La crescita relativa al mercato obbligazionario dell’Asia orientale ha subito un brusco rallentamento nel corso del quarto trimestre del 2010: si tratta, nello specifico, dei prodotti che sono denominati nelle valute locali, ma soprattutto di un trend che è stato causato dalle misure amministrative volte a frenare l’inflazione, secondo quanto rilevato dall’Asian Development Bank. Il valore del debito nei principali mercati emergenti della regione è aumentato di 13,6 punti percentuali, attestandosi addirittura a quota 5,2 trilioni di dollari, una stima che deve indurre a una profonda riflessione. I mercati in questione sono quelli della Cina, dell’Indonesia, della Corea del Sud, ma anche Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam.
Investimenti News
Minibond Lehman: rimborsi al 96,5% dopo le proteste cinesi
A Hong Kong vi sono moltissimi detentori di titoli strutturati collegabili a Lehman Brothers: ebbene, proprio tali investitori finanziari potranno ottenere più del 96,5% del loro denaro, a titolo di rimborso, dopo le forti discussioni intraprese con le banche, le quali hanno costretto questi soggetti a cambiare ripetutamente le modalità di vendita dei loro prodotti. Gli strumenti in questione sono i cosiddetti “minibond” e verranno rimborsati per un ammontare compreso tra il 70% e il 93%. Gli stessi istituti di credito, inoltre, hanno messo a disposizione un pagamento aggiuntivo da rendere eleggibile per la percentuale maggiore citata in precedenza. L’offerta in questione va così a coprire le esigenze di circa 31mila acquirenti, i cui investimenti erano stati coinvolti nella tempesta finanziaria relativa al crack di Lehamn Brothers nel 2008.
Messico: Peso Bond in calo dopo i dati sull’inflazione
Le obbligazioni denominate in pesos messicani sono state protagoniste ieri di un calo piuttosto consistente, la conseguenza più evidente delle ultime aspettative della banca centrale del paese centroamericano, la quale ha parlato espressamente di tassi di interesse più alti: volendo essere più precisi, i rendimenti relativi ai bond in scadenza nel 2024 (il ritorno economico iniziale era pari al 10%) sono cresciuti nel corso di questo mese, dato che i prezzi sono in costante diminuzione da diverso tempo, una situazione che non si registrava da ben cinque anni. I titoli hanno dunque perso 5,4 punti percentuali nel 2011, una perdita fin troppo chiara se raffrontata con quella dei bond brasiliani che presentano la stessa struttura e le medesime caratteristiche (-1,1%).
UBI Banca: Consiglio Gestione propone aumento di capitale
Si è chiuso con un utile netto d’esercizio pari a 172,1 milioni di euro, rispetto ai 270,1 milioni di euro alla data del 31 dicembre del 2009, il 2010 per il Gruppo bancario UBI Banca. A darne notizia in data odierna, lunedì 28 marzo 2011, è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che sono stati approvati dal Consiglio di Gestione i dati al 31 dicembre del 2010, caratterizzati inoltre, nel quarto trimestre, da un aumento del 5,5% rispetto al trimestre precedente dei proventi operativi. In virtù dei dati conseguiti nel 2010, il Consiglio di Gestione proporrà all’Assemblea dei Soci che, in prima convocazione, è stata convocata per il prossimo 29 aprile 2011, ed occorrendo il giorno dopo in seconda convocazione, la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,15 euro per ciascuna delle 639.146.170 azioni ordinarie UBI Banca attualmente in circolazione. Previa approvazione del dividendo da parte dell’Assemblea, la cedola sarà pagata agli azionisti UBI Banca il 26 maggio del 2011 a fronte dello stacco della cedola fissato per il 23 maggio del 2011.
Australia, ottimo rally dei corporate bond
I bond corporate australiani stanno offrendo in questo momento dei rendimenti di gran lunga superiori a quelli di qualsiasi altra compagnia che opera a livello globale: addirittura la proporzione in tal senso è di uno a quattro, visto che il primo trimestre si sta caratterizzando per una forte accelerazione della crescita economica da parte della nazione oceaniana. Gli obbligazionisti sono riusciti a conseguire un interessante 2,8% alla fine del 2010, battendo nettamente i ritorni economici del comparto internazionale (+0,6%) e quelli statunitensi (+1%), secondo quanto stimato dagli indici di Bank of America Merrill Lynch. Si tratta, a conti fatti, di un rally sensazionale per quel che concerne tali strumenti finanziari, dato che guadagni di questo tipo non venivano registrati addirittura dal 2007.
