Ignis Asset Management, compagnia britannica celebre per i suoi prodotti dedicati soprattutto alla clientela istituzionale, ha messo a disposizione una novità interessante: si tratta, nello specifico, di un comparto del tipo “absolute return”, il quale è in grado di investire nella totalità dei titoli di credito che vantano il maggior rendimento assoluto. Tutto questo viene reso possibile attraverso i Cds, i cosiddetti Credit Default Swap (contratti che trasferiscono l’esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso tra le parti), in tale caso molto liquidi.
Fondi Comuni
Investire nei fondi con copertura del rischio di cambio
Molti risparmiatori spesso si espongono al rischio di cambio in modo inconsapevole ogni volta che decidono di investire al di fuori della zona euro. Accade, ad esempio, quando si acquistano quote di fondi comuni di investimento azionari o obbligazionari globali, oppure di settori specifici di particolari aree geografiche oppure specializzati in materie prime. Anche se il fondo è denominato in euro, molti titoli presenti nel portafoglio del fondo sono espressi in valuta estera (dollari, yen, sterline, franchi, etc.).
Miglior fondo di investimento su azioni europee
Rispetto a un paio di mesi fa la situazione in Europa è sensibilmente migliorata, sebbene da un punto di vista macroeconomico resta sempre il problema della scarsa crescita abbinata a un’inflazione in aumento. Le recenti mosse di politica monetaria della BCE hanno evitato il peggio e allontanato lo spettro di una disintegrazione dell’euro, a causa di default a catena nella periferia europea. La fiducia sui mercati è tornata a farsi sentire e le azioni europee hanno ripreso a correre in borsa. Da Allianz, però, sono convinti che i margini di crescita siano ancora intatti.
Fondi monetari rischiano di scomparire
Il patrimonio dei fondi monetari sta diminuendo sempre di più e c’è chi scommette che nel giro di pochi anni questi prodotti di liquidità potrebbero addirittura scomparire. Da inizio 2012 la raccolta netta di questa categoria di fondi di investimento è in negativo di oltre 7 miliardi, a causa anche della perdita stimata ad olte 3 miliardi nel luglio scorso. Da marzo 2004 sono evaporati 68 miliardi. Un vero e proprio salasso, che ha contribuito a svuotare quasi completamente le casse di questi fondi.
Portafoglio per famiglia monoreddito a basso rischio
La costruzione di un portafoglio di asset finanziari può diventare un vero e proprio rompicapo con i mercati finanziari del XXI secolo. La volatilità è sempre più elevata e ogni giorno ci sono nuovi partecipanti che cercano fortuna attraverso il day-trading e lo scalping sui principali mercati mondiali, aumentando così l’iperattività quotidiana degli asset. Il buon padre di famiglia, invece, dovrebbe preoccuparsi di investire con un’ottica di medio-lungo periodo, tenendo conto delle esigenze del proprio nucleo familiare e delle disponibilità finanziarie correnti.
Tre novità di AllianceBernstein per i mercati emergenti
Il numero tre beneficia da sempre dell’aggettivo “perfetto”: forse non sarà stata questa la motivazione di AllianceBernstein, società molto attiva nell’ambito dell’asset management, per lanciare i suoi nuovi comparti, ma sta di fatto che si tratta di tre novità piuttosto interessanti per quegli investitori europei che sono alla ricerca di soluzioni di investimento a reddito fisso, puntando l’attenzione sui principali mercati emergenti del momento. Si tratta di strumenti di diritto lussemburghese e che consentono di sfruttare al massimo diverse occasioni in relazione a questi paesi, senza dimenticare che la compagnia americana vanta già una gamma molto ampia da questo punto di vista.
Nuovo fondo di Algebris per puntare su bond ibridi e azioni privilegiate
L’ultima novità che è stata messa a disposizione da Algebris Investments, la società britannica attiva soprattutto nella gestione degli assets finanziari, si chiama Algebris Financial Credit Ucits Fund: di cosa si tratta esattamente? Come si può intuire subito dal nome, questo fondo è stato progettato per sfruttare al massimo le performance dei titoli di debito e di altri strumenti simili offerti dai principali istituti di credito internazionali. È la prima volta che si provvede alla gestione di un prodotto cosiddetto “long only”, vale a dire focalizzato sulle strategie di lungo termine.
