La scorsa ottava si è chiusa con un forte rimbalzo del real brasiliano, che ha beneficiato dell’annuncio della Banca Centrale carioca di un’immissione di liquidità sul mercato valutario da 60 miliardi di dollari. Il denaro sarà riversato nel sistema da qui a fine anno e dovrebbe consentire alla valuta brasiliana di riprendere un po’ di fiato dopo le incessanti vendite degli ultimi tre mesi. Il 21 agosto il tasso di cambio dollaro-real è salito fino a 2,45 circa, su livelli praticamente mai visti finora.
Forex
Sterlina ai minimi da 17 settimane a 1,4830 dollari
Nuovo brusco sell-off per la sterlina sui mercati valutari, dopo che il dato sulla produzione manifatturiera ha profondamente deluso le attese del mercato. Sul forex il tasso di cambio sterlina-dollaro è crollato sui minimi delle ultime 17 settimane in area 1,4830, sui livelli già toccati a metà marzo scorso. A maggio la produzione manifatturiera nel Regno Unito è scesa dello 0,8% rispetto al mese precedente e del 2,9% rispetto a dodici mesi prima. Gli analisti finanziari stimavano un aumento dello 0,4% su abse mensile.
Come investire sul cambio euro-dollaro
Sul forex il cross valutario pià scambiato è senza alcun dubbio euro-dollaro, che mette in rapporto la moneta unica europea con la moneta della super potenza economica mondiale, ovvero gli Stati Uniti. Questo incrocio valutario, noto anche come “Fiber” nelle sale operative dei forex trader, presenta la sigla “Eur-Usd” all’interno delle piattaforme di negoziazione forex. Il fatto che sia il tasso di cambio più trattato non deve sorprendere, visto che il dollaro americano è presente nel 90% delle transazioni che avvengono quotidianamente sul mercato forex.
Come investire sul forex
Il forex è la sigla di foreign exchange market, ovvero il mercato internazionale delle valute. E’ il mercato più liquido al mondo con oltre 4.000 miliardi di dollari di scambi giornalieri. Non è localizzato in una precisa piazza finanziaria e per questo viene definito un mercato over-the-counter. La piazza che attrae i maggiori scambi sul forex è Londra. Oltre ai classici mercati forex non regolamentati (spot, options, CFD), ci sono anche borse che offrono contratti standardizzati (futures). Per investire sul forex è necessario aprire un conto trading presso un broker autorizzato.
Valute stabili in attesa del G-7
Sul mercato forex c’è grande fermento per le recenti mosse delle banche centrali, ma le valute più importanti restano stabili e in range ben definiti. In attesa del meeting del G-7, previsto per questo fine settimana nel Regno Unito, continua ad esserci una prevalenza di acquisti sulla moneta unica nonostante il taglio dei tassi della Bce della scorsa settimana. Il clima di “risk on”, ovvero di appetito per il rischio, favorisce valute più rischiose come l’euro, che così mantiene un’impostazione positiva sulle major currencies. Intanto, stanotte è salita in cattedra un’altra banca centrale.
Dollaro australiano verso la parità con dollaro Usa
Le banche centrali continuano a seguire una politica monetaria ultra-espansiva, allo scopo di rilanciare la propria economia attraverso l’indebolimento della valuta nazionale. Una strada del genere è stata tracciata con successo dal Giappone, che negli ultimi mesi ha messo in campo una manovra monetaria senza precedenti che ha provocato una svalutazione dello yen del 20% sul dollaro americano. Giovedì scorso la Bce taglia tassi di interesse allo 0,5%, portandoil riferimento al minimo storico, ma stanotte a sorpresa anche la Banca Centrale australiana ha tagliato il costo del denaro.
Tassi invariati per la Fed
Il Federal Open Market Committee, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, in un livello compreso tra lo 0,00% e lo 0,25%. La decisione da parte del comitato Fed ha così rispettato le precedenti previsioni degli analisti, confermando altresì che l’istituto proseguirà l’acquisto di asset per 85 miliardi di dollari al mese, al fine di supportare la realizzazione delle proprie politiche monetarie.
