La speculazione sta investendo anche l’Asia, in particolare il Vietnam: il riferimento non può che andare ai titoli obbligazionari in scadenza tra cinque anni, i quali sono stati notevolmente influenzati dalle ultime operazioni delle banche locali, impegnate ad acquistare nuovo debito dopo che il governo ha diminuito le dimensioni dei prestiti. Il fronte valutario, invece, è stato caratterizzato dal pesante tonfo del dong, la moneta nazionale. Cerchiamo di capire meglio le dinamiche alla base di tale situazione. Gli istituti di credito di stampo commerciale hanno l’obbligo di limitare i prestiti a quelle imprese che non vengono considerate come produttive. Gli esempi più tipici in tal senso sono offerti dalle aziende che sono solite investire nei mercati azionari e in quelli immobiliari, una precisazione che è stata messa in chiaro anche dalla banca centrale vietnamita.
Investimenti News
A volte ritornano: l’Islanda punta sui bond quinquennali
Sono passati tre anni da quando l’economia islandese è stata letteralmente paralizzata dalla crisi economica prima e da quella delle banche poi: si tratta di un periodo di tempo lungo e in cui è stato possibile riflettere sugli errori commessi, ora la nazione scandinava è pronta per il proprio ritorno nel mercato delle obbligazioni. La scelta è ricaduta su un bond a cinque anni, con una domanda che è stata addirittura doppia rispetto all’offerta. Anzitutto, ricordiamo le informazioni di base di questo strumento. L’emittente è ovviamente la repubblica islandese, mentre l’importo complessivo è stato pari a un miliardo di dollari. Come già precisato, inoltre, la scadenza è quinquennale, dunque bisognerà prestare attenzione alla data dal 16 giugno del 2016; il rendimento di un mese fa, poi, era pari al 4,993%.
Il Kenya è pronto alla sua prima vendita di Diaspora Bond
La Banca Centrale del Kenya ha in mente un obiettivo ben preciso per emancipare dal punto di vista finanziario il paese africano: l’ultimo annuncio dell’istituto, infatti, riguarda la prima pianificazione in assoluto di titoli obbligazionari che andranno a riguardare le principali infrastrutture. L’importo complessivo dovrebbe essere pari a 36 miliardi di scellini (circa quattrocento milioni di dollari), ma si parla già di giugno 2012 per l’avvio ufficiale di questa negoziazione. L’intento della nazione è quello di raggranellare almeno seicento milioni di dollari da tale vendita, la quale potrebbe interessare, e non deve stupire più di tanto questo elemento, i cittadini keniani che vivono all’estero. Una volta che la cessione di questo bond sarà stata completata, i titoli maggiormente lucrativi, come ad esempio quelli in scadenza tra trent’anni e in generale quelli di lungo termine, subiranno la medesima sorte.
Investimenti, risparmio e redditi: come se la passano gli italiani
Da un anno all’altro in Italia c’è stato un incoraggiante aumento, seppur lieve, della propensione al risparmio delle famiglie. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nel precisare al riguardo come nel primo trimestre del corrente anno la propensione del risparmio delle famiglie sia da un lato diminuita dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, ovverosia il quarto ed ultimo del 2010, ma aumentata dello 0,1% rispetto al primo trimestre dell’anno 2010. Nel complesso, quindi, il quadro legato alla propensione al risparmio delle famiglie si presenta stagnante, al più stabile per i più ottimisti, a conferma di come lo “shock” legato alla crisi finanziaria ed economica stia ancora lasciando pesantemente il segno.
Etf: le nuove regole e gli obiettivi dell’Esma
Gli Exchange Traded Fund europei rischiano di diventare uno strumento finanziario sempre più tabù per i piccoli risparmiatori: le ultime disposizioni della European Securities and Market Authority sono piuttosto chiare in tal senso, uno dei principali obiettivi è quello di impedire a questi soggetti di accedere alle versioni più complesse e sofisticate dei prodotti in questione. L’organismo del Vecchio Continente sta infatti approntando le nuove regole che andranno a regolamentare in futuro il segmento degli Etf, una misura che si è resa necessaria dopo che ci si è resi conto che il volume d’affari generato mediante queste sottoscrizioni (318 miliardi di euro) era eccessivo e pericoloso.
