Ossiam, una delle società più attive nell’emissione di Exchange Trade Fund, dimostra ancora una volta di avere a cuore gli investimenti, predisponendo un apposito Comitato Scientifico: quattro professori di università, le cui specialità si riferiscono ovviamente alle scienze economiche e alla matematica finanziaria, comporranno questo organo così particolare, il quale svolgerà il ruolo di “assistente” al team di ricerca della stessa compagnia francese, filiale di Natixis. In pratica, gli strumenti finanziari del futuro verranno creati e progettati anche grazie al contributo di queste menti, in modo da comprendere più a fondo quali sono le principali dinamiche macroeconomiche del mercato e a quali investitori bisogna andare incontro.
Investimenti News
Credit Suisse lancia un nuovo Etn legato a Usa, Europa e Giappone
Credit Suisse, celebre istituto di credito elvetico, ha appena lanciato un Exchange Traded Note nuovo di zecca: per la precisione, sono passati appena sei giorni dalla quotazione ufficiale, con questo prodotto finanziario che si presenta in maniera molto interessante e con un collegamento strategico alle performance di determinati indici. L’intento dell’emittente svizzera è soprattutto quello di fornire un’adeguata esposizione agli investimenti neutrali di mercato, in particolar modo per quel che concerne i titoli azionari del Nord America, del continente europeo e del Giappone. Il Credit Suisse Market Neutral Global Equity Etn, questa la denominazione ufficiale dello strumento in questione, andrà a prendere come riferimento principale l’indice Hs Market Neutral Index Powered (il quale utilizza solitamente una strategia particolare riferibile agli hedge fund).
Nike: primo trimestre fiscale migliore delle attese
Chissà come si sarà festeggiato a Beaverton: la città statunitense è infatti la sede ufficiale della Nike e la celebre multinazionale dell’abbigliamento e degli accessori sportivi è riuscita a mettere a segno una trimestrale che francamente in pochi si attendevano. Le stime finanziarie relative al periodo che è terminato lo scorso 31 agosto sono state superiori a qualsiasi attesa, perfino a quelle degli investitori: l’arco temporale rappresenta, nello specifico, il primo trimestre fiscale per l’azienda a stelle e strisce. Quali risultati sono stati conseguiti di preciso? Anzitutto, c’è da rimarcare come i ricavi complessivi siano aumentati di ben diciotto punti percentuali, attestandosi a quota 6,08 miliardi di dollari, ma non è stato da meno neanche l’utile netto con il suo +15% e gli 1,36 dollari che hanno contraddistinto ogni singolo titolo azionario.
Taiwan, nuova vendita di bond per gestire il debito
Il quarto trimestre di quest’anno è il periodo che è stato scelto dal governo di Taipei per la vendita di 140 miliardi di nuovi dollari di Taiwan (circa 4,61 miliardi di dollari) in titoli obbligazionari: l’importo è davvero importante, ma comunque in linea con le emissioni dei precedenti riferimenti temporali, visto che la nazione asiatica ha quotato 480 miliardi complessivi nel corso dei primi nove mesi del 2011, anche perché il deficit di bilancio ammonta proprio a 142,6 miliardi. La nuova offerta, infatti, dovrebbe riuscire a coprire parte del debito, ma si provvederà anche a finanziare dei progetti speciali dal punto di vista infrastrutturale, così come ha spiegato in maniera dettagliata il ministero delle Finanze di Taiwan.
Colombia, stop ai bond internazionali per tutto il 2011
La Colombia è fortemente intenzionata ad abbandonare tutti i piani relativi alla vendita di bond internazionali: il programma originale, infatti, prevedeva una cessione pari a 240 milioni di dollari in titoli obbligazionari, operazione da completare entro la fine di quest’anno, ma evidentemente le tempeste dei mercati finanziari hanno fatto cambiare idea alle autorità di Bogotà. L’annuncio ufficiale è giunto per voce del ministro delle Finanze, Juan Carlos Echeverry. Si trattava in pratica di una vendita accessoria a quella posta in essere lo scorso mese di luglio, quando erano stati messi a disposizione bond decennali per un ammontare complessivo di due miliardi di dollari (la denominazione era avvenuta nella divisa statunitense), mentre si parlava della possibile emissione di Samurai Bond nel corso del secondo semestre del 2011.
