Bnl Family, il conto pensato per le famiglie

Bnl, l’istituto di credito nostrano che fa capo al gruppo francese Bnp Paribas, ha approntato un interessante conto corrente che è strutturato in modo da venire incontro alle principali esigenze delle famiglie: non è un caso infatti se il suo nome è quello di “Bnl Family”, una soluzione finanziaria che presenta diversi vantaggi. Cerchiamo di capire quali. Anzitutto, sono stati stipulati degli accordi con aziende attive nel campo del tempo libero, in modo da offrire ai clienti sconti e altri servizi, ma sono soprattutto le caratteristiche peculiari del conto a destare interesse. Le soluzioni includono perfino dei validi sostegni per la ristrutturazione della casa, oltre a operazioni di bonifico, carte di credito, bancomat gratuiti, polizze assicurative per la copertura della Rc Auto, ma anche convenzioni con alberghi e strutture turistiche, insomma un elenco davvero sconfinato di punti a favore dello strumento in questione.

Banca Mediolanum: Plus Pct per investire in pronti contro termine

In tema di investimenti non si può non parlare di una delle iniziative più interessanti di Banca Mediolanum: si tratta di In Mediolanum Plus Pct, un investimento in pronti contro termine (lo si capisce già dalle sigle della denominazione) in grado di rendere maggiormente proficui i risparmi. Come funziona esattamente questa sorta di salvadanaio? Il tasso di interesse è vantaggioso nel caso si sia già clienti della banca lombarda e si sia sottoscritto il Conto Freedom: in questo caso e con un investimento che prevede un arco temporale pari a dodici mesi, il rendimento annuo è pari al 2,58% netto. Il tutto può essere realizzato mediante quattro operazioni con cadenza trimestrale e rinnovabili.

Btp e CCTeu: asta 28 luglio 2011

Sono state disposte nuove aste di titoli pubblici a medio e lungo termine da parte del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’appuntamento, per risparmiatori ed investitori, è in particolare fissato per giovedì prossimo, 28 luglio 2011, quando si terranno le aste dei Btp, i Buoni del Tesoro Poliennali, e quelle dei CCTeu, i Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi; sia per i Btp, sia per i CCTeu, la data di regolamento delle aste è fissata per la giornata di lunedì 1 agosto del 2011.

PNC, un miliardo di dollari dalle azioni privilegiate perpetue

Pnc Financial Services Group Incorporated è la compagnia statunitense che detiene uno dei maggiori volumi a livello di assets finanziari: la Pittsburgh National Company, questa la denominazione completa del gruppo, detiene infatti più di 264 miliardi di dollari nel complesso. Tale nome è ora salito agli onori della ribalta degli investimenti per la vendita di ben un miliardo di dollari in azioni privilegiate perpetue, una operazione che dovrebbe consentire di aumentare i finanziamenti per la futura acquisizione della filiale bancaria a stelle e strisce della Royal Bank of Canada. Che cosa si spera di ottenere in tal senso? La cessione a cui ci stiamo riferendo ha riguardato dei titoli azionari a tasso fisso e variabile, così come emerge chiaramente dall’annuncio della società americana. Volendo essere più precisi, l’azione privilegiata di Pnc sarà in grado di pagare una percentuale pari al 6,75%, il rendimento economico a cui bisogna fare riferimento.

Banca MPS: aumento di capitale, 100% adesioni

Non poteva andare meglio l’aumento di capitale del Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena. Dopo la chiusura del periodo di offerta in opzione, chiusosi con adesioni prossime al 100%, e dopo la vendita di tutti i diritti inoptati, questi ultimi sono stati tutti esercitati per l’acquisto dei titoli di nuova emissione. Questo significa che l’aumento di capitale ha fatto registrare alla sua conclusione adesioni al 100% senza alcun intervento del consorzio di garanzia appositamente costituito per la sottoscrizione di azioni legate a diritti di opzione eventualmente non esercitati. L’aumento di capitale del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, lo ricordiamo, è stato effettuato in forza alle delibere del Consiglio di Amministrazione della società quotata in Borsa a Piazza Affari che, a sua volta, ha esercitato la delega che il 6 giugno del 2011 le è stata conferita dall’Assemblea dei Soci riunitasi per l’occasione in sede straordinaria.

