FTSE MIB: Terna batte Eni ed Enel

Con 294 mila euro nel 2010, Terna S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel nostro Paese nel dispacciamento dell’energia sulla rete elettrica nazionale, è prima per il maggiore valore aggiunto per dipendente. Il dato emerge dal Rapporto annuale Mediobanca R&S, con Terna S.p.A. che da tale fronte ha battuto colossi del calibro di Eni S.p.A. ed Enel S.p.A. che hanno un valore aggiunto per dipendente pari, rispettivamente, a 287 mila e 203 mila euro. Considerando invece il valore di Borsa, negli ultimi cinque anni la numero uno di Piazza Affari è stata Fiat-Exor con a ruota la Danieli, il leader dei soft-drink Davide Campari, e poi a seguire proprio Terna, e poi Tod’s e Recordati.

Vodafone, dopo cinque anni il dividendo tanto atteso

Gli investitori alla ricerca del dividendo più appetibile dei mercati potrebbero aver concluso la loro attesa: la cedola su cui si fa maggiore affidamento in questi giorni è quella di Vodafone, celebre compagnia operante nel ramo delle telecomunicazioni. L’attesa già citata, comunque, è stata lunga e snervante, visto che il colosso britannico ha dovuto aspettare ben sei anni per la certezza del dividendo da Verizon Wireless, una joint venture americana di cui la stessa Vodafone detiene un interessante pacchetto azionario (45%). Era dal 2005, infatti, che durava questo estenuante braccio di ferro tra i due gruppi, un investimento ricco anche di problemi e polemiche a non finire.

Datalogic annuncia una semestrale record

Continuano a crescere in progressione gli indicatori economici di Datalogic S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nel mercato dei lettori di codici a barre. Il Consiglio di Amministrazione della società si è infatti riunito per esaminare ed approvare i dati di bilancio al 30 giugno del 2011, caratterizzati innanzitutto da una crescita dell’Ebitda margin del 16%, e da ricavi di vendita saliti del 10,2% a 210,2 milioni di euro rispetto ai 190,8 milioni di euro di giro d’affari conseguito nel primo semestre del 2010. A livello di Gruppo, pur tuttavia, Datalogic chiude il semestre con un utile netto in contrazione, da 11,2 a 7,8 milioni di euro per effetto di oneri straordinari legati alla nuova Supply Chain del segmento ADC. Senza tale onere non ricorrente l’utile netto sarebbe cresciuto del 22,6% a 14 milioni di euro. Migliora inoltre la posizione finanziaria netta consolidata, che è negativa per 71,9 milioni di euro rispetto ai -76,5 milioni di euro al 31 dicembre dello scorso anno.

Cairo Communication: raccolta pubblicitaria La7 spicca il volo

Con un +32% di crescita registrata nel primo semestre del 2011, è tutta in accelerazione, per  Cairo Communication S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, la raccolta pubblicitaria dell’emittente televisiva La7. E’ questo uno dei dati salienti emersi dai dati del primo semestre 2011 che sono stati esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione; inoltre, Cairo Communication S.p.A. con un comunicato ufficiale ha fatto presente come la raccolta pubblicitaria di La7 viaggi a ritmi di crescita del 30% anche per il bimestre luglio agosto 2011. La prima metà del 2011, intanto, per Cairo Communication si è chiusa con risultati della gestione corrente in netta crescita, a partire dai 156,9 milioni di euro di ricavi consolidati (+19,4%), dall’Ebitda, il margine operativo lordo, cresciuto del 29,6% a 17,6 milioni di euro, e passando per risultato netto di pertinenza del Gruppo, balzato del 39,4% a 10,5 milioni di euro.

Macquarie: Ftse Mib per i Bonus Certificates

Sono ormai due giorni che Macquarie, una delle principali compagnie finanziarie di tutta l’Australia, ha deciso di avviare le negoziazioni di certificati di investimento nuovi di zecca presso Borsa Italiana: il comparto prescelto è il Sedex, con la consueta scelta della liquidazione di tipo monetario e la modalità europea di esercizio. Di cosa si tratta con esattezza? La struttura di tali certificati è quella dei Bonus Cap, i quali andranno a prendere come punto principale di riferimento degli appositi indici azionari. Nel dettaglio, i prodotti finanziari in questione sono quattro, tutti collegati alle performance del Ftse Mib. La durata complessiva variabile, visto che vi sono due scadenze distinte, vale a dire il 30 marzo e il 29 giugno del 2012.

