Il mercato australiano, la nuova frontiera per gli Etf

Non è difficile immaginare i motivi che hanno condotto l’Australia ai vertici dell’economia mondiale, almeno in fatto di crescita: la vasta nazione oceaniana, infatti, può vantare una popolazione pari a ventidue milioni di abitanti, ma soprattutto un prodotto interno lordo pari all’1,2% di quello globale, una cifra davvero impressionante. Le materie prime dominano letteralmente il mercato dei titoli azionari, ragione per la quale gli investitori non possono contare su un portafoglio sufficientemente diversificato, anche perché i soli indici del Pacifico la fanno da padrona, ma comunque occorre tenere a mente dei concetti fondamentali. Anzitutto, chi vuole investire sull’Australia deve ricordare che i cambi valutari rappresentano un rischio molto alto, visto che l’utilizzo del dollaro australiano viene spesso caratterizzato da eccessiva volatilità.

Goldman Sachs cede titoli obbligazionari a trenta anni

Da Goldman Sachs, colosso bancario statunitense nonché quinta banca del paese, è giunta una interessante indicazione per gli investitori finanziari: l’istituto newyorkese ha infatti venduto ben 2,5 miliardi di dollari relativi al proprio debito trentennale, un’operazione storica perché rappresenta la prima cessione di titoli azionari in più di tre anni da parte del gruppo. La decisione è stata presa alla luce del parere positivo fornito dagli stessi investitori ai premi più bassi dallo scorso mese di aprile, ricompense che riguardano da vicino le obbligazioni bancarie che presentano le stesse caratteristiche appena citate. I titoli in questione presentano un rendimento del 6,25% e andranno a pagare 170 punti base (vale a dire l’1,7%), un quantitativo superiore a quello proposto dagli strumenti del Tesoro con la stessa scadenza.

Mondo Home Entertainment: le previsioni 2011

Fatturato a 27 milioni di euro circa a fronte di un risultato netto 2011 stimato a 1,6 milioni di euro circa. Sono questi alcuni dei target 2011 stimati per l’anno fiscale in corso dal Gruppo quotato in Borsa a Piazza Affari Mondo Home Entertainment; inoltre, la società stima per il 2011 il raggiungimento di un Ebit consolidato a 3 milioni di euro circa, ed un Ebitda consolidato sul livello dei 10 milioni di euro. La società, attiva nell’home video, nella vendita dei diritti Tv e, attraverso la Moviemax Italia, anche nella distribuzione cinematografica, stima inoltre per il 2011 una line-up cinematografica di ingente valore commerciale. Il Budget relativo all’esercizio 2011 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Mondo Home Entertainment a fronte di un accordo di ristrutturazione del debito con le banche che la società prevede di raggiungere nel corso dell’esercizio di Bilancio.

Petrobras pianifica una imponente vendita di obbligazioni

Petroleo Brasileiro Sa, compagnia petrolifera brasiliana meglio conosciuta come Petrobras, non conosce le piccole dimensioni e la sua ultima operazione finanziaria conferma questa tendenza: in effetti, la società di Rio de Janeiro ha intenzione di portare fino a sei miliardi di dollari la propria offerta di corporate bond. Si tratterebbe di un vero e proprio record per il comparto in relazione alla nazione sudamericana. In pratica, questa vendita è stata progettata per tenere testa adeguatamente a quella posta in essere poco più di due settimane fa da General Electric nel mercato americano: Petrobras punterà soprattutto su titoli a cinque anni, i quali potrebbero essere prezzati con un rendimento superiore di 190 punti base a quello del Tesoro statunitense (bond decennali con uno spread pari a 195 punti).

Monte dei Paschi punta a spread maggiori

I clienti e gli investitori finanziari che hanno deciso di puntare su dei prodotti strettamente collegati a Monte dei Paschi di Siena dovranno abituarsi ai nuovi riferimenti decisi dall’istituto toscano in merito agli spread: il termine, come è noto, riguarda il valore che viene appunto applicato dalle banche alle operazioni di prestito, la tipica aggiunta al costo del denaro. Ebbene, il gruppo senese ha aumentato gli spread relativi alle azioni privilegiate, in particolare quelle che sono state emesse nell’ambito di due specifiche offerte, gestite rispettivamente da Mps Capital Trust (il codice Isin è XS0121342827) e da Antonveneta Capital Trust (il codice in questione è XS0122238115), strumenti che non saranno richiamati alla prima data utile per il rimborso, nei prossimi mesi di febbraio e marzo.

