Banca di Palermo: canone ridotto per il Conto Tuo Famiglia

Tra le offerte bancarie più adatte alle famiglie si può inserire sicuramente il conto corrente che è stato messo a disposizione dalla Banca di Palermo: l’istituto siciliano, parte integrante del vasto gruppo Banca Sella, ha infatti predisposto il Conto Tuo Famiglia, il quale si presenta in maniera tale da venire incontro alle principali esigenze finanziarie dei nuclei italiani. Quali elementi peculiari compongono questo prodotto? Anzitutto, verranno resi più agevoli e praticabili i servizi assicurativi e quelli relativi al trasferimento del conto da una banca all’altra. Per quel che riguarda il conto vero e proprio, invece, c’è da dire che si può risparmiare parecchio per quel che riguarda il canone da versare ogni singolo mese; in effetti, i 2,50 euro rappresentano un prezzo vantaggioso rispetto ad altre proposte simili, ma le utilità non finiscono qui. L’ambito assicurativo è sicuramente quello più interessante.

Autogrill: concessioni, rinnovi negli Usa

Nuovi rinnovi ed estensioni contrattuali, negli Stati Uniti, attraverso la HMSHost, per il Gruppo quotato in Borsa a Piazza Affari Autogrill. La società, in particolare, ha esteso in anticipo il contratto, nell’Ohio, per l’aeroporto di Port Columbus, per le attività di food & beverage, mentre per lo scalo di Salt Lake City, nell’Utah, il Gruppo Autogrill ha rinnovato, per ben 24 punti vendita, due concessioni di ristorazione e retail. Secondo quanto recita un comunicato ufficiale emesso dalla società quotata in Borsa a Piazza Affari, presso lo scalo di Salt Lake City è stata rinnovata la concessione per 9 punti vendita retail, e 15 di ristorazione; nel dettaglio, le attività reatil, in base ai nuovi accordi, sono state rinnovate e quindi confermate in concessione fino al 2018, quindi per 7 anni, mentre quelle di food & beverage hanno durata fino all’anno 2021. Considerando, nell’anno 2013, le concessioni a regime, il Gruppo Autogrill stima che si andaranno a generare annualmente ricavi per quasi 10 milioni di dollari americani per le attività retail, ed oltre 20 milioni di dollari americani per quelle della ristorazione. 

Perù, bond in rialzo dopo la vittoria elettorale di Humala

La vittoria elettorale di Ollanta Humala nelle presidenziali peruviane ha influito enormemente anche sull’andamento dei titoli obbligazionari del paese denominati in dollari: i bond in questione hanno infatti conseguito dei ricavi importanti, grazie soprattutto a Credit Suisse e Royal Bank of Scotland, le quali hanno raccomandato gli strumenti in questione. Humala, il quale ha sconfitto la giovane sfidante Keiko Fujimori, ha già fatto sapere di voler emulare le politiche finanziarie adottate dall’ex presidente brasliano Luiz Inacio Lula da Silva. C’è da dire, in tal senso, che il Perù sta espandendo la propria economia a un ritmo superiore al 7%, una percentuale che resiste da almeno tredici mesi e che rappresenta uno dei migliori risultati dell’America Latina.

Rbs propone le nuove obbligazioni Obiettivo 6%

Royal Bank of Scotland punta con decisione sul settore obbligazionario. L’ultima proposta in ordine temporale dell’emittente scozzese è infatti incentrata su dei bond specifici in grado di garantire un rendimento annuo piuttosto interessante: si tratta di Obiettivo 6%, titoli finanziari che prevedono un funzionamento particolare. Nel dettaglio, questi strumenti possono essere acquistati e ceduti tranquillamente in qualsiasi istituto di credito del nostro paese. Queste obbligazioni di tipo “senior, vale a dire quelle che consentono un rimborso del capitale e degli interessi in via prioritaria rispetto, ad esempio, ai bond subordinati, sono negoziabili anche prima della scadenza che è stata prefissata e sono quotate nel Mercato Telematico delle Obbligazioni di Borsa Italiana. Inoltre, volendo citare altre caratteristiche interessanti, la liquidità è esposta da Banca Akros, mentre l’investimento minimo deve essere necessariamente di mille euro.