Credito Valtellinese: la gestione patrimoniale di Personal Fund Plus

La ricerca della gestione patrimoniale perfetta è spesso una operazione piuttosto complicata. Lo sanno bene gli investitori, i quali non sono a volte in grado di valutare e confrontare le varie offerte messe a disposizione: come scegliere allora? Il programma che è stato predisposto dal Credito Valtellinese da questo punto di vista è uno dei più interessanti. Si tratta di Personal Fund Plus, una gestione che promette di rispondere in maniera pronta e rapida a qualsiasi tipo di esigenza, in particolare quelle relative all’affidabilità, alla sicurezza e alla professionalità finanziaria. In effetti, non bisogna dimenticare che il panorama attuale dei mercati e delle piazze sta costringendo sempre più gli investitori a valutare con la massima cautela la soluzione più idonea per riuscire a valorizzare i risparmi e per conseguire degli obiettivi precisi. Come funziona esattamente questa offerta? Ovviamente è necessario recarsi presso una delle filiali del gruppo bancario di Sondrio, quindi anche nelle varie aziende, come ad esempio Credito Artigiano e Credito Siciliano: le linee di investimento che sono messe a disposizione sono ben venti e tutte caratterizzate da diverse modalità di profitto e di profili di rischio.

Africa orientale, i bond finanzieranno le infrastrutture

L’Africa orientale si sta attivando con grande decisione e convinzione nell’ambito delle costruzioni infrastrutturali: per agevolare questo programma, i principali paesi di quest’area del “continente nero” provvederanno a utilizzare i titoli obbligazionari della banca regionale, in modo da conseguire finanziamenti più consistenti oltre alle consuete donazioni che vengono elargite nei suoi confronti. Come ha spiegato Eriya Kategaya, ministro per gli affari dell’Africa Orientale per conto dell’Uganda, i governi in questioni stanno pianificando nel dettaglio il lancio di tali bond, i quali faranno riferimento soprattutto alla East Africa Development Bank, il maggior istituto di credito in questo territorio

Ibm venderà bond quinquennali per ripianare il proprio debito

Il debito di breve termine della International Business Machines Corporation, colosso informatico meglio noto con la sigla Ibm, non convince gli stessi vertici aziendali: lo scetticismo è talmente alto che la compagnia di Armonk ha deciso di vendere ben due miliardi di dollari in titoli obbligazionari con scadenza nel 2016. Si tratta dello strumento che Big Blue ritiene il più idoneo per trarre il massimo vantaggio dalla domanda degli investitori. Il debito in questione è giunto agli attuali livelli soprattutto a causa della forte crisi europea e della brusca accelerazione del tasso di inflazione negli Stati Uniti. La cessione di bond dovrebbe essere imminente, anche perché negli ultimi due anni la società americana è riuscita a guadagnare ben 11,5 miliardi di dollari da questa identica operazione: l’offerta attuale, tra l’altro, potrebbe beneficiare di un rendimento economico di 65 punti base superiore a quello degli stessi titoli messi a disposizione dal Tesoro.

Stress test banche italiane: MEF prende atto dei risultati

Nei giorni scorsi, in linea con le attese e le anticipazioni, le principali banche italiane hanno superato agevolmente il banco di prova dei cosiddetti “stress test“, voluti in ambito europeo per tastare il polso ai grandi Istituti di credito al fine di capire se siano in grado di reggere o meno a nuove tempeste finanziarie. In particolare, a superare la prova sono stati Unicredit, Intesa Sanpaolo, il Banco Popolare, il Gruppo UBI Banca ed il Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena. Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una nota ha sia preso atto, sia accettato i risultati degli stress test mettendo tra l’altro in evidenza come in queste ultime settimane alcune delle Banche sopra citate abbiano provveduto ancor prima dell’esito degli stress test a rafforzare il proprio capitale attraverso il ricorso a risorse private.

