Corsa agli sportelli in Italia? No secondo AD Unicredit

L’amministratore delegato di Unicredit non ritiene possibile una corsa agli sportelli in Italia come si è successo invece in Spagna per Bankia:

Non mi preoccupa e non ci sarà. Abbiamo una storia alle spalle, in tutti i momenti difficili gli italiani hanno reagito con razionalità. Dopo Lehman, quando sei mesi fa c’è stato il picco massimo dello spread non si è verificata nessuna reazione irrazionale da parte di nessuno

Così Federico Ghizzoni argomenta la sua tesi, tracciando una linea netta che separa la situazione Italiana dal resto dell’Eurozona. Per quanto l’Italia possa avere problemi ed è stata considerata alla stregua di un default come la Grecia, alla prova dei fatti lo Stato si è sempre dimostrato diverso da come veniva di volta in volta dipinto dai media e per quanto il Governo Monti sia odiato dai cittadini la posizione di forza dell’Italia continua a confermarsi nel tempo.

Crisi in Spagna, crollano i consumi

Dopo il fallimento sfiorato di Bankia, salvata grazie alla nazionalizzazione seguita da un programma di ricapitalizzazione sembrava che i problemi della Spagna si fossero arginati al settore bancario e fosse li che doveva concentrarsi l’azione dei vertici. In realtà la crisi Spagnola è a 360° e un’azione mirata del Governo (o degli aiuti) non può risollevare il Paese dalla situazione in cui si trova ora.

Nel Paese con il differenziale sul decennale oltre i 500 punti (che, ricordiamo, è condizionato dalla paradossale situazione del Bund tedesco) i problemi riguardano sopratutto i consumi; le vendite al dettaglio hanno visto una flessione prossima al 9,8%, ma gli analisti lanciano l’appello; bisogna leggere con cautela i dati e guardare il contesto.

In un Paese con la disoccupazione al 25% è praticamente scontato che si debba registrare un calo dei consumi, sopratutto se le misure per la crescita ed il rilancio economico non hanno trovato spazio negli ultimi tempi e l’azione del Governo si è dovuta concentrare sulle manovre di emergenza piuttosto che su un piano per il futuro.

Unica Sim e Trade Point molto vicine all’aggregazione

Le ultime indiscrezioni della finanza italiana hanno come protagoniste due società di intermediazione mobiliare: in effetti, le due compagnie coinvolte in questo caso sono la ligure Unica Sim e la toscana Trade Point. Che cosa è successo di preciso? Unica ha deciso di acquisire il gruppo di Viareggio, mettendo in luce come il segmento in questione sia ormai sempre più caratterizzato da aggregazioni e unioni, in particolare quando si tratta di quelle attività che sono collegate al trading online. Trade Point è celebre soprattutto per il suo impegno nell’ambito del brokeraggio, mentre Unica è presente a Piazza Affari come intermediario finanziario autorizzato, una delle principali realtà italiane in questo senso.

Moleskine sbarcherà a Piazza Affari fra sei mesi

Moleskine sta preparando nel dettaglio il suo approdo a Piazza Affari: la conferma è giunto proprio oggi dall’azionista di maggioranza Syntegra Capital. L’obiettivo è quello di quotare il brand commerciale, celebre per le sue agende e taccuini, nel corso del prossimo mese di novembre, in quella che sarebbe una Ipo (Initial Public Offering) davvero interessante. Secondo la stessa società, inoltre, il mercato del nostro paese è divenuto un traguardo appetibile e stimolante da quando lo stesso marchio è stato introdotto in Italia. Una buona base di partenza sarà senza dubbio il raffronto con un’altra Ipo recente, quella che ha coinvolto Brunello Cucinelli.

Borsa Italiana: al Mot debutta il bond della Repubblica Federale Tedesca

Ha debuttato proprio oggi a Borsa Italiana il nuovo titolo obbligazionario messo a disposizione dalla Repubblica Federale Tedesca: il Mot (Mercato Telematico delle Obbligazioni) ha infatti ospitato lo Schatz 0,00% due on 13 June 2014 (il codice Isin di riferimento è DE0001137388), uno strumento che prevede una durata biennale e una collocazione all’interno del segmento degli EuroMot, più precisamente nella classe delle euro-obbligazioni, delle Asset Backed Securities (Abs) e dei titoli di emittenti esteri. Anzitutto, bisogna subito precisare che i sistemi di regolamento saranno quelli soliti e consueti, vale a dire Euroclear e Clearstream, mentre la liquidazione è prevista per il terzo giorno successivo alla data in cui sono stati stipulati i contratti di compravendita.

Il CoCo Fund di Algebris Investments debutta in Italia

L’ok definitivo della Banca d’Italia era uno dei requisiti necessari per il lancio ufficiale dell’ultimo prodotto messo a disposizione da Algebris Investments: si tratta della compagnia londinese che è specializzata nella gestione degli assets finanziari, la quale ha voluto introdurre anche nel nostro paese un nuovo fondo, l’Algebris Financial CoCo Fund. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, bisogna ricordare che la boutique britannica è da sempre specializzata in investimenti alternativi, in questo caso si sta parlando di un fondo di diritto lussemburghese che investe su strumenti ibridi di banche o assicurazioni, anche se c’è una certa predilezione per dei titoli nuovi di zecca, i cosiddetti Contingent Convertible Bond.

Malaysia Airlines pianifica la sua emissione di sukuk

Malaysia Airlines ha proposto di lanciare un programma molto interessante di bond islamici: nel dettaglio, l’importo scelto dalla compagnia aerea malese è pari a 2,5 miliardi di rinngit (circa 630 milioni di euro), in modo da potenziare il proprio capitale di base, anche se la proposta in questione dovrà attendere l’approvazione regolamentare. Questa emissione di sukuk è parte integrante del piano di finanziamento dell’azienda asiatica, il quale si basa su tre cardini fondamentali. La struttura dei titoli di Mas dovrebbe essere del tipo ibrido, con tanto di scadenza prevista dopo dieci anni e una opzione call utile per l’eventuale recesso dopo un anno di tempo.

