Unicredit: diritti aumento di capitale, parte offerta in Borsa

aumento-capitale-unicreditPartirà lunedì prossimo, 8 febbraio 2010, l’offerta in Borsa dei diritti inoptati relativi all’aumento di capitale del colosso bancario europeo Unicredit. A darne notizia è proprio la società facendo seguito al comunicato dello scorso 4 febbraio in cui si spiegava che, a conclusione dell’offerta in opzione, la comunità finanziaria sarebbe stata informata tempestivamente sull’avvio dell’offerta dell’inoptato in Borsa. Nel dettaglio, sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A., i diritti inoptati saranno offerti nelle sedute dall’8 al 12 febbraio 2010 inclusi; trattasi di un numero di diritti di opzione non inferiore ai 297.005.168, che sono validi per sottoscrivere numero 44.550.774 azioni ordinarie UniCredit di nuova emissione. Tutti i diritti saranno offerti in Borsa nella prima seduta, ovverosia l’8 febbraio prossimo e poi nelle sedute successive l’eventuale quantitativo residuo.

Fondi Comuni di Investimento: raccolta gennaio 2010 positiva

fondi-comuni-rendimentiE’ iniziato col passo giusto il 2010 nel nostro Paese per l’industria del risparmio gestito. In accordo con il consueto Rapporto mensile a cura di Assogestioni, infatti, il sistema dei Fondi il mese scorso ha fatto registrare una raccolta positiva per 260 milioni di euro, con i Fondi Hedge e quelli di Liquidità che hanno prestato il fianco ai riscatti, mentre portano il segno più davanti i Fondi Azionari, quelli Flessibili, i Bilanciati e gli Obbligazionari. La fotografia di fine mese di gennaio vede così i Fondi Flessibili detenere il 13,5% degli asset complessivi, mentre i Fondi Obbligazionari, con un patrimonio che ha superato i 164,5 miliardi di euro, rappresentano oltre un terzo del patrimonio complessivo detenuto dai Fondi. Luce verde per la raccolta a gennaio 2010 anche per i Fondi Bilanciati, che detengono una quota del 4% del patrimonio totale, mentre è del 3,4% per i Fondi Hedge che, dopo essersi riavvicinati alla parità, tra sottoscrizioni e riscatti, nello scorso mese di dicembre, a gennaio 2010 fanno nuovamente registrare sensibili deflussi con una raccolta netta negativa pari a 421 milioni di euro.

Kerself: tre impianti fotovoltaici per la controllata Saem

solare-fotovoltaicoSaem, società controllata da Kerself S.p.A., quotata a Piazza Affari sul segmento “STAR”, ed attiva nella produzione, progettazione, distribuzione ed installazione di impianti solari fotovoltaici nel nostro Paese ed in Europa, ha siglato con la società d’investimenti TSJ un contratto finalizzato alla realizzazione di tre impianti fotovoltaici. Il contratto, avente un controvalore pari ad undici milioni di euro, prevede in Puglia, e precisamente nella Provincia di Bari, la realizzazione di tre impianti fotovoltaici “chiavi in mano” aventi ciascuno una potenza pari ad 1 MW. Kerself S.p.A. ha reso noto alla comunità finanziaria in data odierna che i cantieri per la realizzazione dei lavori saranno aperti già a partire dalla prossima settimana al fine di realizzare la commessa nell’arco dei prossimi quarantacinque giorni.

Unicredit: aumento di capitale, adesioni al 98,23%

alessandro_profumoSi è chiusa con forti adesioni l’offerta in opzione agli azionisti relativa all’aumento di capitale per complessivi quattro miliardi di euro da parte del colosso bancario europeo Unicredit. A conclusione del periodo di offerta, in Italia, Polonia e Germania, infatti, sono state sottoscritte, in accordo con quanto ha reso noto il Gruppo bancario, numero 2.472.338.679 azioni ordinarie Unicredit di nuova emissione, che corrispondono al 98,23% sul totale; il dato definitivo potrà essere oggetto di variazioni legate alla facoltà di revoca concessa per l’offerta in opzione in Polonia ed in Germania. L‘inoptato, ovverosia i diritti non esercitati saranno riofferti in Borsa in base ad un calendario che Unicredit provvederà successivamente a diffondere alla comunità finanziaria; al termine del periodo di riofferta in Borsa dei diritti, quelli eventualmente non esercitati saranno comunque sottoscritti da un consorzio di garanzia.

Etf tematico sulle energie alternative

geotermicaSul circuito di Borsa Italiana S.p.A. dove vengono negoziati gli Etf, ce ne sono alcuni che replicano indici e panieri di azioni del comparto delle fonti rinnovabili. Tra questi, c’è l’Etfx Daxglobal Alternative Energy Fund, con codice ISIN IE00B3CNHC86, appartenente alla classe degli Etf tematici. Lo strumento finanziario replica passivamente l’andamento, e quindi le performance, delle quindici più importanti società quotate al mondo che operano nel settore delle energie alternative, ovverosia il gas naturale, il solare, l’eolico, ma anche l’idroenergetico ed il geotermico. La scelta dei titoli, in termini numerici, è equamente distribuita per ognuno dei settori citati; l’Etfx Daxglobal Alternative Energy Fund è emesso da Etfs Fund Company Plc, ha una commissione di gestione annua totale dello 0,65% e nessuna commissione di ingresso, uscita o di performance.

