Lipper Inc., sussidiaria newyorkese di Thomson Reuters, è nota anche e soprattutto per le sue ricerche analitiche molto dettagliate sul mondo degli hedge fund: rientra proprio in questo campo l’ultima indagine finanziaria, visto che l’Hedge Fund Composite Index della stessa compagnia americana ha rilevato come il comparto dei fondi speculativi sia stato in grado di realizzare una delle migliori performance degli ultimi sedici mesi. Il segmento in questione, infatti, ha totalizzato degli ottimi guadagni nel corso del mese di settembre, quindi si tratta di dati piuttosto recenti; i rendimenti medi ammontano a 4,05 punti percentuali, mentre la redditività del terzo trimestre del 2010 si è attestata attorno al 6,89%, il che significa che in un sol colpo sono stati spazzati via tutti i timori relativi ai tre mesi precedenti, quando gli hedge fund si erano fatti notare per i pesanti ribassi.
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Aifam avvia un nuovo fondo hedge: pensioni giapponesi nel mirino
Aifam Inc. (Alternative Investment and Financial Asset Management) è uno dei principali hedge fund newyorkesi, in grado di gestire beni per circa 600 milioni di dollari: questa stessa società ha dato il proprio beneplacito al nuovo fondo che andrà a focalizzarsi sulle strategie azionarie long-short, cercando soprattutto di raccogliere maggior denaro possibile dal sistema pensionistico del Giappone. Il capitale iniziale della giornata di ieri è stato pari a 17 milioni, ma dovrebbe aumentare fino a cinquanta entro la fine del prossimo mese di marzo. Questo incremento verrebbe favorito, in particolar modo, dalle allocazioni pensionistiche nipponiche, così come ha anche confermato Takuma Aoyama, a capo degli investimenti della stessa Aifam, la quale, tra l’altro, viene controllata al 25% da Tokyo Marine Holdings.
Gli hedge fund accolgono Reag Tekna e la sua nuova gamma
La sigla Reag identifica il Real Estate Advisory Group, il gruppo che offre appunto una consulenza indipendente e specialistica nel campo immobiliare; ebbene, ha mosso i primi passi proprio ieri una nuova società che beneficia di questa denominazione, vale a dire Reag Tekna, compagnia che vuole imporsi come un punto di riferimento importante nell’ambito degli investimenti finanziari. Ovviamente, la nuova gamma di prodotti che sarà proposta potrà contare sull’esperienza ormai pluriennale dei diversi comparti del gruppo, ovvero Property Services, Ecomag ed Ecqc (Engineering Check & Quality Control). Dunque, le competenze messe in campo sono davvero svariate ed è proprio questo l’intento che si vuole perseguire, una integrazione perfetta tra conoscenze specialistiche e casi concreti.
Hedge Fund, ecco le novità del passaporto europeo
Il ritardo nell’approvazione del cosiddetto passaporto europeo per i fondi dei paesi europei e terzi è dovuto, in particolare, alle questioni che hanno diviso due dei principali paesi dell’Ue, Francia e Germania: i disaccordi sembrano però essere stati finalmente appianati e dunque si può prospettare una nuova era per gli hedge fund del Vecchio Continente. Le nuove regole sono state approvate col voto unanime dei vari ministri delle Finanze, così come è stato annunciato solennemente dall’attuale presidente di turno dell’Unione Europea, il belga Didier Reynders. L’intento principale di questa riforma è quello di proteggere in maniera adeguata gli investitori e i consumatori, una sorta di architettura finanziaria innovativa.
Giappone, dopo quattro anni nuovo record per gli hedge fund
Il numero di hedge fund che sono stati investiti in territorio giapponese sta per raggiungere il suo livello più alto dal 2006: una spiegazione in tal senso è molto semplice, visto che le principali banche internazionali stanno considerando con sempre maggiore frequenza di chiudere i battenti per quel che riguarda le unità di trading patrimoniale. Entro la fine del 2010, infatti, si prospetta l’apertura di ben ventisette nuovi strumenti focalizzati sulla nazione nipponica, come emerge da un recente rapporto di Rogers Investment Advisors K.K., la compagnia che ha sede a Tokyo e che segue da vicino le performance di circa 170 fondi nazionali: tra di essi, c’è anche R-Squared Master Fund, gestito formalmente da Goldman Sachs, e Orix Commodities Fund, il quale sfrutta i programmi informatici per investire nei contratti futures che si basano appunto sulle commodities.
