Anche l’Azerbaigian si avvicina al mondo della finanza islamica

C’è posto anche per la repubblica dell’Azerbaigian nel vasto mondo della finanza islamica: lo stato eurasiatico intende infatti allinearsi al Kazakistan per quel che concerne l’introduzione di strumenti finanziari rispettosi della legge della Shariah. Le previsioni più attendibili parlando dei mesi autunnali come quelli probabili per il lancio in questione, con l’impegno in prima persona della Banca Internazionale, il principale istituto di credito del paese. Si tratta della conferma che la nazione azera si sta evolvendo parecchio da questo punto di vista, anche se in maniera lenta. Nel dettaglio, la International Bank of Azerbaijan aprirà a breve un proprio ufficio specializzato proprio nell’offerta di servizi bancari islamici, in modo da venire incontro alla maggioranza della popolazione, la quale è di religione musulmana sciita.

Itway e Red Hat rafforzano la partnership

Si rafforza la partnership tra la società italiana Itway, specializzata nella progettazione, produzione e fornitura di soluzioni e tecnologie per l’e-business, e l’americana Red Hat, Inc., quotata a Wall Street al NYSE, il New York Stock Exchange, e specializzata nelle soluzioni software open source. A darne notizia è stata la società quotata in Borsa a Piazza Affari nel far presente come l’accordo, di natura commerciale, permetta al Gruppo Itway di diventare, per tutto il Sud Europa, l’unico di distributore di soluzioni open source Red Hat/Acronis. A livello economico, fa presente il Gruppo Itway con una nota, l’accordo sarà in grado di generale annualmente un giro d’affari pari a 2 milioni di euro, più altri tre milioni di euro sulla base degli accordi già portati avanti e sviluppati sempre con Red Hat ed Acronis.

Messico: peggior ribasso da febbraio per i Peso Bond

I titoli obbligazionari denominati in pesos messicani sono stati protagonisti della loro peggiore performance degli ultimi quattro mesi: la lenta crescita dell’economia americana e la profonda crisi del debito che sta attanagliando il continente europeo sono i due motivi che hanno spinto gli investitori a evitare anche gli assets a reddito fisso del paese latino americano. Nel dettaglio, il rendimento dei bond che sono previsti in scadenza nel 2024 sono cresciuti di ventiquattro punti base dopo due settimane consecutive di perdite, attestandosi al 7,31% attuale, così come non veniva registrato dallo scorso 11 febbraio.

Svezia: la corona subisce il nervosismo degli investitori

Se si dovesse eleggere la peggiore performance valutaria a livello internazionale in questo preciso momento, la palma spetterebbe di diritto alla corona svedese: l’andamento della moneta scandinava è più che altalenante a causa di un antico demone finanziario, il sentimento generale degli investitori. La Svezia rappresenta una economia di piccole dimensioni, ma comunque aperta agli investimenti globali. Questo vuol dire che quando il sentimento della gente volge al positivo e all’ottimismo, la corona è in grado di risalire la china; diversamente, nel caso di soggetti nervosi e pessimisti, la divisa in questione tende a calare in maniera inevitabile. Inoltre, un altro aggettivo che si addice perfettamente alla corona è quello che descrive la sua illiquidità.

Taiwan e Filippine: le previsioni sui titoli obbligazionari

Gli spunti obbligazionari di maggiore interesse per il continente asiatico provengono direttamente da due paesi piuttosto vicini dal punto di vista geografico, Taiwan e Filippine: quali previsioni sono disponibili ora per le prossime settimane? Procediamo con ordine. Le esportazioni di Taiwan sono cresciute di ben 9,5 punti percentuali nel mese di maggio (il confronto deve essere effettuato con lo stesso periodo del 2010), in linea con quanto registrato ad aprile. Il governo di Taipei può dunque contare con una buona fiducia su queste performance, tanto che il rendimento del principale bond, vale a dire quello in scadenza a marzo del 2021, ha raggiunto l’1,48%, così come messo in luce anche da Gretai Securities Market. Sul fronte valutario, invece, occorre rimarcare che il dollaro di Taiwan viene dato in costante recupero nei confronti delle principali divise internazionali.