Miratorg, dopo quattro anni un nuovo titolo obbligazionario

Miratorg rappresenta la più grande compagnia di tutta la Russia per quel che concerne la produzione suina: il nome dell’azienda in questione è tornato alla ribalta grazie alla pianificazione di un titolo obbligazionario, evento che non accadeva addirittura dal 2007. Quali sono i motivi precisi per una simile offerta finanziaria? Gli investitori devono far fronte a un debito agricolo dai rendimenti molto alti, quindi si è deciso di puntare su una emissione da tre miliardi di rubli (109 milioni di dollari) in bond a tre anni, il cui ritorno economico dovrebbe essere compreso tra l’8,68% e il 9,2%, secondo quanto affermato da Otkritie Financial Corporation, la società che si sta occupando dell’organizzazione della vendita. Il modello da seguire è sostanzialmente quello di Oao Cherkizovo, la quale sta garantendo in questi giorni un rendimento dell’8,36%.

Terna: risultati H1 2011 superiori alle attese

Si è chiuso con buoni risultati, nonché superiori alle attese, il primo semestre 2011 di Terna S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete nazionale. Nel dettaglio, il giro d’affari nei sei mesi è cresciuto del 4,4% a 796,2 milioni di euro rispetto ai 762,6 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo dell’anno 2010. Luce verde anche per l’Ebitda, cresciuto nel periodo del 6,8% a 608,4 milioni di euro, mentre l’Ebit è balzato del 4,7% a 415,7 milioni di euro. L’utile netto di Gruppo, includendo i risultati delle attività cessate di Terna S.p.A., si è attestato a 329,2 milioni di euro, mentre l’utile netto delle attività continuative è cresciuto dello 0,8% a 236,2 milioni di euro rispetto ai 234,3 milioni di euro del primo semestre del 2010. Ampia è stata la crescita nel periodo degli investimenti in attività tradizionali con un +16,1% a 543,1 milioni di euro rispetto ai 467,7 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno.

Investimenti, crescita e debito pubblico: serve una stagione nuova

In queste ore i rendimenti dei titoli di Stato italiani a lungo termine hanno di nuovo raggiunto minimi di prezzo, e quindi rendimenti elevati, sullo stesso livello precedente all’approvazione, in fretta e furia tra l’altro, della manovra triennale di correzione dei conti pubblici. Siamo quindi tornati punto e a capo, con le odierne aste del Tesoro di BTP che hanno fatto registrare un’impennata dei rendimenti. Sebbene la domanda sia stata come al solito ben superiore all’offerta, lo Stato italiano già da qualche settimana a questa parte si trova costretto a rifinanziare il proprio debito pagando interessi anche di un punto e mezzo percentuale superiore ai livelli precedenti gli attacchi speculativi. La manovra finanziaria, tra l’altro, non piace a nessuno in base ai contenuti ed ai provvedimenti che porteranno allo Stato incassi dell’ordine di circa 50 miliardi di euro che, stando alle stime, potrebbero arrivare anche a 70 miliardi di euro.

Ford Credit, bond per convincere gli analisti sul debito

Ford Motor Credit Company rappresenta l’unità finanziaria della omonima casa automobilistica americana: è proprio questa compagnia che ha deciso di vendere ben un miliardo di dollari in titoli obbligazionari, una operazione che è volta a convincere ancora di più gli analisti circa l’affidabilità degli investimenti. Nel dettaglio, l’unità in questione ha quotato bond in scadenza tra dieci anni e con un rendimento iniziale pari al 5,875%. Per il momento, poi, tali strumenti sono valutati con un rating di Ba2 da Moody’s, mentre Standard & Poor’s si è sbilanciata con un outlook positivo e un BB-. Il colosso di Dearborn è fortemente intenzionato ad assestare il proprio debito interno e a potenziare il denaro cash, così da riconquistare in maniera rapida il grado di investimento che è stato perso nell’ormai lontano 2005.

Saxo Bank lancia sei nuove opzioni binarie

Una nuova offerta finanziaria permette di parlare anche di una realtà ben presente anche nel nostro paese, anche se forse poco pubblicizzata: si tratta di Saxo Bank, istituto di credito svizzero che ha deciso di lanciare presso Borsa Italiana una serie di opzioni binarie. I prodotti in questione sono sei per la precisione e appartengono alla tipologia Touch. In pratica, tali strumenti sono la scelta ideale per quegli investitori che intendono puntare sugli incroci tra le principali valute presenti a livello internazionale: in effetti, è possibile sfruttarel’incrocio tra euro e dollaro, quello tra moneta verde e yen giapponese, tra dollaro e sterlina britannica, tra euro e yen, tra euro e sterlina e infine tra il dollaro americano e quello australiano, a conferma di una buona diversificazione disponibile per il portafoglio. La piattaforma in cui scambiare le opzioni, poi, non poteva che essere SaxoTrader.