California: la candidata Fiorina chiede hedge fund più trasparenti
Le elezioni per il Senato americano stanno per entrare nel vivo e nello stato della California si è deciso di puntare anche e soprattutto sulle materie finanziarie: l’intervento di maggior rilievo in tal senso è stato quello di Carly Fiorina, la quale si appresta a divenire la prima senatrice repubblicana ad essere eletta per due mandati consecutivi in territorio californiano. Fiorina ha fatto sapere la sua opinione in merito agli hedge fund, che a suoi giudizio dovrebbero essere soggetti a maggiori controlli relativi alla trasparenza, anche perché le leggi e i regolamenti attualmente vigenti non avrebbero fatto molto in questa direzione. La deputata viene considerata una delle donne di più influente potere in ambito economico, visto che molti ricordano il suo incarico all’interno di Hewlett-Packard.
Le misure contro gli hedge fund sono una trappola per gli investitori?
I detentori europei di prodotti finanziari legati al real estate devono attualmente far fronte a un debito pari a 1,9 trilioni di euro: una somma spropositata, ma che dovrebbe costituire il rimedio più sicuro per garantire dei pagamenti in denaro cash e al fine di trattare tali strumenti alla stregua di hedge fund. Il comparto potrebbe inoltre affrontare una domanda collaterale molto alta volta a coprire nella maniera più opportuna le previsioni relative ai movimenti dei tassi di interesse, prendendo come spunto di base le proposte della Commissione Europea, la quale ha intenzione di regolare con forza l’industria dei derivati. L’Ue vuole dunque ridurre al minimo i rischi economici che sono causati da questi specifici strumenti: le iniziative attuali, tra l’altro, includono la copertura di determinate imprese operanti nel campo immobiliare, nel private equity e, appunto, negli hedge fund.
Gli hedge fund diventano la nuova frontiera di Burger King
Risale a pochi giorni fa la notizia che ha visto coinvolte Burger King e 3G Capital in una collaborazione strategica dal punto di vista finanziario: gli effetti di tale annuncio non hanno tardato a manifestarsi, tanto che il titolo della multinazionale della ristorazione ha fatto registrare un interessante rialzo di diciassette punti percentuali in Borsa. Tra smentite e conferme, ora si sa che le trattative sono in fase piuttosto avanzata e dovrebbero mancare soltanto pochi giorni per la conclusione di questo interessante affaire. 3G, società brasiliana, viene gestita e resa operativa da Jorge Paulo Lemann, uno dei migliori amici di Warren Buffett, mentre i negoziati veri e propri vengono attualmente condotti da Alexandre Behring, uomo esperto in questo campo visto che può vantare una esperienza decennale presso GP Investments. Inoltre, si parla già di un prezzo per azione compreso tra i 19 e i 22 dollari, denaro che 3G sarebbe ampiamente disposta a versare.
Russell Investments: investitori rinnovano fiducia agli hedge fund
L’ultima edizione dell’indagine condotta da Russell Investments sugli investimenti alternativi ha messo in luce una realtà davvero sorprendente: la società statunitense, leader mondiale nel campo della gestione patrimoniale, ha analizzato le scelte degli investitori di tutto il mondo, mettendo in primo piano le assicurazioni e i fondi pensione e in tal senso è emerso come si preferisca puntare agli investimenti alternativi, una scelta che contrasta con i timori suscitati dalle oscillazioni recenti del mercato. Si pensava, in effetti, che alla luce della congiuntura economica negativa cominciata due anni fa, per gli hedge fund non ci fosse più spazio in portafoglio, un vero e proprio de profundis per questo strumento specifico, ma non è stato così.
Druckenmiller, chiude i battenti l’hedge fund speculativo
Il nome di Stanley Druckenmiller, presidente e uomo di punta di Duquesne Capital, assume una certa rilevanza se si pensa che stiamo parlando di un miliardario americano che ha tratto tutti i propri insegnamenti finanziari da George Soros; di fatto, però, l’ultima esperienza in merito al mondo degli investimenti non è stata affatto positiva, visto che lo stesso Druckenmiller si è visto costretto a chiudere la propria società a causa delle prestazioni non proprio esaltanti dei prodotti finanziari ad essa collegati. Una cocente delusione, certo, per uno dei maggiori protagonisti della gestione dei fondi di tipo speculativo: il miliardario americano è stato infatti in grado di ottenere più di un successo in questo senso, grazie soprattutto al miliardo di dollari ottenuto in favore dello stesso Soros, un’operazione strategica che ha addirittura provocato una evidente svalutazione della sterlina.
