Nella giornata di ieri il Gruppo Atlantia, a fronte di ordini pari complessivamente a ben 4,5 miliardi di euro, ha lanciato un’emissione obbligazionaria in due tranche, con scadenze rispettivamente a 7 ed a 15 anni, per un controvalore complessivo pari a 1,5 miliardi di euro. In particolare, sono stati collocati con ampio successo, presso gli investitori istituzionali, Bond a sette anni per 1 miliardo di euro, e Bond con scadenza a 15 anni per un controvalore pari a 500 milioni di euro. Secondo quanto dichiarato dall’Amministratore Delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, il successo dell’operazione sia in termini di condizioni di collocamento, sia di domanda, conferma sia la credibilità della società sui mercati, sia la fiducia degli investitori internazionali sulle capacità di Atlantia di coniugare la crescita agli investimenti. Nel dettaglio, entrambi i Bond collocati pagano una cedola fissa annuale nella maniera seguente: le obbligazioni a 7 anni pagano una cedola facciale al 3,375% a fronte di un prezzo di emissione pari a 99,454, ragion per cui il rendimento a scadenza risulta essere pari al 3,464% corrispondente ad un interesse superiore di 122 punti base rispetto al mid-swap, ovverosia al tasso di riferimento.
Obbligazioni
Da Ubi Banca via libera al jumbo bond da un miliardo di euro
L’Unione delle Banche Italiane, il gruppo creditizio di Bergamo meglio noto col nome di Ubi Banca, ha deciso di venire incontro alle nuove esigenze dei propri clienti, proponendo il lancio sul mercato di una nuova emissione: di cosa si tratta esattamente? In pratica, l’ammontare totale relativo a questi prodotti finanziari è pari a un miliardo di euro e si riferisce, nello specifico, ai cosiddetti “jumbo bond” (la denominazione è piuttosto colloquiale e vuole intendere una determinata tipologia di obbligazioni il cui valore è più alto rispetto al normale: le dimensioni in questo caso tendono a variare da mercato a mercato, si passa dalle centinaia di milioni di dollari dei mercati emergenti fino ai miliardi delle piazze principali): questa emissione beneficerà di una scadenza settennale, dunque si dovrà guardare con attenzione al 2017.
Softbank è pronta a lanciare bond per 130 miliardi di yen
Ci sono grandi novità dal punto di vista degli investimenti finanziari da associare al nome di Softbank, in particolare il segmento dei titoli obbligazionari: l’azienda giapponese, il cui nome completo è Sofutubanku Kabushiki-gaisha, ha sede a Tokyo e si occupa in prevalenza di telecomunicazioni, servizi internet, banda larga, e-commerce, ma anche finanza e marketing. Tra l’altro, si tratta di una compagnia di ottimo successo, visto che, nonostante un’esistenza ancora breve (è stata fondata soltanto nel 1981), attualmente può vantare un primato, vale a dire quello di essere la società ufficiale dell’iPhone in Giappone. Proprio nel corso della giornata di ieri è stata annunciata l’emissione di ben 130 miliardi di yen in obbligazioni a tre anni da destinare soprattutto agli investitori individuali.
Barclays e il suo nuovo bond: negoziazione a corso secco
Con le ventiquattr’ore di oggi sono già due i giorni di negoziazione del nuovo prodotto obbligazionario di Barclays, l’istituto di credito britannico che vanta moltissime filiali in Italia: per la precisione si tratta del bond Barclays Bank PLC “Eur 7 Years Fixed Floater Notes”, la cui denominazione fa subito intendere alcune delle caratteristiche peculiari che potrebbero interessare e riguardare più da vicino gli investitori. La piazza finanziaria di riferimento in questo caso è rappresentata dal Mercato Obbligazionario Telematico (meglio noto con la sigla Mot) ed è prevista anzitutto una negoziazione a corso secco; con quest’ultimo termine si intende il prezzo con cui si negozia un determinato titolo, senza fare riferimento al valore dei diritti accessori (il rateo di interesse nel caso delle obbligazioni).
Raiffeisen si sofferma sugli emergenti: focus su India, Turchia e Cechia
È diventata quasi un’abitudine soffermarsi, a livello di investimenti finanziari, sulle principali economie emergenti del panorama internazionale, un attestato di fiducia importante, visto che esse vengono ritenute da numerosi analisti come la principale ancora di salvataggio per affrontare la crisi: l’ultima analisi di questo tipo giunge direttamente da Raiffeisen, gruppo bancario tedesco spesso alle prese con indagini simili, il quale ha messo in luce gli interessanti trend di crescita delle economie dell’Europa centro-orientale, in particolare in nazioni come la Polonia e la Repubblica Ceca. Ma il riferimento va anche al di là di questa specifica zona, contemplando persino la Turchia, paese che gode di ottima salute attualmente, e l’India. Cerchiamo di approfondire le situazioni che vivono Repubblica Ceca, India e Turchia per comprendere il modo con cui si possono sfruttare momenti così positivi.