Migliori fondi di investimento che battono Piazza Affari
Il recente rally di Piazza Affari ha consentito all’indice azionario italiano FTSE MIB di recuperare tutte le perdite accumulate fino alla fine di luglio e di passare addirittura in territorio positivo, grazie soprattutto all’annuncio del piano anti-spread e di salvataggio dell’euro messo a punto dalla Bce pochi giorni fa. Dai minimi storici di area 12.300 punti toccati lo scorso 25 luglio, l’indice FTSE MIB è salito del 31% circa, portando la performance complessiva da inizio anno a +6,7%.
Investire sulla Russia con il nuovo fondo di East Capital
East Capital è la società di gestione indipendente che ha sin da subito focalizzato la sua attenzione sugli investimenti dell’Europa dell’Est: non è un caso quindi che l’ultimo fondo lanciato dalla compagnia svedese sia come al solito alternativo e incentrato sull’economia della Russia. Nello specifico, si tratta dell’East Capital Russia Domestic Growth, la cui denominazione fa già intendere con cosa si avrà a che fare. Nello specifico, tale strumento punta a sfruttare al massimo le possibilità di crescita della nazione, visto che si sta parlando di uno dei principali mercati emergenti, nonché di uno dei cardini del celebre gruppo Bric.
La nuova application di Legg Mason per iPad
La Legg Mason Global Asset Management, tra le più importanti società di gestione degli investimenti al mondo, conferma di essere sempre al passo con i tempi: in effetti, la compagnia di Baltimora ha deciso di lanciare un’app molto interessante per gli iPad, dopo aver capito che queste soluzioni risultano essere utili e proficue. In pratica, basta tornare indietro a un anno e mezzo fa, quando la stessa società americana rese disponibile un’altra app per gli smartphone e in quel caso la popolarità e il successo salirono immediatamente alle stelle.
Assogestioni rende nota la raccolta del mese di luglio
Quali sono stati i dati relativi al risparmio gestito lo scorso mese di luglio: queste informazioni sono state messe a disposizione da Assogestioni, il quale ha rilevato 1,3 miliardi di euro per quel che concerne i cosiddetti “riscatti”. Nello specifico, c’è subito da sottolineare come i fondi aperti siano riusciti a chiudere in territorio positivo grazie al contributo fondamentale dei prodotti e degli strumenti di nazionalità straniera. In aggiunta, il patrimonio totale è ancora inferiore al trilione di euro, visto che si è attestato a quota 961 miliardi.
Come proteggere i grandi patrimoni in tempi di crisi
La crisi economico-finanziaria che si sta abbattendo pesantemente sull’Europa sta spaventando non poco gli investitori che dispongono di patrimoni ingenti. Da qualche tempo si stanno manifestando comportamenti alquanto irrazionali, come ad esempio la scelta di gestire la liquidità investendo in titoli tedeschi, finlandesi, olandesi o svizzeri che rendono meno di zero. Il bisogno di protezione è in deciso aumento, ma questa esigenza deve essere sodddisfatta attraverso scelte che siano il più possibile concettualmente valide ed accettabili dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento.
Il Bund non è più un porto sicuro
Il recente taglio dell’outlook sulla Germania da parte di Moody’s, che ha pur sempre confermato il rating AAA, ha fatto crollare molte presunte certezze tra gli investitori mondiali ma soprattutto quel senso di immunità dal contagio della grave crisi dei debiti sovrani europei. Tutto ad un tratto anche la Germania si è risvegliata vulnerabile alla crisi dell’euro e la Merkel sta spingendo verso una soluzione definitiva, anche se la Bundesbank è assolutamente contraria alla monetizzazione dei debiti degli stati sovrani in difficoltà da parte della Bce.
Risparmio gestito subisce deflusso di 4,6 miliardi a giugno 2012
Secondo quanto comunicato da Assogestioni, a giugno l’industria del risparmio gestito ha dovuto fare i conti con un nuovo deflusso di capitali per complessivi 4,6 miliardi di euro. Il saldo tra sottoscrizioni e riscatti chiude un semestre caratterizzato dalle vendite. Da gennaio scorso i deflussi netti totali dai fondi comuni di investimento e dalle gestioni patrimoniali ammontano a 10,1 miliardi di euro: 5,9 miliardi dalle gestioni e 4,2 dai fondi.