Telecom Italia: emesse con successo obbligazioni a 12 anni

telecom-asset-argentinaIl colosso italiano delle telecomunicazioni Telecom Italia ha reso noto d’aver concluso con successo il lancio di un’emissione obbligazionaria per complessivi 1,25 miliardi di euro avente un tasso fisso e riservata agli investitori istituzionali. I titoli offrono un rendimento effettivo che, a scadenza, è pari al 5,331%, che corrisponde ad un rendimento superiore a 173 punti base rispetto al “mid swap“, ovverosia al tasso di riferimento. Nell’ambito del programma di Euro Medium Term Note (EMTN) del Gruppo Telecom Italia, per un ammontare pari a 15 miliardi di euro, le obbligazioni a 12 anni emesse e collocate con successo dalla società italiana saranno quotate presso la Borsa del Lussemburgo. L’operazione effettuata da Telecom Italia, in accordo con quanto recita una nota emessa dalla società di telecomunicazioni, rientra nell’ambito del processo di rifinanziamento del debito in scadenza.

Lyxor Etf World Water: puntare sul settore idrico mondiale

settore-idricoPiù gli anni passano, e più l’acqua diventa un bene sempre più prezioso ma anche più caro, al punto che le attività legate alla gestione dei business legati ai servizi idrici sono diventate sia fiorenti, sia redditizie per chi vi opera. Ebbene, grazie a strumenti finanziari innovativi come gli Etf è possibile puntare anche sul business dell’acqua ed in particolare su un paniere di titoli guida che operano nel comparto. Un Etf di questo tipo è stato emesso da Lyxor International Asset Management S.A., e si chiama Lyxor Etf World Water; il titolo ha come codice ISIN FR0010527275, è armonizzato, ha una commissione annua di gestione totale dello 0,60%, ed è quotato sul circuito di Borsa Italiana S.p.A. dove questi strumenti finanziari vengono negoziati. Per l’acquisto e per la vendita sul mercato dell’Etf Lyxor Etf World Water non sono previste commissioni aggiuntive, di performance, di ingresso o di uscita, eccetto la commissione richiesta per la negoziazione dalla propria banca.

Mercati emergenti: come investire in dividendi

telefonicaI dividendi rappresentano, all’interno di una società, il segnale più evidente della disciplina finanziaria di quest’ultima, oltre che il suo impegno nella creazione di valore per gli azionisti: è dunque una certezza che a una buona politica dei dividendi corrisponda un miglioramento importante del business. Questa tendenza può essere spiegata col fatto che una specifica azienda deve tentare di crescere per offrire un adeguato sostegno al flusso crescente dei dividendi: è ovvio che una crescita di questo tipo e così profittevole non è sempre possibile, pertanto grosse somme di denaro vengono versate nel tentativo di perseguire obiettivi di sviluppo irrealistici. Far crescere il flusso dei dividendi vuol dire regolare la liquidità che può essere nuovamente investita nell’azienda, quindi si può anche provvedere a selezionare i progetti migliori in questo senso.

 

Buoni fruttiferi: nuove serie febbraio 2010

poste-italiane-buoni-fruttiferiPer il corrente mese di febbraio 2010 la Cdp, Cassa Depositi e Prestiti, ha comunicato le nuove serie di Buoni Fruttiferi Postali che vanno a sostituire le seguenti serie che, quindi, non sono più sottoscrivibili: “16J”, “M43”, “B63”, “D01”, “I48” e “P28”. Queste invece sono le nuove serie di Buoni Fruttiferi Postali che possono essere sottoscritte per il mese corrente:  “D02”, “B64”,  “M44”, “I49”, “16K” e  “P29”. Tra le nuove emissioni di Buoni Fruttiferi Postali della Cassa Depositi e Prestiti segnaliamo quella della Serie che porta la sigla “I49”: trattasi, nello specifico, di un Buono Fruttifero Postale che ha una durata decennale e che è indicizzato all’inflazione Italiana. Questo significa che il Buono si rivaluta in funzione dell’andamento dell’indice del costo della vita; nello specifico, l’indicizzazione avviene in funzione del “FOI“, l’Indice di Famiglie di Operai e Impiegati che viene calcolato dall’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica.