Guerra valutaria non dichiarata è in corso secondo Jp Morgan P.B.
Secondo quanto dichiarato dagli esperti di Jp Morgan Private Bank, stiamo vivendo in un contesto di mercato caratterizzato da una guerra valutaria non dichiarata. Da quando il Giappone ha dimostrato di voler portare avanti una politica monetaria ultra-espansiva per combattere una volta per tutte la deflazione, sui mercati valutari si sono innescati una serie di meccanismi che hanno portato innanzitutto a una decisa svalutazione della moneta giapponese. Così da metà novembre 2012 il tasso di cambio dollaro/yen è passato da quota 80 a circa 100.
Yen rischia crollo senza freni secondo Soros
La politica monetaria condotta dal Giappone, nel tentativo di far ripartire l’economia e combattere una volta per tutte la deflazione, inizia a preoccupare analisti e investitori che temono lo scoppio di bolle di asset ma anche una caduta incontrollabile della valuta nazionale. Mentre il Giappone avvia una nuova svalutazione dello yen, il finanziere americano George Soros lancia l’allarme sulla tenuta della moneta nipponica. Secondo il famoso investitore di origine ungherese, il Giappone sta facendo un gioco “piuttosto pericoloso”. Soros è noto soprattutto per la sua speculazione sulla sterlina nel 1992.
Misure di quantitative easing dalla Banca del Giappone
Le misure straordinarie che attendevamo ieri, in merito alle decisioni intraprese dalla Banca del Giappone per contrastare l’andamento economico locale, sono giunte. Il governatore della banca centrale giapponese Haruhiko Kuroda, atteso al primo debutto in tale materia, ha infatti adottato una nuova politica monetaria, probabilmente più aggressiva di ogni previsione dei macroeconomisti, al fine di rilanciare l’economia giapponese e raggiungere una inflazione del 2%.
Borsa Tokyo in negativo aspettando la Boj
La Borsa di Tokyo ha chiuso l’ultima seduta in territorio negativo. Ancora una volta la piazza finanziaria nipponica sembra subire gli effetti negativi di quanto sta accadendo in Europa, in aggiunta ai deludenti dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti, dove l’indice Ism manifatturiero è calato da 54,2 punti di febbraio a 51,3 punti di marzo. Ne è conseguita la diminuzione del Nikkei, che ha perso quasi 150 punti scendendo sotto quota 12 mila. L’attesa è ora rinviata all’imminente riunione di due giorni della Boj.
Euro stabile in attesa di Cipro
È un lunedì di sostanziale stabilità quello che sta contraddistinguendo le avventure valutarie dell’euro, attualmente scambiato a quota 1,28023 dollari e 119,80 yen, in linea con i valori di negoziazione di riferimento riscontrati venerdì. Non inganni, tuttavia, la relativa calma: l’attesa è infatti spasmodicamente concentrata su quanto potrebbe accadere a Cipro e all’Italia nel corso delle prossime ore.
Come investire sul dollaro americano nel 2013
Da inizio anno il dollaro americano è tra le valute più acquistate sui mercati internazionali. La forza del biglietto verde riflette il maggiore tasso di crescita dell’economia americana rispetto ad economie ancora al palo come quella europea, giapponese e britannica. Inoltre, le incertezze legate all’area euro stanno spostando nuovamente flussi di denaro oltreoceano, in particolare sull’azionario. Non a caso Wall Street sta mettendo a segno performance in doppia cifra ed è sui massimi di sempre. E’ a livelli record anche la fiducia degli investitori sul futuro del dollaro americano.
Come investire in yuan cinesi
Il mercato internazionale delle valute estere è in costante crescita tra il pubblico dei risparmiatori retail. Finora, però, tra le proposte dei numerosi forex broker manca la valuta della seconda potenza economica mondiale. Si tratta dello yuan (o renminbi) della Cina. Il problema è che Pechino non ha un mercato finanziario completamente liberalizzato e la sua valuta non è ancora pienamente convertibile. Quindi per fare contrattazioni sullo yuan è necessario rivolgersi a banche specializzate nelle movimentazioni di valute estere offshore, ma soprattutto sapere bene come muoversi.