L’ultimo trimestre del 2010 è stato caratterizzato, a livello europeo, dall’andamento più che positivo da parte delle obbligazioni del governo greco: i bond ellenici, infatti, sono stati i migliori performer in questo senso, visto che sono riusciti a guadagnare per la prima volta da quando il debito sovrano ha dovuto affrontare la propria crisi. C’è da sottolineare, tra l’altro, che gli investitori hanno puntato su rendimenti molto alti, di gran lunga superiori a quelli che sono necessari per compensare la possibilità di un default. Ricavi così importanti non venivano registrati addirittura dal terzo trimestre del 2009: in questo caso, il ritorno economico è stato pari al 3,9%, prendendo come riferimento temporale i tre mesi che si sono conclusi giusto due giorni fa.
Obbligazioni
Bond Usa: grado di investimento e prestiti non sono proporzionali
Gli investitori sono riusciti a totalizzare una cifra superiore ai 100 miliardi di dollari per quel che concerne le obbligazioni investment-grade americane (vale a dire i bond con un maggiore grado di affidabilità) nel corso di quest’ultimo mese: si tratta, per la precisione, dei trenta giorni più dispendiosi in questo senso e in relazione alle emissioni del 2010, tenendo anche conto che, contemporaneamente, i prestiti sono giunti al loro livello più basso. Anche le vendite sono state piuttosto consistenti, con le previsioni degli istituti di credito che inducono all’ottimismo in questo senso. Le opportunità più interessanti sono state offerte da società quali Microsoft, Johnson& Johnson e altre compagnie industriali: si tratta, nello specifico, di emittenti che curano molto il costo del debito e quanto sono effettivamente in grado di pagare ai clienti.
Le nuove aspettative su Bank of Japan sospingono i bond governativi
I bond governativi giapponesi hanno appena terminato un ottimo periodo di performance positive, sostenuti in larga misura dalle rinnovate aspettative nei confronti di Bank of Japan: in particolare, sono stati molto importanti i ricavi fatti registrare nei confronti dei tassi overnight del Tesoro statunitense. Rimane comunque molto alta l’attenzione nei confronti dell’istituto di credito centrale della nazione nipponica, visto che l’indice Tankan (si tratta del riferimento utilizzato per osservare l’economia del paese nel breve termine) ha condotto i contratti futures fino a un range compreso tra 143,02 e 143,14 punti. La possibilità maggiore è che questo stesso indice metta in luce una crescita moderata da parte delle imprese giapponesi, a causa soprattutto dell’attuale outlook, così come è stato confermato dagli analisti di Royal Bank of Scotland Securities.
Il New Jersey pensa alla vendita di bond da 1,4 miliardi sui trasporti
Il governatore dello Stato del New Jersey Chris Christie intende seriamente vendere 1,4 miliardi di dollari in titoli obbligazionari da destinare poi al Transportation Trust Fund nel prossimo mese di ottobre: in questo senso, occorre sottolineare come siano già state avviate le trattative con il legislatore statunitense. I bond erano comunque stati progettati per essere ceduti nel corso di questo mese, anche perché è da diverso tempo che si parla di un piano a lungo termine volto a rimpinguare le casse del fondo sui trasporti, il quale dovrebbe essere a corto di denaro per i progetti dei prossimi anni. Il ritardo in questione è stato provocato essenzialmente da un fattore eccezionale: in effetti, i governi locali e gli stati federali stanno attualmente fronteggiando dei tassi di interesse mai così bassi come in questo momento per quel che concerne il debito municipale del mercato.
Alitalia, al via il trasferimento di titoli azionari e obbligazionari
Ci sono delle novità di rilievo per quegli investitori che detengono titoli azionari o obbligazionari di Alitalia: l’annuncio giunge direttamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale ha portato finalmente a compimento l’importante opera di verifica delle stime che sono state comunicate dagli intermediari finanziari. Ebbene, il dicastero di via XX settembre ha richiesto in maniera ufficiale agli stessi intermediari di provvedere al trasferimento presso la propria sede dell’intero ammontare di questi prodotti finanziari, quindi i bond e le azioni della compagnia di bandiera del nostro paese; per tali strumenti, inoltre, è stata avanzata la proposta di uno scambio con i titoli di Stato, una possibilità che è prevista a norma di legge (il riferimento va all’articolo 7 del Decreto Legge numero 5 del 2009, recante “Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi”).