Regione Toscana: i contratti dei Galileo Bond saranno annullati

Forse Galileo Galilei sarebbe stato orgoglioso di vedersi intitolare addirittura dei bond, ma questi prodotti non hanno avuto in verità molta fortuna: è vero che la Regione Toscana ha garantito tutti i versamenti alle banche per quel che riguarda gli strumenti derivati in questione per la prossima scadenza del 12 giugno, ma questa stessa giunta ha anche deciso di annullare i contratti relativi a tale sottoscrizione. I Galileo Bond furono emessi nel 2002 e probabilmente nessuno si aspettava i problemi sorti nel corso di tutti questi anni. Nello specifico, si tratta di obbligazioni a garanzia dei contratti posti in essere dalla stessa Toscana con istituti di credito di livello internazionale, vale a dire Merrill Lynch, Deutsche Bank e Ubs. Che cosa non ha funzionato esattamente?

Methorios Capital: CdA delibera aumento di capitale

Un aumento di capitale, per un controvalore pari a 10 milioni di euro, con esclusione del diritto di opzione e riservato interamente alla società EB Finance S.A.. Questo è quanto in particolare in data odierna, lunedì 6 giugno del 2011, ha deliberato il Consiglio di Amministrazione di Methorios Capital S.p.A., società specializzata nelle operazioni di finanza straordinaria per le piccole e medie imprese, e quotata sul mercato AIM Italia organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.. A darne notizia è stata proprio Methorios Capital nel precisare come la delibera del Consiglio di Amministrazione faccia seguito alla delega che allo stesso CdA è stata attribuita il 24 maggio del 201o dall’Assemblea degli azionisti della società che per l’occasione si era riunita in sede straordinaria.

Sukuk: Al Tamimi guida la prima emissione giordana

L’emissione obbligazionaria di cui è stata protagonista Al Tamimi & Company, società legale con diverse sedi negli Emirati Arabi, Arabia Saudita e Kuwait, verrà sicuramente ricordata negli annali della finanza islamica: la compagnia di Dubai è coinvolta nella prima transazione di sukuk in Giordania (una delle tante sedi è proprio Amman), con una doppia gestione finanziaria da parte degli uffici giordano-iracheni. Questa offerta, la cui chiusura definitiva è avvenuta lo scorso 1° marzo, è stata perfezionata presso il Gabinetto ministeriale di Amman ed ha anche approvato una serie di esenzioni fiscali per quel che riguarda i bond relativi ad Al Rajhi Cement.

Banca Etruria: le caratteristiche del bond convertibile

Si è parlato molto nei giorni e nelle settimane scorse dell’obbligazione convertibile lanciata da Banca Etruria: cerchiamo quindi di comprendere meglio quali sono le caratteristiche di questo prodotto, alla luce della comunicazione alla Consob del prospetto informativo. Anzitutto, si tratta di un prestito obbligazionario, la cui denominazione ufficiale è Bpel 7% 2011-2016 Subordinato Convertibile con facoltà di rimborso in azioni. Questo nome già fa intendere qualche elemento, vale a dire il possibile rimborso con titoli azionari, il ritorno economico pari al 7% e la scadenza fissata in cinque anni: volendo però essere più precisi, bisogna sottolineare come l’offerta dell’istituto toscano abbia riguardato oltre 33 milioni di prodotti convertibili, per un valore unitario di poco superiore ai tre euro, il che equivale a dire che l’ammontare complessivo è di circa cento milioni.

Giappone: Montana Re attiva il Cat Bond collegato allo tsunami

Non è difficile immaginare come il principale Catastrophe Bond emesso negli ultimi tempi sia associato al terribile terremoto che ha devastato il Giappone lo scorso 11 marzo: il prodotto finanziario in questione è stato lanciato dalla compagnia immobiliare Montana Re, società americana che ha sede proprio nell’omonimo stato federale. Di cosa si tratta esattamente? Il bond prevede un importo di sessanta milioni di dollari ed è stato quotato ancor prima della sciagura nipponica, ma il suo intento è chiaro, vale a dire proteggere gli investitori dalle tempeste e dai tornado americani, oltre che da eventi simili relativi ad Europa e Giappone, una delle nazioni più a rischio in questo senso. È proprio grazie a uno strumento come questo che i sottoscrittori non perderanno alcuna somma di denaro, vista la particolare conformazione del titolo.

Finanza famiglie: meno risparmi e più sofferenze

Meno risparmi e più sofferenze. Lo possiamo riassumere così, in estrema sintesi, il quadro a tinte fosche dei bilanci delle famiglie italiane. Al riguardo, l‘Adusbef e la Federconsumatori, per voce dei rispettivi Presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, prendendo a riferimento gli ultimi dati forniti dalla Banca d’Italia, sottolineano come nel biennio 2009-2010 abbiamo assistito nel nostro Paese ad un tracollo del risparmio delle famiglie. Secondo le due Associazioni c’è stata una vera e propria distruzione del risparmio a causa principalmente di due fattori: l’erosione dei redditi ma anche i cattivi consigli da parte degli istituti di credito e delle società di gestione che hanno in molti casi appioppato ai risparmiatori i cosiddetti “bond bidone“, ovverosia, in questi anni, le obbligazioni della Cirio, ma anche quelle della vecchia Parmalat per non parlare di Lehman Brothers e dei Tango Bond, ovverosia le obbligazioni dell’Argentina.