Unicredit: aumento di capitale, facoltà revoca in Polonia ed in Germania

aumento-capitale-unicreditIn Polonia ed in Germania, entro giovedì prossimo, 4 febbraio 2010, sarà possibile avvalersi, nell’ambito della sottoscrizione di azioni Unicredit di nuova emissione legate all’aumento di capitale, della revoca dell’operazione. A darne notizia è Unicredit nel far presente come l’accordo per la facoltà di revoca segua un avviso diffuso agli investitori lo scorso 28 gennaio, e come la facoltà di revoca stessa debba essere eventualmente esercitata dagli investitori presso lo stesso intermediario dove c’è stata la sottoscrizione delle azioni Unicredit legate all’aumento di capitale. In ogni caso, il colosso bancario italiano sottolinea come la facoltà di revoca non valga per chi avesse acquisito, senza venderli o esercitarli, i diritti di opzione nel corso del periodo di offerta agli azionisti.

TerniEnergia: nuovi impianti fotovoltaici in Centro e Sud Italia

ternienergia_fotovoltaicoProsegue l’espansione della società TerniEnergia dal fronte delle energie rinnovabili, ed in particolare dal versante relativo al fotovoltaico; l’azienda, facente parte del Gruppo Terni Research, e quotata a Piazza Affari sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A., ha infatti annunciato d’aver avviato lavori per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici aventi una potenza complessiva pari a ben 10 MW di potenza. Questi impianti, in particolare, saranno realizzati nel Centro e nel Sud Italia, e per la precisione nelle Marche, in Umbria, in Sicilia e nella Regione Puglia, con quest’ultima che, lo ricordiamo, è la Regione leader in Italia per quel che riguarda la potenza installata ed incentivata da fotovoltaico. TerniEnergia prevede di concludere i lavori per la costruzione degli impianti entro il prossimo mese di marzo: le opere sono destinate per 5,5 MW per conto di clienti terzi, di cui 3,5 MW di potenza senza fornitura di pannelli fotovoltaici, mentre 4,5 MW di potenza, in accordo con quanto comunica TerniEnergia con una nota, sono destinati alle Joint Venture.

Benetton conferma azioni efficienza e contenimento dei costi

azioni-benettonIl leader della moda Benetton prevede per la prima parte del 2010, sui propri mercati di riferimento, uno scenario caratterizzato dalle incertezze legate alla ripresa economica, con l’andamento delle collezioni Primavera/Estate 2010 che, pur tuttavia, sono attese comunque in linea con il trend del passato, mentre per la seconda parte dell’anno la società prevede una domanda più dinamica che dovrebbe di conseguenza contribuire a generare effetti positivi sulle collezioni Autunno/Inverno 2010. In base a questa evoluzione prevedibile della gestione, il Gruppo Benetton ha confermato la propria politica di gestione che, tra l’altro, prevede sia azioni di efficienza, sia contenimento dei costi con incluse anche le operazioni finalizzate a ridurre ulteriormente i costi di struttura ed i costi generali senza però rinunciare a proseguire negli investimenti mirati a rinnovare i negozi, a migliorare la rete di vendita ed a fornire adeguato supporto ai marchi.

Banco Popolare: prestito convertibile fino a un miliardo di euro

banco-popolareNella giornata di ieri, sabato 30 gennaio 2010, l’Assemblea dei Soci del Banco Popolare, riunitasi in sede straordinaria, ed in seconda convocazione, ha approvato quasi all’unanimità due punti previsti all’ordine del giorno. Uno ha riguardato modifiche allo Statuto Sociale, mentre l’altro riguarda l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile per un importo fino ad un miliardo di euro. Al Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, previo il parere favorevole da parte del Consiglio di Sorveglianza, è quindi stata attribuita la delega all’emissione dei titoli da offrire in opzione sia agli azionisti dell’Istituto, sia ai possessori del Prestito Obbligazionario Convertibile subordinato 4,75% 2000/2010 avente codice ISIN IT0001444360. In via indicativa, le obbligazioni convertibili di nuova emissione avranno una durata pari a quattro anni, e ne sarà richiesta l’ammissione a quotazione sul Mercato Telematico gestito da Borsa Italiana S.p.A.

Bper: prestito obbligazionario convertibile, i dettagli

piazza-affariE’ pari a 248.063.490 euro l’ammontare massimo relativo al prestito obbligazionario Bper 4% subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni. Dopo aver ricevuto il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo, infatti, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, a seguito di un Consiglio di Amministrazione, ha fissato i dettagli relativi all’emissione del prestito obbligazionario. In particolare, le obbligazioni potranno essere sottoscritte in ragione di un’obbligazione convertibile per ogni 11 diritti di opzione posseduti; il periodo d’offerta parte lunedì prossimo, 1 febbraio 2010, per concludersi il 5 marzo, mentre i diritti di opzione potranno essere negoziati sul Mercato Telematico Azionario (MTA) dall’1 febbraio e fino al 26 febbraio 2010. Il tasso di interesse offerto dal prestito obbligazionario Bper 4% subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni è stato fissato al 4% fisso annuo lordo del valore nominale delle obbligazioni, pari a 10 euro, tenendo conto sia delle caratteristiche dei titoli stessi, e del prezzo di conversione, sia delle attuali condizioni di mercato.