Dexia Asset Management propone un nuovo fondo obbligazionario
Si chiama Dexia Bonds Euro Government Top Rated il nuovo prodotto finanziario messo a disposizione degli investitori da Dexia Asset Management: la società franco-belga ha infatti deciso di lanciare sul mercato, come si può già ben intendere, un nuovo fondo obbligazionario che andrà a rendere più completa l’offerta in questo settore, consentendo di beneficiare di vantaggi di primo livello. Anzitutto, questo strumento può risultare appetibile per il suo accesso privilegiato alle obbligazioni statali più sicure di tutta l’eurozona; in effetti, sono state accuratamente scelti soltanto quei titoli che hanno ricevuto un giudizio pari ad AAA o equivalente dalle principali agenzie di rating (come è noto, il grado in questione rappresenta la maggior affidabilità possibile).
Telemar pianifica una vendita di bond dopo le previsioni di Pimco
La maggior vendita annuale di obbligazioni corporate da parte del governo del Brasile ha condotto a un livello record i costi relativi ai prestiti di questo comparto: si è giunti a cifre così alte, che Pimco (Pacific Investment Management Corporation) ha previsto un totale di dodici miliardi di dollari per quel che riguarda le offerte di fine anno. In questo contesto rientrano anche i business di Telemar Norte Leste, la maggiore compagnia di telefonia fissa di tutta la nazione sudamericana e Suzano Papel e Celulose Sa, numero due carioca in relazione alla produzione di polpa di cellulosa, visto che le due aziende hanno intenzione di vendere i propri bond all’interno dei mercati internazionali, e almeno entro la fine del 2010. Come si può spiegare questa situazione? In pratica, i costi brasiliani dei presti hanno raggiunto il loro calo maggiore negli ultimi due mesi, secondo quanto stimato dal Cembi Index di Jp Morgan Chase.
Il monopolio di Ross nei bond municipali non porterà nuovi profitti
Il monopolio che viene attualmente detenuto da Wilbur Ross sul bond municipale garantito dalla propria società di riferimento non dovrebbe portare a profitti maggiori di quanto è stato ottenuto finora: l’anziano miliardario statunitense si trova infatti a fronteggiare una situazione particolare, in cui Berkshire Hathaway Assurance e Warren Buffett hanno praticamente posto un freno all’emissione di nuovi titoli e strumenti. Ross ha investito ben un miliardo di dollari nel 2008 nel capitale sociale di Assured Guaranty Limited, divenendone di fatto il secondo maggior azionista: la leadership della compagnia potrebbe divenire realtà nel settore di riferimento a breve, ma la crescita dei business dello stesso Ross sembra essere per il momento scongiurata. I fallimenti municipali sono divenuti un problema concreto a partire dal 2007: quest’anno, poi, quarantasei investitori hanno dovuto far fronte al loro default di circa 1,7 miliardi di dollari, sempre relativi alle obbligazioni municipali.
Unicredit, indiscrezioni parlano del lancio di un covered bond
Manca soltanto l’ufficialità, ma pare assai probabile che Unicredit, uno dei principali gruppi bancari del nostro paese, sia fortemente intenzionata a lanciare sul mercato un nuovo covered bond (ricordiamo che si tratta di obbligazioni garantite, caratterizzate soprattutto da una forte liquidità e da un basso rischio): lo strumento finanziario in questione avrà una durata di cinque anni e verrà sostanzialmente garantito da alcuni mutui di tipo residenziale e di qualità italiani. Le principali indiscrezioni, inoltre, parlano con insistenza di un pool di istituti di credito pronti a gestire questa emissione, vale a dire colossi come Hsbc, Ing, Royal Bank of Scotland e Bnp Paribas. Il lancio è molto atteso, potrebbe avvenire nei prossimi giorni, qualcuno azzarda già la data di domani. Si parlava in precedenza di mutui residenziali, ma cosa si intende con questa specifica garanzia?
