La Gam Fund Management, celebre compagnia finanziaria irlandese, ha lanciato una società di investimento a capitale variabile (Sicav) con sede a Dublino e che andrà a investire a livello internazionale sui principali Catastrophe Bond: come è noto, si tratta di uno strumento che consente di trasferire il rischio assicurativo di un evento catastrofico dalle compagnie agli investitori. Questi ultimi, in particolare, ricevono un rendimento più alto rispetto a una normale obbligazione e devono prestare la massima attenzione a fenomeni devastanti come i terremoti e gli uragani.
Investimenti News
Sukuk: per Kuveyt Turk è tempo della seconda emissione
Kuveyt Turk ha emesso da pochissimi giorni il suo secondo sukuk islamico, andando a rappresentare una vera e propria avventura pionieristica da questo punto di vista per quel che concerne la Turchia e le obbligazioni rispettose della legge della Shariah: l’istituto in questione è una delle principali banche del paese anatolico, definita in patria come “banca di partecipazione”, stabilita nel 1989 e da almeno dodici anni attiva come ente islamico. Tra i principali azionisti figurano due società importanti come la Kuwait Finance House (la quale detiene una quota del 62%) e la Islamic Development Bank (la partecipazione è minore in questo caso e ammonta al 9%).
Eurozona: la Bank of England prevede l’uscita di un Paese dell’UE
Chi segue il mercato e la finanza sa che le previsioni vengono costantemente fatte sia in periodi di crisi sia in periodi di crescita; prima del crack bancario Statunitense ne sono state dette di ogni su qualsiasi aspetto della finanza mondiale ma pochissimi hanno saputo intravedere il rischio legato ai prodotti tossici USA e nessuno si è salvato a conti fatti. Ora che è l’Eurozona ad essere in pericolo la storia si ripete ed ogni giorno gli opinionisti dicono la loro sul prossimo crack, sui problemi, sulle soluzioni e nonostante tutto non cambia il fatto che la recessione è sempre più vicina e le misure prese insufficienti.
Dopo il rischio sul downgrade del debito della Francia si torna a parlare di Paesi che potrebbero abbandonare l’area Euro; l’autorità questa volta fa’ parte del board della Bank of England e la sicurezza con cui addossa all’Euro tutti i problemi attuali è quasi convincente. Secondo David Miles infatti non solo l’Euro è in crisi, ma rischierebbe anche di far crollare l’economia del Regno Unito e qualcuno potrebbe uscire dall’area della Moneta Unica molto presto.
Banca Sella: due incontri per spiegare il mondo dei futures
Il Chicago Mercantile Exchange è uno dei punti di riferimento fondamentali per chi intende puntare sui contratti futures come forma di investimento: ma come funziona esattamente e quali sono i suoi segreti più reconditi? A queste e altre domande proverà a dare una spiegazione Banca Sella, la quale ha programmato per la fine di questo mese due meeting completamente gratuiti in cui si discuterà di tali strumenti finanziari, approfondendo la conoscenza del loro mercato principale. In questa maniera, sarà possibile apprendere molte più nozioni in merito alle commodities e capire come si muovono gli indici statunitensi che sono negoziati presso lo stesso Cme Globex (questa è la denominazione ufficiale della piazza).
Da Ubi Banca un prestito obbligazionario subordinato
Ubi Banca ha scelto la giornata odierna per lanciare sul Domestic Mot della nostra borsa il suo nuovo prestito obbligazionario: si tratta, nello specifico, dell’avvio alle negoziazioni di Ubi Subordinato Lower Tier II – Tasso Misto 2011-2018 Welcome Edition, uno strumento che beneficia del corso secco e di un valore nominale unitario pari a mille euro per oltre 222mila titoli obbligazionari che sono stati messi in circolazione. Il prestito in questione (il codice Isin di riferimento è IT0004767742) prevede degli interessi lordi ogni anno: questi ultimi possono essere pagati in via posticipata il 18 di quattro mesi distinti, vale a dire febbraio, maggio, agosto e novembre, con una cadenza trimestrale come si può facilmente intuire.
Un investimento molto consigliato: gli Inverse Etf
Gli analisti finanziari stanno consigliando con insistenza di puntare sui cosiddetti Inverse Exchange Traded Fund (abbreviati in “Inverse Etf”), visto soprattutto il declino delle scorte americane: ma di cosa si tratta esattamente? Questi fondi sono piuttosto particolari nella loro struttura e caratterizzazione, una alternativa ad altri prodotti o strumenti che in pochi conoscono o con cui hanno poca dimestichezza, nonostante la loro esistenza da diversi anni. In effetti, troppi investitori sono convinti che si tratti di una copertura come un’altra. In realtà, la denominazione già dice tutto, l’Etf inverso non è altro che un veicolo specializzato, il cui andamento è collegato a qualsiasi tipo di sicurezza o di indice che viene appositamente progettato.
Novolipetsk Steel propone un bond a scadenza triennale
Come è stato riportato dalla stampa locale, la compagnia russa Novolipetsk Steel ha collocato la scorsa settimana ben dieci miliardi di rubli di titoli obbligazionari a tre anni, una operazione che ha beneficiato della sottoscrizione aperta per quel che concerne il Micex (l’acronimo che sta a indicare il Moscow Interbank Currency Exchange): la domanda complessiva aveva raggiunto l’importo di ben 17,7 miliardi di rubli, dunque si può parlare di un buon successo per quel che concerne l’offerta. La società in questione è celebre per la sua produzione di acciaio e può vantare da alcuni un fatturato piuttosto interessante.
