L’Indonesia pianifica per giugno e dicembre i suoi nuovi sukuk

Il Ministero delle Finanze dell’Indonesia ha espresso la propria intenzione di emettere circa un trilione di rupie (106,38 milioni di dollari) nel corso della prossima asta di sukuk: quest’ultima, infatti, è prevista per il 12 giugno, quindi tra meno di una settimana, una opportunità che si preannuncia appetibile e interessante. Le intenzioni del dicastero indonesiano sono quelle di pianificare nel dettaglio dei titoli obbligazionari a sei mesi e ovviamente rispettosi delle leggi della Shariah; in aggiunta, non dovrebbero mancare nemmeno dei sukuk pensati appositamente per finanziare alcuni progetti infrastrutturali, con le scadenze più diverse (2018, 2022, 2027 e 2037 per la precisione).

Salvataggio Euro con piano segreto?

Da quanto la crisi è arrivata nell’Eurozona le notizie ed i “rumors” si sono moltiplicati, tanto da pensare a piani segreti per il ritorno alla Lira in Italia, piani segreti per l’uscita della Grecia e piani segreti per dividere l’Euro.

Oggi, nella giornata in cui si riunisce il G7 in una conferenza telefonica anticipando il G20 previsto tra un paio di settimane in Messico, salta fuori anche la possibilità che vi sia un piano (segreto, ovviamente) per il risanamento dell’area Euro. Secondo la notizia circolata sui principali canali di informazione, sarebbero Mario Draghi (presidente della BCE) , Herman Van Rompuy (presidente dell’UE), Jose Manuel Barroso (presidente della commissione europea) e Jean-Claude Junker (capo dell’Eurogruppo) i quattro che avrebbero intavolato la strada per l’uscita dalla crisi. Bruxelles smentisce, come ha smentito tutte le precedenti voci che negli ultimi cinque mesi hanno accompagnato gli umori del mercato.

L’appeal degli Etf dei paesi scandinavi

Se si da uno sguardo attento ai paesi scandinavi, ci si può accorgere, come molti analisti finanziari hanno fatto, che l’attività relativa agli Exchange Traded Fund è di gran lunga aumentata: tale trend, inoltre, dovrebbe continuare anche nei prossimi mesi. Le tensioni dell’eurozona sono state determinanti in tal senso, visto che gli investitori si stanno focalizzando soprattutto su nazioni europee che non hanno adottato l’euro. Qualche esempio può aiutare a comprendere meglio il tutto, compresa anche la Finlandia, nonostante questo paese faccia parte dell’unione monetaria. Tra i migliori fondi, dunque, figurano senza dubbio l’iShares Sweden Index Fund, il più grande in assoluto per quel che concerne le dimensioni, ma non bisogna dimenticare nemmeno il Global X Ftse Nordic Region Etf, l’iShares Msci Denmark Capped Investable Market Index Fund e l’iShares Msci Finland Capped Investable Market Index Fund.

Il cda di Snam approva il prestito obbligazionario

Di Snam Rete Gas si sta parlando parecchio in questi giorni, soprattutto alla luce dello scorporo da Eni e da una indipendenza in cui molti intravedono maggiori risparmi per il settore in questione: la giornata di ieri, però, ha visto protagonista la compagnia dal punto di vista finanziario, visto che il consiglio di amministrazione ha fornito il proprio parere positivo per l’emissione di uno o più prestiti di tipo obbligazionario. Questi ultimi dovrebbero essere collocati presso tutti gli investitori istituzionali che sono operanti e attivi nel continente europeo, cercando di venire incontro alle loro esigenze.

Mediobanca propone una nuova obbligazione a tasso fisso

Mediobanca MB3 è il nome del nuovo titolo obbligazionario messo a disposizione dall’istituto di credito di Piazzetta Cuccia e che sarà collocato grazie al contributo di CheBanca! Di cosa si tratta esattamente? Il prodotto in questione non è altro che un bond a tasso fisso, con tanto di durata quadriennale (la scadenza è prevista nel 2016) e una cedola lorda che ogni anno sarà pari a 4,45 punti percentuali. Un altro dettaglio che vale la pena menzionare è l’arco temporale relativo a questa stessa offerta. In effetti, quest’ultima rimarrà valida a partire dalla giornata odierna e fino al prossimo 28 giugno, mentre la data di emissione è stata individuata nel successivo 13 luglio.

