Cit Group, una delle principali holding bancarie americane, ha provveduto a emettere 3,25 miliardi di dollari del proprio debito, in quella che di fatto è stata la sua seconda maggior vendita obbligazionaria dalla bancarotta di fine 2009: in pratica, la compagnia di New York è stata costretta a comportarsi in questo modo, dato che il trimestre in corso è stato caratterizzato da forti costi in tal senso. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che Cit ha emesso 1,5 miliardi di dollari in bond a tre anni e con un rendimento iniziale di 4,75 punti percentuali, mentre i restanti 1,75 miliardi sono stati destinati a debito a sette anni e con un ritorno economico ovviamente superiore, vale a dire 5,5 punti percentuali.
Investimenti News
Bank of America, due nuove scadenze per i bond
Bank of America Corporation, tra le più celebri banche degli Stati Uniti, è riuscita a completare una transazione piuttosto importante per quel che concerne i titoli obbligazionari: l’offerta in questione, il cui importo complessivo è stato fissato in 2,25 miliardi di dollari, prevede due tranche specifiche, vale a dire quella a lunghissimo termine (trenta anni per la precisione) e la riapertura della scadenza decennale (2022, una tranche aperta già in precedenza). Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che l’istituto di credito ha messo in vendita 750 milioni di dollari di bond con un rendimento iniziale del 5,7%, vale a dire 325 punti base al di sopra della medesima sottoscrizione del Tesoro a stelle e strisce; la data di maturazione è stata fissata al 24 gennaio del 2022, mentre la riapertura della seconda tranche ha consentito di arrivare fino all’ammontare definitivo che è stato menzionato sopra.
Royal Bank of Scotland affida i propri bond ai Bric e all’inflazione europea
La giornata di ieri di Borsa Italiana è stata caratterizzata senza dubbio dalla nuova emissione di Royal Bank of Scotland: l’emittente britannica ha infatti lanciato presso il Mercato Telematico Obbligazionario (Mot) ben due titoli obbligazionari distinti, con delle caratteristiche precise che vanno approfondite nel dettaglio. Nel primo caso, si tratta del bond denominato “Eur 7.500.000 Obbligazione Bric 2011/2016“ (il codice Isin di riferimento è GB00B6HYM000): tale titolo, come si può facilmente intuire, prevede uno stretto collegamento al gruppo di paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina), le economie emergenti su cui gli investitori fanno molto affidamento. L’importo complessivo è pari a 7,5 milioni di euro (7.500 strumenti finanziari per un importo unitario di mille euro).
Come comprare azioni Facebook
Facebook non può ancora dire di aver vissuto la sua prima quotazione azionaria, ma la voce si sta diffondendo da diverso tempo ormai e le domande che si pongono gli investitori sono molto tecniche: in effetti, il prospetto informativo che è stato presentato per l’offerta pubblica iniziale presso il New York Stock Exchange parla chiaro, gli utili netti del più celebre social network a livello internazionale sono molto vicini ai 670 milioni di dollari (almeno è questo il dato che risultava alla fine del 2011), mentre il fatturato complessivo è pari a 3,7 miliardi, con un ottimo rialzo in questo caso del 79,5% in un solo anno.
Asta di bond a dieci e venti anni per lo Sri Lanka
Il governo dello Sri Lanka ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a dieci anni che beneficeranno di un rendimento del 10,25%, oltre a bond ventennali con un ritorno economico di undici punti percentuali: l’asta in questione risale a qualche giorno fa, come annunciato ufficialmente dall’ufficio che si occupa proprio del debito statale. Nel dettaglio, le due offerte prevedono un importo pari a un miliardo di rupie per quel che concerne gli strumenti in scadenza nel 2022 (circa 6,6 milioni di euro), mentre l’ammontare complessivo dell’emissione che giungerà a maturazione nel 2032 è stato fissato a 1,02 miliardi di rupie cingalesi.
Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni, modificato il rating watch
L’agenzia di rating Fitch, terza per importanza dopo Standard & Poor’s e Moody’s, non smette di interessarsi all’economia e alla finanza del nostro paese: l’ultimo provvedimento ha infatti riguardato la revisione del rating watch di Fondiaria Sai e di Milano Assicurazioni. Nel dettaglio, le due compagnie assicurative hanno visto la loro valutazione passare dal poco incoraggiante “negative” all’attuale “evolving”. Si tratta di una decisione che interesserà sicuramente gli azionisti delle due compagnie, i quali potranno avere un quadro più chiaro sulle performance dei relativi titoli.
Le prospettive finanziarie dell’ipo di Facebook
La settimana attualmente in corso sarà decisiva per l’offerta pubblica iniziale di Facebook (Ipo), un evento molto atteso ovviamente a Wall Street: in effetti, si tratta di uno dei maggiori debutti in questo senso per quel che concerne la storia del New York Stock Exchange. I documenti sono pronti e verranno posti all’attenzione della Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob americana per intenderci), in modo che gli investitori possano avere una prima indicazione su questa operazione del più famoso social network al mondo. Come ha rivelato il Wall Street Journal, inoltre, la compagnia sta vagliando gli istituti di credito che saranno chiamati in causa per gestire il tutto.
Investire in Zucchero 2012
L’investimento in materie prime diventa sempre più interessante ma a condizione che si sia in grado di sfruttare le tendenze negative che sembrano previste su un buon numero di futures e di ETF. Questo è proprio il caso del future sul Sugar no.11 dell’ICE che sembra promettere un down-trend di lunghissimo periodo se le condizioni non cambieranno drasticamente.
Ripercorrendo la storia del grafico vediamo che il top assoluto degli ultimi 40 anni è stato sfiorato durante il 1974 quando in Novembre lo Zucchero arrivò a superare di poco il livello chiave a 65 per poi ritracciare velocemente tornando sotto a 10 (tutti i valori sono ovviamente rettificati) e mettendo la parola fine alla prima bolla speculativa del grafico di lungo periodo. La seconda non tarda ad arrivare e già nel 1979 inizia l’ascesa verso il nuovo top relativo a 50 che nel Novembre del 1980 segna il massimo punto raggiunto inferiore al precedente in cui si spegne la seconda delle bolle speculative.
La Juventus annuncia la sottoscrizione dell’aumento di capitale
Sui campi di seria A va a gonfie vele, con un primo posto in classifica che è suggellato da una striscia positiva senza sconfitte: a livello finanziario, invece, la Juventus Football Club può vantare una sottoscrizione integrale del proprio aumento di capitale. L’annuncio risale proprio alla giornata di ieri, quando una nota della società torinese ha messo in luce i 908.427 diritti non esercitati da parte di Exor, oltre ovviamente all’operazione che è stata appena menzionata. In questo modo, il capitale attuale è molto vicino agli 8,2 milioni di euro, con i titoli azionari che si sono invece attestati sul miliardo e sette milioni di unità complessive. Exor, infatti, è la società controllare della Juventus, con una quota piuttosto consistente, vale a dire il 63,77% del capitale sociale.
Esito asta BTP a 5 e 10 anni
In questo Lunedì estremamente negativo per le Piazze Europee (e Americane) sono stati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze i risultati dell’asta di BTP a 5 e 10 anni che adesso andiamo ad analizzare nello specifico iniziando subito con i dieci anni che continuano ad essere oggetto di discussione per lo spread con il Bund; il Tesoro ha collocato 2.000 milioni di euro di BTP con scadenza a 10 anni identificabili con l’ISIN IT0004759673 a fronte di una domanda di circa 2.832 milioni di euro. Già da questa premessa è ovvio che il rendimento dei Buoni del Tesoro Poliennali a dieci anni è in discesa ed infatti si conferma al 6.08%. Se questo potrebbe sembrare un risultato positivo a fronte del precedente dato che vedeva rendimenti superiori al 7%, bisogna valutare anche le attese che invece sono state smentite; quello che ci si aspettava infatti era un calo al di sotto della quota critica dei sei punti percentuali che non è avvenuto anche se l’analisi degli investitori internazionali mette in evidenza come l’Italia stia lavorando bene ma il contesto in cui è inserita risulta estremamente debole, tanto da condizionare le aste dei titoli del debito.