Hong Kong: Fonterra quota i propri bond in yuan

Si può guardare con fiducia al continente oceaniano per quel che riguarda le emissioni finanziarie? Una delle offerte più interessanti è sicuramente quella di Fonterra Cooperative Group Limited, compagnia che ha sede in Nuova Zelanda e che è riuscita ad ottenere una leadership mondiale per quel che riguarda l’industria lattiero-casearia. In effetti, questa stessa società ha annunciato nei giorni scorsi la propria intenzione di portare fino a trecento milioni di yuan la propria quotazione obbligazionaria, la quale avrà luogo ad Hong Kong. Si tratta della prima azienda di questa nazionalità che si avventura nell’ex Impero Celeste e soprattutto nell’ex colonia britannica. Volendo essere più precisi, c’è da dire che il bond in questione beneficerà di una scadenza a due anni, oltre che di una cedola annuale fissata all’1,1%.

Rating Italia: Moody’s avverte, possibile taglio

Poco meno di un mese fa era stata l’Agenzia di rating Standard & Poor’s ad annunciare la messa in revisione del rating dell’Italia in vista di un possibile taglio. Adesso anche Moody’s si è allo stesso modo, ed ufficialmente, accodata a S&P nel minacciare allo stesso modo il taglio del rating sul nostro Paese. E’ un brutto colpo per un’Italia che in questo momento sta vivendo una fase alquanto caotica a livello politico a fronte di pezzi della società civile, dai giovani precari agli studenti, che hanno in queste ultime settimane manifestato il tutto il proprio dissenso in merito al fatto che a livello occupazionale nel nostro Paese continuano ad esserci scarse prospettive. E se la Grecia viaggia oramai con il pilota automatico, rischiando però di sbattere su una drammatica ristrutturazione del proprio debito, l’Italia e la Spagna sembrano ora essere, dopo Irlanda e Portogallo, i Paesi dell’Eurozona da mettere letteralmente nel mirino nei prossimi mesi.

Houston: Goldman Sachs apre al trading delle commodities fisiche

Il gruppo bancario Goldman Sachs, quinto istituto di tutti gli Stati Uniti per quel che concerne gli assets finanziari, aprirà a breve un ufficio a Houston per il trading delle commodities fisiche. Si tratta di una mossa ampiamente ponderata, la quale è volta soprattutto a far accrescere le vendite e le operazioni entro la fine di quest’anno; le nuove assunzioni saranno realizzate al di fuori della società americana, mentre altre verranno riallocate dalle città di Londra e New York. Uno dei nomi su cui si stanno concentrando le indiscrezioni è quello di Trey Griggs, attualmente nelle vesti di direttore gestionale presso il comparto di vendite energetiche a New York, il quale rappresenta proprio una delle riallocazioni a cui si faceva riferimento in precedenza; in effetti, il suo nuovo ruolo sarà quello di numero uno dell’ufficio relativo alle commodities, mentre Ben Freeman, trader presso Londra, si recherà a Houston per svolgere l’incarico.

Mongolia, il bond in dollari finanzierà ferrovie e miniere

La Mongolia è la vera regina finanziaria delle emissioni obbligazionarie asiatiche: lo stato dell’Asia centrale ha infatti premuto con forza sul pedale dell’acceleratore dei bond, più precisamente quelli denominati in dollari. L’obiettivo di tale offerta è quello di mettere a disposizione nuovi strumenti in valuta americana in una data prossima, in modo da riuscire a finanziare in modo specifico alcuni settori, tra cui l’industria mineraria, oltre alla costruzione di ponti, strade e ferrovie. Il presidente Tsakhia Elbegdorj è dunque intenzionato a collegare perfettamente le obbligazioni in questione al mondo delle infrastrutture. La sottoscrizione riguarda prodotti per cinquecento milioni di dollari: un raffronto importante potrà essere quello con il bond decennale dello Sri Lanka, nazione che ha puntato su un importo complessivo pari a un miliardo di dollari, nonostante un rating non proprio altissimo da parte di Moody’s, vale a dire B1.