Vietnam: i risultati dell’ultima asta di bond

Il Tesoro di Stato del Vietnam ha fissato a 3,75 trilioni di dong (circa duecento milioni di euro) la propria quotazione di titoli obbligazionari governativi: si tratta dei risultati dell’ultima asta della scorsa settimana, con l’importo definitivo che ha rappresentato circa un terzo dell’obiettivo previsto, mentre i rendimenti sono sostanzialmente calati rispetto all’ultima emissione, almeno secondo quanto rilevato dall’Hanoi Stock Exchange. Che cosa c’è da dire in merito a questi strumenti finanziari? Anzitutto, occorre precisare che lo stesso ministero delle finanze locale ha provveduto a lanciare sul mercato 1,1 trilioni di dong per quel che concerne i bond a scadenza triennale (il ritorno economico in questione è pari a 8,9 punti percentuali), mentre il debito che giungerà a maturazione nel 2015 prevede un ammontare di 1,35 trilioni, sempre in base al comunicato della borsa vietnamita.

I rischi crescenti degli eurobond africani

Le nazioni africane che stanno pianificando la vendita di un importo record di eurobond nei prossimi due anni rischiano di sopportare maggiori oneri: in effetti, la crisi del debito europeo sta ulteriormente peggiorando, mettendo a repentaglio la stabilità economica, così come è emerso dall’ultima indagine condotta dalla African Development Bank. In particolare, c’è da sottolineare come Rwanda, Tanzania e Uganda, i tre produttori petroliferi nuovi di zecca del “continente nero”, metteranno a disposizione oltre ottocento milioni di dollari in eurobond da qui al 2014: non si tratta di un dato qualsiasi, bensì della prima volta in assoluto che delle nazioni dell’Africa orientale si avvicinano ai mercati esteri del debito. A che cosa puntano esattamente questi paesi?

Per Sandag 300 milioni di dollari in nuove obbligazioni

L’acronimo Sandag sta a indicare la San Diego Association of Governments, vale a dire l’associazione dei governi locali, una sorta di organizzazione metropolitana della contea: ebbene, questo stesso ente ha lanciato titoli obbligazionari per un importo totale di trecento milioni di dollari, denaro che dovrà essere sfruttato per progetti relativi ai trasporti e alle infrastrutture. Come è stato sottolineato dai vertici societari, si tratta di una sorta di “testamento” economico che vuole mettere in luce la forza fiscale di questo preciso momento storico, cercando al contempo di venire incontro alle esigenze degli investitori.

Vendite di bond: a maggio grandi exploit di Nissan e Ally

Ally Financial, celebre holding bancaria con sede a Detroit, e Nissan Motor Corporation sono le due compagnie che hanno totalizzato le principali vendite di titoli obbligazionari negli Stati Uniti nel corso del mese di maggio: l’importo in questione ammonta a ben 13,3 miliardi di dollari, un dato che deve essere confrontato con i 14,4 miliardi relativi alla media annuale. In pratica, questa differenza non è troppo evidente, anche perché le vendite di autovetture sono sostanzialmente aumentate nel periodo preso in considerazione. In effetti, queste ultime offerte hanno rappresentato circa 5,2 miliardi di dollari del totale di asset-backed (lo strumento finanziario emesso a fronte di operazioni di cartolarizzazione) collegate ai prestiti e ai leasing di veicoli.