Bond municipali: al via i rimborsi per il default di Vallejo

Vallejo è una delle principali città della California, ma soprattutto un nome che in questi giorni sta facendo venire in mente una vicenda finanziaria dalle fosche tinte: la municipalità in questione, infatti, deve far fronte a una grave bancarotta, per la quale è già stato approntato un piano di riorganizzazione, volto a ripagare i creditori e a porre fine ai controlli giuridici sulle proprie finanze. È stato deciso di venire incontro a questi soggetti soddisfacendo dal 5 al 20% delle loro richieste, così come consente di fare la US Bankruptcy Court di Sacramento. Tra l’altro, il novero dei creditori è composto anche da pensionati ed ex dipendenti, dunque per essi si prospetta il versamento di sei milioni di dollari nei prossimi due anni.

Banco Posta Click: interesse al 2% anche per tutto il 2011

La scelta del conto BancoPosta Click viene proposta dal gruppo Poste Italiane con una certa enfasi per quel che riguarda il tasso di interesse a cui faranno riferimento i risparmiatori: in effetti, è stato deciso di mantenere questo stesso tasso fermo al 2% anche per tutti i mesi del 2011, così come era avvenuto nel corso dell’anno appena terminato. I vantaggi rimangono sempre i medesimi e sono riassumibili in tre parole, rendimento, convenienza e sicurezza. Anzitutto, bisogna precisare che il 2% già menzionato in precedenza andrà a beneficio di coloro che avranno aperto il conto corrente entro e non oltre il prossimo 31 dicembre: l’applicazione, poi, si riferisce a quei saldi realizzati nel corso di una giornata e che oltrepassano la soglia dei tremila euro, ma non quella del milione di euro. Alla fine dell’anno, poi, si procede alla liquidazione degli importi.

Biesse rafforza la squadra dirigenziale

Biesse S.p.A. rafforza la squadra dirigenziale cooptando in qualità di nuovo Amministratore Delegato l’Ing. Giorgio Pitzurra. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che in data odierna, martedì 18 gennaio 2011, si è riunito il CdA della società attiva nel comparto delle macchine e dei sistemi per la lavorazione del vetro, del legno e della pietra. L’Ing. Giorgio Pitzurra è stato cooptato nel CdA come nuovo consigliere, e con specifiche funzioni di Amministratore Delegato, con il parere favorevole del Collegio Sindacale. L’Ing. Giorgio Pitzurra, 61 anni, arriva in Biesse dopo aver maturato un’esperienza significativa presso grandi multinazionali dal Gruppo Fiat all’ILVA e passando per la Pirelli, Ideal Standard e Kohler. In base alle informazioni in possesso da parte di Biesse, inoltre, l’Ing. Giorgio Pitzurra non possiede azioni Biesse S.p.A..

Dws Investments punta sul settore agroalimentare

L’uomo è ciò che mangia” recitava Ludwig Feuerbach, il principale esponente della filosofia positivista: ma se pensiamo alla situazione attuale delle risorse di cibo presenti sul nostro pianeta, allora la consistenza non è poi così grande. C’è anche da dire, però, che i fondi caratterizzati da un tema centrale sono quelli che hanno fatto registrare i rialzi più interessanti negli ultimi anni, visto che si tratta di uno degli strumenti più adatti per diversificare in modo adeguato il proprio portafoglio. Questo trend è stato capito e apprezzato più di chiunque altro da Dws Investments, compagnia che fa parte del vasto universo di Deutsche Bank oltre a rappresentare una delle maggiori sgr europee.

Ing Direct, il risparmio è a portata di smartphone

Ing Direct, la banca online più grande al mondo, conferma la sua predilezione per i servizi tecnologici: l’ultima novità in questo senso per l’istituto olandese si riferisce all’utilizzo dello smartphone, visto che sarà proprio il dispositivo cellulare a garantire una migliore possibilità di accesso e interazione con clienti e investitori, un servizio che promette già un controllo molto accurato dei propri risparmi. Come funzionerà esattamente tale innovazione? Il servizio in questione potrà essere attivato mediante l’utilizzo dei sistemi operativi più diffusi, vale a dire Windows, ma anche Android e Symbian, quindi già da questo punto di vista si comprende l’ampia disponibilità che viene offerta a tutti i soggetti interessati.