Edison: obbligazioni, esteso il Programma EMTN
Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi in data odierna, venerdì 24 settembre 2010, ha deliberato l’incremento, da due miliardi di euro a tre miliardi di euro, dell’importo massimo di obbligazioni che la società potrà emettere nell’ambito del Programma EMTN – Euro Medium Term Note. A darne notizia è stata la stessa Edison con un comunicato ufficiale precisando al riguardo come, in accordo con quanto già reso noto alla comunità finanziaria, il Programma fosse stato già approvato nel mese di giugno dello scorso anno e registrato presso la Borsa del Lussemburgo nel luglio del 2009. Ad oggi, ed a valere proprio sul programma di emissione di Eurobond da parte di Edison, la società ha complessivamente emesso obbligazioni per un controvalore pari a 1,2 miliardi di euro; il collocamento è avvenuto presso investitori qualificati, mentre per le negoziazioni delle stesse queste avvengono presso la Borsa del Lussemburgo a fronte di un taglio minimo in sede di collocamento dei titoli pari a 50 mila euro.
Bond municipali: per lo Utah record settimanale di emissioni
Lo Stato americano dello Utah, celebre dal punto di vista geografico per le Montagne Rocciose e la capitale mormone Salt Lake City, può vantare attualmente ben due miliardi di dollari in obbligazioni e bond di tipo municipale: non solo, proprio nel corso di questa settimana esso sta guidando le offerte relative a tale segmento finanziario con 1,25 miliardi di dollari di emissioni, a causa del consistente rialzo delle vendite, giunte al loro livello record da sei mesi a questa parte. I nuovi titoli obbligazionari a cui ci stiamo riferendo non sono dunque un deterrente per gli acquirenti a investire nello Utah, così come è anche emerso da una recente analisi di Eversore Wealth Management; lo stato federale può contare, tra le altre cose, su una delle popolazioni più giovani di tutti gli Stati Uniti e su alcune riserve monetarie in grado di agevolare la crescita economica complessiva.
Emissione bond Atlantia, decisiva l’assistenza di Latham&Watkins
Si era parlato qualche tempo fa di una importante emissione di obbligazioni da parte di Atlantia, la spa romana attiva nella gestione in concessione di tratte autostradali; ebbene, una assistenza rilevante in questo senso è stata fornita da Latham&Watkins, compagnia californiana celebre per i suoi servizi legali, la quale si è occupata soprattutto degli aspetti di diritto italiano e internazionale. C’è da ricordare che l’investimento in questione prevedeva un miliardo di euro e una scadenza settennale (2017) e altri cinquecento milioni per quel che concerne invece il 2025; la garanzia, inoltre, era stata prestata da Autostrade per l’Italia. Una nota ha sottolineato come i bond relativi alla nuova emissione beneficeranno di una quotazione interessante, vale a dire quella presso l’Irish Stock Exchange, la piazza finanziaria principale in Irlanda.
Sberbank è la miglior banca straniera del 2010 per l’offerta di bond
Gli istituti di credito presenti in territorio russo stanno provvedendo a vendere il più alto numero di obbligazioni sui mercati internazionali dai tempi del default governativo del 1998: in questo caso, il vero e proprio propulsore dell’economia viene rappresentato dall’alleggerimento dei costi relativi ai prestiti finanziari. In particolare, se si esaminano con attenzione le cessioni poste in essere la scorsa settimana da due delle principali banche, vale a dire OAO Sberbank e Alfa Bank, ci si accorge che il totale in questione ammonta a circa 12,1 miliardi di dollari (circa il 78% di tutte le emissioni estere provenienti dalla Russia). La leadership di Sberbank in questo settore degli investimenti è un dato di fatto, visto che la banca moscovita ha venduto un miliardo di dollari di debito, il cui rendimento è stato fissato al 5,4%, il tasso più basso per quel che concerne i pagamenti di bond in dollari.
