Investire nell’arte. Una scelta da intenditori

Investire nell’arte sta diventando una tendenza molto diffusa in questo decennio, ma questo tipo di investimento è molto rischioso, in quanto non solo bisogna essere degli intenditori di artisti, ma conoscere bene i meccanismi del mercato. Inoltre, ci sono i falsi, molto diffusi, proprio per gabbare i tanti che vogliono tentare di fare profitti nell’arte, falsi molto spesso talmente ben fatti, da ingannare anche grandi esperti e musei famosi. Fare una certificazione artistica infatti, non è affatto semplice, e prevede delle spese, soprattutto se siamo di fronte a reperti più o meno antichi, che richiedono esami specifici sui materiali per la datazione. Più semplice può essere investire in arte contemporanea, in cui molti spesso seguono solo il trend dell’artista del momento. Poi spesso, le dispute tra esperti sull’autenticità o meno di un’opera, valgono la stessa opera, anche se falsa, ma in generale, i falsi d’autore, discreditano il mercato e allontanano gli investitori.

Comunque gli investimenti in arte contemporanea sono molto vantaggiosi, e anche sicuri, soprattutto se confrontati con l’arte antica, molto più rischiosa. Un’opera d’arte contemporanea rende molto di più delle speculazioni borsistiche, anche se c’è il problema, non irrilevante, della custodia del bene. Certo, rimane il problema della valutazione, da fare con ponderatezza, e solo dopo aver appreso molto più che le nozioni base dell’arte.

Il collocamento dei bonds francesi

La Francia ha collocato nuovi bonds del Tesoro, ma tutti a rendimento negativo, all’asta il 17 febbraio corrente. L’Agenzia del Tesoro AFT ha infatti comunicato di aver collocato 6,119 miliardi di euro di questi titoli, tutti a breve termine (BTF), di cui 3,130 miliardi con scadenza a tre mesi, e rendimento di -0,652%, rispetto al -0,671% dell’asta precedente. Altri bond a sei mesi sono stati collocati, per un importo pari a 1,593 miliardi, al rendimento di -0,657% , con uno scarto rispetto all’asta del 13 febbraio, di qualche decimale di punto. Infine, altri bonds a 12 mesi, per circa 1,396 miliardi, stavolta con rendimento dello -0,574%. Per la Francia una raccolta piena nella vendita dei titoli, anche se pesa l’incertezza sul futuro in vista delle prossime elezioni tra poco meno di due mesi.

Un futuro che vede le destre nazionaliste ed antieuropeiste in forte ascesa per la corsa all’Eliseo, anche se è probabile che le coalizioni di sinistra riescano ad aggiudicarsi la presidenza. Se così non fosse, la Francia potrebbe pagare un prezzo più alto per lo spread, e ci potrebbero essere importanti occasioni per gli investitori, sul mercato secondario.

Borse europee positive dopo intervento Fed

Le borse europee aprono positive dopo i record toccati ieri da Wall Street e dopo la buona chiusura di Tokyo: un andamento tutto dovuto alla spinta causata dalle parole di Janet Yellen della FED sul rialzo dei tassi.

Borse europee positive dopo intervento Fed

Investimenti pubblicitari, chiuso 2016 in positivo

Cresce il mercato degli investimenti pubblicitari che chiude il suo 2016 in positivo facendo registrare l’1,7% in più rispetto al 2015. Una dato che si è andato consolidando particolarmente nel dicembre dello scorso anno dove la raccolta è cresciuta dell’1,2% e tutto questo senza tenere conto della parte “non monitorata” del web.

Unicredit, accordo su uscite personale

E’ stato trovato un accordo tra la dirigenza di Unicredit ed i suoi bancari sui tagli al personale in previsione della ricapitalizzazione di 13 miliardi di euro prevista a breve: 2000 assunzioni verranno “scambiate” con le 3900 uscite volontarie previste dal piano.

United Ventures, investimenti da 4 milioni d’euro

La United Ventures SGR, il gestore italiano indipendente di Venture Capital ha concluso un round di investimento su Mainstreaming, di circa 4 milioni di euro. Specializzata in investimenti  in società innovative nei settori del software e delle tecnologie digitali essa ha deciso di puntare su network ben specifico.

Investimenti esteri diretti in UE in salita

Gli investimenti esteri diretti in Ue sono tornati a salire. Almeno questo è ciò che sostiene l’Eurostat  per l’anno 2015.  Da questo punto di vista le statistiche sembrano parlare chiaro. Almeno stando ai FDI ( IDE) registrati.

Investimenti online aumentati nel 2016

Il 2016 può essere considerato un’ottima annata per il mondo degli investimenti online. E’ stato infatti registrato non solo un aumento di interesse e sfruttamento per quello che è il trading online ma anche dell’attenzione del consumatore nei confronti del tema.

Chi raggiungerà quota 1000 dollari tra Amazon e Google?

Per fare un investimento speculativo in questo periodo bisogna osservare il climax delle azioni Google e di quelle Amazon chiedendosi: quale delle due aziende riuscirà a mandare prima i tuoi titolo oltre la soglia di 1000 dollari? 

Investimenti Arancio, una guida di ING Direct

Prodotti selezionati per rispondere alle diverse esigenze di investimento e di diversificazione del portafoglio, convenienti e trasparenti come tutti i prodotti ING DIRECT. Tutto dipende dal proprio profilo finanziario. 

Nuovo bond in sterline Fca: vale 400 milioni

Il nuovo bond di Fca è in sterline e vale 400 milioni. L’azienda italo-americana lo ha collocato pochi giorni or sono mediante Fiat Chrysler Automobiles Bank, istituto che ha sede in Irlanda.

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Nuove obbligazioni per Ubi Banca

Ubi Banca è prossima al posizionamento sul mercato di nuove obbligazioni bancarie. Un’ottima notizia per gli investitori, che dovranno tenere d’occhio le mosse del gruppo di credito.

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Banca centrale giapponese: prove tecniche di indebolimento dello Yen

Qui Asia. l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha concluso la seduta di ieri facendo registrare un ribasso pari allo 0,41% a 17.012,44 punti. Il mercato azionario giapponese ha interrotto la serie positiva di inizio settimana che l’aveva condotta intorno ai massimi da tre mesi a questa parte, in relazione a un netto rafforzamento dello yen.

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Risparmio gestito, la brutta metamorfosi del settore

Qualcuno dovrà pur …perdere. Le strategie attuate dalle Banche centrali di (quasi) tutto il mondo in fatto di politica monetaria mietono già le prime vittime. Tra queste un comparto che sino allo scorso anno era tra i più promettenti: quello del risparmio gestito.

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