L’Irlanda sarà il primo paese europeo a emettere sukuk?
Il ministero delle finanze irlandesi sembra pronto a una iniziativa che sta già dividendo i punti di vista: la nazione nordeuropea è una di quelle maggiormente invischiate nella crisi economica dell’eurozona, dunque è praticamente scontato che si stiano percorrendo tutte le direzioni possibili per uscire da queste difficoltà. Una di queste direzioni risponde al nome di sukuk, i titoli obbligazionari islamici, uno strumento praticamente sconosciuto per quel che concerne il Vecchio Continente. In effetti, se le indiscrezioni dovessero essere confermate, l’Irlanda sarebbe il primo paese europeo a emettere un bond di questo tipo. La tipica caratteristica dei sukuk è l’armonizzazione tra il rischio e il rendimento, con una serie di flussi di cassa che sono rispettosi dei dettami della legge della Sharia.
La nuova obbligazione a tasso fisso di Ubi Banca
Tasso fisso al 3,8%, scadenza fissata nel 2014 e venticinque milioni di euro di importo: sono queste le tre caratteristiche che balzano immediatamente agli occhi quando si va ad analizzare il prospetto informativo del nuovo titolo obbligazionario che Ubi Banca metterà a disposizione fra due giorni esatti. Il segmento DomesticMot del Mercato Telematico Obbligazionario di Borsa Italiana sarà il luogo in cui verrà collocato il prodotto in questione (il codice Isin di riferimento è IT0004785892), con la consueta modalità di negoziazione che caratterizza molti bond, vale a dire il corso secco. L’ammontare complessivo che è stato citato in precedenza non è altro che il prodotto tra le 25mila obbligazioni messe in circolazione e il valore nominale unitario, pari a mille euro.
Asian Development Bank emette nuovamente Water Bond
La Asian Development Bank ha provveduto a emettere la sua seconda quotazione di “water bond” per un importo complessivo di 474 milioni di lire turche (circa 264 milioni di dollari): la vendita in questione è stata realizzata per venire incontro alle esigenze degli investitori di nazionalità giapponese, in modo da reperire le risorse necessarie per il finanziamento del settore idrico. I “bond dell’acqua”, in questo caso denominati in valuta turca, verranno lanciati sul mercato nel corso del mese di febbraio. Il ruolo dell’istituto di credito asiatico sarà soprattutto quello di fornire l’adeguata assistenza per quel che concerne le procedure finanziarie; le somme raccolte verranno poi investite in alcuni progetti molto interessanti, con l’obiettivo di fornire sistemi idrici di primo livello alle aree urbane, una maggiore riabilitazione per quel che concerne le irrigazioni già esistenti, oltre a una migliore gestione dei rifiuti industriali.
Bei, Ue, Francia e Efsf per i sei nuovi bond dell’EuroMot
Lo European Financial Stability Facility (il cosiddetto Fondo Salva-Stati), l’Unione Europea, la Banca Europea per gli Investimenti e la Repubblica Francese: sono questi i protagonisti delle sei emissioni che sono state avviate oggi presso il segmento EuroMot del Mercato Telematico Obbligazionario di Borsa Italiana. Con quali bond si avrà a che fare in questo caso? Anzitutto, bisogna precisare che i termini di liquidazione sono stati fissati nel terzo giorno successivo alla data di stipulazione del contratto di compravendita. Cerchiamo di fare ordine sui prodotti in questione. Ben tre obbligazioni avranno come emittente la Bei, con dei tassi cedolari che saranno comunque differenti (per la precisione, si tratta dell’1,625%, dell’1,875% e del 2,25%, in quest’ultimo caso si tratterà dell’unico strumento con denominazione in sterline invece che in euro).