Biverbanca, istituto di credito che fa parte integrante del gruppo Monte dei Paschi e che è attivo soprattutto in Piemonte (in primis Biella e Vercelli), ha approvato una semestrale davvero molto interessante, tenendo conto che l’attuale contesto bancario è piuttosto altalenante: nel dettaglio, il cda della banca ha reso noti i risultati di questi primi sei mesi del 2011, mettendo in luce una crescita di tutto rispetto in confronto a quanto rilevato nello stesso periodo di un anno fa. Il bilancio in questione ha tratto vantaggio senza dubbio dagli ordinativi esteri e dalla migliore produzione industriale che è andata a caratterizzare l’area di maggiore interesse da questo punto di vista, vale a dire quella di Biella.
Investimenti News
BancoPosta In Proprio: il rendimento è pari al 2% lordo
Tra le tante offerte messe a disposizione da Poste Italiane non si può non parlare di BancoPosta “In Proprio”: si tratta di un’offerta finanziaria piuttosto variegata, la quale tenta di venire incontro alle principali esigenze del cliente. Cerchiamo di capire meglio la struttura dei vari prodotti. La suddivisione, infatti, prevede quattro soluzioni ben distinte, vale a dire Web, Base, Condominio e Pos. L’obiettivo è quello di rendere più agevoli le operazioni bancarie, tanto più che esiste un canone minimo fissato dalle stesse Poste. La sicurezza e la convenienza sono altri due elementi su cui il gruppo punta molto da questo punto di vista. La proposta Web si chiama in questa maniera perché è stata pensata appositamente per coloro che amano e preferiscono gestire le attività tramite internet e il pc.
Vivendi riporta un’incredibile crescita dei profitti a giugno
Vivendi, colosso francese che vanta le più grandi compagnie al mondo per quel che concerne la musica e i video-game, ha stilato un sorprendente rapporto trimestrale: quest’ultimo, ovviamente, si riferisce al secondo trimestre di quest’anno, quello compreso tra aprile e giugno, ed è stato caratterizzato da un profitto interessante, agevolato senza dubbio dalle divisioni Activision Blizzard e Gvt. Di conseguenza, anche il titolo azionario è riuscito a crescere come non succedeva da almeno sette mesi. Nel dettaglio, il reddito netto è aumentato di ben dodici punti percentuali, attestandosi a quota 884 milioni di euro. Gli analisti non si erano nemmeno lontanamente avvicinati a tale stima, prevedendo un valore pari a 780 milioni. A questo punto, la stessa Vivendi è intenzionata ad incrementare il proprio dividendo nei prossimi mesi.
Taglio alle stime di Eni: la scure di Goldman dopo la Robin Tax
L’amministratore delegato di Eni parla della Robin Tax e rassicura: “Non indicerà sulle bollette”:
perchè penso che verrà impedito di trasferire queste imposte aggiuntive sulle bollette
conclude poi, aggiungendo però che la domanda va’ fatta a Snam Rete Gas visto che colpisce loro e non Eni, ed in ogni caso chi deve preoccuparsi in questo senso saranno gli azionisti.
Anche se effettivamente viene da pensare che chi pagherà la tassa saranno proprio i consumatori finali (qualcuno è pronto a scommetterci) le parole dell’AD non convincono ugualmente. Nonostante infatti viene specificato che sarà Snam Rete Gas a pagare la tassa, a Goldman Sachs oggi sono state riviste le previsioni proprio su Eni e proprio in virtù di quanto prevede la Robin Tax (nonostante non sia ancora confermata).
Nello specifico si tratta di una riduzione del p/e da 6.2 per il 2011 a 5.3 per il 2012 e dell’ultile per azione da 2.23 a 2.12 euro per il 2012 e da 2.61 a 2.54 euro per il 2012. Resta invariato invece il giudizio finale di Goldman che indica ancora buy confermando il target price a 19.60 euro.
S&P ancora sull’Europa: no a recessione, ma stime tagliate
Almeno su un punto siamo tutti d’accordo. Anche se la recessione non ci sarà, gli anni a venire saranno comunque critici e molto difficili e la crescita sarà la priorità anche se i risultati (ammesso che tutto vada per il meglio) li vedremo tra molto tempo.
Non ci ha pensato 2 volte S&P a ribadirlo durante la giornata di oggi; continua quindi la serie di attacchi all’Europa, come se nel Nuovo Continente fosse tutto rose e fiori mentre noi affondiamo. Stime tagliate si diceva, quindi per quanto riguarda il Pil la crescita è attesa a 1.7% nel 2011 ed a 1.5% nel 2012 per quanto riguarda l’Eurozona, andando rispettivamente a ritoccare i precedenti 1.9% e 1.8%. Bene la Germania (sempre secondo S&P) che conferma il 3.3% di crescita per il 2011, male invece nel 2012 con la discesa da 2.5% a 2% delle stime.