Prysmian in Australia per la nuova rete a banda larga

Prysmian ha annunciato d’aver acquisito in Australia una commessa da 300 milioni di dollari australiani, corrispondenti a 223 milioni di euro, per cavi in fibra ottica legati alla realizzazione della nuova rete di telecomunicazioni a banda larga. Il contratto, in particolare, è stato acquisto da NBN – National Broadband Network Co Limited, una società appositamente creata dal Governo australiano, ha una durata di cinque anni, ed è stato stipulato attraverso la controllata locale Prysmian Telecom Cables & Systems Australia Pty Ltd. Quello per il quale Prysmian ha acquisto la commessa è uno dei più grandi ed importanti progetti infrastrutturali che siano stati mai realizzati in Australia; la rete di telecomunicazioni a banda larga, infatti, andrà a collegare il 93% degli edifici commerciali e residenziali del Paese.

Allarme Costa d’Avorio: terzo calo di fila per gli eurobond

La situazione politica della Costa d’Avorio è lungi dall’essere risolta e a risentirne in larga misura sono soprattutto i settori finanziari: gli eurobond della nazione africana sono infatti calati per il terzo giorno consecutivo, facendo in tal modo lievitare i rendimenti, anche perché il London Club (il gruppo informale di creditori privati) ha fatto sapere che non esiste alcuna commissione relativa al pagamento del debito sovrano. Il gruppo in questione detiene le obbligazioni ivoriane, ma di versamenti neanche l’ombra. Le obbligazioni hanno perso 2,7 punti percentuali nel corso delle ultime contrattazioni registrate ad Abidjan, capitale commerciale dello stato; questo declino ha guidato il rendimento totale fino al 2,5% del debito in scadenza nel 2032, attestandosi su una pericolosa percentuale del 16,7%.

Nigeria: i bond in dollari potrebbero sostenere l’offerta kenyana

Le nazioni africane sembrano essere più collaborative e unite quando si tratta di investimenti finanziari: l’esempio più evidente è quello di questi giorni, visto che la vendita di titoli obbligazionari denominati in dollari da parte del governo nigeriano sta incoraggiando anche il Kenya a puntare sullo stesso tipo di operazione, una cessione pianificata di eurobond che rappresenterebbe un vero e proprio debutto per Nairobi. Come ha sottolineato Leon Myburgh, il quale si occupa di strategie finanziarie relative all’Africa sub-Sahariana all’interno di Citigroup, lo stesso Kenya sarebbe intenzionato a vendere in blocco il proprio debito all’estero, ma bisogna tener presente che nel momento attuale non esiste alcun tipo di disposizione per i bond sovrani emessi nell’ambito del piano di bilancio dell’anno fiscale che terminerà a giugno del 2012.

Slovacchia, venduti oltre 94 milioni di titoli di Stato

La settimana che si conclude oggi si è caratterizzata per un evento che è passato praticamente sotto silenzio, ma che in realtà potrebbe suscitare un buon interesse negli investitori: il riferimento va all’ultima asta che è stata indetta dalla Slovacchia, una nazione di cui non si parla in maniera diffusa. A dire la verità, alcuni addetti ai lavori hanno parlato espressamente di una “micro-asta”, viste le dimensioni dei titoli emessi e, a dire la verità, l’importo totale è davvero piccolo, specialmente se viene confrontato con quello delle aste del nostro paese: la vendita in questione ha riguardato 94,4 milioni di titoli di Stato slovacchi, i quali beneficeranno di una durata pari a nove anni e una denominazione in euro. Se questi dati non fanno sobbalzare dalle sedie i risparmiatori, forse qualche attenzione maggiore la merita il rendimento medio, visto che a questi specifici strumenti finanziari è stata assegnata una percentuale di tutto rispetto, ovvero il 4,16%, di gran lunga superiore all’ultimo rilevamento, il 3,69% della scorsa estate.