Piaggio presenta la prima semestrale 2011

Sono caratterizzati da un’evoluzione positiva i dati del primo semestre del 2011 del Gruppo Piaggio. Il Consiglio di Amministrazione della società quotata in Borsa a Piazza Affari, infatti, si è riunito sotto la presidenza di Roberto Colaninno per esaminare ed approvare i dati al 30 giugno del 2011, caratterizzati in particolare da ricavi in crescita a 830 milioni di euro rispetto ai 820,8 milioni di euro del primo semestre del 2010. In lieve crescita nel periodo si è attestato anche il risultato operativo, da 74,6 a 75 milioni di euro a fronte di un utile netto passato da 33,1 a 33,3 milioni di euro. Le unità vendute nei primi sei mesi del 2011 si sono attestate a quota 346.500, anche in questo caso in moderata ascesa rispetto alle 340.800 unità vendute nel periodo da gennaio a giugno del 2010. Bene anche l’indebitamento finanziario, che è passato dai 341,7 milioni di euro al 30 giugno del 2010, ai 332,1 milioni di euro alla fine del mese scorso; l’indebitamento finanziario, inoltre, è sceso anche rispetto al quarto trimestre 2010 quando, al 30 dicembre, si era attestato a 349,9 milioni di euro.

Saipem: primi sei mesi 2011 da record

Si sono chiusi con risultati da record i primi sei mesi del 2011 di Saipem S.p.A.. Il Consiglio di Amministrazione della società, infatti, si è riunito per esaminare ed approvare i conti H1 2011, caratterizzati innanzitutto da un balzo dell’utile netto del 15,3% a 438 milioni di euro, a fronte di una crescita del 13,6% nel secondo trimestre 2011 a 225 milioni di euro rispetto al Q2 2010. Di conseguenza, tenendo conto proprio dei dati dei primi sei mesi del corrente anno, Saipem S.p.A. con un comunicato ufficiale ha reso noto d’aver reiterato, e quindi confermato, quella che è la guidance migliorativa descritta ed indicata alla comunità finanziaria nello scorso mese di aprile del 2011.

Sri Lanka, i risultati delle ultime aste dei bond

Tra i tanti paesi dello sconfinato continente asiatico che spesso ci si dimentica di menzionare c’è sicuramente lo Sri Lanka: questa nazione non vanterà certo una delle strutture economiche più solide al mondo (la povertà e la disoccupazione sono una realtà fin troppo attuale), ma comunque essa va segnalata per il continuo ricorso ai titoli obbligazionari quali strumento di stabilizzazione del debito interno. Quanto conviene affidarsi alla finanza cingalese dal punto di vista dei rendimenti? Proprio in questi ultimi giorni, la banca centrale del paese ha reso noti i risultati delle aste dei bond del Tesoro, un buon punto di riferimento per gli investitori interessati a tali orizzonti. Che cosa è emerso esattamente? Anzitutto, bisogna precisare che le principali scadenze temporali sono di tre tipi, sei anni (15 luglio del 2017), otto anni (1° maggio del 2019) e dodici anni (1° ottobre del 2023). Negli ultimi due casi, i bond fanno parte della cosiddetta serie A, mentre il tipo è parte integrante della serie B.

CheBanca! Pronti contro termine al 2,75%

Si fanno sempre più interessanti i rendimenti proposti da CheBanca!, la Banca per tutti del Gruppo Mediobanca, sui pronti contro termine, prodotti di investimento a basso rischio che permettono di remunerare con vincolo la liquidità. Attualmente, e comunque per le sottoscrizioni entro e non oltre il 31 luglio del 2011, i pronti contro termine di CheBanca! con scadenza ad otto mesi offrono un rendimento interessante e pari al 2,75% lordo, che corrisponde al 2,40% netto. Ricordiamo che con i pronti contro termine le somme non sono svincolabili prima della scadenza, in corrispondenza della quale il risparmiatore rientra del capitale investito unitamente al pagamento degli interessi maturati che sono noti alla stipula; questo perché l’investimento in Pronti Contro Termine di CheBanca! è a tasso fisso.