Amundi lancia in Italia due Etf su S&P 500 e titoli tripla A

Amundi è sempre più presente nel nostro paese con i suoi interessanti Exchange Traded Fund: l’ultima offerta, in particolare, ha fatto letteralmente lievitare il totale dei prodotti in questione, visto che se ne possono ora contare ben settantacinque. I due nuovi strumenti finanziari messi a disposizione per l’Italia sono presto detti. Anzitutto, occorre analizzare l’Amundi Etf S&P 500 Eur Hedged Daily. In pratica, si tratta di un fondo che garantisce una buona opportunità per contrastare la volatilità dei mercati. L’elemento caratteristico è senza dubbio la copertura che è offerta ogni giorno per quel che concerne il cambio tra euro e dollaro: tra l’altro, per il nostro paese si tratta di un Etf del tutto inedito, una novità che sarà senz’altro gradita.

Bhp Billiton torna a emettere eurobond dopo tre anni

Bhp Billiton, la più grande compagnia mineraria al mondo, ha fissato a due miliardi di euro la sua prima vendita di eurobond da tre anni a questa parte: la focalizzazione su questi specifici strumenti finanziari è dovuta al fatto che la crisi del debito dell’eurozona limita di fatto le vendite di obbligazioni societarie. La cessione a cui si sta facendo riferimento comprende due tranche distinte, vale a dire 1,25 miliardi di euro per quel che concerne i titoli in scadenza a novembre del 2018 (la durata complessiva è quindi di sei anni), e i 750 milioni di euro relativi alla scadenza del 2024, con uno spread pari a cento punti base rispetto al benchmark.

McDonald’s lancia sul mercato bond a tre e sette anni

Siamo tutti abituati a parlarne in altri termini, soprattutto alimentari, ma McDonald’s è un’azienda come un’altra e in quanto tale si comporta in questa maniera. Rientra proprio in tale missione aziendale l’ultima emissione obbligazionaria del colosso americano della ristorazione, con ben novecento milioni di dollari in bond: questi ultimi includono una porzione con la scadenza a sette anni, con tanto di cedola che ha marcato un vero e proprio record al ribasso. Entrando maggiormente nel dettaglio dell’operazione, la multinazionale di Oak Brook ha provveduto a lanciare cinquecento milioni di dollari di strumenti finanziari che beneficiano di una durata triennale e di un interesse fissato a 0,75 punti percentuali.

DomesticMot: da domani bond Société Générale a tasso fisso

Tasso fisso e denominazione in rupie indiane: sono queste le due caratteristiche principali della nuova obbligazione collocata da Société Générale presso il DomesticMot di Borsa Italia, un prodotto che si presenta in maniera davvero interessante. SG Tasso Fisso in rupie indiane-2015, questa la denominazione ufficiale del prodotto in questione, sarà messo a disposizione degli investitori interessati a partire dalla giornata di domani. Anzitutto, bisogna specificare che il codice Isin di riferimento sarà IT0006722950. C’è poi da dire che la modalità di negoziazione sarà quella consueta del corso secco.

Il Ghana emette bond triennali per sostenere la propria valuta

La banca centrale del Ghana è pronta a emettere titoli obbligazionari a tre anni per un importo complessivo di trecento milioni di cedi: si tratta di una cessione di bond che è stata pensata appositamente sia per gli investitori domestici che per quelli stranieri, con un’asta apposita. Secondo lo stesso istituto di credito africano, la quotazione a cui si sta facendo riferimento ha l’obiettivo di sostenere le commissioni più urgenti del governo di Accra, anche se non sono pochi quelli che vi hanno intravisto una mossa e un intervento per stabilizzare la debole valuta locale, magari attraendo il maggior numero di dollari dagli investitori esteri. La banca, inoltre, ha fortemente bisogno di rimpinguare le proprie riserve interne e ha intenzione di venire incontro alla crescente richiesta di valuta straniera.

L’inflazione fa aumentare il rendimento dei bond peruviani

I titoli obbligazionari del Perù sono crollati in maniera evidente, provocando un aumento dei relativi rendimenti fino a picchi che non venivano registrati da almeno tre settimane: si tratta di una conseguenza chiara della speculazione che sta coinvolgendo il paese andino e soprattutto il suo obiettivo di inflazione, visto che la banca centrale è intenzionata ad aumentare i tassi di interesse. Volendo essere più precisi, c’è da dire che il ritorno economico che fa riferimento al benchmark della nazione è ormai giunto a 7,84 punti percentuali. Si sta parlando, nello specifico, di titoli in scadenza nel 2020 e che sono denominati nella valuta locale, il nuevo sol peruviano: l’aumento è stato quantificato in due punti base (+0,02%).

I due nuovi certificati di Barclays Bank

La gamma di certificati di investimento di Barclays si amplia ulteriormente: l’istituto di credito britannico sta infatti mettendo a disposizione due strumenti di questo tipo che prendono spunto dalle performance di indici azionari molto famosi, l’europeo Eurostoxx 50 e lo statunitense S&P500. Nel dettaglio si tratta dei prodotti che sono denominati “Target Certificate su Eurostoxx 50” e S&P500” e di “Barclays Target 9,2% BancoPosta”. Come si può evincere piuttosto facilmente dal secondo nome, sono state le Poste Italiane a distribuire il certificato, visto che la sottoscrizione può avvenire in maniera diretta attraverso la piattaforma di trading che viene consentita da BancoPosta.