Grecia supera Spagna nella disoccupazione Giovani

Allarme disoccupazione; in tutta Europa ci sono sempre meno posti di lavoro e le ripercussioni nel breve e nel lungo termine potrebbero avere risvolti catastrofici. La Grecia supera la Spagna sulla disoccupazione giovanile, con un dato spaventoso pari al 52,7% tra gli under 25. Nella disoccupazione generale “primeggia” ancora la Spagna con il 24,3%  confermato a Maggio 2012. Ad aprile secondo l’Eurostat, i giovani disoccupati erano pari a 5426 milioni, con differenze marcate tra gli stati (in Germania ad esempio il dato è pari al 7.9%).

I dati dell’Eurostat mettono ancora una volta in evidenza uno dei pilastri fondamentali della crisi attuale; insieme ai problemi legati al credito (che in qualche modo derivano sempre dall’occupazione) quello della disoccupazione è il secondo punto cardine da risolvere per rilanciare l’Eurozona.

Banche trovino risorse per l’Emilia Romagna

Il presidente dell’ABI non si è risparmiato sulla posizione delle banche nel rispetto delle zone del Nord Italia colpite dal sisma nei giorni precedenti; trovino le risorse, aiutino la ricostruzione.

Queste le parole davanti ai giornalisti dopo la riunione della Banca d’Italia di Giuseppe Mussari:

Incontriamo le imprese e spero presto la Cassa Depositi e Prestiti per parlare del futuro. La sospensione del pagamento delle rate va benissimo ma questo e’ per il contingente. Il problema oggi e’ trovare le risorse necessarie alle migliori condizioni possibili per chi deve ricostruire la sua fabbrica e ristrutturare la sua casa. In questi giorni l’obiettivo e’ questo. Cosi’ come abbiamo fatto per l’Abruzzo faremo ogni sforzo per l’Emilia Romagna.

Kraft Foods sceglie quattro scadenze per le sue obbligazioni

I rendimenti del Tesoro americano sono scesi ai livelli più bassi di tutti i tempi ed ecco che le reazioni societarie non si sono fatte attendere: in particolare, bisogna approfondire la vendita di corporate bond da parte di Kraft Foods, la quarta maggior operazione di questo tipo nel 2012. L’importo complessivo dei titoli obbligazionari messi a disposizione dalla multinazionale alimentare è pari a sei miliardi di dollari, con ben quattro tranche che stanno a identificare le scadenze a tre, cinque, dieci e trenta anni. In aggiunta, occorre anche rilevare come i rispettivi ritorni economici siano stati fissati all’1,714, 2,289, 3,608 e 5,046%, con lo spread nei confronti dei medesimi strumenti del Tesoro compreso tra 1,35 e 2,35 punti. La domanda è stata immediatamente molto forte.

Esito positivo per l’asta di bond decennali della Svezia

La Svezia ha provveduto a emettere 2,5 miliardi di corone in titoli obbligazionari: l’importo in questione corrisponde più o meno a 360 milioni di euro, con la scadenza che è stata fissata in dieci anni esatti (gli investitori interessati dovranno guardare con attenzione al 2022). Si tratta in pratica di quanto di rilevante è successo nel corso dell’ultima asta relativa alla nazione scandinava, come è stato prontamente annunciato dal National Debt Office locale. Qual è l’intento di una vendita simile e di un termine così ampio? Entrando maggiormente nel dettaglio di tali prodotti finanziari, c’è da dire che la cedola sarà pari a 3,5 punti percentuali, tanto che la domanda si può già considerare buona.

Il piano Risparmia Facile di Unicredit

Risparmia Facile è il nome di uno dei piani che Unicredit ha deciso di mettere a disposizione dei propri clienti: nello specifico, si tratta di un prodotto che è stato pensato appositamente per gli universitari e i giovani lavoratori. In effetti, nel primo caso si inizia a risparmiare con dei versamenti che partono da una quota di cinquanta euro, senza dimenticare la possibilità di prelevare le somme che sono state accumulate in qualsiasi momento. Nel caso dei dipendenti di giovane età, invece, viene consentito di personalizzare i risparmi in base a quelle che sono le specifiche esigenze, grazie soprattutto agli accumuli di risparmi che avvengono con la massima flessibilità possibile. Come può essere spiegato questo strumento in estrema sintesi?