È la Spagna la nazione europea che vanta la vendita di obbligazioni più consistente dell’ultimo periodo: il governo di Madrid ha infatti optato per la cessione di ben quattro miliardi di euro di bond, riuscendo così a venire incontro al target massimo fissato dal proprio Tesoro per le operazioni finanziarie di questo tipo. Le finanze iberiche hanno lanciato un annuncio ben preciso, ricordando che le emissioni hanno riguardato titoli obbligazionari con scadenza a tre anni e per un importo complessivo pari a 2,75 miliardi di euro (il rendimento medio in questo caso è di poco superiore ai quattro punti percentuali); tra l’altro, il ritorno economico in questione è superiore a quel 3,56% che fu invece fissato quasi due mesi fa in occasione dell’ultima asta. I restanti 1,2 miliardi di euro si riferiscono a un debito in scadenza nel 2015 e che vanta un rendimento medio pari al 4,23%, quindi piuttosto in linea con quello precedente.
Investimenti News
EuroMot: Ue e KfW pronte ad emettere due nuovi titoli
Unione Europea e Kreditanstalt für Wiederaufbau (meglio nota con l’acronimo KfW): ancora una volta sono questi i due emittenti protagonisti dell’EuroMot di Borsa Italiana, per una doppia negoziazione finanziaria che verrà avviata il prossimo 6 giugno. Nel dettaglio si tratta di European Union EUR 3.50 per cent Notes due 4 June 2021 (il codice Isin di riferimento è EU000A1GRVV3) e di KfW USD 2.00% Global Notes due 2016 (codice US500769EM26). Queste denominazioni fanno già intendere qualcosa in merito ai titoli obbligazionari in questione, ma cerchiamo di capirne di più. Anzitutto, bisogna ricordare che i sistemi di regolamento dei bond saranno i consueti Euroclear e Clearstream Banking Lussemburgo.
Emirates Airline conferma l’emissione di un bond miliardario
La conferma è giunta direttamente dalla stessa compagnia: l’emissione del bond da un miliardo di dollari e a marchio Emirates Airlines è stata chiusa con successo proprio nel corso della giornata di ieri. La compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti aveva inizialmente proposto una quotazione inferiore, circa cinquecento milioni di dollari, ma poi si è puntato su questo nuovo importo. Tra le altre caratteristiche peculiari del titolo obbligazionario, bisogna assolutamente ricordare la scadenza, fissata in un arco temporale di cinque anni, e il collocamento presso la Borsa britannica, il London Stock Exchange. Tutti i ricavi che verranno conseguiti in questo caso saranno poi utilizzati per scopi finanziari e societari, così come emerge dall’annuncio del vettore di Dubai: l’amministratore delegato del gruppo, Sheikh Ahmed bin Saeed Al Maktoum, è stato altrettanto chiaro, ricordando che questo lancio obbligazionario da parte di Emirates ha ricevuto una risposta più che positiva dagli investitori internazionali, a conferma della fiducia che è stata riposta, oltre che della forza economica che viene riconosciuta.
Certificates: con Rbs si investe su Mongolia e metalli rari
È diverso tempo ormai che gli investitori internazionali si stanno concentrando con sempre maggiore convinzione sulla Repubblica di Mongolia. La scelta non è casuale: lo stato asiatico sta infatti crescendo in maniera impressionante sia dal punto di vista politico che da quello economico, ragione per la quale si può fare affidamento sulle risorse interne del paese. Ed è stato proprio questo obiettivo a spingere Royal Bank of Scotland a lanciare degli appositi Benchmark Certificates focalizzati sul territorio in cui Gengis Khan cominciò il proprio dominio. In particolare, uno dei certificati più interessanti è quello collegato all’indice Rbs Mongolia Opportunity, il quale replica fedelmente i nove titoli azionari delle principali aziende mongole, soprattutto quelle attive nell’estrazione del rame e dell’oro. Ma l’emittente scozzese non si è limitata esclusivamente alla nazione, ma anche ai metalli e alle terre rare.
Sukuk: un rapporto evidenzia le nuove emittenti
Il mese di maggio si conclude oggi e si fanno i conti sulle emissioni totali di sukuk, le classiche obbligazioni islamiche: più in particolare, i dati in questione sono stati calcolati da Zawya Sukuk Monitor, la quale ha messo in luce come in questi trentuno giorni siano stati lanciati prodotti per 4,9 miliardi di dollari. L’aumento è di tutta evidenza, specialmente se si prende in considerazione lo stesso periodo dello scorso anno. Una buona fetta di questo ammontare si riferisce alle nazioni che fanno parte del Gulf Cooperation Council, vale a dire Arabia Saudita, Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Ma oltre ai soliti nomi, come ad esempio Islamic Development Bank, Hong Kong and Shanghai Banking Corporation (Hsbc) e Sharjah Islamic Bank, avanzano anche dei nomi nuovi che gli investitori farebbero bene a tenere a mente.