Confermato il +0.8% per la Spagna nell’anno corrente, mentre nel 2012 il taglio delle previsioni è importante e si attesta all’1% dal precedente 1.5%.
Acer, risultati negativi nel secondo trimestre
Acer, nome celebre agli appassionati di informatica, ha reso noti i propri risultati relativi al secondo trimestre di quest’anno, vale a dire il periodo compreso tra aprile e giugno scorsi: ebbene, non c’è molto da sorridere da questo punto di vista, dato che la compagnia asiatica, uno dei principali leader nel campo della produzione di personal computer, ha conseguito dei profitti non in linea con le aspettative e quindi da ritenere del tutto negativi. Nel dettaglio, i maggiori problemi stanno tutti nel mercato di riferimento, con una stabilità preoccupante e tendenze non certo incoraggianti. Si tratta di una trimestrale che però possiamo definire storica, in quanto dopo ben dieci anni è la prima volta che il colosso di Taipei si vede costretto a pubblicare un report di questo tipo, vale a dire in perdita. Entrando maggiormente nello specifico di questo rapporto, c’è da dire che la perdita netta è stata di ben 234 milioni di dollari, mentre nello stesso trimestre di un anno fa erano stati conseguiti ricavi per oltre tre miliardi, un’involuzione davvero incredibile.
L’uragano Irene rivitalizza il mercato dei Cat Bond
Il mercato dei Catastrophe Bond non poteva non subire un’impennata in concomitanza dell’arrivo del temibile uragano Irene negli Stati Uniti: l’intesa attività di scambio che ha coinvolto questi strumenti finanziari ha visto come protagonisti degli enti ben precisi. Anzitutto, bisogna sottolineare come Air Worldwide, una delle società emittenti che si interessano a questo profilo di rischio, ha stimato che le perdite che potrebbero essere subite dai paesi caraibici dovrebbero essere comprese tra cinquecento milioni e 1,1 miliardi di dollari. I Cat Bond sono strutturati in maniera tale da consentire agli assicurati di trasferire i loro rischi agli investitori che invece hanno puntato sul mercato dei capitali.
Illinois Tool Works, 10 e 30 anni per le obbligazioni
La Illinois Tool Works, compagnia industriale dell’omonimo stato americano, rappresenta l’ultima società che è riuscita a trarre il massimo vantaggio dall’agevole ed economico accesso al mercato dei bond corporate: l’emissione, infatti, beneficerà di una doppia scadenza temporale, vale a dire dieci e trenta anni, con dei bond che sono stati collocati grazie alla collaborazione strategica di Bank of America e JPMorgan Chase. Cerchiamo di capire di quale obbligazione si tratta esattamente. La tranche decennale prevede un importo complessivo pari a 350 milioni di dollari, una cessione che è stata corredata da una cedola del 3,375% e da un prezzo di 99,55 dollari (il premio di rischio è stato superiore a quello offerto dal Tesoro di 115 punti base).
Speculazione, rating e bilanci: bentornati dalle Vacanze
Se da un lato si sente ancora la mancanza di volumi sui book di Piazza Affari, dall’altro le notizie dell’ultima settimana mantengono alto l’interesse sui Mercati; chi ha fatto le vacanze lunghe è ora che cominci a guardarsi intorno ed aggiornarsi sulle ultime news, visto che non mancano situazioni che si discuteranno ancora per diverso tempo.
Spicca la decisione durante l’ottava appena conclusa di prorogare lo stop alle vendite allo scoperto. La Consob vieta lo short selling fino al 30 Settembre, al contrario di quanto deciso in Germania che invece. Non sono mancate le critiche verso questo provvedimento già discusso più volte, in particolare si fa’ notare come se il prezzo delle azioni scende è perchè c’è sfiducia e non per speculazione. Ma tant’è, fino al 30 di Settembre questa è la situazione e chi potrà girerà probabilmente la propria liquidità all’estero per vendere allo scoperto in caso di nuovi ribassi.
