L’Egitto programma per inizio gennaio l’asta dei propri bond

L’Egitto tenta di mettersi alle spalle un 2011 davvero difficile dal punto di vista sociale e politico e la finanza può rappresentare un pretesto per il rilancio del paese africano: in effetti, il ministero dell’Economia locale è più che pronto a offrire ben cinque miliardi di sterline egiziane in titoli obbligazionari a tre e cinque anni, con l’asta di riferimento che è già stata programmata per il prossimo 2 gennaio, come emerge chiaramente dall’ultimo comunicato della banca centrale. Che cosa bisogna attendersi da questo punto di vista? Anzitutto, c’è da precisare che i rendimenti sul debito del governo del Cairo sono aumentati nel corso di quest’ultimo mese a livelli molto alti, come non veniva registrato ormai da anni; non ci si potrebbe attendere nulla di diverso, però, dato che la nazione deve far fronte alla pericolosa crescita del proprio deficit di bilancio.

Diversificare il portafoglio con i titoli dei Carbs

Cosa fare quando i titoli di stato italiani non convincono? Come si è avuto modo di appurare, lo spread tra i nostri bond e i corrispettivi tedeschi non accenna a ridimensionarsi, dunque chi teme i rischi collegati a questa situazione può sempre affidarsi a delle alternative molto valide: una di queste è senza dubbio quella che viene suggerita da Ricercaefinanza.it. Si tratta, nello specifico, del gruppo dei Carbs, un’altra sigla che si affianca idealmente a quella dei Brics. L’acronimo sta a indicare cinque paesi, vale a dire il Canada, l’Australia, la Russia, il Brasile e il Sudafrica; come è noto, gli ultimi tre fanno capo anche ai Brics, ma in questo caso si punta a diversificare il più possibile il portafoglio. Quali prospettive possono garantire i paesi appena menzionati?

Il crescente interesse per i sukuk ecosostenibili

I sukuk “verdi” stanno coinvolgendo sempre più questa specifica industria finanziaria, ma bisogna amalgamare nella maniera più corretta possibile due standard: si tratta, infatti, delle credenziali ambientali e del rispetto della legge della Shariah, elementi che secondo alcuni analisti non possono essere fatti coincidere. Ma i piani di molte compagnie sono diversi e si sta pensando al 2012 come l’anno in cui sarà creata una finanza islamica ecosostenibile, con degli strumenti in grado di raccogliere il denaro necessario per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici (più di dieci trilioni di dollari nei prossimi due decenni, almeno secondo quanto stimato dall’International Energy Agency).

Peter Swartz avvia un fondo incentrato sul settore tecnologico

Peter Swartz, ex manager di portafoglio presso Galleon Group Llc, ha avviato un nuovo hedge fund tecnologico destinato a un’altra compagnia finanziaria, la Fortress Investment: il suo ruolo sarà quindi quello di direttore degli investimenti per quel che concerne il Fortress Tmt Fund, strumento che andrà a scommettere appunto sui titoli azionari del comparto tecnologico, mediatico e delle telecomunicazioni, come è stato annunciato ufficialmente in questi ultimi giorni. Gli ex colleghi di Swartz, Michael Levine e Murali Abburi, diventeranno invece gli analisti azionari del prodotto in questione.

Amlin quota per la prima volta dei Catastrophe Bond

Amlin, una delle principali compagnie londinesi per quel che concerne il comparto assicurativo, ha annunciato ufficialmente la vendita di ben 150 milioni di dollari in Catastrophe Bond: l’operazione ha avuto luogo grazie al contributo determinante di una sussidiaria con sede alle Bermuda, e avrà l’obiettivo di garantire una protezione piuttosto ampia dalle perdite potenziali che potrebbero causare i terremoti e gli uragani americani, oltre alle tempeste del Vecchio Continente, cercando quindi di venire incontro al numero più alto possibile di soggetti.

Asta di bond a cinque e sette anni per il Cile

Il governo del Cile ha appena emesso 299 milioni di dollari in titoli obbligazionari del proprio debito che prevedono due specifiche scadenze: si tratta, infatti, dei cinque e dei sette anni per giungere a maturazione, mentre la denominazione ufficiale di tali strumenti è avvenuta in pesos locali, con l’unità nazionale degli inflation linked che è riuscita a ricevere scommesse per 700 milioni di dollari, secondo quanto emerso da un comunicato ufficiale apparso sul sito web della banca centrale del paese andino. Come può dunque essere interpretata questa offerta specifica?

Borsa Italiana cancella dai listini sei Etf di JPMorgan

Borsa Italiana ha comunicato in via ufficiale di aver liquidato, e conseguentemente cancellato dal listino, sei Exchange Traded Fund a marchio JPMorgan: la società oggetto di questo avviso di delisting è il comparto Structured Fund Management della stessa banca americana, il quale dovrà ora fare i conti con questa cancellazione che avrà effetto a partire dal prossimo 3 gennaio. Che cosa è successo di preciso? I fondi che sono rimasti coinvolti sono quelli Gbi Emu (la divisione selettiva del gruppo), per la precisione quello collegato agli Stati Uniti e gli altri prodotti con scadenze diversificate (da 1 a 3 anni, da 3 a 5 anni, da 5 a 7 anni e da 7 a 10 anni). Il comunicato inoltre ha precisato anche i motivi per una decisione così drastica.