Carmignac illustra le esposizioni future del proprio portafoglio
Carmignac, la società francese fondata nel 1989 e che attualmente vanta una gamma molto ampia di fondi bilanciati, globali e specializzati, sta assumendo un atteggiamento di evidente difesa da diversi mesi a questa parte: le attuali condizioni di mercato hanno letteralmente imposto una posizione di questo tipo, con il quarto trimestre dell’anno attualmente in corso che si preannuncia improntato alle conseguenze della crisi europea del debito e dello stallo politico che stanno vivendo gli Stati Uniti. La stessa compagnia transalpina ha precisato che il livello dell’esposizione ai titoli azionari sarà ancora basso per diverso tempo, anche se bisognerà sfruttare il nuovo sentimento che verrà a concretizzarsi in merito alle iniziative del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea.
Israele: brusco calo per i bond decennali
I bond a dieci anni di Israele sono calati per la prima volta negli ultimi cinque giorni a causa della speculazione circa una possibile mancata crescita delle vendite governative di debito: in particolare, il riferimento deve andare al titolo Mimshal Shiklit in scadenza a gennaio del 2022 e con un rendimento economico pari al 5,5%, il quale è aumentato di due punti base (quindi dello 0,02%) presso la Borsa di Tel Aviv. Le principali previsioni stanno mettendo in luce una cessione da parte dell’esecutivo mediorientale di circa 1,5 miliardi di shekel in strumenti finanziari, tra cui 250 milioni relativi proprio alla scadenza in questione.
Banca Aletti: Enel ed Eurostoxx 50 per i nuovi certificati
Enel ed Eurostoxx 50 sono i due sottostanti che Banca Aletti, la banca di investimento del gruppo Banco Popolare, ha deciso di associare ai tre certificati lanciati presso il Sedex di Borsa Italiana: le negoziazioni di questi prodotti finanziari sono cominciate proprio nel corso della giornata di ieri, con la liquidazione monetaria e la modalità europea di esercizio. Si tratta, volendo essere ancora più precisi, di due Autocallable Step Plus Eurostoxx 50 Protezione 80% (i codici Isin di riferimento sono IT0004759988 e IT0004766355) e dell’Autocallable Step Plus Enel Protezione 75% (IT0004748510). Quali sono le caratteristiche peculiari di questa offerta?
Anche General Mills si focalizza sui titoli decennali
General Mills Incorporated ha emesso ben un miliardo di dollari in titoli obbligazionari, una operazione che si è resa necessaria dopo che le vendite americane di bond sono risultate in eccesso nel corso di questo 2011 per la quarta settimana consecutiva: c’è dunque una forte richiesta di tali strumenti da parte degli investitori alla base della decisione del colosso alimentare, celebre soprattutto per la produzione dei cereali Cheerios e dello yogurt Yoplait. In pratica, il gruppo di Golden Valley (città statunitense del Minnesota) ha lanciato sul mercato a stelle e strisce dei prodotti decennali (la scadenza è stata fissata a dicembre del 2021) e con un rendimento pari a 3,15 punti percentuali, 125 punti base al di sopra della medesima scadenza temporale relativa al Tesoro.
Morgan Stanley contro l’Eurozona: ma siamo davvero in pericolo?
Ogni scusa sembra buona per dare contro all’Europa in ogni occasione; prima Grecia e Spagna nel mirino, poi l’Italia e da qualche giorno girano brutte voci anche per Francia e Germania. Ma si tratta di un effetto domino, oppure il problema è un’altro? La crisi che ha investito gli Stati Uniti ha messo in discussione tutto il sistema del credito minando la credibilità delle banche d’affari e degli istituti principali. Quello che le agenzie di rating e le stesse banche d’affari stanno facendo in questa nuova fase di crisi è spostare l’attenzione costantemente sul Vecchio Continente; non si sente mai parlare infatti delle responsabilità a lungo termine della crisi del debito USA ma sempre e solo di probabili Paesi Europei che potrebbero saltare da un momento all’altro, che sono in crisi, ecc.
Nigeria, undicesima asta annuale per i bond sovrani
Il governo nigeriano ha lanciato sul mercato titoli obbligazionari decennali per un importo complessivo di 65 miliardi di naira (circa 405 milioni di dollari): i titoli in questione, il cui rendimento è stato fissato nella misura di 150 punti base oltre quello della precedente asta di ottobre, rappresentano il prodotto della undicesima asta annuale del paese africano, anche se in questo caso, volendo essere ancora più precisi, si tratta di riaperture di precedenti emissioni con varie scadenze (in particolare il 2018 e il 2019). C’è comunque da precisare che la Nigeria emette mensilmente proprio questi bond sovrani, una operazione finanziaria che ormai si è resa necessaria per sostenere adeguatamente il mercato locale dei bond, ma anche per creare un sottostante per le quotazioni societarie e finanziare il deficit di bilancio.
Juventus FC: approvato il prospetto informativo dell’offerta in opzione
Per la Juventus Football Club spa è già tempo di chiudere il primo trimestre relativo all’esercizio 2011-2012: il club di Torino ha fatto registrare dei ricavi molto vicini ai 34 milioni di euro nel periodo in questione, un dato che risulta però essere in calo di ben trentuno punti percentuali rispetto a un anno prima (48,8 milioni per la precisione). Lo stesso discorso negativo vale anche per il risultato operativo, il quale ha fatto segnare un declino di ben il 40%. Che cosa ha provocato questi “rossi” di bilancio? La variazione negativa è stata pari a 7,6 milioni di euro ed è stata provocata principalmente dagli scarsi risultati sportivi dello scorso campionato: la squadra è infatti giunta settima in campionato, fuori da qualsiasi competizione europea e quindi con meno gare da disputare nel corso del periodo di riferimento.