Ansaldo STS vince gara M4 Milano
Nuova commessa in casa Ansaldo STS, stavolta nel nostro Paese. Il contratto avente un controvalore pari a ben 255 milioni di euro circa, riguarda infatti l’aggiudicazione della gara per la realizzazione della linea 4 della metropolitana di Milano. L’aggiudicazione della gara è avvenuta per Ansaldo STS, società quotata in Borsa a Piazza Affari e controllata dal Gruppo aerospaziale Finmeccanica, in Raggruppamento Temporaneo ed in via provvisoria. La gara, nello specifico, è stata indetta dal Comune di Milano ai fini della scelta del partner privato cui assegnare l’incarico relativo alla realizzazione di un’importante opera per il trasporto e per la mobilità sotto la Madonnina. Al riguardo, in accordo con quanto recita una nota emessa proprio da Ansaldo STS, il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa di cui la società fa parte è risultato essere, ai fini dell’aggiudicazione della gara, il migliore sia per quel che riguarda l’offerta a livello economico, sia per la valutazione a livello tecnico.
Atlantia: Strada dei Parchi, primo closing per la cessione
Si sono verificate le condizioni sospensive per cui procedere al primo closing dell’accordo di cessione della società Strada dei Parchi S.p.A. a Toto Costruzioni Generali S.p.A.. A darne notizia nella giornata di ieri, lunedì 30 maggio del 2011, è stata Atlantia S.p.A. nel precisare come il primo closing sia avvenuto attraverso Autostrade per l’Italia S.p.A., società interamente controllata dal Gruppo autostradale quotato in Borsa a Piazza Affari. Il primo closing dell’accordo, in particolare, riguarda la cessione di una partecipazione pari al 60% in Strada dei Parchi S.p.A. che, lo ricordiamo, è una società che opera nel settore autostradale in forza alla concessione sulla A25 Torano-Pescara, e sulla A24 Roma-L’Aquila-Teramo; il controvalore complessivo dell’operazione, in accordo con un comunicato ufficiale emesso dal Gruppo Atlantia, è pari ad 89 milioni di euro.
Lenzing pianifica la vendita di nuovi e vecchi titoli azionari
Lenzing Ag, azienda austriaca nota per la sua produzione di fibre tessili, ha in mente un piano ben preciso per rinvigorire i propri piani finanziari di investimento: nel dettaglio, la spa europea ha deciso di vendere più di 741 milioni di euro che verranno ripartiti in nuove e già esistenti azioni. Gli azionisti potranno dunque beneficiare di un nuovo titolo ogni trentuno di cui sono in possesso, tanto che gli strumenti nuovi di zecca saranno 825mila, con un prezzo di emissione compreso tra i 92 e i 108 euro. C’è inoltre da aggiungere che la principale azionista del gruppo, vale a dire B&C Industrieholding, provvederà a breve alla cessione di oltre sei milioni di titoli, ovvero circa il 23% delle azioni quotate. In realtà, tutte queste operazioni dovevano essere completate entro la fine dello scorso mese di aprile, ma sono poi subentrate delle condizioni di mercato che hanno spinto i vertici aziendali ad attendere ancora qualche tempo.
First Capital entra in Bioera
In sede di riammissione di Bioera alla quotazione sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A, First Capital sottoscriverà il 10% del capitale della società italiana operante nell’alimentare biologico. A darne notizia in data odierna, lunedì 30 maggio 2011, è stata proprio Bioera dopo che è stato raggiunto un accordo d’investimento tra le due società che, nello specifico, comporta che First Capital si impegni a sottoscrivere, in sede di aumento del capitale sociale, che risulta essere in corso di esecuzione, l’acquisizione di una quota pari al 10% del capitale corrispondente a 1,8 milioni di euro. L’operazione di aumento di capitale per Bioera, lo ricordiamo, è in corso di esecuzione in forza alla delibera approvata il 4 novembre dell’anno scorso dall’Assemblea degli Azionisti di Bioera che per l’occasione si riunì in sede straordinaria. Al perfezionamento dell’acquisizione della quota, pari al 10% del capitale post-aumento, sulle azioni sottoscritte scatterà una clausola di cosiddetto lock up per un periodo pari a sei mesi, ovverosia 180 giorni; inoltre, un esponente di First Capital, in base agli impegni che sono stati sottoscritti, entrerà a far parte del Consiglio di Amministrazione di Bioera.