Allianz: disponibile in Italia il fondo RCM China

Allianz punta con decisione e coraggio sulla Cina: il fondo RCM China della compagnia assicurativa tedesca è infatti incentrato sull’ex Impero Celeste come asset principale, alla luce delle ottime prospettive economiche per il futuro, ed ora questo stesso strumento finanziario è stato reso disponibile per il nostro paese. La clientela di riferimento è quella degli investitori retail. Le aspettative della società di Monaco di Baviera sono importanti e si parla di una forte crescita finanziaria cinese nel lungo termine, un andamento che sarà caratterizzato anche dalla sostenibilità e da un buon andamento delle esportazioni. Non bisogna poi dimenticare i consumi domestici, altro fattore essenziale in questo senso.

Kenya, primo calo annuale per i rendimenti semestrali

I rendimenti dei bond kenioti a sei mesi sono calati per la prima volta in questo 2011, con la domanda degli investitori che è stata quattro volte superiore all’ammontare dell’offerta: nel dettaglio, tale ritorno economico è sceso fino al 9,91%, così come annunciato anche dalla banca centrale del Kenya. L’ultimo declino così consistente era stato registrato lo scorso 10 dicembre, con lo stesso istituto che ha provveduto a offrire debito per 2,5 miliardi di scellini (28 milioni di dollari). I fattori macroeconomici stanno dominando in lungo e in largo a Nairobi e dintorni; in particolare, il tasso di inflazione del paese, la maggiore economia dell’Africa orientale, è attualmente pari al 13%, il livello più alto degli ultimi venticinque mesi. I prezzi al consumo dovrebbero continuare ad avanzare alla stessa maniera anche nel corso del prossimo semestre, a causa del clima fin troppo secco che sta rovinando pericolosamente la produzione agricola, grande risorsa nazionale.

NewPage, i bond scendono ai minimi dal 2009

Non è passato molto tempo dall’ultima volta che si è parlato dei bond di NewPage Corporation, società americana attiva nel produzione e commercializzazione della carta: se però in quella occasione si parlava in termini normali di tali strumenti, stavolta le obbligazioni sono invece scese al loro livello più basso da oltre due anni. Il motivo è semplice, in effetti il prodotto gestito dalla Cerberus Capital Management non sarà in grado di garantire il pagamento della cedola e, di conseguenza, di ristrutturare il debito interno. Entrando maggiormente nel dettaglio, i bond della compagnia in scadenza a maggio del 2012 (10% di rendimento e 806 milioni di dollari di importo) hanno ceduto tre centesimi, attestando la loro quota a 29 centesimi complessivi, secondo quanto rilevato dal sistema Trace.

Carlyle Group si focalizza sugli hedge fund emergenti

Carlyle Group, tra le principali società americane attive nella gestione degli assets finanziari, ha concluso un accordo per acquisire una partecipazione del 55% nel fondo sovrano emergente di Tiger Management: l’hedge fund in questione può vantare 1,6 miliardi di dollari in assets e rappresenta la seconda operazione di questo tipo negli ultimi sei mesi per la compagnia di Washington. I principali componenti di tale fondo, tra cui il fondatore Kevin Kenny, riceveranno un ammontare di denaro cash ancora non ben precisato, oltre a una partecipazione nella stessa Carlyle e dei pagamenti che saranno contingenti alle performance realizzate. Tiger, invece, la quale è gestita dall’amministratore delegato Julian Robertson, manterrà i titoli azionari del proprio fondo, il quale è focalizzato sui principali paesi in via di sviluppo.

Etn: anche la Borsa di Tel Aviv è pronta al debutto

Anche la Borsa israeliana decide di lanciarsi nell’avventura degli Exchange Traded Notes: i primi Etn, strumenti debito di tipo senior, senza garanzie e non subordinati, saranno quotati presso il Tel Aviv Stock Exchange nel corso del prossimo mese, in modo che gli investitori possano essere in grado di speculare sui principali gruppi industriali del paese. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente da Ester Levanon, amministratore delegato della stessa piazza mediorientale. Come verranno strutturati esattamente questi prodotti? I settori coinvolti saranno tra i più diversi e tra di essi si possono ricordare l’energia, le telecomunicazioni, la tecnologia e il comparto biomedico, una circostanza confermata dallo stesso Levanon. Si tratta soltanto della prima emissione in assoluto di questo tipo, dunque si può pensare che ve ne saranno delle altre in futuro: il mercato in questione è fortemente intenzionato ad attrarre nuovi sottoscrittori e strumenti, così da ottenere il massimo profitto possibile anche dai soggetti di nazionalità straniera.