ING Bank: Eurostoxx 50 per il Bonus Certificate
La gamma di certificati di investimento già presente presso Borsa Italiana si arricchisce di una novità che reca la firma di Ing Bank: l’istituto di credito di Amsterdam, il quale fa capo all’omonimo e famoso gruppo finanziario, ha infatti deciso di puntare sul Sedex della nostra borsa per lanciare questo prodotto, che ha cominciato le negoziazioni proprio nel corso della giornata odierna. La struttura è quella tipica dei certificates del Vecchio Continente, anche se in questo caso bisognerà fare riferimento alla società Equita Sim, la società di intermediazione mobiliare che è stata incaricata di assolvere l’impegno di quotazione. La denominazione ufficiale di tale prodotto è Two Year Bonus Certificates due May 2013 (il codice Isin è XS0617557722); non ci vuole molto per capire che la scadenza è stata fissata tra due anni, più precisamente nel mese di maggio del 2013 e che la tipologia prescelta dalla banca olandese è quella della famiglia Bonus.
Bollo deposito titoli: quando investire diventa sconveniente
E’ polemica, a tutto campo, per quanto riguarda l’aumento stratosferico dell’imposta di bollo sul deposito titoli in linea con quanto contenuto nella manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici. Per i tanti risparmiatori sono tempi duri, visto che ora ai rincari dei servizi bancari, spesso con commissioni discutibili, si accoda anche lo Stato stangando i piccoli risparmiatori. Certo, lo Stato deve fare cassa per riportare il Bilancio al pareggio nel 2014, ma la misura introdotta va penalizzare milioni di italiani che in banca hanno piccoli patrimoni, spesso investiti in Bot, Cct, Ctz e così via, ovverosia in titoli del debito pubblico italiano. Finora l’imposta di bollo sul deposito titoli era pari a 8,55 euro a trimestre, al pari di quella applicata sul conto corrente, ma ora si passa a ben 120 euro che diventeranno 150 nel 2013 per i patrimoni sotto i 50 mila euro; e per quelli sopra tale soglia nel 2013 l’imposta di bollo prenderà il volo a 380 euro.
Warner Music pianifica l’ultimo bond prima del rilevamento
La Warner Music Group Corporation è nota a tutti per le sue attività di registrazione nel campo musicale, ma forse non si ricorda adeguatamente che questo stesso colosso sta per essere acquisito da Access Industries Holdings, la creatura del miliardario russo Leonard Blavatnik: l’ultima eredità della compagnia americana è una emissione obbligazionaria, una vendita da 1,05 miliardi di dollari e ad altissimo rendimento. Nel dettaglio, questa cessione dovrebbe riguardare 150 milioni di dollari relativi ai titoli in scadenza nel 2016 (dunque quinquennali) e con un ritorno economico pari al 9,5%, mentre altri 695 milioni andranno a riguardare i bond in scadenza nel mese di ottobre del 2018 e gli ultimi duecento milioni si riferiranno alla scadenza di ottobre del 2019, anche se termini e condizioni ufficiali non sono ancora stati decisi.
Towers Watson colloca dodici milioni di dollari in Cat Bond
Towers Watson Capital Markets, compagnia americana di consulenza globale, molto attiva soprattutto nella gestione dei rischi finanziari, ha completato il collocamento di ben 11,95 milioni di dollari in Catastrophe Bond: si tratta di una transazione molto importante per quel che concerne il mercato di riferimento, oltre che un impegno non indifferente da parte della società di New York. Nel dettaglio, questi titoli serviranno a fornire a una compagnia assicurativa della Florida il giusto accesso al segmento finanziario, il tutto attraverso la sottoscrizione del bond denominato Oak Leaf Re 2011-1, strumento in grado di coprire in modo perfetto diverse circostanze eccezionali.
Corea del Sud: ingenti riacquisti di T-Bond nel 2011
Il governo della Corea del Sud ha in mente un piano finanziario ben preciso per rilanciare la propria economia: in effetti, a Seul si sta pensando di riacquistare ben venti trilioni di won (una ventina di miliardi di euro) relativi ai cosiddetti T-Bond, le obbligazioni del Tesoro, una operazione che dovrebbe essere conclusa entro la fine di quest’anno. Le stime precedenti erano inferiori, si era infatti parlato di 14,2 trilioni di won, ma questo ritocco verso l’alto fa intendere gli obiettivi della nazione asiatica. Alcune indiscrezioni riferiscono che i maggiori riacquisti siano dovuti al fatto che si vuole ottenere un adeguato gettito fiscale per le casse dell’erario. Le aspettative sono ambiziose, ma non impossibili da esaudire, la Corea rappresenta una delle economie migliori del proprio continente, anche se le difficoltà si avvertono perfino qui, soprattutto in relazione a un colosso come Samsung.