Hsbc: l’unità mediorientale lancia bond islamici quinquennali
Una delle unità finanziarie più attive di Hsbc è sicuramente quella mediorientale di Abu Dhabi: questa filiale araba, infatti, si è resa protagonista di un’interessante quotazione, vale a dire quella di un bond islamico, il cosiddetto sukuk, per un importo complessivo di cinquecento milioni di dollari. Tra le altre caratteristiche, bisogna sottolineare uno spread di 155 punti base al di sopra del tasso midswap e la scadenza che è stata fissata in un arco temporale di cinque anni, tipica per uno strumento simile. Questa obbligazione, inoltre, vanta un ritorno economico che è attualmente pari al 3,575%, con gli investitori regionali che hanno già sottoscritto il 58% degli ordini, seguiti a ruota dai soggetti provenienti dal continente asiatico (29% del totale). Gli istituti di credito hanno rappresentato il 61% degli ordinativi.
ExtraMot: fra due giorni cinque nuove euro-obbligazioni
L’ExtraMot di Borsa Italiana sarà l’assoluto protagonista dell’emissione obbligazionaria del prossimo 31 maggio: tra due giorni esatti, in effetti, il segmento di Piazza Affari, il quale accoglie soprattutto strumenti di tipo corporate, assisterà all’inizio delle negoziazioni di cinque euro-obbligazioni che potrebbero interessare agli investitori più attivi in questo ambito. Anzitutto, bisogna precisare che i sistemi di regolamento che verranno utilizzati saranno i consueti Euroclear e Clearstream e che il termine di liquidazione è stato fissato nel terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita. Inoltre, l’Ems sarà pari a 25.000: si tratta del cosiddetto Exchange Market Size, vale a dire il parametro a cui si riferiscono gli obblighi degli specialisti. Detto questo, cerchiamo di comprendere di quali bond si tratta realmente.
La Cina si propone per l’acquisto dei bond neozelandesi
Bill English, ministro delle Finanze della Nuova Zelanda, ha scoperto le carte in tavola per quel che riguarda il versante obbligazionario della nazione oceaniana: in effetti, China Investment Corporation, un fondo sovrano attivo in campo sanitario, ha espresso la forte intenzione di acquisire questi bond governativi. Che cosa li ha resi così appetibili per suscitare l’attenzione della seconda economia mondiale? C’è anzitutto da precisare che altri paesi asiatici si sono fatti avanti in tal senso, come ad esempio Hong Kong, Singapore e la Malesia. Il debito del governo di Wellington viene infatti visto da questi stati come la scelta più adatta per ridurre l’eccessiva dipendenza dagli assets denominati in dollari americani nel momento in cui le riserve finanziarie devono essere investite. L’indiscrezione di English è tratta da un giornale locale, il Marlborough Express, il quale ha riportato nel dettaglio le frasi del titolare del dicastero economico.
Sudafrica, non vi sarà alcuna emissione di covered bond
La banca centrale del Sudafrica è stata molto chiara: al paese del Continente Nero non verrà consentito di emettere covered bond relativi al proprio debito, visto che quest’ultimo andrebbe a subordinare eccessivamente gli interessi dei depositari. Dunque, uno dei cardini del gruppo Brics di economie emergenti guarda a questa struttura finanziaria come un qualcosa di inconsistente dal punto di vista materiale. In pratica, l’intento della Reserve Bank è proprio quello di proteggere i depositari già citati in precedenza. Come è noto, i covered bond sono progettati solitamente per trarre il massimo rating creditizio e pagare un interesse minore rispetto a quello di un debito senza garanzie; in effetti, tali obbligazioni sono collegate a assets specifici come ad esempio i prestiti del settore pubblico o immobiliare, i quali possono essere poi venduti nella malaugurata ipotesi di un default.
Ocse: Green Bond per favorire l’economia sostenibile
Si parla ancora troppo poco dei cosiddetti Green Bond, eppure il pieno sviluppo dell’economia sostenibile passa anche da questo specifico investimento: secondo quanto rilevato dall’Ocse, infatti, le obbligazioni “verdi” potrebbero raggiungere diverse centinaia di miliardi di dollari di ammontare annuo nel caso i governi internazionali selezionassero con cura gli obiettivi ambientali. La stessa organizzazione parigina ha anche richiesto una maggiore innovazione dal punto di vista finanziario, soprattutto per quel che concerne l’energia solare. L’attuale dimensione di mercato di tali prodotti è pari a circa undici miliardi di dollari, una goccia nell’oceano come si è soliti dire, visto che si tratta soltanto dello 0,012% dell’intero capitale detenuto all’interno del segmento obbligazionario, valutabile in oltre novanta trilioni. Come può svilupparsi il settore dei Green Bond? Anzitutto, c’è bisogno di più liquidità, raggiungibile attraverso politiche di trasparenza economica che si basino sul lungo termine e ambiziosi progetti politici.