Il rating irlandese rimane basso, ma l’asta dei bond va a gonfie vele
Standard & Poor’s ha espresso un giudizio non troppo lusinghiero per quel che riguarda l’economia dell’Irlanda: si è trattato, in effetti, di un vero e proprio downgrade del rating del debito sovrano, ma tutto ciò non sembra aver preoccupato più di tanto la nazione britannica, se è vero come è vero che il mercato ha reagito più che bene, in particolare con una convincente asta caratterizzata da ben 600 milioni di euro. La cifra è di tutto rispetto, visto che la domanda in questione è risultata pari a circa dieci volte l’offerta relativa ai titoli di Stato a sei mesi, mentre il rapporto è di uno a quattro per quel che concerne gli otto mesi. In pratica, si è data poca fiducia al taglio praticato dall’agenzia statunitense: che cosa è successo di preciso? Da New York sono giunte notizie poco incoraggianti, dato che il rating irlandese è stato portato da un giudizio AA a un giudizio AA-, entrambi ricompresi nell’ambito dell’ottima affidabilità, ma nel secondo caso tendono ad aumentare le percentuali di default e si è proprio al limite estremo del grado di investimento.
Financial Times: i bond spagnoli ottima garanzia per la liquidità
L’indiscrezione del Financial Times è di sicuro rilievo e illustra una situazione davvero importante per quel che concerne le emissioni di obbligazioni del governo spagnolo: le stime in questione sono state diffuse, per essere il più precisi possibili, da BrokerTec, una piattaforma telematica che viene sfruttata molto spesso dagli istituti di credito per porre in essere dei veri e propri rifornimenti di liquidità. Da quanto si è potuto evincere, dunque, le più importanti banche a livello internazionale sono riuscite a utilizzare, nel corso della settimana che si sta per concludere, un totale di bond governativi della Spagna molto forte, si tratta addirittura di un record; tutto questo vuole significare che la fiducia nei confronti della nazione iberica sta riprendendo quota e che si vuole fornire, in cambio degli strumenti finanziari in questione, una buona dose di liquidità.
Morningstar: grande successo per gli obbligazionari emergenti
L’ultima analisi di Morningstar ha messo in luce delle interessanti tendenze per quel che concerne le principali performance relative ai fondi obbligazionari: in effetti, è soprattutto il settore specializzato nei bond emergenti a ricevere le attenzioni più importanti da parte degli investitori, tanto che sono stati registrati ingenti flussi di capitali da gennaio fino ad oggi. Come può essere spiegato un simile successo? Anzitutto, c’è da dire che il tasso di crescita è stato pari al 48,26% in questi ultimi otto mesi (totale dei flussi diviso per il patrimonio netto), con i fondi globali in dollari che si sono invece caratterizzati per un incremento pari a oltre quaranta punti percentuali.
Le obbligazioni brasiliane risultano più sicure dei default swap
Gli investimenti record nei bond del Brasile ha portato a un primo fondamentale risultato dal punto di vista finanziario: in effetti, il rendimento relativo alle securities ha raggiunto il suo livello minimo dallo scorso mese di aprile, soprattutto se si va a considerare il mercato nazionale dei Cds, l’acronimo che identifica i Credit Default Swap. I bassi costi dei prestiti negli Stati Uniti e in Europa hanno poi spinto gli stessi investitori a immettere fino a 3,8 miliardi di dollari nei finanziamenti per le obbligazioni della nazione sudamericana soltanto nel 2010; c’è anche da sottolineare come molti soggetti non siano fisicamente in grado di portare a termine degli scambi all’interno dei mercati degli swap, una situazione che li rende quindi maggiormente sicuri di fronte ai bond governativi e causando un rapido declino dei rendimenti alternativi, così come è stato confermato da una recente ricerca di Hsbc Global Asset Management.
Henderson Global Snapshot: i bond dominano il risparmio gestito
Anche il mese di agosto si appresta lentamente a finire, ma in questo caso si tratta del periodo più giusto per provvedere a dar vita alle stime e statistiche finanziarie che hanno caratterizzato il precedente mese di luglio: un dato molto interessante, secondo Henderson Global Investors, è sicuramente l’ottimo andamento positivo che è stato fatto registrare dagli assets di rischio, anche perché bisogna ricordare che gli stress test sugli istituti di credito europei prima e le performance dei primi sei mesi del 2010 poi, hanno ricevuto un’accoglienza di tutto rilievo da parte degli investitori interessati. Come possono essere riassunte dunque queste statistiche? Si può cominciare a dire che le obbligazioni che fanno capo ai principali paesi del Vecchio Continente hanno messo in luce uno dei rally più brillanti e significativi di sempre, visto che i già citati stress test hanno testimoniato la forte resistenza di tali nazioni di fronte alla congiuntura economica.