Snam Rete Gas: la semestrale fa salire il dividendo
Ci sono delle novità positive per tutti gli azionisti di Snam Rete Gas: la società del gruppo Eni, più precisamente il suo consiglio di amministrazione, ha infatti deciso di dare il via libera alla distribuzione di un nuovo acconto dividendo, per un importo che è fissato a dieci centesimi di euro per ogni singolo titolo. Si tratta di un rialzo importante, visto che solamente lo scorso anno il medesimo acconto era risultato più basso, vale a dire nove centesimi di euro. Il versamento in questione, comunque, diventerà concreto il prossimo 27 ottobre, mentre tre giorni prima verrà fornito l’ok definitivo allo stacco della relativa cedola. L’incremento è la conseguenza principale dei risultati che sono stati conseguiti nei primi sei mesi di quest’anno dalla Società Nazionale Metanodotti; in effetti, volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che il periodo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e giugno è stato caratterizzato da un utile operativo molto vicino al miliardo di euro (986 milioni per la precisione), con un rialzo pari a sei punti percentuali rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2010.
Fotovoltaico: la soluzione offerta da Energy Protection
Le fonti rinnovabili e le energie “verdi” sono la frontiera economica e finanziaria del nostro futuro, dunque è opportuno tenerle sempre in alta considerazione quando si parla di investimenti: è possibile proteggersi in questo caso con una polizza assicurativa adeguata al settore? Una soluzione può essere quella della Polizza Energy Protection messa a disposizione da Unicredit Banca. Di cosa si tratta esattamente? La garanzia che viene offerta, non certo trascurabile, è quella di tutelare l’impianto fotovoltaico con l’indennizzo degli eventuali danni che potrebbero verificarsi. Sono ormai moltissimi gli imprenditori che si impegnano a sottoscrivere un finanziamento per acquisire un impianto di questo tipo ed è proprio a questi soggetti che la banca in questione si rivolge.
Unicredit: i vantaggi della Polizza Agricoltura
Il Gruppo Unicredit, tra i più importanti istituti di credito europei e internazionali, offre una gamma di pacchetti assicurativi piuttosto variegata: l’intento principale è quello di venire incontro alle esigenze di ogni tipologia di impresa, oltre ad offrire una protezione specifica per quel che concerne i vari business. Uno degli esempi più interessanti è rappresentato senza dubbio dalla cosiddetta “Polizza Agricoltura”, la quale rientra a pieno titolo nel segmento relativo alla protezione settoriale. A chi è rivolto nello specifico questo strumento? Come si intuisce facilmente dalla denominazione, i soggetti coinvolti in tal senso sono gli imprenditori agricoli, ma anche i coltivatori diretti, le società cooperative agricole e tutti quegli enti che appartengono al settore primario e che avanzano una richiesta di mutuo o di finanziamento.
Barclays offre un nuovo conto corrente a canone gratuito
Canone gratuito e nessun vincolo sulle giacenze: le due caratteristiche principali del Nuovo Conto Corrente Barclays 3% Plus non passano certo inosservate e potrebbero consentire a questo strumento di divenire uno dei più interessanti della gamma attualmente disponibile sul mercato. La denominazione che abbiamo appena citato, poi, fa intendere un altro elemento di rilievo, vale a dire il rendimento lordo che è stato fissato al 3% fino a tutto il 2012, con una possibilità di ampliarlo temporalmente per altri due anni. L’obiettivo dell’istituto di credito britannico è quello di ripetere il successo del medesimo conto 3% Plus (è questo il motivo per cui compare l’aggettivo “Nuovo”), con una nuova serie di vantaggi che mira a conquistare una platea ancora più ampia dello strumento precedente.