Saes Getters: joint venture con un gruppo tedesco
Via libera, nel settore degli attuatori basati su tecnologia SMA, ad un’alleanza italo/tedesca. A siglarla sono state da un lato Saes Getters, società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader mondiale proprio nei componenti basati sulla tecnologia SMA, e dall’altro il Gruppo tedesco Alfmeier Präzision AG. Tutto ciò, in accordo con quanto recita una nota emessa da Saes Getters, è avvenuto a seguito della costituzione di Actuator Solutions GmbH, una joint venture la cui attività risulta essere focalizzata nello sviluppo, nella produzione ma anche nella commercializzazione proprio degli attuatori basati su tecnologia SMA. Actuator Solutions GmbH, con sede in Baviera, quindi in Germania, risulta essere controllata in via paritetica da Saes Getters e da Alfmeier Präzision AG, quindi con quote pari al 50% ciascuno.
EuroMot: tre nuovi titoli da Francia e Efsf
L’European Financial Stability Facility e la Repubblica di Francia sono accomunate dalla negoziazione che verrà avviata domani presso l’EuroMot di Borsa Italiana: in effetti, l’entità europea che garantisce il rifinanziamento degli stati dell’eurozona e la nazione transalpina rappresentano gli emittenti a cui bisognerà fare riferimento per quel che concerne i tre nuovi prodotti finanziari. Si tratta per l’appunto di euro-obbligazioni, strumenti che andranno a beneficiare dei consueti sistemi di regolamento, vale a dire Euroclear e Clearstream. Cerchiamo di comprendere meglio quali sono le caratteristiche peculiari di tali novità. Anzitutto, il Btan 2,50% due on 25 July 2016 è il prodotto lanciato dalla repubblica francese: come si evince facilmente dalla sua denominazione, si tratta di un bond con scadenza a cinque anni e con un tasso cedolare pari al 2,5%.
Sadori Gas in Hera Comm Marche, via libera alla fusione
E’ stato perfezionato il progetto di fusione in Hera Comm Marche della società Sadori Gas. A darne notizia è stato proprio il Gruppo Hera, quotato in Borsa a Piazza Affari, nel ricordare in particolare che trattasi di un progetto di fusione che è stato annunciato al mercato nello scorso mese di aprile del 2011, e che in questo modo Hera Comm Marche diventerà nella Regione Marche il co leader per quel che riguarda la vendita di gas. Il tutto a fronte di un progetto che, spiega Hera in una nota, si è articolato in due fasi: nella prima fase Hera Comm ha acquisito il 50% delle quote di Sadori Gas rilevandole dalla società controllante Walter Sadori srl; dopodiché nella seconda fase che è stata perfezionata Sadori Gas è stata fusa per incorporazione in Hera Comm Marche, a sua volta controllata da Hera Comm e partecipata dalla Marche Multiservizi.
Tenaga, i nuovi bond islamici saranno ventennali
Tenaga Nasional Bhd rappresenta la principale compagnia energetica di tutta la Malesia: l’espansione potrebbe continuare anche grazie all’offerta obbligazionaria che sta coinvolgendo questa stessa società, con ben cinque miliardi di ringgit di ammontare complessivo e una durata ventennale. La pianificazione prevede, inoltre, che la vendita di tali sukuk venga completata entro il prossimo mese di agosto, o al massimo a settembre, con il denaro che dovrebbe essere utilizzato anche per finanziare un nuovo impianto nello stato settentrionale del Perak. In effetti, l’utility in questione sta provvedendo ad incrementare la propria capacità energetica all’interno del territorio nazionale; in aggiunta, il debito a venti anni potrebbe rappresentare la soluzione ideale per alleviare le scorte di titoli di lunga data di cui gli assicuratori hanno assolutamente bisogno in questo momento.