Malesia leader dei sukuk: pronti bond globali e miliardari

Se dovessimo citare una nazione simbolo per quel che riguarda l’emissione di sukuk non ci sarebbero dubbi: la Malesia è il paese leader in tal senso e una conferma è giunta proprio in questi giorni, visto che il governo di Kuala Lumpur sta pianificando nel dettaglio la vendita di più di un miliardo di dollari in bond islamici globali, tanto che il mese appena iniziato è stato scelto per la presentazione dell’offerta agli investitori. Le indiscrezioni parlano già di una serie importante di meeting verso la fine di giugno. Tra gli elementi finanziari che per il momento si conoscono, c’è sicuramente quello della gestione dei prodotti: in effetti, Maybank, il maggiore istituto della nazione asiatica, Citigroup, Hsbc e Cimb Bank saranno tra i protagonisti di questa quotazione, anche se la cessione vera e propria non è ancora stata annunciata in via ufficiale.

Gruppo Save: joint venture Airest-McArthurGlen Travel operativa

E’ ufficialmente operativo l’accordo di joint venture tra McArthurGlen Travel Retail LLC, e Airest Srl , società controllata dal Gruppo Save S.p.A.. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che, in esecuzione del contratto di joint venture, la controllata del Gruppo Save Airest Srl ha provveduto a sottoscrivere un aumento di capitale, per una quota pari al 75% del capitale sociale, nella Airest Collezioni Sarl, una società lussemburghese; una quota di questo aumento di capitale, pari al 5%, è stato a sua volta sottoscritto attraverso una controllata di Airest Srl, la Airline Terminal & Business Catering Holding GmbH. Il contratto di joint venture sottoscritto, ha precisato il Gruppo Save S.p.A. con un comunicato ufficiale, riguarda le attività nel settore dell’airport retail services così come tra l’altro già reso noto alla comunità finanziaria il 21 marzo scorso.

Fiat: Tesoro Usa esce da Chrysler

Il Dipartimento del Tesoro Usa esce ufficialmente da Chrysler dopo aver iniettato fondi pubblici per il suo rilancio. Un rilancio targato Fiat dopo che, nel periodo più buio per la crisi finanziaria ed economica, e per la Chrysler stessa, l’Amministrazione Obama ha visto proprio nella casa automobilistica torinese quel partner giusto per rilanciare la produzione di automobili a stelle e strisce. L’uscita del Dipartimento del Tesoro statunitense, in particolare, avviene con la stipula dell’accordo con Fiat in merito alla cosiddetta call option che rafforza la posizione della società quotata in Borsa a Piazza Affari, e che accelera quelli che sono i progetti di integrazione tra i due gruppi. Non a caso al riguardo l’Ad di Fiat e di Chrysler, Sergio Marchionne, ha sottolineato come l’obiettivo ora sia quello di andare a creare un costruttore globale in grado di garantire competitività ed efficienza, ma anche un futuro più sicuro per tutte le persone coinvolte.

Turchia: l’inflazione fa crescere i rendimenti dei bond

Il declino dei titoli obbligazionari turchi non poteva che essere accompagnato da un conseguente aumento dei rendimenti: questi ultimi, infatti, sono risultati i più alti degli ultimi due mesi, un evento provocato dall’inflazione, la quale ha subito una brusca accelerazione proprio nel corso di quest’ultima settimana. Volendo essere più precisi ed entrando maggiormente nel dettaglio statistico, bisogna sottolineare come il ritorno economico relativo al debito a due anni sia aumentato di ventisette punti base, attestandosi al 9,02%, l’incremento più consistente dallo scorso 23 marzo, per ottenere poi uno scambio finale pari all’8,96% nelle ultime contrattazioni della Borsa di Istanbul. Intanto, la lira turca si è ulteriormente indebolita nei confronti del dollaro, proprio a causa di questo livello eccessivo dei prezzi al consumo. In effetti, l’inflazione del paese è ormai giunta a un preoccupante 7,2%, addirittura tre punti percentuali in più rispetto a quanto rilevato nel corso del mese precedente, a conferma che c’è qualcosa che non va nell’economia interna.