Unicredit, nuovo covered bond con durata decennale
UniCredit ha lanciato proprio nel corso della giornata odierna un nuovo covered bond: lo strumento in questione prevede un ammontare totale di un miliardo di euro, a conferma che il gruppo bancario ha intenzione di privilegiare l’accesso al mercato estero attraverso le sottoscrizioni degli assets migliori. Tra l’altro, questa emissione ha già incontrato il responso positivo da parte degli investitori istituzionali, consentendo in tal modo di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissi per quel che concerne le dimensioni dell’offerta. In particolare, c’è stato il coinvolgimento di cinquanta investitori di nazionalità europea, in rappresentanza di una delle maggiori transazioni di mercato che siano mai state eseguite in questo ambito. Entrando nel dettaglio finanziario, c’è da dire che il titolo obbligazionario in questione provvederà a pagare una cedola pari al 5%, mentre il prezzo di emissione è stato fissato al 99,72%.
Compagnia Immobiliare Azionaria, i risultati della semestrale
La Compagnia Immobiliare Azionaria è la società per azioni che da circa dieci anni si occupa di locazioni e compravendite di immobili, così come suggerisce il nome stesso, di multiproprietà, ma anche di investimenti in campo mobiliare, in particolare relativamente al settore primario: ebbene, la società ha appena stilato la propria semestrale, la quale ha già beneficiato dell’analisi e dell’approvazione ufficiale da parte del consiglio di amministrazione, come sono andati, quindi, i primi sei mesi del 2011 per la compagnia milanese? Quello che interessava maggiormente erano i risultati consolidati.
Bene i titoli di Stato, grazie alla BCE
Nella giornata che va’ a chiudere l’ultima settimana intera di Agosto 2011 gli indici sono più allineati che mai; il calo risentito, al di là delle percentuali, è proporzionale ai movimenti dei giorni precedenti su tutti gli indici Europei, segno che univocamente tutti gli investitori non si fidano a lasciare aperti i long overnight per il week-end ma preferiscono restare liquidi per evitare sorprese. Questa buona usanza, valida anche nei periodi tranquilli, acquista più che mai valore anche se rischia di essere fuorivante sui grafici visto che si rischia di non distinguere un down-trend da un’uscita di mercato in massa. Nel breve non fa’ differenza, ma nel medio periodo si tratta di due situazioni completamente diverse.
Malissimo Euro/Dollaro invece; si alza ancora la volatilità, e dopo un tentativo di recupero che sembrava aver diffuso l’ottimismo (rispettando anche la correlazione inversa con Usd/Jpy) il cross torna sui suoi passi vicino ai minimi di ieri, senza che le Piazze Azionarie ne abbiano risentito.
Mentre i volumi calano e l’ottava si prepara a giungere a conclusione, gli analisti ed i traders guardano il Mercato dei Titoli di Stato; buona la richiesta di Bot e Ctz, ma il merito va’ alla BCE che, come annunciato in precedenza, si è fatta carico di acquistare titoli del debito sia Italiani che Spagnoli.
L’aeroporto di San Francisco cede una larga fetta del proprio debito
Il San Francisco International Airport, nono scalo americano per numero di passeggeri, ha scelto la strada dei bond municipali per risollevare le sorti del proprio debito finanziario: in effetti, la cessione ammonta a ben 354,6 milioni di dollari, la somma che è stata ritenuta più opportuna per ripianare appunto il deficit e trarre il massimo vantaggio dai tassi di interesse attuali. I rendimenti dell’obbligazione, la quale beneficerà di una scadenza di dieci anni, sono già giunti al 2,2% nel corso della giornata di ieri, una percentuale che è leggermente superiore rispetto al minimo assoluto di quest’anno, il 2,17% di pochi giorni fa. C’è poi una tranche che prevede una maturazione a lungo termine, vale a dire trenta anni, con un ritorno economico pari al 3,87%.
Tanzania, asta inconcludente per i bond a sette anni
Sarà pur vero che lo zero non esiste e che ogni cosa è qualche cosa, come ha scritto Victor Hugo ne “I miserabili”, ma l’ultima asta obbligazionaria che ha avuto luogo in Tanzania è stata realmente un fallimento: era infatti prevista la vendita di bond con scadenza a sette anni, ma in realtà non è avvenuta neanche una sola emissione, visto che la banca centrale ha deciso di opporsi a qualsiasi tipo di scommessa. Nel dettaglio, l’istituto aveva deciso di offrire un importo complessivo pari a venti miliardi di scellini, un tasso fisso e una cedola pari al 10,8%, ma, come già ricordato, è stato tutto inutile. A dire la verità, le offerte sono state ventisei, per un ammontare di poco più di ventisei miliardi, ma in realtà sarebbero stati necessari almeno settanta miliardi per rendere concreta e proficua l’operazione dello stato africano. Che cosa ha provocato un disinteresse così diffuso?