Come investire in titoli di stato americani a fine 2012 secondo Nordea

Secondo quanto dichiarato dal money manager Lou Cohen, gestore di US Corporate Bond fund di Nordea, i rendimenti dei titoli di stato americani su livelli così bassi non sono sostenibili ancora per molto. Secondo l’esperto i bond americani evidenziano ancora rendimenti reali negativi a causa della forte incertezza presente sui mercati europei e a causa delle operazioni Twist della Federal Reserve, che ha causato un netto ridimensionamento dei tassi sia sulle scadenze brevi che lunghe della curva dei tassi americana.

I rendimenti dei Treasuries Bond potrebbero ben presto tornare a salire, soprattutto se il sentiment sui mercati finanziari dovesse migliorare sempre di più allontanando i rischi sistemici provenienti in particolar modo dall’Europa. Inoltre, se l’inflazione negli USA dovesse iniziare a salire rapidamente, a causa delle continue iniezioni di liquidità della Federal Reserve, i tassi sui titoli di stato statunitensi potrebbero velocemente salire. La conseguenza diretta più facile da prevedere è la perdita in conto capitale per i possessori di T-Bond USA, al netto dei movimenti del tasso di cambio euro/dollaro.

Secondo Cohen la quotazione dei T-Bond potrebbe scendere drasticamente in un orizzonte temporale di medio periodo, ma non ora. Insomma, nessun rischio crollo nel breve periodo. Nordea, però, ha deciso di proteggersi sin da ora dal possibile aumento dei tassi americani assumendo posizioni “corte” (short) sui T-Bond USA. Nel breve termine Nordea si aspetta che l’economia americana possa crescere ancora ad un tasso di poco superiore al 2%, grazie ai buoni fondamentali demografici, alla politica monetaria ultraespansiva della FED e alla ripresa del settore immobiliare.

Inoltre, il gestore del fondo obbligazionario di Nordea sottolinea come il deciso calo dei tassi e il processo di deleveraging in atto da alcuni anni abbiano spinto la sostenibilità dei debiti delle famiglie americane ai livelli degli anni ’90 e quindi anche prima del crack di Lehman Brothers. L’esperto di Nordea consiglia di sovrappessare i bond high-yield, considerando che il tasso di default (attualmente al 3%) potrebbe scendere ulteriormente.

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