei mercati emergenti a livello globale. La proposta in questione testimonia quanto sia forte la predisposizione finanziaria dell’istituto elvetico in merito a tali mercati, oltre che dell’ulteriore valore che può essere creato in questo senso. L’intenzione principale di questa strategia di portafoglio, comunque, è abbastanza precisa.
Fondi Comuni Azionari: andamento luglio 2010 altalenante
Nello scorso mese di luglio 2010 in Italia l’andamento, per quel che riguarda i Fondi Comuni di Investimento Azionari, è stato altalenante. A farlo presente, con il consueto report mensile, è stata Assogestioni nel precisare in particolare come durante il mese scorso per il comparto ci siano stati da parte dei sottoscrittori di quote riscatti netti per complessivi 66 milioni di euro; pur tuttavia, per effetto sia dell’attività di gestione, sia dell’andamento positivo dei mercati, alla fine dello scorso mese di luglio il patrimonio della categoria dei Fondi Comuni di Investimento Azionari è salito fino a sfiorare il controvalore dei 93,7 miliardi di euro, corrispondente al 21% del totale degli asset detenuti dall’industria del risparmio gestito. Nel complesso il mese scorso c’è stato un aumento di oltre un miliardo di euro per quel che riguarda il patrimonio del Fondi Comuni di Investimento che, in particolare, si è attestato a quota 442,5 miliardi di euro. A pesare però nel periodo sulla raccolta, che è stata infatti negativa per ben 1,9 miliardi di euro, sono stati i deflussi dai Fondi Obbligazionari Governativi a Breve Termine, e dai Fondi di Investimento di Liquidità.
Il Cesr illustra le nuove regole da adottare per i fondi comuni
Il Cesr, acronimo che sta a indicare il Committee of European Securities Regulators, è uno degli organi fondamentali dell’Unione Europea per quel che concerne la regolamentazione dei mercati finanziari del Vecchio Continente e dell’area dell’euro: ebbene, questo stesso comitato a provveduto a rendere note quali sono le nuove linee guida da adottare e seguire per calcolare in modo corretto il rischio a cui si espone una controparte. Si tratta, in particolare, delle regole che gli investitori devono applicare con precisione in relazione ai fondi comuni di investimento. Il contenuto in questione si trova, nello specifico, all’interno di un documento stilato dall’Autorità di Vigilanza, vale a dire la Reference numero 788 di quest’anno, il quale intende essere una guida sicura per molti altri organismi di tale settore, non ultimo la Consob, senza però tralasciare le società di gestione.
Fimit, ok definitivo alle semestrali dei fondi Beta e Delta
Fimit (Fondi Immobiliari Italiani) ha fornito la propria completa approvazione in relazione a due dei suoi prodotti di punta, vale a dire i fondi Beta e Delta; i conti semestrali degli strumenti in questione, infatti, sono risultati nettamente positivi con degli interessanti guadagni per quel che concerne il valore complessivo netto. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che ogni quota di partecipazione, in riferimento al fondo Beta, risulta essere pari a 594,84 euro, con un interessante aumento nel corso dei sei anni di quotazione di ben 66,54 punti percentuali. Un altro elemento utile per comprendere le performance di questo strumento è il cosiddetto Tasso Interno di Rendimento, il cui calcolo prende spunto soprattutto dal valore rilevato all’inizio dell’emissione, i vari flussi di cassa in uscita (si tratta dei proventi che sono stati distribuiti e dei rimborsi), oltre che del valore effettivo del cosiddetto Nav (Net Asset Value), vale a dire quello risultante nel corso dello scorso mese di giugno.