Schaeffler venderà 1,8 miliardi di euro delle azioni di Continental
Schaeffler Group, seconda compagnia a livello internazionale per quel che concerne la produzione di cuscinetti a rulli, ha raggiunto una fondamentale intesa con le banche tedesche per cedere i titoli azionari di Continental a una cifra di 1,8 miliardi di euro, una mossa che è volta soprattutto a ridurre il debito interno. La cessione vedrà coinvolte MM Warburg e Bankhaus Metzler, le quali saranno chiamate a immettere sul mercato più di quindici milioni di azioni relative alla celebre azienda di pneumatici, il tutto attraverso un bookbuilding accelerato. La stessa Schaeffler, inoltre, provvederà ad acquisire un totale di 15,5 milioni di titoli dai due prestatori teutonici, in modo da accrescere la propria holding all’interno di Continental fino al 49,9% (la quota attuale è di poco superiore al 42%). Vendite azionarie aggiuntive potrebbero avvenire anche nei prossimi dodici mesi.
Lloyds Tsb: completata la disponibilità del bond retail
Lloyds Tsb è l’ultima istituzione in ordine di tempo ad offrire un corporate bond pensato appositamente per la clientela retail: la banca britannica ha infatti lanciato tre settimane fa una obbligazione con scadenza tra cinque anni e mezzo e con un rendimento atteso che sarà pari al 5,5%. Si tratta di una scelta ben precisa da parte dell’istituto di Londra, il quale ha messo a disposizione un prodotto che può essere acquistato per un lotto minimo di mille sterline o in blocchi da cento sterline ciascuno. In entrambi i casi, comunque, l’interesse che viene pagato ha una cadenza semestrale. La disponibilità finanziaria è appena terminata, ma le caratteristiche sono ormai note da tempo; il ritorno economico è stato già menzionato e si riferisce a un arco di tempo pari a un anno, mentre la protezione del capitale sarà sostanzialmente completa fino al momento della maturazione finale dello strumento stesso.
EuroMot: novità obbligazionarie da Bei, Spagna e KfW
La Banca Europea per gli Investimenti (Bei), il Regno di Spagna e il gruppo bancario tedesco KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau) sono ancora una volta in prima linea per promuovere prodotti di investimento interessanti destinati alla piazza italiana: le tre società emittenti hanno infatti deciso di affidare i loro strumenti all’EuroMot, proponendo caratteristiche e strutture piuttosto variegate. Bisogna subito specificare che i titoli emessi dalla Bei, l’istituto di credito a lungo termine dell’Unione Europea, sono due, mentre le due altre emittenti hanno lanciato un prodotto a testa. Eib $ 2,50% Notes Due 2016 e Eib Eur 3,625 per cent Earns due 15 January 2021 sono i due riferimenti dell’istituto del Vecchio Continente: non esiste alcun garante in questo caso, ma un taglio e un lotto minimo di negoziazione, entrambi pari a mille.
Ina Assitalia: PiùperLei è il piano di risparmio al femminile
Risparmiatori di sesso femminile e alla ricerca di un adeguato piano di risparmio: è questa la categoria di soggetti a cui Ina Assitalia si rivolge con il suo programma “PiùperLei”, un’iniziativa che si pone l’obiettivo di tutelare appunto le donne e i ruoli ricoperti nel corso della loro vita. In pratica, esse potranno beneficiare di un piano sanitario ad ampio raggio di tutela, così da ottenere check-up periodici, e di un piano di risparmio previdenziale relativo al futuro da vivere. L’idea è nata dalla constatazione che le donne affrontano spesso degli equilibri lavorativi in continua mutazione, con discontinuità nel lavoro e restrizioni di carriera che portano come conseguenza principale dei redditi inferiori rispetto a quelli consueti. PiùperLei appare come uno strumento finanziario volto a sensibilizzare maggiormente questi soggetti e a rendersi realmente conto delle loro priorità e necessità.