Eurotech: sistemi embedded, accordo con DRS Defense Solutions

Si ingrossa il portafoglio di commesse di Eurotech, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella realizzazione e commercializzazione di nanopc e di sistemi embedded. L’azienda ha infatti reso noto d’aver stipulato un accordo con DRS Defense Solutions finalizzato alla fornitura di piattaforme di calcolo embedded caratterizzate da un bassissimo consumo. La commessa, che Eurotech stima avente un controvalore pari ad oltre due milioni di dollari americani, prevede che le consegne dei computer embedded abbiano inizio nel corrente anno per poi proseguire nei due anni successivi. La piattaforma di elaborazione embedded sarà fornita da Eurotech attraverso i propri moduli Catalyst TC unitamente ai dispositivi di comunicazione ed alle schede di supporto.

Rbs aggancia le proprie obbligazioni all’inflazione europea

L’inflazione del continente europeo è in una preoccupante fase di stallo, ma vi sono diversi prodotti finanziari che consentono di trarre benefici perfino da questi fenomeni: è il caso di Royal Bank of Scotland, la quale avvierà domani presso il Domestic Mot di Borsa Italiana le Obbligazioni Inflazione Europea (il codice Isin di riferimento è GB00B6HZ3D39). Che bond devono attendersi gli investitori? Si tratta di titoli negoziati a corso secco e che sono in grado di fruttare interessi lordi annui, da pagare in via posticipata; il valore nominale unitario è di mille euro, mentre gli strumenti che saranno effettivamente in circolazione è di 44.196 unità. Si parla di inflazione, quindi può sorgere spontaneo chiedersi quale sia l’indice da osservare da vicino nelle sue performance: in questo caso, i soggetti interessati dovranno affidarsi all’Eurostat Eurozone Hicp ex Tobacco, l’indice che viene appunto pubblicato su base mensile e che esamina nel dettaglio un paniere di beni ben definito.

Valute: fiorino, zloty e rand sono tra le più vulnerabili

Il fiorino ungherese, lo zloty polacco e il rand sudafricano rappresentano le valute di paesi emergenti con le maggiori vulnerabilità in relazione alla crisi del credito: il dato è stato messo in luce da Citigroup, la quale ha paragonato i rischi di queste monete a quelli di Lehman Brothers nel 2008. Gli investimenti denominati in tali divise devono dunque essere evitati come la peste? In realtà, valute come il dollaro di Taiwan, il peso filippino e il sol peruviano sono relativamente più sicuri e affidabili, sempre da quanto emerge dalla ricerca della banca statunitense, quindi le alternative vi sono e sono valide, anche se magari poco conosciute. Gli analisti hanno sottolineato come la crisi europea sia ormai giunta a un punto critico, con delle situazioni che stanno deteriorando in maniera significativa ed eccessivamente rapida; con uno scenario simile, si attende un gran numero di vendite valutarie, con i già citati riferimenti europei e africani a caratterizzare le performance peggiori.

Schroders, i nuovi fondi puntano su Medio Oriente e Asia

Schroders, società britannica di investimento a capitale variabile, ha scelto il nostro paese per lanciare nuovi prodotti finanziari: l’offerta in questione è valida ormai da diversi giorni e si riferisce a dei fondi comuni che sono strettamente collegati alle performance di alcune economie in crescita. Gli Schroders Isf Frontier Markets Equity si focalizzano infatti su nazioni del Medio Oriente, del continente asiatico (Kuwait, Qatar e Bangladesh), di quello africano (soprattutto la Nigeria) e anche del Sud America, con l’Argentina in prima fila da questo punto di vista. Il prodotto interno lordo totale di tutti questi paesi è di ben 2,4 trilioni di dollari, un venticinquesimo di quello globale e può anche essere paragonato a quello della Cina, seconda economia a livello internazionale.

Aicon chiede immissione liquidità all’azionista di maggioranza

Il patrimonio netto di Aicon, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella progettazione, costruzione e commercializzazione di imbarcazioni e navi da diporto a motore di lusso, è negativo per 1,2 milioni di euro circa. Questo è quanto ha rilevato il Consiglio di Amministrazione sulla base di una verifica preliminare della situazione patrimoniale della società. Pertanto, in accordo con una nota emessa proprio da Aicon, il CdA ha formalmente chiesto all’azionista di maggioranza, entro la data del 22 luglio del 2011, di procedere ad un’immissione di liquidità per 3 milioni di euro quale fabbisogno immediato da versarsi in conto futuro aumento di capitale. In questo modo Aicon può ripianare le perdite ed uscire dalla condizione attuale, quella dell’articolo numero 2447 del Codice Civile.