L’indice di Lyxor mette in risalto l’ottimo momento degli hedge fund
C’è un modo preciso e chiaro per comprendere qual è il reale stato di salute degli hedge fund, uno degli strumenti finanziari più apprezzati dagli investitori? Ebbene, la risposta è affermativa e ci viene fornita dall’indice di Lyxor (la società di gestione del risparmio francese), il quale effettua un monitoraggio costante e dettagliato di questo specifico settore. Dunque, si tratta di un riferimento piuttosto importante: anzitutto, c’è da sottolineare come l’industria di tali fondi abbia fatto registrare un incremento interessante nel corso del mese di luglio (per la precisione, l’aumento ammonta a circa 0,70 punti percentuali), un lieve ribasso, però, se si considera il fatto che nei primi sette mesi di questo 2010 la percentuale in questione era pari allo 0,79%. Oltre a questa osservazione, comunque, c’è da dire che diverse strategie di portafoglio hanno avuto la meglio sulle altre: in particolare, Lyxor ha messo in luce come il Fixed Income Arbitrage Index (il rialzo si è avvicinato notevolmente ai tre punti percentuali), l’L/S Equity Long Bias Index e lo Special Situations Index (+1,62%) si siano meritati la palma dei migliori hedge fund in tale ambito.
Gli hedge fund potenziano le loro quote nei futures petroliferi
La settimana che si è appena conclusa ha portato con sé un’importante eredità per quel che riguarda gli hedge fund: i fondi speculativi, infatti, hanno incrementato le loro holding relative ai futures e alle opzioni sul petrolio greggio, tanto che si è arrivati fino al livello più alto degli ultimi tre mesi. In particolare, c’è da sottolineare come l’oro nero sia aumentato di ben 6,5 punti percentuali, dato che i fondi, insieme all’attività degli altri grandi speculatori, hanno potenziato le proprie posizioni all’interno del New York Mercantile Exchange (+24%): una conferma in tal senso è giunta dalla Commodity Futures Trading Commission. Che cosa è successo dunque di preciso? Gli hedge fund hanno sostanzialmente incrementato le posizioni nette, vale a dire le scommesse sugli aumenti del petrolio, per la quarta settimana consecutiva, dando così vita a uno dei più lunghi periodi di questo tipo.
Cacao e caffè in testa al rally dei migliori futures su commodities
Il settore primario deve essere monitorato con estrema attenzione in questo preciso momento storico, visto che può fornire delle informazioni davvero interessanti sui principali beni commerciali e su quali di essi investire con una certa sicurezza: il dato che emerge con maggiore chiarezza è il rialzo subito dalle quotazioni del frumento (+42% nel mese di luglio), ma non si tratta dell’unico prodotto agricolo che si trova in queste condizioni, anche perché il Food Price Index stilato dall’Onu ha messo in luce degli incrementi importanti in questo senso. L’intero settore, però, merita un’attenzione di tutto rilievo; i consumi sono in ripresa e questo fattore ha consentito ai fondi di portare verso l’alto le quotazioni del petrolio e dei metalli industriali.
Fininvest: si punta sulla rivalutazione del Lussemburgo
La rivalutazione che Fininvest, celebre società di proprietà della famiglia Berlusconi, ha posto in essere nei giorni scorsi si è rivelata davvero sostanziosa e importante: l’ammontare preciso di tale operazione è pari a oltre 33 milioni di euro ed è stata effettuata sulla società controllata del Granducato di Lussemburgo, vale a dire Trefinance. Quali sono gli obiettivi dell’azienda milanese in quest’ottica? Anzitutto, c’è la reale intenzione di fornire un adeguato sostegno ai conti fatti registrare nel corso dell’ultimo anno dalla società per azioni del premier Silvio Berlusconi. In pratica, si tratta di quanto è emerso dalla lettura del bilancio relativo al 2009 della holding guidata da Marina Berlusconi, un documento che è stato approvato nel corso dell’assemblea degli azionisti che risale ormai a un mese fa e che è stato appunto depositato proprio nei giorni scorsi. Che cosa c’è da dire in tal senso?