Amgen, il primo dividendo potrebbe giungere il mese prossimo
Amgen Incorporated, società californiana di biotecnologia, è pronta a introdurre il suo primo dividendo, operazione che dovrebbe avvenire nel corso del prossimo mese di aprile: la decisione è stata adottata alla luce delle ultime esigenze degli investitori finanziari, visto che i titoli azionari della compagnia statunitense sono calati di ben trentatre punti percentuali nel corso degli ultimi quattro anni. Ciò nonostante, le scorte di denaro cash sono aumentate fino ad attestarsi agli attuali 17,4 miliardi di dollari. L’emissione appena menzionata verrà annunciata in maniera ufficiale nel corso del meeting del 21 aprile tra gli investitori, così come trapela dalle indiscrezioni di alcuni analisti americani. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il dividendo potrebbe mettere a disposizione un rendimento pari al 2,3% e un pagamento trimestrale di trenta centesimi di dollaro per ogni azione.
Cotone, buon rialzo dei futures presso l’Ice di New York
Il balzo in avanti dei contratti futures sul cotone ha caratterizzato gran parte delle contrattazioni dell’Ice Future Us (Intercontinental Exchange) di New York: il clima maggiormente umido del continente americano sta influenzando notevolmente queste quotazioni e anzi potrebbe addirittura limitare le scorte della materia prima provenienti dall’Australia, quarto maggior esportatore a livello internazionale. I guadagni della piazza finanziaria hanno però riguardato anche il succo d’arancia. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Meteorology australiano, da aprile a giugno vi potrebbe essere un rischio crescente relativo alla pioggia, visto che quest’ultima sarebbe anche in grado di erodere letteralmente la qualità dei raccolti di cotone; tra l’altro, Tracey Allen, analista presso Rabobank Australia, ha voluto sottolineare come i prezzi in questione siano più che raddoppiati nel corso degli ultimi dodici mesi, anche perché la domanda globale è in aumento e non viene soddisfatta dall’offerta attualmente disponibile.
Pioneer punta sul Ritorno Assoluto per i propri fondi comuni
Europa, Medio Oriente e Maghreb sono le aree internazionali che presentano i maggiori rischi per gli investitori finanziari, chi per motivi economici (vedi il debito sovrano di molti paesi dell’eurozona) chi per cause più strettamente politiche e geografiche: è proprio per questo motivo, oltre all’incertezza che risiede nell’ambito di molti altri prodotti, che Pioneer Investments ha deciso di lanciare dei fondi in grado di soddisfare specifiche esigenze. In effetti, una recente indagine aveva messo in luce come gli investitori istituzionali siano propensi a ottenere un rendimento assoluto positivo, in particolare nel medio-lungo termine, una opportunità che viene preferita congiuntamente a un attento controllo del rischio.
Mondo Tv presenta il nuovo business plan 2011-2013
Grazie al contributo della controllata Mondo TV France, ed alle nuove serie animate, Mondo Tv stima un forte incremento del business. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che il Consiglio di Amministrazione si è riunito per approvare il nuovo business plan 2011-2013. In particolare, per l’esercizio 2011, Mondo Tv prevede di conseguire un valore della produzione in crescita, anno su anno, del 58% a 26 milioni di euro a fronte di un balzo del 124% dell’Ebitda, sempre anno su anno, dai 4,1 milioni di euro del 2010 ai 9,2 milioni di euro attesi al 31 dicembre del 2011. Di riflesso, è attesa una forte accelerazione sia dell’Ebit, anno su anno, da 0,4 milioni a 4,2 milioni di euro, sia dell’utile netto atteso in crescita del 575% a 2,7 milioni di euro rispetto ai 0,4 milioni di euro con cui è stato chiuso l’esercizio 2010.
Wells Fargo torna a quotare titoli decennali in dollari
Wells Fargo vanta sicuramente un importante primato negli Stati Uniti, vale a dire quello di principale istituto per quel che concerne i prestiti immobiliari; eppure erano quasi quattro anni che la stessa compagnia di San Francisco non emetteva titoli con scadenza a dieci anni e che beneficiavano della denominazione in dollari. L’attesa è comunque finita e il lancio dei prodotti in questione è stato reso possibile dall’annuncio di un dividendo speciale relativo al primo trimestre del 2011, oltre ad alcuni riacquisti di azioni proprie. Di cosa si tratta esattamente? La banca statunitense ha provveduto a emettere titoli obbligazionari per un importo totale di 2,5 miliardi di dollari e con un rendimento pari al 4,6%; dunque, la scadenza sopraggiungerà nel mese di aprile del 2021, mentre il ritorno economico appena menzionato supera di 130 punti base quello degli stessi strumenti emessi dal Tesoro.