I rischi finanziari dell’Italia
Era il 18 febbraio del 2010, quindi non molto tempo fa, quando il premio Nobel per l’economia Robert Mundell azzardò un’ipotesi che, alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni, fa venire i sudori freddi: il declassamento di Standard & Poor’s al debito italiano fa tornare alla mente quella affermazione di un anno e mezzo fa, quando il nostro paese venne giudicato come la più seria minaccia per l’intera eurozona, anche perché, si diceva, il suo salvataggio finanziario sarebbe stato alquanto complicato. La preoccupazione, dunque, esisteva già da tempo, il default non è poi così remoto come sembra e i nostri titoli di Stato non sono al sicuro. Come devono comportarsi gli investitori di fronte a tutto questo?
Bank of America, disastroso il secondo trimestre 2011
Un secondo trimestre letteralmente da dimenticare: non ci sono altre definizioni per descrivere il periodo compreso tra marzo e giugno scorsi per quel che concerne la celebre banca statunitense Bank of America: in effetti, l’arco temporale in questione è stato caratterizzato da perdite e cali piuttosto pesanti per l’istituto newyorkese, con un totale negativo molto vicino ai nove miliardi di dollari (per la precisione sono stati 8,8). Che cosa è successo di così catastrofico per provocare una stima talmente imbarazzante? In fondo stiamo parlando di un gruppo piuttosto affermato e dalle dimensioni notevoli, visto che si possono contare ben seimila agenzie: il principale onere da registrare nel bilancio è stato però pari a venti miliardi di dollari, una somma che si riferisce all’intesa che è stata stipulata dalla stessa Bank of America per dar vita al risarcimento destinato agli ex clienti, i quali avevano sottoscritto dei titoli obbligazionari tossici garantiti proprio dalla compagnia americana.
Kangaroo Bond ai minimi dopo oltre sedici mesi
Le vendite obbligazionarie realizzate da investitori esteri in Australia stanno per raggiungere il loro livello più basso dopo oltre un anno: si tratta della principale conseguenza delle turbolenze che si avvertono attualmente sui mercati finanziari, ragione per la quale si è praticamente tornati alla situazione del 2009. In particolare, c’è da dire che Kreditanstalt, la banca tedesca attiva soprattutto nelle attività di sviluppo, e la Landwirtschaftliche Rentenbank rappresentano gli unici due istituti che si sono resti protagonisti di queste emissioni nel corso dell’attuale mese, lanciando un’offerta pari a 550 milioni di dollari australiani. La cifra in questione è davvero molto bassa, in particolare se messa a confronto con quanto rilevato in media nei primi otto mesi di questo 2011 (circa 3,5 miliardi di dollari australiani). Si evita quindi di mettere in vendita il relativo debito, anche perché la speculazione sul possibile default della Grecia fa davvero paura e la volatilità non dà segni di cedimento.
Dim Sum Bond: la quotazione di Yum! Brands
Yum! Brands, colosso alimentare americano meglio noto con il semplice appellativo di Yum!, non poteva che fare affidamento a una nomenclatura culinaria per la propria offerta obbligazionaria: in effetti, la compagnia di Louisville sta pianificando nel dettaglio la quotazione di bond a tre anni denominati in yuan, i cosiddetti Dim Sum Bond (dal nome appunto della pietanza asiatica) quotati presso la Borsa di Hong Kong. Per il momento, l’indiscrezione si è limitata a fornire soltanto alcune caratteristiche del prodotto in questione. In particolare, l’ammontare complessivo della sottoscrizione dovrebbe essere pari a 350 milioni di yuan cinesi (circa settanta milioni di euro), con un rendimento economico compreso tra il 2,25 e il 2,50%.
Franklin Templeton, secondo trimestre da incorniciare
Se lo stemma della Franklin Templeton potesse animarsi, l’espressione più adeguata di Benjamin Franklin (presente appunto in questo logo) sarebbe abbellita da un grande sorriso: il secondo trimestre di quest’anno della compagnia finanziaria newyorkese è stato caratterizzato da un ottimo dato in relazione al patrimonio gestito e un rafforzamento deciso della raccolta netta. Il periodo temporale compreso tra gli scorsi mesi di marzo e giugno è stato dunque foriero di importanti traguardi. In particolare, i flussi netti positivi sono ammontati a 2,87 miliardi di euro, un dato di non poco conto, soprattutto se si tiene conto che si tratta della maggiore raccolta in assoluto per quel che concerne il nostro paese.