Fitch Rating: nuova tempesta sull’Eurozona

Se nel 2008 tutto il mondo aveva gli occhi puntati su Wall Street, ora sembra proprio che il protagonista di questa nuova fase di crisi sia Eurozona e tutto ciò che riguarda i Paesi membri. Non passa infatti giorno che le potenze USA (le agenzie di rating appunto) emettano sentenze contro il Vecchio Continente e quando non possono abbassare il rating per non sembrare troppo prevenuti allora mettono i soggetti in rating watch (negativo, ovviamente).

Questo è il caso della Cassa dei Depositi e Prestiti italiana che ha visto nella giornata del 20 Dicembre il provvedimento di Fitch sul rating a lungo e breve termine (che attualmente è 1+/F1). Sembra che questa scelta non sia valutata sulla Manovra salva-Italia, ma piuttosto faccia semplicemente seguito ai precedenti down-grade del Bel Paese che vanno ad aumentare la volatilità del mercato nel lungo periodo.

Gli zero coupon Atto Unico di Mediobanca

Da appena una settimana Mediobanca ha collocato presso il DomesticMot (segmento del Mercato Telematico delle Obbligazioni) di Borsa Italiana i suoi zero coupon Atto Unico: si tratta appunto di titoli obbligazionari in scadenza nel 2017 e che sono in grado di garantire interessi impliciti al momento della maturazione. Quest’ultimo valore non sarà altro che la differenza tra il prezzo di rimborso e quello di emissione del prestito. Il prodotto in questione, il cui codice Isin è IT0004783046, ha anche beneficiato di un numero di bond in circolazione pari a mezzo milione di unità, per un valore nominale unitario di mille euro, il che vuol dire che l’importo complessivo della banca in questione è di 500 milioni di euro.

Primo bond trentennale per la Corea del Sud

La Corea del Sud potrebbe decidere a breve di vendere dei bond trentennali: le previsioni più attendibili sono rivolte al 2012 e, tra l’altro, si tratterebbe della prima volta in cui si punta su questa scadenza così ampia per quel che concerne ol debito, un modo in più per aiutare il governo di Seul e gli investitori domestici a gestire i relativi rischi. I titoli in questione dovrebbero essere emessi nel corso del primo semestre del prossimo anno, come confermato dal ministero delle Finanze locale, anche perché i fondi pensionistici e gli assicuratori coreani sono alla disperata ricerca di scadenze simili per accrescere la stabilità dei loro investimenti.

Tesco Bank, buona domanda per il bond inflation-linked

Tesco Bank ha provveduto a vendere tutte le obbligazioni inflation-linked che aveva in previsione nel giro di appena dieci giorni: in effetti, tutti quei risparmiatori e clienti che hanno avvertito con maggiore nettezza il timore per l’aumento dei costi della vita hanno fornito all’istituto di credito britannico depositi per ben sessanta milioni di sterline, una cifra davvero importante di questi tempi. In effetti, questo ammontare relativo alla domanda ha superato di gran lunga i cinquanta milioni di sterline che erano stati quotati di recente in relazione al titolo obbligazionario di tipo corporate che è collegato alla crescita di uno specifico indice, il Retail Prices Index (conosciuto anche con l’acronimo Rpi).

Banca Mediolanum si affida al Voip per il risparmio gestito

Il piano è cominciato in questo mese di dicembre, ma durerà almeno tre anni: Banca Mediolanum ha deciso di rendere ancora più innovativa e tecnologica la propria offerta, puntando a nuove applicazioni che possano rendere le normali operazioni finanziarie ancora più rapide ed efficienti. Il riferimento non può che andare all’applicazione per le video-chiamate in Voip: si tratta della tecnologia Voice over Internet Protocol, la quale consente nello specifico di dar vita a una conversazione telefonica mediante una semplice connessione al web. In questo caso, si è deciso di fare affidamento sul sistema operativo Android, così da poter venir incontro alle principali esigenze dei clienti.

Genève Invest per investire sulla Svizzera

La Svizzera è per antonomasia uno dei centri finanziari più importanti al mondo per quel che riguarda la gestione dei patrimoni: i capitali giungono in massa da queste parti, sia per le competenze in ambito finanziario che fiscale, due notevoli vantaggi per gli investitori. Una delle maggiori specializzazioni è quella che può vantare Genève Invest, una compagnia di Ginevra per l’appunto che ha focalizzato di tempo la propria attenzione sui clienti stranieri e che mette a disposizione diversi servizi che si possono davvero definire innovativi. Un esempio su tutti è quello dei titoli obbligazionari a tasso fisso; in pratica, si tratta di alternative di un certo tipo ai normali investimenti con il deposito vincolato che vengono offerti dagli istituti di credito di maggiori dimensioni.

Banca Zarattini lancia il nuovo comparto Disciplined Equity

Si chiama Disciplined Equity Absolute Return Fund il nuovo prodotto finanziario messo a disposizione da Banca Zarattini: l’istituto di credito di Lugano ha infatti messo a disposizione un fondo comune di investimento pensato appositamente per gli investitori di diverso tipo (anche i retail per intenderci), ma soprattutto per quei soggetti che sono alla ricerca di qualcosa di alternativo per quel che riguarda l’intricato universo della normativa Ucits III. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, bisogna ricordare che la banca elvetica si è fatta un nome nell’ambito della gestione di patrimoni privati e di investimenti alternativi, grazie a una focalizzazione piuttosto mirata sugli hedge fund.