Taiwan: l’accordo commerciale con la Cina esalta i bond nazionali
Le vendite di obbligazioni di Taiwan hanno subito una brusca accelerazione in questi ultimi giorni, tanto da giungere fino a un livello record: non ci si deve comunque stupire di una tendenza di questo tipo, visto che le principali compagnie che sono coinvolte in questi investimenti finanziari hanno aumentato il quantitativo di denaro per espandersi nella vicina Cina, l’economia che attualmente sta mostrando il maggior tasso di crescita. In particolare, Taiwan Power Corporation e Cheng Shin Rubber Industry hanno guidato le più consistenti emissioni (l’ammontare complessivo di queste operazioni è stato pari a 306,4 miliardi di Nuovi Dollari di Taiwan, ovvero 9,6 miliardi di dollari); dunque, i bond sono stati venduti in modo deciso, addirittura molto di più rispetto al precedente record di sei anni fa. Tra l’altro, bisogna sottolineare che questo vero e proprio boom è coinciso con l’accordo commerciale siglato dalla Cina e dalla stessa isola asiatica (la firma risale ormai allo scorso mese di giugno).
Covered bond di Ubi Banca: la valutazione dell’agenzia Fitch
Quando si parla di agenzie internazionali di rating, il pensiero va immediatamente a tre nomi, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch: proprio quest’ultima appare come la più piccola delle tre (non è un caso se la quota di mercato minore appartenga proprio a questa spa americana, circa il 16% nonostante le molte acquisizioni degli ultimi anni) e quindi spesso si tende a trascurare in maniera un po’ eccessiva le sue valutazioni, le quali sono invece di assoluto rilievo. Ebbene, questo discorso calza a pennello con l’ultimo giudizio che ha riguardato un prodotto finanziario, vale a dire i covered bond emessi di recente da Ubi Banca. Le obbligazioni in questione sono state valutate col rating AAA dall’agenzia, il quale sta a indicare le compagnie migliori , più stabili e di qualità, un voto assolutamente lusinghiero quindi.
Obbligazioni: MPS lancia un Covered Bond
Nell’ambito di un Programma di Emissione avente un controvalore pari a ben 10 miliardi di euro, ed annunciato nello scorso mese di giugno, il Gruppo bancario MPS, Monte dei Paschi di Siena, ha reso noto in data odierna, martedì 14 settembre 2010, d’aver perfezionato con pieno ed ampio successo un’emissione da 1,25 miliardi di euro di “OBG”, ovverosia Obbligazioni Bancarie Garantite aventi come destinazione l’Euromercato. Trattasi, nello specifico, di un Covered Bond destinato ad intermediari finanziari ed investitori istituzionali qualificati, con l’esclusione quindi del mercato reail, aventi una scadenza pari a 3 anni e con il pagamento della cedola a tasso fisso pari ad un tasso facciale del 2,50%. Il rendimento effettivo delle “OBG” è pari al 2,613% che corrisponde al tasso di riferimento, ovverosia mid-swap dell’euro a 3 anni, maggiorato di uno spread pari a 105 punti base.
Fmi: i bond di Giamaica e Pakistan superano i rendimenti argentini
Cristina Fernandez de Kirchner, presidente dell’Argentina, si sta mostrando piuttosto riluttante a una collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale, ma questo atteggiamento non si sta mostrando assolutamente proficuo; anzi, è proprio questa discordanza di vedute che sta conducendo le obbligazioni della nazione sudamericana verso performance inferiori a debiti che vantano lo stesso rating, come quello del Pakistan, del Belize e della Giamaica. I bond argentini denominati in dollari hanno infatti reso il 12,9% quest’anno, una percentuale davvero striminzita se confrontata con quella conseguita dai prodotti giamaicani (+50%) e da quelli pakistani (18%), così come è stato confermato da una recente indagini di JP Morgan Chase.
Banco Popolare, si conclude la seconda emissione di covered bond
Banco Popolare, il gruppo bancario veronese impostato con una forte matrice cooperativa, ha portato a compimento un’altra fondamentale operazione relativa ai propri investimenti finanziari: si tratta, per la precisione, della conclusione della seconda emissione destinata al pubblico di obbligazioni garantite, un progetto ideato per essere pluriennale e che è stato avviato da circa sette mesi. Il successo in questo senso è stato pieno e conferma il buon momento economico che sta vivendo l’istituto. Entrando maggiormente nel dettaglio dell’emissione, c’è da dire che è stata raggiunta una quota pari a ottocento milioni di euro: inoltre, la scadenza avverrà tra cinque anni e l’intera gestione del prodotto finanziario è stata condotta da un pool di banche, tra cui possiamo citare Hsbc, Royal Bank of Scotland e Ubs.